
<<Ci sporgiamo sulla parete nord per guardare ciò che ci aspetta: una precaria e delicata traversata di otto metri affacciata su una parete verticale di 250 metri. Ricordo i racconti di Rolly Marchi: quanta gente si è fermata qui, non trovando il coraggio di proseguire. L?esposizione è eccezionale, il vento soffia sulla parete in ombra, il battito accelera, i movimenti sono lenti>>
Sarà così terrificante quel traverso? E' ben manigliato o le mani hanno poco e si devono quindi usare bene le scarpette? Si riesce a proteggere con qualcosa di volante (friends o nuts piccoli) o è tutta dolomia compatta?
Altra cosa: essendo una superclassica è molto lucida e/o unta? Di solito la lucidità può togliere bellezza a una classica, causando un po' di stress.
E a caduta pietre come è messa? Par di capire non ci siano tutti 'sti bombardamenti (tipo le placche Zebrate x intenderci....)
Da ultimo, in Brenta il meteo ha un po' il vizietto di fare regolari temporali estivi al pomeriggio, quindi va fatta prestino la via, suppongo

Leggo che il percorso di calata segue grossomodo il tortuoso percorso di salita con anelloni di calata posti in maniera ottimale: si riesce in qualunque degli 11-12 tiri ad abbandonare la via per fare delle doppie?
Grazie
C.
P.S.
Se qualcuno avesse intenzione di farla prossimente, ditelo.