bummi ha scritto:
Premesso che sto facendo un po' l'avvocato del diavolo e che anche a me questa sembra un'operazione di facciata come dice giustamente Roberto, ma mi chiedo perchè un Parco dovrebbe negoziare con gli alpinisti o con degli ambientalisti certe cose.
Se c'è esigenza di tutela e di chiudere una zona, perchè che magari ci sono i camosci (è l'unica motivazione che riesco a pensare per il paretone) non vedo perchè la cosa vada contrattata con chicchessia.
Gli alpinisti o gli ambientalisti non sono certo dei biologi o dei tecnici in grado di valutare certe cose.
Perchè un Parco questo lo fa sempre per ogni attività, dato che in qualsiasi territorio, soprattutto in Italia, esiste l'uomo con le sue attività.
Allora è necessario tenere conto anche di queste esigenze e trovare dei compromessi accettabili.
Tuttavia, quando ci sono interessi economici dietro (pastorizia, agricoltura...) questo compromesso è più difficile da trovare e perciò spesso per dare un'impressione di efficienza si possono fare dei divieti contro gli alpinisti ed escursionisti, che sono quelli che contano di meno (a volte a priori non contano un c***o). Da noi è successo al Conero.
Invece se si procede con questi compromessi, allora soprattutto con gli arrampicatori (persone già sensibili nei confronti dell'ambiente) ciò è fattibile, come dici tu. Questo è quello che da noi sta succedendo a Frasassi.
Io lo dico e lo ripeto sempre: il primo Parco Nazionale del mondo è stato Yosemite. E' vietato arrampicare a Yosemite?