Paura di volare...

Messaggioda Titanium » mer set 07, 2005 15:10 pm

MM4Climb ha scritto:Non sono d' accordo fare voli controllati servono eccome per vari motivi. Sicuramente non è la stessa cosa di quando si cade involontariamente e non bisogna pensarla come tale ma è utile per prendere confidenza con il volo e su come il nostro corpo si deve comportare istintivamente.
Su questo concetto si basa l' allenamento e la preparazione a situazioni "difficili" ... vedi pompieri o corpi speciali.


Ho scritto "personalmente non mi aiuta granché".
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Messaggioda smaz » mer set 07, 2005 15:20 pm

milcha ha scritto:Oltre al fatto di provare a volare, trovo molto utile cercare di scacciare tali pensieri concentrandomi su:
1. respirazione continua
2. processo arrampicatorio
3. soft grip
Arrampicando continuo a ripetermi i tre punti. Con il tempo ho notato che la paura di volare trova sempre meno spazio nella mia mente.


Mi chiarisci il terzo punto? :roll:
Cmq. si, per non aver paura bisogna rimanere concentrati sull'allarrampicata, tentare tiri sempre più duri e i morbidi voli poi verranno da se... :wink:
Okkio solo ai rischi oggettivi, si può arrivare al suolo anche dal terzo spit!
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Messaggioda zausau » mer set 07, 2005 15:26 pm

Ho avuto, purtroppo, conoscenza diretta di vari casi di infortuni
(caviglie rotte) da parte di principianti e non, tra i quali un caso
avvenuto intanto che stavo facendo sicura in palestra ad un amico
(risultato 4 viti nell'osso e 8 mesi di fermo).

Voglio dire che è importante 'imparare' a volare, ma soprattutto
con la consapevolezza di dove di và a finire con il volo e quindi
'quando' ci si può prendere il rischio.

Per un principiante l'incomprensione di questo fatto può essere
causa di incidenti... non è vero che ''tanto siamo in palestra e al
massimo si vola''

ciao
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Messaggioda fab » mer set 07, 2005 15:38 pm

Per far passare la paura di volare io più che imparare a volare imparerei ad arrampicare!

E' la fiducia in se stessi che trasforma la paura del volo in voglia di arrivare allo spit successivo...
Come molti hanno detto, si ha paura di volare perchè si pensa di non essere in grado di effettuare i movimenti successivi, niente di più vero!
E' chiaro che arrivati al limite si rischia di non riuscire a moschettonare, ma l'esperienza del volo non aiuta a non avere paura!
Ho visto amici provare questi finti voli senza alcun risultato, visto che legate alla paura del volo, ci sono altre sensazioni e stati d'animo che alimentano tale ansia!
Su di me ho visto che la paura non passa volando molto, bensì ARRAMPICANDO molto... Mi concentro solo sul salire e mai sul cadere, poi se volo dico amen! Mi sono spinto al limite e quello ne è il risultato! Ma la paura rimane, e non trovo assolutamente che ci siano degli espedienti per eliminarla... essa c'è, basta solo imparare a gestirla! :wink:
Sotto l'8c so tutti sentieri...

...sob...!
...sigh...!
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Messaggioda Paolo Marchiori » mer set 07, 2005 15:42 pm

venite a scalare in Belgio che la paura di volare vi passa all'istante... :roll:
Miiii, ci sono certi run-out ogni tanto che DEVI star attaccato, altrimenti piombi come un caccia...
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Messaggioda milcha » mer set 07, 2005 17:03 pm

Per Smaz

Con Soft Grip intendo prendere le prese con il minimo di forza necessaria per tenerle (arrampicata al risparmio).

Inoltre trovo determinante una valutazione del rischio di un'eventuale caduta prima di iniziare ad arrampicare. In questo modo si evitano masturbazioni mentali aggiuntive, durante il processo arrampicatorio, su possibili conseguenze della caduta.
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Messaggioda EasyMan » mer set 07, 2005 17:12 pm

beh ... :roll: ... sicuramente uno si concentra sull' arrampicata però conoscere il nostro nemico aiuta ... :wink:
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Messaggioda cuorpiccino » gio set 08, 2005 9:46 am

Quoto gli interventi di zausau e di fab
E aggiungo:

Volare sull'appoggiato può sempre essere pericoloso se gli spit sono lontani.

Moschettonate bene (non con i moschettoni girati)

Attenti alla corda dietro al piede

Chi fa sicura ha un ruolo determinante. A volte bisogna bloccare duro per evitare l'impatto con il terreno, altre bisogna mollare un po', per evitare gli impatti con la parete.

