Giro del Civetta

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Giro del Civetta

Messaggioda kau » lun lug 04, 2005 15:14 pm

Ciao a tutti,

vorrei organizzare con degli amici (alcuni non molto esperti) il giro del Civetta.

Pensavo di fare qso itinerario:

Capanna Trieste - Rif. Vazzoler - Rif. Tissi, pernottamento al Rif. Coldai e poi ritorno per il sent. 557-558 fino a Capanna Trieste.

Che mi dite?

ciao

kau
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Messaggioda profpivo » mer lug 06, 2005 20:40 pm

Fino al Coldai non c'è assolutamente nessuna difficoltà tranne il dislivello da affrontare, comunque ci si impiega sulle 5 ore da capanna Trieste.
Il percorso del secondo giorno non l'ho mai fatto, ma non dovrebbe avere neanche questo particolari difficoltà tranne la lunghezza: la guida che ho io mi da un tempo di 6 ore e mezza.
Ciao e buona camminata!
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Messaggioda gurkha » mer lug 06, 2005 22:32 pm

E' una bella passeggiata sotto la Parete.

Un consiglio che puoi anche cestinare.
Se puoi, se riesci, cerca di essere nella zona del Rifugio Tissi verso il tramonto. Se sei fortunato e il cielo è davvero limpido, vedere la Parete che si infiamma di rosso acceso, che sembra prendere fuoco, è uno dei più bei spettacoli di tutte le Alpi.
Ciao.
Io è un altro, ma la frase non è mia.
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Messaggioda kau » gio lug 07, 2005 15:04 pm

grazie mille per i consigli...

effettivamente essere al Tissi al tramonto dev'essere mozzafiato!
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Messaggioda J&J » gio lug 07, 2005 18:44 pm

kau ha scritto:grazie mille per i consigli...

effettivamente essere al Tissi al tramonto dev'essere mozzafiato!


Come si potrebbe fare il tour in 2 giorni ma dormendo al Tissi?
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Messaggioda Mirkolo » gio lug 07, 2005 19:04 pm

Ho fatto il giro nell'estate 2004, si fa tranquillamente in giornata se hai un buon passo. Nel versante zoldano c'è qualche tratto attrezzato che però non presenta alcuna difficoltà.
Se proprio vuoi estendere la camminata a due giorni puoi partire da Casera della Grava, tra Pecol e il passo Duran in modo da avere il Tissi a metà percorso. Magari partendo il direzione Coldai il primo giorno, in modo tale da trascorrere il pomeriggio al laghetto e raggiungere il Tissi verso sera.
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Ne vale la pena

Messaggioda Mark78 » ven lug 08, 2005 10:24 am

Io ho effettuato il giro del Civetta lo scorso anno a fine agosto. Abbiamo lasciato l'auto a Capanna Trieste, fatto il breve tratto a piedi sino al Rif. Vazzoler e qui pernottato. Il giorno seguente abbiamo percorso il tratto Vazzoler - Rif. Coldai, in cui abbiamo pernottato, tramite la Van delle Sasse. Il terzo giorno infine dal Rif. Coldai siamo ritornati a Capanna Trieste passando per il Rif. Tissi.
Ora i numeri dei sentieri non li ricordo, devo riguardarmi il percorso, comunque posso dirti che la giornata più faticosa è quella dal Vazzoler al Coldai, dato che il dislivello in salita attraverso la Van delle Sasse è parecchio. E' un percorso fattibile da tutti, anche meno esperti purchè dotati di buona volontà, e soprattutto è un percorso stupendo dal punto di vista panoramico e paesaggistico.
Se vuoi dettagli più precisi fammi sapere, così mi riguardo gli appunti scritti.

Ciao
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Ne vale la pena

Messaggioda Mark78 » ven lug 08, 2005 10:25 am

Io ho effettuato il giro del Civetta lo scorso anno a fine agosto. Ho lasciato l'auto a Capanna Trieste, fatto il breve tratto a piedi sino al Rif. Vazzoler e qui pernottato. Il giorno seguente ho percorso il tratto Vazzoler - Rif. Coldai, in cui abbiamo pernottato, attraversando la Van delle Sasse. Il terzo giorno infine dal Rif. Coldai siamo ritornati a Capanna Trieste passando per il Rif. Tissi.
Ora i numeri dei sentieri non li ricordo, devo riguardarmi il percorso, comunque posso dirti che la giornata più faticosa è quella dal Vazzoler al Coldai, dato che il dislivello in salita attraverso la Van delle Sasse è parecchio. E' un percorso fattibile da tutti, anche meno esperti purchè dotati di buona volontà, e soprattutto è un percorso stupendo dal punto di vista panoramico e paesaggistico.
Se vuoi dettagli più precisi fammi sapere, così mi riguardo gli appunti scritti.

