da pesa » mer mag 25, 2005 9:32 am
da pesa » mer mag 25, 2005 9:32 am
da pesa » mer mag 25, 2005 9:33 am
da kenzo » mer mag 25, 2005 11:00 am
troll ha scritto:aggiungi pure che il popolino questo non lo avverte tantissimo !
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da HappyFra » mer mag 25, 2005 11:46 am
aculnaig ha scritto:Caro happy fra non ho letto tutto il topic e non mi collego a quilodico? che parla per contraddizione e senza basi, ma è inutile mettere la testa sotto la sabbia.
The Economist dedica la copertina all?Italia ?The real sick man of Europe? e in un passaggio, tralascio quello che dice di Berlusconi e del suo governo (dovrebbe bastare al nostro governo per morire di vergogna), dice che la notizia veramente cattiva è che l?alternativa a Berlosconi, guidata da Romano prodi, non ha in programma azioni o idee dinamiche per risollevare l?economia italiana.
Siamo nella merda, ecco tutto.
da HappyFra » mer mag 25, 2005 11:55 am
pesa ha scritto:Prendo spunto dall'argomento, e me ne allontano un po', per porre un'altra questione: e' probabile che mi sfugga qualche cosa di essenziale ma fin'ora nessuno, neanche un paio di amici che in teoria di economia dovrebbero intendersene, e' mai stato capace di spiegarmi una cosa: come si puo' pensare che il PIL possa continuare a crescere all'infinito? Non e' tragicamente assurdo un sistema in cui solo per mantenere lo status-quo sia necessario produrre sempre di piu'? Per arrivare dove?
da steazzali » mer mag 25, 2005 12:09 pm
HappyFra ha scritto:pesa ha scritto:Prendo spunto dall'argomento, e me ne allontano un po', per porre un'altra questione: e' probabile che mi sfugga qualche cosa di essenziale ma fin'ora nessuno, neanche un paio di amici che in teoria di economia dovrebbero intendersene, e' mai stato capace di spiegarmi una cosa: come si puo' pensare che il PIL possa continuare a crescere all'infinito? Non e' tragicamente assurdo un sistema in cui solo per mantenere lo status-quo sia necessario produrre sempre di piu'? Per arrivare dove?
Wow... questo è un argomento estremamente complesso che può essere affrontato da moltissimi punti di vista. Una prima osservazione è che una crescita del PIL serve a sostenere la crescita della popolazione, che avviene in modo costante o crescente quasi dappertutto, e la aspettativa di un benessere altrettanto crescente che in qualche modo è un presupposto implicito dello stile di vita consumistico/capitalistico/occidentale.
Da un altro punto di vista, con ottica un po' più ampia, il sistema economico e sociale nel quale viviamo obbedisce alle leggi generali dei sistemi complessi, la principale delle quali è che questi sistemi non accettano la stasi. Un sistema complesso è per definizione un'entità in continua trasformazione, secondo dei pattern dinamici non deterministici ma che tendono a collassare attorno ad alcune configurazioni tipiche. (c***o, spero di averlo detto in modo abbastanza chiaro. In pratica, le cose cambiano sempre, non si può prevedere come in modo esatto, ma a grandi linee esistono dei modelli di approssimazione).
Ora, fisicamente non esiste la possibilità di "bloccare" lo stato di sviluppo di un sistema economico, così come non esiste la possibilità di bloccare la dinamica inflattiva-deflattiva ad un teorico punto zero. Se il PIL smette di crescere, cala. Non ci sono alternative, ed è quello che è successo in passato con le grandi crisi economiche, ancora prima, con le carestie. La popolazione diminuisce, raggiunge un punto di equilibrio sostenibile e poi torna a crescere.
La novità di oggi è lo sviluppo tecnologico che ha permesso una crescita allungata e priva di traumi troppo drammatici, falsando apparentemente i modelli macroeconomici classici. Però non è assolutamente detto che debba e possa durare all'infinito.
Spero di non essere stato troppo confuso...![]()
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da pesa » mer mag 25, 2005 12:40 pm
da quilodicoequilonego » mer mag 25, 2005 12:46 pm
Buzz ha scritto:happyfra lascialo perdere.
è stupido.
è semplicemente, irrimediabilmente, incontrovertibilmente, stupido.
e probabilmente beve pure, e parecchio.
da quilodicoequilonego » mer mag 25, 2005 12:49 pm
HappyFra ha scritto:
Senti imbecille, il tuo problema è che non capisci un c***o, non sai un c***o e parli di cose che non conosci. Ho mai detto di essere un dipendente pubblico o di lavorare all'Istat, o qualcosa del genere? Mamma mia, ma che pirla che sei. Proprio un pirla impressionante.
