Da Polenza:«Alla gente la montagna piace sempre di più,ma ..

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Re: rivolgiti a nord est

Messaggioda dags1972 » mar set 20, 2005 14:00 pm

.:eZy:. ha scritto:
ariel75 ha scritto:grazie.......qualche nome?e...corda da 70mt e una dozzina di rinvii bastano? :oops:

...direi di si!
Prova imam camillo e il califfo peppone

:?


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Re: rivolgiti a nord est

Messaggioda .:eZy:. » mar set 20, 2005 14:03 pm

dags1972 ha scritto:
.:eZy:. ha scritto:
ariel75 ha scritto:grazie.......qualche nome?e...corda da 70mt e una dozzina di rinvii bastano? :oops:

...direi di si!
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dags hai un numero di messaggi palindromo ... lascialo così, cambiarlo porta male :roll: :lol:

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Re: rivolgiti a nord est

Messaggioda dags1972 » mar set 20, 2005 14:07 pm

.:eZy:. ha scritto:
dags1972 ha scritto:
.:eZy:. ha scritto:
ariel75 ha scritto:grazie.......qualche nome?e...corda da 70mt e una dozzina di rinvii bastano? :oops:

...direi di si!
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Re: sempre + gente in montagna

Messaggioda Spider » mar set 20, 2005 14:38 pm

ariel75 ha scritto:chi mi sa indicare nei pressi del veneto friuli falesie dove trovi parecchie vie carine e magari riparate fino al max dei gradi di 5?


Le falesie migliori (in Friuli) sono quelle del comprensorio triestino, incluse quelle istriane.
Tanta roccia molto bella, poco unta, vie belle di tutti i gradi e poco unto.

Attorno a Udine la migliore è sicuramente Gemona.
Il problema è che...PIOVE! :roll: :?
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Re: sempre + gente in montagna

Messaggioda Andrea Orlini » mar set 20, 2005 14:43 pm

Spider ha scritto:
Le falesie migliori (in Friuli) sono quelle del comprensorio triestino, incluse quelle istriane.
................

e allora si scrive Friuli Venezia Giulia :evil:
Spider....VERGOGNA :evil:
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Re: sempre + gente in montagna

Messaggioda Spider » mar set 20, 2005 14:47 pm

Spider ha scritto:
ariel75 ha scritto:chi mi sa indicare nei pressi del veneto friuli falesie dove trovi parecchie vie carine e magari riparate fino al max dei gradi di 5?


Le falesie migliori (in Venezia Giulia) sono quelle del comprensorio triestino, incluse quelle istriane.
Tanta roccia molto bella, poco unta, vie belle di tutti i gradi.

In Friuli
invece la migliore è sicuramente Gemona.
Il problema è che...PIOVE! :roll: :?


...meglio così?


(cercavo di essere chiaro, mica tutti sono al corrente di queste sottili distinzioni... :roll: :wink: :lol: )
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Re: sempre + gente in montagna

Messaggioda Andrea Orlini » mar set 20, 2005 15:12 pm

Spider ha scritto:
Spider ha scritto:
ariel75 ha scritto:chi mi sa indicare nei pressi del veneto friuli falesie dove trovi parecchie vie carine e magari riparate fino al max dei gradi di 5?


Le falesie migliori (in Venezia Giulia) sono quelle del comprensorio triestino, incluse quelle istriane.
Tanta roccia molto bella, poco unta, vie belle di tutti i gradi.

In Friuli
invece la migliore è sicuramente Gemona.
Il problema è che...PIOVE! :roll: :?


...meglio così?


(cercavo di essere chiaro, mica tutti sono al corrente di queste sottili distinzioni... :roll: :wink: :lol: )


.... meglio, grazie
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Re: sempre + gente in montagna

Messaggioda Herman » mar set 20, 2005 15:37 pm

ariel75 ha scritto:è così trovi gente in scarpette da città in posti dove un pò di tempo fa osavano solo le aquile


ariel75 ha scritto:chi mi sa indicare .... fino al max dei gradi di 5?