Ciao
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Ne vale la pena

Messaggioda Mark78 » ven lug 08, 2005 10:26 am

Io ho effettuato il giro del Civetta lo scorso anno a fine agosto. Ho lasciato l'auto a Capanna Trieste, fatto il breve tratto a piedi sino al Rif. Vazzoler e qui pernottato. Il giorno seguente ho percorso il tratto Vazzoler - Rif. Coldai, in cui abbiamo pernottato, attraversando la Van delle Sasse. Il terzo giorno infine dal Rif. Coldai siamo ritornati a Capanna Trieste passando per il Rif. Tissi.
Ora i numeri dei sentieri non li ricordo, devo riguardarmi il percorso, comunque posso dirti che la giornata più faticosa è quella dal Vazzoler al Coldai, dato che il dislivello in salita attraverso la Van delle Sasse è parecchio (ricordo di aver camminato per 7-8 ore). E' un percorso fattibile da tutti, anche meno esperti purchè dotati di buona volontà, e soprattutto è un percorso stupendo dal punto di vista panoramico e paesaggistico.
Se vuoi dettagli più precisi fammi sapere, così mi riguardo gli appunti scritti.

Ciao
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scusate

Messaggioda Mark78 » ven lug 08, 2005 14:28 pm

Scusate la ripetizione, ho fatto un pò di casino
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Messaggioda kau » ven lug 08, 2005 14:53 pm

grazie Mark! tra l'altro vedo anche tu abiti dalle parti di TV.

Ti sarei grato se mi passassi gli appunti di cui parlavi!

Ciao
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Messaggioda Mark78 » ven lug 08, 2005 16:20 pm

E' un piacere essere di aiuto agli altri; appena riesco, ti mando tutte le note che mi sono scritto al ritorno dal trekking in oggetto (credo però non prima di domani) con i numeri dei sentieri, i tempi di cammino e se riesco anche qualche foto fatta.
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Messaggioda Mark78 » lun lug 11, 2005 9:25 am

Questo è quello che ho riportato dopo l'escursione:
1° giorno: Lasciando l'auto a Capanna Trieste siamo partiti alla volta del rifugio Vazzoler "con calma" (per sentiero n°555 ? tempo 2 ore scarse) dove pernotteremo;
2° giorno: ore 7:30 partenza dal rif. Vazzoler (sentiero 555) - ore 7:50 bivio per sentiero 558 - ore 11:20 forcella Delle Sasse (passando per attacco ferrata Tissi) - ore 15:30 arrivo a rif. Coldai per sentiero 557 (dopo aver provato via normale al rif. Torrani sino a circa 2600m);
3° giorno: Partenza da rif. Coldai verso lago Coldai per sent. 560 ? seguito 560 sino al bivio per rif. Tissi quindi sentiero 563 sino al rifugio ? tramite sentiero 560 sino al rif, Vazzoler e da qui a Capanna Trieste.

E' un pò sintetico ma ti può dare l'idea dell'itinerario e dei tempi. Per il terzo giorno non ho rilevato i tempi, è una tappa piuttosto lunga ma per la maggior parte in discesa quindi non molto faticosa.

Se riesco ad imparare come inserire le immagini te ne mando qualcuna!

Ti consiglio comunque di andarci: se le giornate che trovi sono limpide come quelle che ho trovato io, allora lospettacolo sarà grande e la natura maestosa.

Buone escursioni,
ciao

(fammi sapere com'è andata)
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Messaggioda Mirkolo » lun lug 11, 2005 17:45 pm

@Mark78: visto che hai fatto un tratto della via normale (penso fino al passo del tenente circa), sai dirmi com'è il grado di esposizione e la difficoltà? Principalmente mi interessa il grado di esposizione per capire quanto sia pericolosa, visto che devo portarci alcuni amici. Grazie

ps. Foto del versante occidentale ne ho fatte io, in caso uppo su qualche spazio ftp
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Messaggioda Mark78 » mar lug 12, 2005 13:07 pm