da HappyFra » mer mag 25, 2005 13:01 pm
pesa ha scritto:Oh, grazie Happyfra, finalmente ho avuto soddisfazione! E visto che ho trovato chi ne sa, continuo a chiedere: la teoria dei sistemi complessi, attrattori e quant'altro e' molto molto affascinante. Quello che mi chiedo e' pero' quanto questo meccanismo sia inevitabile. Certo l'argomento e' complesso, ma non stiamo parlando di leggi naturali nel senso "fisico" del termine, suppongo. Nel senso che la struttura dei pattern che hai menzionato e la loro stessa esistenza dipendono, alla fine dei conti, da come ciascuno di noi pensa e vive. Il punto e': e' possibile immaginare una societa' e una cultura in grado di svincolarsi da queste dinamiche? E se questo fosse possibile, non sarebbe allora essenziale sforzarsi quanto meno di puntare in quella direzione, anzi che preoccuparsi solo di correre sempre piu' velocemente verso la prossima "carestia"?
da HappyFra » mer mag 25, 2005 13:10 pm
quilodicoequilonego ha scritto:HappyFra ha scritto:
Senti imbecille, il tuo problema è che non capisci un c***o, non sai un c***o e parli di cose che non conosci. Ho mai detto di essere un dipendente pubblico o di lavorare all'Istat, o qualcosa del genere? Mamma mia, ma che pirla che sei. Proprio un pirla impressionante.
Scusa rimbambito, non volevo offenderti![]()
E non fare troppi conti che già sei ridotto male
da andreag » mer mag 25, 2005 13:22 pm
HappyFra ha scritto:Anche da un punto di vista fisico, immagino che tu sappia che non siamo in grado di calcolare in modo deterministico il comportamento gravitazionale di un sistema composto da un numero sufficientemente elevato di oggetti.
da quilodicoequilonego » mer mag 25, 2005 13:27 pm
HappyFra ha scritto:quilodicoequilonego ha scritto:HappyFra ha scritto:
Senti imbecille, il tuo problema è che non capisci un c***o, non sai un c***o e parli di cose che non conosci. Ho mai detto di essere un dipendente pubblico o di lavorare all'Istat, o qualcosa del genere? Mamma mia, ma che pirla che sei. Proprio un pirla impressionante.
Scusa rimbambito, non volevo offenderti![]()
E non fare troppi conti che già sei ridotto male
Essere un dipendente pubblico non è un offesa. E' solo che ancora una volta non hai perso l'occasione per far vedere quanto sei scemo...
da marinoroma » mer mag 25, 2005 13:33 pm
HappyFra ha scritto:pesa ha scritto:Oh, grazie Happyfra, finalmente ho avuto soddisfazione! E visto che ho trovato chi ne sa, continuo a chiedere: la teoria dei sistemi complessi, attrattori e quant'altro e' molto molto affascinante. Quello che mi chiedo e' pero' quanto questo meccanismo sia inevitabile. Certo l'argomento e' complesso, ma non stiamo parlando di leggi naturali nel senso "fisico" del termine, suppongo. Nel senso che la struttura dei pattern che hai menzionato e la loro stessa esistenza dipendono, alla fine dei conti, da come ciascuno di noi pensa e vive. Il punto e': e' possibile immaginare una societa' e una cultura in grado di svincolarsi da queste dinamiche? E se questo fosse possibile, non sarebbe allora essenziale sforzarsi quanto meno di puntare in quella direzione, anzi che preoccuparsi solo di correre sempre piu' velocemente verso la prossima "carestia"?
Caro/a pesa, la tua domanda sconfina ampiamente nella metafisica, e tutto quello che posso fare è darti una mia opinione, più o meno educata che sia. A mio modo di vedere la teoria generale dei sistemi complessi rappresenta, pur nella sua "generalità", una visione organica e coerente di come "funzionano le cose". Se la riduci a concetti generali è di drammatico buon senso, e può essere applicata ai contesti più diversi. Il punto chiave è che la tua effermazione "la struttura dei pattern che hai menzionato e la loro stessa esistenza dipendono, alla fine dei conti, da come ciascuno di noi pensa e vive" tecnicamente, alla luce della suddetta teoria, non è corretta. Nel senso che il comportamento di un sistema complesso non può essere ridotto alla somma dei comportamenti delle sue componenti. Per noi occidentali è decisamente controintuitivo, ma è proprio così. Anche da un punto di vista fisico, immagino che tu sappia che non siamo in grado di calcolare in modo deterministico il comportamento gravitazionale di un sistema composto da un numero sufficientemente elevato di oggetti. Nello stesso modo le interazioni tra "oggetti sociali" acquisiscono una loro pregnanza cognitiva che le rende altrettanti importanti degli oggetti stessi per determinare il comportamento del sistema risultante.
Facendo un passaggio in più, e addentrandoci ancora più profondamente nella metafisica, questo porta ad una visione in cui gli oggetti ed i fenomeni del mondo fisico non esistono di per sé e in quanto tali (ovvero sono privi di esistenza intrinseca), ma sono co-generati in dipendenza dalle condizioni e dalle relazioni che li circondano e, illusoriamente, li delimitano.
In ogni caso i sistemi complessi hanno un'altra proprietà chiave, che è l'inerzia. Hai mai provato a stare in equilibrio sulla punta di uno spillo? Difficile, ma in una stanza chiusa e perfettamente isolata, con l'adeguato allenamento potrebbe ancora essere possibile. Ma farlo su un canotto in mezzo all'oceano in tempesta con onde di 10 metri?
