5 maggio 2005.
Everest! Seduto su un mucchio di neve, in compagnia di alcuni sherpa, provo a chiedere loro perché,
sempre secondo loro, noi alpinisti occidentali vogliamo salire questa mistica montagna. Si guardano
tra di loro e scoppiano a ridere. Il più vecchio mi dice che in fondo sono più di ottant?anni che ci accompagnano su questa montagna, prima i loro padri, ora loro, ma il motivo non l?hanno ancora capito. Forse, dice uno, è perché vogliamo farci un grande nome; o forse è proprio perché ci piace.
Semplici parole che racchiudono in sé l?inutilità di salire questa montagna per il popolo sherpa. Loro lo fanno per vivere, non per piacere. Portano a termine il lavoro assegnatogli, ma della cima non sanno che farsene, al massimo un biglietto da visita in più per un prossimo ingaggio.
9 maggio
Nessuno vuole venire con noi, né i miei compagni (che non ho), né le guide del suo staff. Così ci troviamo da soli a salire i fianchi di questa montagna che costeggia il campo base cinese. Il pizzetto appena accennato, capelli neri con qualche striatura bianca, gli occhi azzurri, vispi e quel suo accento un po?
francese fanno di Bruno Brunoud un giusto compagno di scorribande.
Entrambi classe ?62, ci troviamo a parlare del più e del meno, e devo devo che sui suoi racconti ci sarebbe da scrivere non due righe appena, ma un bel libro. Di professione muratore, in questi ultimi tre mesi ha sommato otto ore di lavoro a duemila metri di salita da farsi la sera per raggiungere il rifugio Teodulo a quota 3500 metri.
Corsettina al mattino fino alla cima del Braithorn, 4200 metri, per ridiscendere poi al lavoro. Una vita forse non da atleta, ma di fatica sicuramente. Quattro figli, col quinto in arrivo, pensa di smettere finita questa esperienza per dedicarsi a tempo pieno alla costruzione della sua nuova casa.
p.s. Due volti, non certo sorridenti ma provati dalla stanchezza del lungo viaggio. Sono loro, Claudio e Antonio, di nuovo in corso. Sono contento che siano ritornati, pronti a rimettersi in gioco.
il resto qua
http://www.soloperun8000.it/html/everest/diario-everest.htm