Il tratto che ho fatto lungo la via normale al rif. Torrani non presentava grandi difficoltà: dopo la salita lungo il ghiaione inizia un tratto attrezzato con corde metalliche.
Da quello che ricordo, la roccia non è verticale ma i passaggi abbastanza esposti e a rischio scivolamento su ghiaino, comunque se si è assicurati con imbragatura e cordino non ci dovrebbero essere problemi.
Tutto questo a riguardo solo del primo tratto da me affrontato, perchè il resto della via non ho avuto modo di percorrerla per questione di tempo.
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Messaggioda Buzz » mar lug 12, 2005 13:38 pm

ti posto un giro ad anello che avevo preparato anni fa per l'archivio gite di it.sport.montagna

magari trai qualche spunto interessante

1° - Lungo la parete nord-ovest
Trekking per Escursionisti esperti, con attrezzatura e allenati.
Consigliato all'inizio dell'estate o in presenza di neve una piccozza e un cordino.

Cartografia Tabacco 1:50000 foglio 4

Il trekking è previsto per 4 giorni.

Avvicinamento: dal versante Est - S.S 203 - da Listolade (678 m frazione pressapoco a metà strada fra Agordo e Cencenighe) attenzione alle indicazioni per una stradina asfaltata che conduce, inoltrandosi per la Val Corpassa, in 5 km circa a Capanna Trieste (1135 m tel 0437-660122 14 posti letto) dove è possibile parcheggiare e anche mangiare, bene e a prezzi abbastanza modici (info 2001).

Nella giornata dedicata al viaggio si può in realtà pernottare al rif. Vazzoler direttamente (1.a), ad 1,30 h di cammino da Capanna Trieste: il sentiero è assolutamente poco impegnativo.

1° Giorno (da Capanna Trieste al Rif. Coldai)
1.a - da Capanna Trieste a rif Vazzoler 580m 1,30 h (1714m 0437-660008)
Da Capanna Trieste si prosegue lungo la sterrata che costeggia il torrente. In 15 minuti circa si raggiunge la sbarra, alla testata della valle. La vista sulla Torre Trieste e sulla Torre Venezia è stupenda.
Si sale per numerosi e facili tornanti fino al Pian delle Taie, incontrando sia la deviazione (sula dx) per il rif. Carestiato, sia, poco dopo, per il sentiero 558, che si inoltra verso il Van delle Sasse, nel cuore della Civetta.
Altri 20 minuti e si arriva al rif. Vazzoler, splendido rifugio, in posizione incantevole, ricco di storia alpinistica, punto di partenza per le cordate dirette verso le torri, per le vie Tissi (parete sud della T.Venezia 460m V+) o Carlesso-Sandri (parete sud della T.Trieste 570m VI A1 o VIII-)
1.b - dal rif Vazzoler al rif. Tissi 610m dsl-2,30 h (2250m 0437-721644)
Si riprende a camminare, praticamente in piano, ancora lungo la mulattiera su cui corre l'Alta Via 1 fino a Casa Favretti, 1826m, ai piedi dell'impressionate parete sud della Torre Venezia.
Si prosegue, in leggera salita, fino a Sella di Pelsa, 1950m, e in breve ci si trova sui ghiaioni del Pian della Lora. Il sentiero prosegue lungo la Val Civetta, sui ghiaioni, con, alla nostra destra, la lunga bastionata rocciosa della mitica parete nord-ovest.
Ai 2107m della forcella di Col Rean c'è la deviazione per il rif. Tissi. Volendo si può anche evitare la salita al Tissi e continuare verso il rif. Coldai.
1.c - dal rif. Tissi al rif. Coldai 100m dsl-2,30 h (2135m 0437-789160)
Si prosegue dalla Forcella di Col Rean, lungo l'alta via.
Con leggeri saliscendi su ghiaione si passa sotto i 1000 metri di una delle pareti che hanno fatto la storia dell'alpinismo. Nella roccia gialla e nera è facile intuire, almeno nel tratto centrale, le linee pulite della via Solleder-Lettenbauer o quella, diretta, della Philipp Flamm, fino all'uscita sulla Punta Tissi.
Un brivido, a pensare che domani saremo lassù!
A sinistra, lo sguardo corre sulla valle di Alleghe e il suo lago, verde, 1000 metri più sotto.
Il sentiero non richiede grande concentrazione. Si può giocare a riconoscere le cime, le pareti, i paesi...ecco la Marmolada... e i bastioni del Sella...
Poi, dalla Forcella Col Negro 2249m, ci affacciamo sul blu del lago Coldai. Lo aggiriamo tenendoci sulla destra, scendendo e poi risalendo leggermente alla Forcella Coldai, dove ci appare il gigantesco Pelmo, e in 10 minuti siamo al Coldai, dove pernotteremo.
In totale, da Capanna Trieste, prendendocela comoda, con tutte le soste possibili per ammirare e fotografare, possiamo calcolare 7 ore. Di meno se non siamo passati per il Tissi.