:roll: :roll: mi sa che te conosci le aquile del pippon club :lol: :lol: :lol: :wink:
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Re: Da Polenza:«Alla gente la montagna piace sempre di più,m

Messaggioda biemme » mar set 20, 2005 20:32 pm

dags1972 ha scritto:«L’alpinismo italiano ha bisogno di una scossa»
di LORENZO SCANDROGLIO
Da Polenza: «Alla gente la montagna piace sempre di più, ma serve maggior creatività»

...........Da Polenza: "...........i dati sono incoraggianti. Non si tratta di sensazioni ma di numeri..........estivo e invernale crescono (il trekking, il nordic walking, lo scialpinismo, le racchette)".........E l’alpinismo?........«Ci vuole creatività. Messner ha inventato i 14 ottomila, nel senso che ha saputo dare loro il senso di un traguardo che la comunità alpinistica internazionale ha riconosciuto come tale partecipando alla competizione. Ma si può anche “cavalcare” - mi si passi il termine - il meccanismo della ricorrenza che fa notizia. Poi inventarsi una strategia comunicativa che spesso gli alpinisti non hanno. Senza vendere fumo, naturalmente. Ma comunicando bene quello che fanno......».


Certo, ci vuole veramente grande creatività e una bella faccia tosta per dare quei numeri in aumento 8O : evidentemente, dalla finanza creativa dei tanzi, dei ricucci e del nostro capo del governo, all’alpinismo creativo del dapolenza, del suo amico ministro-alpinista e delle guide alpine di corte (quelle che corrono ad accompagnarlo…in elicottero, ad ogni schiocco di dita), il passo è stato breve.

Eh si, è proprio alpinismo creativo : proprio ad esso si deve essere ispirata la megaspedizione ecocompatibile del cinquantennale, quella con inclusi, nel pacchetto, il macchinario per scoprire di quanti centimetri s'è abbassato l'everest, futuristici progetti di ricerca, incontri tra ministri-alpinisti e autorità pakistane, viaggi A/R in elicottero al campo base, ecc. : tanto è vero che, secondo le migliori tradizioni della finanza creativa italica, al cai staranno ancora scannerizzando i bilanci (sembra abbiano chiesto consulenza esterna a tonna, quello della parmalat :lol: ) per riparare al buco di milioni di euro che l’eroica impresa ha generato (e che la base pagherà in futuro a caro prezzo con gli inevitabili tagli a commissioni e organi tecnici) .

Altro che dare spazio ad arrampicata urbana e freeride !! caro dapolenza, il cai oggi non dispensa più una lira (opss, un euro) per la manualistica, per le necessarie ricerche su materiali e tecniche, per le scuole e gli istruttori, che hanno sempre più serie difficoltà nell’organizzare corsi sull’ABC dell’andare in montagna (intendo quei vetusti concetti, lontani da questo moderno modo di concepire la montagna, che rispondono a nomi obsoleti come alpinismo, scialpinismo e arrampicata). E qui si vuole invece che il cai “apra” la sua mentalità antica, e si dedichi all’arrampicata sugli alberi, al canyoning, alla filosofia del tuttoquantofaspettacolo, inseguendo improbabili collaborazioni con chi della montagna se ne frega una sega, e non per ignavia o cattiveria, ma semplicemente perché ha altri terreni di gioco (indoor) o persegue altri obiettivi come la FASI, o perché lo fa per professione (guide), o perché lo fa per altri interessi, altrettanto nobili (soccorso alpino).
Il cai deve fare il club alpino italiano, è un’associazione alpinistica, non deve organizzare Grandi Eventi, né ricercare a tutti i costi collaborazioni fini a sé stesse, deve piuttosto coinvolgere quella gente che al cai si iscrive perché è appassionata della montagna in ogni sua forma, e che avrà propensione per questa o per quella attività, da svolgere nel massimo rispetto dell’ambiente alpino. Per chi ama praticare lo sci in pista domenicale ci sono centinaia di sci club, c’è la FISI, chi invece ama l’arrampicata urbana e i muri indoor troverà nella FASI l’interlocutore adeguato, chi poi vuole arrampicare sugli alberi, potrà iscriversi al corso di sopravvivenza che preferisce .
Basta con i numeri, il cai non deve fare numeri, deve fare – se è capace di farla – qualità, e senza mai dimenticare la sua radice volontaristica, che è il cemento di un’associazione, è ciò che fa la differenza tra un sodalizio da un lato e una società per azioni o un collegio di professionisti dall'altro.