Fare bene sicura, è difficile! Quindi sforzatevi di imparare.

e, in fine:

NON SIATE CODARDI!

ma neanche coglioni.......eccheccazzo!


Buon divertimento.
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda fire?dancer » gio set 08, 2005 9:57 am

ci sono migliaia di fattori mentali he causano la paura di volare..
dal compagno che ti fà sicura innanzitutto, dalla "sicurezza" della via, dalla lunghezza degli spit... e tanti altri...

a me ci sono giorni che non ho per niente paura del volo, anche perchè se uno sale concentrato e rilassato pensa più al movimento che al moschettonaggio...
poi ci sono quei giorni cosiddetti "no" dove allora arrampichi nervoso, non ti fidi del compagno, non ti fidi dell'assicurazione della via e tante altre cose, che ti fanno arrampicare concentrato solo sul prossimo moschettonaggio, ed è la cosa più odiosa in assoluto.

altrimenti si và a far blocchi e così non sussistono questi problemini :twisted:
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Messaggioda Titanium » gio set 08, 2005 10:12 am

Rapunzel ha scritto:ci sono migliaia di fattori mentali he causano la paura di volare..
dal compagno che ti fà sicura innanzitutto, dalla "sicurezza" della via, dalla lunghezza degli spit... e tanti altri...

a me ci sono giorni che non ho per niente paura del volo, anche perchè se uno sale concentrato e rilassato pensa più al movimento che al moschettonaggio...
poi ci sono quei giorni cosiddetti "no" dove allora arrampichi nervoso, non ti fidi del compagno, non ti fidi dell'assicurazione della via e tante altre cose, che ti fanno arrampicare concentrato solo sul prossimo moschettonaggio, ed è la cosa più odiosa in assoluto.

altrimenti si và a far blocchi e così non sussistono questi problemini :twisted:


Ammetto di non aver mai avuto un crash pad sotto, e questo forse perché non ho mai fatto blocchi ma solo cazzeggiato alla città dei sassi o all'attacco di alcune vie (e quindi mi chiedo cosa diavolo io stia scrivendo, ma sono in pausa sigaretta e vabbè...) però da slegato a me salire a 2 metri d'altezza già mi cago sotto!
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Messaggioda smaz » gio set 08, 2005 10:15 am

milcha ha scritto:Per Smaz

Con Soft Grip intendo prendere le prese con il minimo di forza necessaria per tenerle (arrampicata al risparmio).


Grazie, claro! :wink:
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Messaggioda fire?dancer » gio set 08, 2005 14:16 pm

Titanium ha scritto:
Rapunzel ha scritto:ci sono migliaia di fattori mentali he causano la paura di volare..
dal compagno che ti fà sicura innanzitutto, dalla "sicurezza" della via, dalla lunghezza degli spit... e tanti altri...

a me ci sono giorni che non ho per niente paura del volo, anche perchè se uno sale concentrato e rilassato pensa più al movimento che al moschettonaggio...
poi ci sono quei giorni cosiddetti "no" dove allora arrampichi nervoso, non ti fidi del compagno, non ti fidi dell'assicurazione della via e tante altre cose, che ti fanno arrampicare concentrato solo sul prossimo moschettonaggio, ed è la cosa più odiosa in assoluto.

altrimenti si và a far blocchi e così non sussistono questi problemini :twisted:


Ammetto di non aver mai avuto un crash pad sotto, e questo forse perché non ho mai fatto blocchi ma solo cazzeggiato alla città dei sassi o all'attacco di alcune vie (e quindi mi chiedo cosa diavolo io stia scrivendo, ma sono in pausa sigaretta e vabbè...) però da slegato a me salire a 2 metri d'altezza già mi cago sotto!


a me dà parecchia più noia essere sopra lo spit di qualche metro che essere a 4 metri d'altezza slegato... non sò come mai, ma il mio cervello reagisce così.
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Messaggioda AlbertAgort » gio set 08, 2005 14:46 pm

Rapunzel ha scritto:

a me dà parecchia più noia essere sopra lo spit di qualche metro che essere a 4 metri d'altezza slegato... non sò come mai, ma il mio cervello reagisce così.


sarà che a 4 metri slegato ci sali solo su vie mooolto sotto al tuo limite, e quindi sai che non rischi di cadere..