2° - In cima per la Ferrata Alleghesi
2° Giorno Dal Rif. Coldai al Rif. Torrani (2984m 0437-789150)
Dal rif. Coldai, con una splendida vista sul Pelmo, ci inoltriamo in direzione sud lungo il Sentiero Tivan (Anello Zoldano), segnavia 557, costeggiando il versante est del massiccio. Ad un paio d'ore circa dalla partenza, superato lo Schenal del Bech (2318m) arriviamo alla Porta del Masarè, dai grandi massi.
Da, qui, anche in base alle condizioni meteo, possiamo decidere se salire per la Ferrata degli Alleghesi o per la via Normale.

2.a Alleghesi.
Dalla destra parte il sentierino che porta verso l'attacco della ferrata.
Il primo tratto di salita è abbastanza verticale e si supera con pioli e cavi metallici. Poi lo sperone si inclina e, per placche e un paio di canali, si arriva a circa metà parete. Il percorso devia quindi verso sinistra, si sale per un bel camino verticale, poi per salti rocciosi fino ad una sella. Quindi per un sentierino fino alla cresta, fra Punta Civetta e Punta Tissi. Si percorre l'ultimo tratto di cresta, in pratica sulla cima di Punta Tissi e quindi, proseguendo lungo la cresta, su roccette e sfasciumi, fino alla cima (3219m).
In ogni momento della ferrata, nel primo tratto verso la val Zoldana; nel tratto di cresta verso Alleghe, lo sguardo si perde a più di 2000 metri sotto. La vista è veramente vertiginosa. Il rifugio Tissi, da dove ieri avevamo ammirato l'imponente parete, è un puntolino a sbalzo verso il lago.
In ogni direzione lo sguardo spazia sui gruppi montuosi circostanti e, nelle giornate terse, fino alla laguna veneta.
Macchina fotografica con grandangolo e/o videocamera, binocolo, cartina 1:100000 per riconoscere tutti i gruppi montuosi attorno: se la giornata è bella in cima il tempo passa velocemente!
Dalla cima, in circa 30 minuti si scende al rifugio Torrani, su facile sentiero per roccette.
Dal rifugio Coldai al Torrani 6/7 ore più le soste. 1100 m di dsl.

2.b Via Normale
Dalla Porta del Masarè si continua lungo i saliscendi dell'anello zoldano per circa 30 minuti. Quindi evidenti indicazioni ci portano a sinistra, a risalire un ripido ghiaione, fino all'attacco della parete (2420m).
Si superano, con l'aiuto di un cavo metallico, alcune balze inclinate (I°), poi si arrampica una fessura (II°) di circa 20 metri, con cavo.
Sempre aiutati da un cavo si traversa a destra, su una placca inclinata e spesso bagnata, esposta: il Passo del Tenente.
Si sale quindi per circa 200 metri superando un camino e belle placche di roccia ottima (II°), sempre aiutati, volendo, da cavi metallici. Si piega poi a destra su un'ampia cengia per un centinaio di metri.
Si arrampica un camino (II°) di 3/4 metri e, piegando obbliquamente verso sinistra, divertendosi su ottima roccia con passaggi di I° e II° fino ad arrivare al rif. Torrani.
Dal rif. In circa 45 minuti si arriva alla croce in ferro della cima della Civetta.
Dal rifugio Coldai alla Cima circa 6 ore più le soste. 1100 m di dsl.

Attenzione.
In caso di cattivo tempo sia la Ferrata degli Alleghesi che la Normale possono presentare passaggi delicati. A parte l'ovvio pericolo dei fulmini sui cavi metallici, in caso di neve, anche alcuni centimetri, la discesa dalla normale diventa problematica: impossibile individuare il percorso dall'alto. Specie nel tratto iniziale, i primi 300 metri di discesa, non assicurati, possono essere pericolosi.
In caso di tempo incerto, partire presto può assicurare alcune buone ore prima dell'arrivo delle nuvole e della pioggia, verso la tarda mattinata.

Al piccolo rif. Torrani le brande sono nello stesso ambiente in cui si consumano i pasti. E' un rifugio di cat. E, quindi abbastanza costoso.
Il consiglio, anche per il giorno successivo, è di essersi portati qualche provvista, con cui confezionare panini.
Probabilmente avremo una parte del pomeriggio e la serata per riposare e "fissare" nella mente le emozioni della salita.
L'ambiente attorno è una gioia per gli occhi di chi ama la montagna.

