E così, telefonai a Ivo proponendoli di salire una via in Lucano Valley, così, io e il Checo, avremmo avuto modo di riavere le bottiglie e la corda; ma all?incontro, avvenuto ieri mattina all?alba, è con gran dispiacere che gli notai una particolare forma di rigidità alla schiena.
Ebbene si?il gardenese, non avendo più il fisico di un 35 enne?nel portare a valle tutto il peso dei ?nostri rifiuti? dalla cengia ?Trevisana?, il giorno dopo, ha dovuto ricorrere ad un busto in legno e purtroppo durante l?avvicinamento al Campanile, erano soventi le tappe per sedersi a riposare. Aaaaaa?.non ghe xe più i montanari de na volta?
Ma veniamo alla salita:
E? proprio vero, quando conosci le Pale, non puoi più farne a meno, ed è così che ieri in allegra compagnia del Checo e Ivo, abbiamo ripetuto questa magnifica salita aperta dai fratelli De Biasio & Co. nel lontano maggio del 1980. Effettivamente, era da Giugno di quest?anno che passando ripetutamente in discesa per tornare a Pradimezzo, che lo sguardo spaziava immancabilmente contro questo campanile che sovrasta il paese di Agordo e la voglia di salirlo era diventata ormai un?ossessione. In realtà questa è una via che si può percorrere tranquillamente in giornata e non necessità di bivacchi come la terza pala o lo Spiz di Lagunaz, avendo appunto la discesa molto facile (calcolare 3 h circa dalla cima del campanile), unico particolare?l?avvicinamento? più faticoso e lungo dello zoccolo che porta alla terza pala, inoltre, tenendo presente che la nostra era la quinta ripetizione, le tracce di passaggio nella zona sopra il Boral, sono quasi inesistenti, anzi, oserei dire che in caso di nuvole basse o nebbia, diventa problematico capire dove ci si trova.
Ieri infatti, giunti nei pendii sottostanti le pareti, la nebbia che persisteva in zona, ci ha fatto perdere circa un?ora solo per capire dov?era l?attacco, poi ci siamo resi conto che eravamo proprio sulla verticale, ma solo grazie a un piccolo spiraglio di sole, che ci ha permesso di capire dove correva la via, poi la giornata è stata galattica.
La via si svolge su roccia compatta di ottimo calcare, come solo le Pale sanno offrire, con i primi 6 tiri si giunge ad un largo terrazzo ad anfiteatro, poi facilmente, (ma in forte esposizione nella parte alta) si supera la cresta che porta alla base del campanile, da qui con un tiro secco (stupendo?!!!)si arriva in cima.
L?emozione che si prova quando si raggiunge una cima in questi luoghi è indescrivibile, ormai è quasi come andare in Chiesa a confessarsi, ci si svuota di un peso, ci si scarica dei problemi generali, insomma, si torna a casa con un sorriso diverso, più buoni e naturalmente, non poteva mancare il classico saluto con il suono della campana al mitico Drugo; questa voltà però non per la buona notte...
Un pensiero particolare, va da parte di tutti noi a Ettore De Biasio, il quale saputo della nostra salita, si è fatto trovare a Pradimezzo per accompagnarci in San Lucano valley, naturalmente non prima di aver fatto festa assieme (serate come quelle di ieri, sono difficili da dimenticare?).
Ora rimangono i ricordi?a presto magnifiche cime?
Ciao Beppe
Di notte prima dell'avvicinamento
Sul 2° tiro di VI+
Checo sul 2° tiro
Ivo sul 5° tiro di VI-
Pausa alla base dell'ultimo tiro
Ivo sull'ultimo tiro di VI-
Dopo la discesa dal Campanile
Bosco in veste autunnale nei pressi di M.ga d'Ambrusogn