a me è capitato poche volte in palestra, su vie al limite, entro il secondo spit, di tentare passaggi e dire "ma che c***o sto facendo..." il passaggio dopo "ma che c***o sto ancora facendo, se volo mi spacco qualcosa........".
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Messaggioda Spider » gio set 08, 2005 15:49 pm

In ogni caso, per "volare bene" servono 2 cose:

1- esperienza, nel senso di non volar giù come un sacco di patate, ma saper controllare il corpo durante il volo (e qui i voli "di prova", controllati, secondo me sono indispensabili)

2- ma soprattutto, UN BUON ASSICURATORE!!! Finora solo cuorpiccino ne ha parlato, ma secondo me è la cosa PIU' IMPORTANTE! Dipende da lui quanto voli, se ti grattugi, se vai a sbattere, dove e come vai a sbattere, se ti prendi una gran frustata alla schiena o sei fai un bel volo morbido...


Secondo me fare "prove di volo" è essenziale per l'arrampicatore, ma ancor di più per l'assicuratore!
Prima di imparare ad arrampicare bisogna imparare a far sicura, eccheccazzo, non è facile, non si può mica far sicura sempre allo stesso modo! Dipende dal peso del climber, dalla lunghezza dei moschettonaggi, dalla conformazione della parete...

Anche perchè, la prima cosa che mi hanno insegnato (concedetemi un po' di sano terrorismo psicologico :twisted: ), almeno in arrampicata sportiva, è che SE L'ARRAMPICATORE SI FA MALE E' COLPA DELL'ASSICURATORE!
Le migliori escursioni e vie alpinistiche nelle Dolomiti su www.abcdolomiti.com
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Messaggioda paolo75 » gio set 08, 2005 17:41 pm

Spider ha scritto:In ogni caso, per "volare bene" servono 2 cose:

1- esperienza, nel senso di non volar giù come un sacco di patate, ma saper controllare il corpo durante il volo (e qui i voli "di prova", controllati, secondo me sono indispensabili)

2- ma soprattutto, UN BUON ASSICURATORE!!! Finora solo cuorpiccino ne ha parlato, ma secondo me è la cosa PIU' IMPORTANTE! Dipende da lui quanto voli, se ti grattugi, se vai a sbattere, dove e come vai a sbattere, se ti prendi una gran frustata alla schiena o sei fai un bel volo morbido...


Secondo me fare "prove di volo" è essenziale per l'arrampicatore, ma ancor di più per l'assicuratore!
Prima di imparare ad arrampicare bisogna imparare a far sicura, eccheccazzo, non è facile, non si può mica far sicura sempre allo stesso modo! Dipende dal peso del climber, dalla lunghezza dei moschettonaggi, dalla conformazione della parete...

Anche perchè, la prima cosa che mi hanno insegnato (concedetemi un po' di sano terrorismo psicologico :twisted: ), almeno in arrampicata sportiva, è che SE L'ARRAMPICATORE SI FA MALE E' COLPA DELL'ASSICURATORE!


Avete voglia di approfondire l'argomento? cioè, in che modo effettivamente l'assicuratore deve intervenire in caso di volo, quali sono le differenze tra possibili comportamenti?
Poveri fatti, povere cose, non ci sono, esistono solo interpretazioni. (Nietzsche)
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Messaggioda fire?dancer » gio set 08, 2005 18:27 pm

AlbertAgort ha scritto:
Rapunzel ha scritto:

a me dà parecchia più noia essere sopra lo spit di qualche metro che essere a 4 metri d'altezza slegato... non sò come mai, ma il mio cervello reagisce così.


sarà che a 4 metri slegato ci sali solo su vie mooolto sotto al tuo limite, e quindi sai che non rischi di cadere..

a me è capitato poche volte in palestra, su vie al limite, entro il secondo spit, di tentare passaggi e dire "ma che c***o sto facendo..." il passaggio dopo "ma che c***o sto ancora facendo, se volo mi spacco qualcosa........".



ma io intendevo quando faccio boulder... :wink:
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Messaggioda Titanium » gio set 08, 2005 18:32 pm

paolo75 ha scritto:
Spider ha scritto:In ogni caso, per "volare bene" servono 2 cose:

1- esperienza, nel senso di non volar giù come un sacco di patate, ma saper controllare il corpo durante il volo (e qui i voli "di prova", controllati, secondo me sono indispensabili)

2- ma soprattutto, UN BUON ASSICURATORE!!! Finora solo cuorpiccino ne ha parlato, ma secondo me è la cosa PIU' IMPORTANTE! Dipende da lui quanto voli, se ti grattugi, se vai a sbattere, dove e come vai a sbattere, se ti prendi una gran frustata alla schiena o sei fai un bel volo morbido...