3° - Ferrata Tissi e Anello Zoldano
3° Giorno - Dal rif. Torrani al rif. Carestiato (1834m 0437-62949)
Ci attende subito la discesa per la ferrata Tissi, che inizia ad alcune decine di metri dal rifugio.
Attenzione: se nel ripido colatoio prima dell'attacco della ferrata c'è neve è probabile che sia gelata, qui la piccozza e il cordino saranno utilissimi. Se ha piovuto e la temperatura si è abbassata è probabile incontrare tratti di ghiaccio in ferrata, che così diventa più atletica, dovendo effettuare alcuni passaggi a forza di braccia.
Particolarmente presente il pericolo di caduta di sassi. Il caschetto è più che obbligatorio.

La ferrata inizia con una lunga traversata verso destra fino al superamento di uno sperone, da dove poi il percorso attrezzato scende verticale lungo diedri e lastroni, con bei salti verticali.
L'ultimo tratto, non assicurato, è da scendere arrampicando (II°).
Siamo scesi di circa 400 metri e siamo a quota 2600, sul desolato paesaggio del Van delle Sasse 1,30 h circa per la discesa.
Continuiamo a scendere per roccette e ghiaione, tenendoci sulla sinistra del Van, fino ad incontrare, su un tratto praticamente in piano, il sentiero 558, che dall'Alta Via sale verso la Forcella delle Sasse. Si salgono circa 50 metri e siamo alla Forcella (2473m). Ci riaffacciamo su uno scorcio della Val Zoldana.
La Forcella separa la Civetta (Cima di Tomè 3002me Campanile Pesaro 2971m) alla nostra sinistra, dalla Moiazza (Cima Moiazzetta della Grava, 2726m) a destra.
Scendiamo velocemente sui detriti rocciosi, per circa 300 metri, quindi incontriamo la deviazione verso destra per il Sentiero Angelini.
La prendiamo (il 558 scende verso valle) e risaliamo velocemente verso una selletta prativa, posta fra Moiazzetta e il Col del Vant.
Si scende obbliquando verso sinistra, sul Vant della Moiazzetta della Grava, lo si attraversa, quindi si comincia a riguadagnare quota, lungo una cengia, larga ma detritica, quindi da affrontare con prudenza.
Oltre la Forcella Inferiore delle Crepe (2300m) si scende dapprima lungo un tratto che, se non può essere definito alpinistico, richiede a volte l'utilizzo delle mani, poi fra prato e rocce affioranti, verso il punto rosso del Biv. Grisetti.
Siamo a circa 4,30 ore dalla partenza.
Dal bivacco Grisetti proseguiamo verso sud. Alla nostra destra l'ampio vallone di prati e rocce biancastre affioranti del Vant della Moiazza, in fondo al quale la corona detritica che scende dalla Cresta delle Masenade.
Domani, saremo lì, lungo la cresta, fino alla cima della Moiazza Sud (2869m) sul percorso della Ferrata Costantini.
Superiamo un promontorio, sempre scendendo su sentiero a tratti molto ripido, fra i mughi. Il sentiero si congiunge sul Triol de Burangol e prosegue ancora verso sud. Attraversa il Livinal del Bus, dove per la prima volta da questa mattina incontriamo l'acqua, risale un vallone e nel bosco attraversa il terreno paludoso nei pressi di Passo Duran (1614m)
6,30 ore.
Dal Passo Duran (alberghi, bar) in 1 h circa su strada bianca si arriva al rif. Carestiato (250m dsl).
Al rif. Carestiato, si gode di un'ottima cucina. Il simpatico gestore, se interpellato, sarà prodigo di consigli sulla "sua" creatura: la Ferrata Costantini, di cui, comodamente seduti sul prato antistante il rifugio potremo studiare il percorso sulla prospicente parete.
Totale circa 7/8 ore; 500 m circa in salita / 1600 in discesa