Circa le “invenzioni di messner”, il problema è che messner, i 14 ottomila non li ha per niente inventati, li ha saliti tutti, e per primo, nell'intero globo terracqueo, con e senza ossigeno, da solo e in compagnia, a dispetto di malelingue e detrattori invidiosi, che solo ultimamente sono stati ammutoliti e annientati (giustizia divina?) dopo i noti fatti del nanga parbat. E direi che la competizione, messner non l'ha vinta, l'ha stravinta, non solo completando la quattordicina, ma anche salendo per primo senza ossigeno sull'everest prendendosi del folle e incosciente anche da illustri luminari della medicina. E prima degli ottomila? avrà per caso anche inventato l'arrampicata? Anche perchè il settimo grado l'aveva veramente superato,e tra i primi del suo tempo, e ci ha scritto anche un interessante libercolo.
Altro che cavalcare il meccanismo della ricorrenza che fa notizia e inventare strategie comunicative........la montagna si fa coi fatti, e ben avrebbe fatto il buon dapolenza a continuare come aveva cominciato, con i fatti (tra i primi a salire sul K2, e tanto di cappello!), lasciando fottere gli interessi degli sponsor, i record, le cronospedizioni, le maratone in himalaya, l’ecocompatibilità, ecc.

Il Club alpino italiano?
«È una grande istituzione, un po’ sclerotizzata ma assolutamente necessaria............


"assolutamente necessaria"?, per dapolenza di sicuro : e dove ca@@o la trovava un’altra istituzione che gli patrocinasse, finanziasse e promuovesse una megaspedizione simile ?

Certo, fra le sezioni e i vertici c’è uno scollamento, perché le prime fanno, si confrontano con la realtà, con le gare di arrampicata.......


lo scollamento non è tra sezioni e vertici, anche perché sono le sezioni ad eleggere i vertici cai. Semmai lo scollamento è tra sezioni e vertici da un lato, e organi tecnici (scuole e istruttori per primi) dall'altro. Chi si confronta con la realtà, nel cai, sono soprattutto le scuole, gli organi tecnici (e non tutti), mentre le sezioni sono, ahimè, molto più spesso interessate ad organizzare, nel loro piccolo, eventi che di montagna hanno ben poco o niente, quali raduni e gare sci-cai, tornei di tresette e briscola, mostre “come eravamo”, campagne elettorali per il prossimo consiglio direttivo sezionale…..andate a sentire un'assemblea delegati del cai e provate a trovare, tra leggi, regolamenti, mozioni, revisioni, ecc., un solo argomento che tratti di montagna.......la Montagna, nelle sezioni e nei vertici cai, c’è sempre di meno, e l’ipocrisia di certi personaggi potrà solo contribuire ad allontanarla sempre di più (in compenso, apriamo all’arrampicata urbana, al freeride, a nuove generazioni, a nuovi stili ….).



.........scusate se ho svaccato gli ultimi interventi tornando IN TOPIC :oops: , ora potete anche tornare OT :wink:

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Re: Da Polenza:«Alla gente la montagna piace sempre di più,m

Messaggioda Buzz » mar set 20, 2005 20:41 pm

biemme ha scritto:
dags1972 ha scritto:«L?alpinismo italiano ha bisogno di una scossa»
di LORENZO SCANDROGLIO
Da Polenza: «Alla gente la montagna piace sempre di più, ma serve maggior creatività»

...........Da Polenza: "...........i dati sono incoraggianti. Non si tratta di sensazioni ma di numeri..........estivo e invernale crescono (il trekking, il nordic walking, lo scialpinismo, le racchette)".........E l?alpinismo?........«Ci vuole creatività. Messner ha inventato i 14 ottomila, nel senso che ha saputo dare loro il senso di un traguardo che la comunità alpinistica internazionale ha riconosciuto come tale partecipando alla competizione. Ma si può anche ?cavalcare? - mi si passi il termine - il meccanismo della ricorrenza che fa notizia. Poi inventarsi una strategia comunicativa che spesso gli alpinisti non hanno. Senza vendere fumo, naturalmente. Ma comunicando bene quello che fanno......».