Secondo me fare "prove di volo" è essenziale per l'arrampicatore, ma ancor di più per l'assicuratore!
Prima di imparare ad arrampicare bisogna imparare a far sicura, eccheccazzo, non è facile, non si può mica far sicura sempre allo stesso modo! Dipende dal peso del climber, dalla lunghezza dei moschettonaggi, dalla conformazione della parete...

Anche perchè, la prima cosa che mi hanno insegnato (concedetemi un po' di sano terrorismo psicologico :twisted: ), almeno in arrampicata sportiva, è che SE L'ARRAMPICATORE SI FA MALE E' COLPA DELL'ASSICURATORE!


Avete voglia di approfondire l'argomento? cioè, in che modo effettivamente l'assicuratore deve intervenire in caso di volo, quali sono le differenze tra possibili comportamenti?


Far sicura con sufficiente rigidità, accorciando il volo, quando il rischio è l'impatto con la roccia (partenza, cengia, pilastri o spuntoni, etc).

Far sicura con adeguato dinamismo quando il volo ragionevolmente "allungato" non inficia la sicurezza: accompagnare il volo in modo che non vi siano effetti pendolo violenti e conseguenti impatti frontali contro la roccia.

Lasciare sempre l'adeguato lasco a seconda della condizione.

Non impedire mai il movimento di salita, non chiedere "momenti" perché la corda è ingavagnata, dimostrarsi attento e sereno (ESSERE, non solo dimostrarsi), possibilmente non fumare/mangiare/bere.

In montagna, con possibili voli molto lunghi e protezioni teoricamente non sicure come in falesia, tutto questo è ancora più complesso, guidato dall'intelligenza, dall'attenzione, dalla logica e dalla sensibilità.

Questo è quanto vorrei da chi mi assicura. Ma la MEIE pare di altro avviso..
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Messaggioda cuorpiccino » ven set 09, 2005 11:33 am

Titanium ha scritto:
paolo75 ha scritto:
Spider ha scritto:In ogni caso, per "volare bene" servono 2 cose:

1- esperienza, nel senso di non volar giù come un sacco di patate, ma saper controllare il corpo durante il volo (e qui i voli "di prova", controllati, secondo me sono indispensabili)

2- ma soprattutto, UN BUON ASSICURATORE!!! Finora solo cuorpiccino ne ha parlato, ma secondo me è la cosa PIU' IMPORTANTE! Dipende da lui quanto voli, se ti grattugi, se vai a sbattere, dove e come vai a sbattere, se ti prendi una gran frustata alla schiena o sei fai un bel volo morbido...


Secondo me fare "prove di volo" è essenziale per l'arrampicatore, ma ancor di più per l'assicuratore!
Prima di imparare ad arrampicare bisogna imparare a far sicura, eccheccazzo, non è facile, non si può mica far sicura sempre allo stesso modo! Dipende dal peso del climber, dalla lunghezza dei moschettonaggi, dalla conformazione della parete...

Anche perchè, la prima cosa che mi hanno insegnato (concedetemi un po' di sano terrorismo psicologico :twisted: ), almeno in arrampicata sportiva, è che SE L'ARRAMPICATORE SI FA MALE E' COLPA DELL'ASSICURATORE!


Avete voglia di approfondire l'argomento? cioè, in che modo effettivamente l'assicuratore deve intervenire in caso di volo, quali sono le differenze tra possibili comportamenti?


Far sicura con sufficiente rigidità, accorciando il volo, quando il rischio è l'impatto con la roccia (partenza, cengia, pilastri o spuntoni, etc).

Far sicura con adeguato dinamismo quando il volo ragionevolmente "allungato" non inficia la sicurezza: accompagnare il volo in modo che non vi siano effetti pendolo violenti e conseguenti impatti frontali contro la roccia.

Lasciare sempre l'adeguato lasco a seconda della condizione.

Non impedire mai il movimento di salita, non chiedere "momenti" perché la corda è ingavagnata, dimostrarsi attento e sereno (ESSERE, non solo dimostrarsi), possibilmente non fumare/mangiare/bere.

In montagna, con possibili voli molto lunghi e protezioni teoricamente non sicure come in falesia, tutto questo è ancora più complesso, guidato dall'intelligenza, dall'attenzione, dalla logica e dalla sensibilità.