4° - Ferrata Costantini e Moiazza Sud
4° Giorno - Ferrata Costantini - Bivacco Ghedini - Rif. Vazzoler
La Ferrata Costantini è lunga, faticosa, con passaggi duri fisicamente, ma sempre perfettamente assicurata, con cavi ben tirati e fittoni ravvicinati nei tratti verticali.
L'esposizione a sud riduce i problemi di ghiaccio o neve nel primo tratto, ma è possibile incontrare nevai dalla cresta delle Masenade in poi. Il dislivello complessivo è di oltre 900 metri, + 140m se si vuol raggiungere la cima della Moiazza Sud.
La ferrata ha inizio a pochi minuti dal rifugio.
Un tratto in traverso di circa 20 metri fino ad un evidente diedro, che si supera in un traverso obliquo in aderenza o di forza. Come su tutte le ferrate, il primo tratto è fatto per spaventare. Passato il diedro la salita è più semplice. Si prende quota velocemente sul versante sinistro della Pala del Belia. Fra camini e placche si arriva a quello che è considerato il passaggio più difficile: una traversata ascendente su una placca strapiombante con appoggi minimi.
Prosegue poi con minore difficoltà fino a raggiungere il pulpito che corrisponde alla sommità della Pala del Belia (dalla quale si può uscire a sx su una cengia non assicurata ma larga).
Si continua a salire su tratti di anche abbastanza duri, fino al canale che porta alla Cattedrale; oltre questa la salita si mantiene in genere sul I° grado, con brevi tratti di II°.
In breve si giunge alla Cresta delle Masenade (2740m). Il panorama è grandioso: a destra sul Vant della Moiazza, il bivacco grisetti un puntolino rosso quasi invisibile; a sinistra e davanti gli spalti rocciosi della Moiazza, con ampi squarci verso la valle agordina.
Il cammino lungo la cresta è facile. Solo un tratto attrezzato, un verticale camino, esposto, che immette sulla piccola sella da dove si diparte la deviazione a destra che permette l'uscita sul Vant della Moiazza (attenzione lungo la discesa sul ripido ghiaione: forte pericolo di provocare cadute di sassi! attenti a non provocare guai a chi ci precede, ma anche occhio a chi ci segue.)
Fin qui possiamo calcolare 4 ore.
Si prosegue lungo la Cresta verso nord-ovest, fino a sotto la Moiazza Sud (2878m), è possibile salire in cima e ridiscendere per la stessa via, ma non è obbligatorio. Da qui inizia il tratto della Cengia Angelini, bellissimo, non faticoso, fino alla sommità del Van delle Nevere.
Si scende quindi su facili detriti verso il Bivacco Ghedini (2575m).
La Ferrata Costantini piegherebbe quindi verso sud per scavalcare la forcella delle Nevere e scendere lungo il ripido vallone detritico del Van dei Cantoi.
E' senza dubbio la parte meno interessante della ferrata; possiamo abbandonarlo senza rimpianti per iniziare la lunga discesa lungo i ghiaioni detritici incassati fra il Cimon della Moiazza nord (destra) e gli spalti del Castello delle Nevere (sinistra) che in circa 2,30 ore ci porterà a quota 1700m ad incrociare l'Alta Via 1 a 15 minuti dal Vazzoler dove potremo rifocillarci e anche farci una bella doccia.
Oppure scendere a capanna trieste
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Messaggioda Feo » mar lug 12, 2005 13:48 pm

Bel giro!
Occhio però che quest'anno, causa giochi di potere, il Carestiato è chiuso! (e penso anche il locale invernale annesso)
Feo c'è! ... o ci fa?
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Messaggioda kau » mar lug 12, 2005 14:23 pm

allora in primo luogo grazie a tutti per le risposte e l'ampliamento del tema.

Purtoppo però il giro sfuma a causa del fatto che gli amici che porto in escursione sono un po' troppo "sfiatati", per cui due giorni di cammino li ucciderebbe. Per qso sto organizzando un'escursione più breve e meno faticosa.

Tuttavia la zona del Civetta mi ha "rapito"... e trarrò ottimi spunti dalle vostre indicazioni!

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Messaggioda ehi man » gio lug 14, 2005 14:11 pm

kau ha scritto:allora in primo luogo grazie a tutti per le risposte e l'ampliamento del tema.

Purtoppo però il giro sfuma a causa del fatto che gli amici che porto in escursione sono un po' troppo "sfiatati", per cui due giorni di cammino li ucciderebbe. Per qso sto organizzando un'escursione più breve e meno faticosa.

Tuttavia la zona del Civetta mi ha "rapito"... e trarrò ottimi spunti dalle vostre indicazioni!

ciao


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Messaggioda M|[ck]3y » lun lug 25, 2005 13:01 pm

Se può servirti, questo mi sembra sia abbastanza dettagliato

http://www.itinerariitaliani.com/veneto ... neto1b.htm
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