Dopo aver girato intorno al problema, arrivo alla risposta. No, non credo che si possa eludere detta teoria. Quello che si può fare, invece, è acquistarne consapevolezza, apprezzare la complessità, imparare a ragionare in termini di cause ed effetti a breve, medio e lungo termine, pensare di più e fare meno e gestire meglio l'energia che si inietta all'interno del sistema.![]()
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da Siloga66 » mer mag 25, 2005 13:50 pm
da Buzz » mer mag 25, 2005 13:58 pm
da HappyFra » mer mag 25, 2005 14:28 pm
marinoroma ha scritto:HappyFra ha scritto:pesa ha scritto:Oh, grazie Happyfra, finalmente ho avuto soddisfazione! E visto che ho trovato chi ne sa, continuo a chiedere: la teoria dei sistemi complessi, attrattori e quant'altro e' molto molto affascinante. Quello che mi chiedo è per quanto questo meccanismo sia inevitabile. Certo l'argomento e' complesso, ma non stiamo parlando di leggi naturali nel senso "fisico" del termine, suppongo. Nel senso che la struttura dei pattern che hai menzionato e la loro stessa esistenza dipendono, alla fine dei conti, da come ciascuno di noi pensa e vive. Il punto e': e' possibile immaginare una societa' e una cultura in grado di svincolarsi da queste dinamiche? E se questo fosse possibile, non sarebbe allora essenziale sforzarsi quanto meno di puntare in quella direzione, anzi che preoccuparsi solo di correre sempre piu' velocemente verso la prossima "carestia"?
Caro/a pesa, la tua domanda sconfina ampiamente nella metafisica, e tutto quello che posso fare è darti una mia opinione, più o meno educata che sia. A mio modo di vedere la teoria generale dei sistemi complessi rappresenta, pur nella sua "generalità", una visione organica e coerente di come "funzionano le cose". Se la riduci a concetti generali è di drammatico buon senso, e può essere applicata ai contesti più diversi. Il punto chiave è che la tua effermazione "la struttura dei pattern che hai menzionato e la loro stessa esistenza dipendono, alla fine dei conti, da come ciascuno di noi pensa e vive" tecnicamente, alla luce della suddetta teoria, non è corretta. Nel senso che il comportamento di un sistema complesso non può essere ridotto alla somma dei comportamenti delle sue componenti. Per noi occidentali è decisamente controintuitivo, ma è proprio così. Anche da un punto di vista fisico, immagino che tu sappia che non siamo in grado di calcolare in modo deterministico il comportamento gravitazionale di un sistema composto da un numero sufficientemente elevato di oggetti. Nello stesso modo le interazioni tra "oggetti sociali" acquisiscono una loro pregnanza cognitiva che le rende altrettanti importanti degli oggetti stessi per determinare il comportamento del sistema risultante.
Facendo un passaggio in più, e addentrandoci ancora più profondamente nella metafisica, questo porta ad una visione in cui gli oggetti ed i fenomeni del mondo fisico non esistono di per sé e in quanto tali (ovvero sono privi di esistenza intrinseca), ma sono co-generati in dipendenza dalle condizioni e dalle relazioni che li circondano e, illusoriamente, li delimitano.
In ogni caso i sistemi complessi hanno un'altra proprietà chiave, che è l'inerzia. Hai mai provato a stare in equilibrio sulla punta di uno spillo? Difficile, ma in una stanza chiusa e perfettamente isolata, con l'adeguato allenamento potrebbe ancora essere possibile. Ma farlo su un canotto in mezzo all'oceano in tempesta con onde di 10 metri?
Dopo aver girato intorno al problema, arrivo alla risposta. No, non credo che si possa eludere detta teoria. Quello che si può fare, invece, è acquistarne consapevolezza, apprezzare la complessità, imparare a ragionare in termini di cause ed effetti a breve, medio e lungo termine, pensare di più e fare meno e gestire meglio l'energia che si inietta all'interno del sistema.![]()
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grazie pesa e happyfra, erano giusto due domande che mi ronzavano in testa da tempo.
allora ne aggiungo un'altra:
se frazioniamo il numero di persone che fanno parte della società a cui applichiamo la teria del sistema complesso, che so' invece di prendere un paese prendiamo una citta, poi una grossa azienda, poi una piccola impresa e infine una famiglia, a che punto la "stasi" diventa concepibile? Io lavoro in una grossa azienda e se la crescita oppure l'ebit non é superiore a quella dell'anno precedente c'é già aria di crisi.... faccio veramente fatica a pensare che questo sia un sistema sostenibile, non potremmo semlpicemente avere una crescita stabile ?
In altri termini molto piu' personali, trovo che ci sia una contraddizione tra il comportamento ottimale del singolo che dovrebbe "consumare" meno e dell'economia che deve "inevitabilmente" produrre di piu'.
Personalmente rifiuto che la soluzione sia semplicemente quella di consumare piu', l'alternativa sarebbe produrre meno.....
alla prossima pausa caffé riprendo l'argomento, perché piu' ci penso e piu' mi sembra un sistema incongruo
da fionda » mer mag 25, 2005 14:50 pm
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