Questo è quanto vorrei da chi mi assicura. Ma la MEIE pare di altro avviso..

NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI NON DISTRARSI


Anni fà (si faceva sicura con l'otto passato "alla francese, e il primo saliva con una corda da 9 mm (nuova) per essere più leggero) su un tentativo di liberare una via, il suddetto primo partì dal riposo senza dire un c***o (era fermo da 5 minuti) noi si chiacchierava allegramente, lui volò e arrivò a terra (dal 5°-6° spit). Per fortuna sotto è piatto e l'assicuratore ha prontamente sacrificato la pelle delle sue manine frenandolo. Non è successo nulla. Ma viva il gri-gri.

In alcuni casi (piccoli traversi, piccoli strapiombi, placche con lo spit ai piedi) tirando la corda si fa spiaccicare il primo, conviene se possibile dinamizzare la sicura, dando un po' di corda.

Per non parlare di quei casi nei quali con il volo si atterra sull'orlo di un tetto, a scelta con stinchi, ginocchia o denti.......date corda.
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Messaggioda Spider » ven set 09, 2005 13:47 pm

quoto in pieno Tit e il Medio.

MAI DISTRARSI.
MAI perdere di vista il climber (anche se hai i crampi al collo dopo mezzora che quello se ne sta incrodato come un salame).

Devi sempre pensare che può volare in ogni momento, e pensare PRIMA a cosa fare, in base alla conformazione della parete. Se pensi a cosa fare mentre sta volando, è già troppo tardi!
Poi nel 90% dei casi non succede niente, ma la volta che quello si fa male, ricorda sempre che è stata colpa tua.

qualche esempio tipico:

1- il climber ha appena superato uno strapiombo (o ancor più, un tetto): lasciargli subito un paio di metri di lasco, perchè se vola adesso e lo si tiene al millimetro, si spatascia contro il bordo dello strapiombo, con gran gioia del suo dentista. In questo caso il volo dev'essere abbastanza lungo da farlo finire con tutto il corpo al di sotto dello strapiombo.

2- placca appoggiata: tendenzialmente meglio bloccare ma non troppo, lasciando solo un minimo di dinamica, per evitare colpi di frusta, ma non farlo grattugiare troppo

3- parete verticale senza spuntoni o cenge: situazione più facile, si può dare dinamica senza pericolo

4- se ha appena superato una cengia-spuntone etc, calcolare bene la distanza dall'ultimo spit e BLOCCARE! Meglio uno strattone alla schiena, che fargli lasciare le caviglie sulla cengia! Oppure, se il volo è troppo lungo, si può addirittura lasciare così tanto lasco da farlo fermare al di sotto della cengia, ma qua ci vuole occhio e pelo sullo stomaco.

5- in qualunque caso in cui rischia di arrivare a terra, dare meno corda possibile, in casi disperati fare pure un salto indietro per recuperare il più possibile


Altra cosa: se il terreno alla base della parete lo permette, io cerco di muovermi molto facendo sicura. Alla partenza mi sposto a destra o sinistra com'è meglio, per fare in modo che la corda intralci il meno possibile.
Mentre sale, seguo i moschettonaggi avvicinandomi e allontanandomi dalla parete.
Mi spiego: dopo il moschettonaggio, invece di recuperare "a mano" la corda in eccesso, faccio uno o due passi indietro. Quando poi supera il rinvio, gli do corda facendo passi avanti.
In questo modo si minimizza il dai-corda/recupera-corda, si è più pronti in caso di caduta improvvisa (si usano di meno le mani), e si ha sempre un po' di corda lasca pronta per gestire i voli.
Ultima modifica di Spider il ven set 09, 2005 14:04 pm, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda Herman » ven set 09, 2005 13:55 pm

Spider ha scritto:
1- il climber ha appena superato uno strapiombo (o ancor più, un tetto): lasciargli subito un paio di metri di lasco, perchè se vola adesso e lo si tiene al millimetro, si spatascia contro il bordo dello strapiombo, con gran gioia del suo dentista. In questo caso il volo dev'essere abbastanza lungo da farlo finire con tutto il corpo al di sotto dello strapiombo.


Mi ricordo il buon ginz (yingyan) volare al primo spit di una via con partenza no foot con un tettino di 1 metro e rotti, sono riuscito ad infilarlo (culo?) giusto sotto il tetto e fermarlo a 20 cm da terra... non molto dinamico però :mrgreen:
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