Certo, ci vuole veramente grande creatività e una bella faccia tosta per dare quei numeri in aumento 8O : evidentemente, dalla finanza creativa dei tanzi, dei ricucci e del nostro capo del governo, all?alpinismo creativo del dapolenza, del suo amico ministro-alpinista e delle guide alpine di corte (quelle che corrono ad accompagnarlo?in elicottero, ad ogni schiocco di dita), il passo è stato breve.

Eh si, è proprio alpinismo creativo : proprio ad esso si deve essere ispirata la megaspedizione ecocompatibile del cinquantennale, quella con inclusi, nel pacchetto, il macchinario per scoprire di quanti centimetri s'è abbassato l'everest, futuristici progetti di ricerca, incontri tra ministri-alpinisti e autorità pakistane, viaggi A/R in elicottero al campo base, ecc. : tanto è vero che, secondo le migliori tradizioni della finanza creativa italica, al cai staranno ancora scannerizzando i bilanci (sembra abbiano chiesto consulenza esterna a tonna, quello della parmalat :lol: ) per riparare al buco di milioni di euro che l?eroica impresa ha generato (e che la base pagherà in futuro a caro prezzo con gli inevitabili tagli a commissioni e organi tecnici) .

Altro che dare spazio ad arrampicata urbana e freeride !! caro dapolenza, il cai oggi non dispensa più una lira (opss, un euro) per la manualistica, per le necessarie ricerche su materiali e tecniche, per le scuole e gli istruttori, che hanno sempre più serie difficoltà nell?organizzare corsi sull?ABC dell?andare in montagna (intendo quei vetusti concetti, lontani da questo moderno modo di concepire la montagna, che rispondono a nomi obsoleti come alpinismo, scialpinismo e arrampicata). E qui si vuole invece che il cai ?apra? la sua mentalità antica, e si dedichi all?arrampicata sugli alberi, al canyoning, alla filosofia del tuttoquantofaspettacolo, inseguendo improbabili collaborazioni con chi della montagna se ne frega una sega, e non per ignavia o cattiveria, ma semplicemente perché ha altri terreni di gioco (indoor) o persegue altri obiettivi come la FASI, o perché lo fa per professione (guide), o perché lo fa per altri interessi, altrettanto nobili (soccorso alpino).
Il cai deve fare il club alpino italiano, è un?associazione alpinistica, non deve organizzare Grandi Eventi, né ricercare a tutti i costi collaborazioni fini a sé stesse, deve piuttosto coinvolgere quella gente che al cai si iscrive perché è appassionata della montagna in ogni sua forma, e che avrà propensione per questa o per quella attività, da svolgere nel massimo rispetto dell?ambiente alpino. Per chi ama praticare lo sci in pista domenicale ci sono centinaia di sci club, c?è la FISI, chi invece ama l?arrampicata urbana e i muri indoor troverà nella FASI l?interlocutore adeguato, chi poi vuole arrampicare sugli alberi, potrà iscriversi al corso di sopravvivenza che preferisce .
Basta con i numeri, il cai non deve fare numeri, deve fare ? se è capace di farla ? qualità, e senza mai dimenticare la sua radice volontaristica, che è il cemento di un?associazione, è ciò che fa la differenza tra un sodalizio da un lato e una società per azioni o un collegio di professionisti dall'altro.


Circa le ?invenzioni di messner?, il problema è che messner, i 14 ottomila non li ha per niente inventati, li ha saliti tutti, e per primo, nell'intero globo terracqueo, con e senza ossigeno, da solo e in compagnia, a dispetto di malelingue e detrattori invidiosi, che solo ultimamente sono stati ammutoliti e annientati (giustizia divina?) dopo i noti fatti del nanga parbat. E direi che la competizione, messner non l'ha vinta, l'ha stravinta, non solo completando la quattordicina, ma anche salendo per primo senza ossigeno sull'everest prendendosi del folle e incosciente anche da illustri luminari della medicina. E prima degli ottomila? avrà per caso anche inventato l'arrampicata? Anche perchè il settimo grado l'aveva veramente superato,e tra i primi del suo tempo, e ci ha scritto anche un interessante libercolo.
Altro che cavalcare il meccanismo della ricorrenza che fa notizia e inventare strategie comunicative........la montagna si fa coi fatti, e ben avrebbe fatto il buon dapolenza a continuare come aveva cominciato, con i fatti (tra i primi a salire sul K2, e tanto di cappello!), lasciando fottere gli interessi degli sponsor, i record, le cronospedizioni, le maratone in himalaya, l?ecocompatibilità, ecc.

Il Club alpino italiano?
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Certo, fra le sezioni e i vertici c?è uno scollamento, perché le prime fanno, si confrontano con la realtà, con le gare di arrampicata.......


lo scollamento non è tra sezioni e vertici, anche perché sono le sezioni ad eleggere i vertici cai. Semmai lo scollamento è tra sezioni e vertici da un lato, e organi tecnici (scuole e istruttori per primi) dall'altro. Chi si confronta con la realtà, nel cai, sono soprattutto le scuole, gli organi tecnici (e non tutti), mentre le sezioni sono, ahimè, molto più spesso interessate ad organizzare, nel loro piccolo, eventi che di montagna hanno ben poco o niente, quali raduni e gare sci-cai, tornei di tresette e briscola, mostre ?come eravamo?, campagne elettorali per il prossimo consiglio direttivo sezionale?..andate a sentire un'assemblea delegati del cai e provate a trovare, tra leggi, regolamenti, mozioni, revisioni, ecc., un solo argomento che tratti di montagna.......la Montagna, nelle sezioni e nei vertici cai, c?è sempre di meno, e l?ipocrisia di certi personaggi potrà solo contribuire ad allontanarla sempre di più (in compenso, apriamo all?arrampicata urbana, al freeride, a nuove generazioni, a nuovi stili ?.).



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grande intervento biemme...
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Re: Da Polenza:«Alla gente la montagna piace sempre di più,m

Messaggioda Zio Vare » mar set 20, 2005 20:59 pm

Buzz ha scritto:grande intervento biemme...
DA INCORNICIARE!!!! E DA RILEGGERE SPESSO!

SOTTOSCRIVO!!!
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Messaggioda dags1972 » mar set 20, 2005 21:40 pm

grazie biemme! :oops:
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Messaggioda paolo75 » mar set 20, 2005 23:52 pm

Dovresti farne una copia "edulcorata" e mandarla alla rivista del Cai, se avessero il coraggio di pubblicarla costituirebbe un grosso spunto di discussione.
Poveri fatti, povere cose, non ci sono, esistono solo interpretazioni. (Nietzsche)
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Messaggioda Fokozzone » mer set 21, 2005 13:07 pm

In effetti, oltre a quanto detto da biemme, c' è da chiedersi se nel caso dell' alpinismo abbia senso analizzarlo, regolamentarlo, incentivarlo, quasi che fosse una branchia economica.
L' economia ha la sua necessità d' esistere, l' alpinismo non è necessario, è una libertà che ci concediamo e, alle istituzioni competenti, chiediamo appunto di salvaguardare questa libertà. Libertà che è fatta di preparazione individuale (se non sono capace non posso far la via o, peggio, vado e mi ammazzo) ma anche di salvaguardia ambientale (altrimenti non resta nessuna via da fare) e di un minimo di cultura.
Su questi argomenti da polenza mi sembra completamente fuori strada.
Mi sembra invece che il punto da discutere (e guarda caso avevamo appena aperto un topic in proposito) sia l' aspetto della comunicazione. Se il mondo alpinistico, o una parte di esso, sente il bisogno di comunicare la propria attività al suo interno o perfino all' esterno (e varrebbe la pena di chiedersi il perché) è chiaro che diventa difficile raccontare sempre la stessa storia. Da questo punto di vista l' osservazione che messner si è "inventato" la corsa agli ottomila non è del tutto sbagliata, nel senso che ha saputo immaginare un obiettivo condivisibile con la fantasia anche dai non alpinisti, riuscendo a raccontare delle storie "nuove" che hanno tenuto tanta gente con il fiato sospeso.
Se Valentino Rossi ha meritato la laurea honoris causa in comunicazione, sicuramente la meritava anche Messner.

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