da stefano michelazzi » sab apr 30, 2005 23:15 pm
da Roberto » dom mag 01, 2005 8:09 am
da stefano michelazzi » dom mag 01, 2005 17:02 pm
da Roberto » dom mag 01, 2005 18:34 pm
Sic!stefano michelazzi ha scritto:sarebbe in un posto indubbiamente meraviglioso su roccia indubbiamennte eccezionale, sarebbe stata credo anche una cordata che se lo poteva permettere...ma roberto sa benissimo perchè almeno per ora, e almeno per me, rimane un bel sogno...!
da stefano michelazzi » dom mag 01, 2005 18:55 pm
Davide62 ha scritto:Bravo Stefano![]()
Le cicche le avevi portate?
da Davide62 » dom mag 01, 2005 19:14 pm
stefano michelazzi ha scritto:Davide62 ha scritto:Bravo Stefano![]()
Le cicche le avevi portate?
vuoi che lasci da sole ??? magari in macchina senz'aria a morire dal caldo??? non sono mica così crudele...!
certo che le avevo con me le mie bambine!!!
da LimaMike » mar mag 03, 2005 12:55 pm
la guida di Filippi la riporta come 6°+/A0, con una sosta sbagliata che spezza in due il 6° tiro.
6°tiro-7a
da stefano michelazzi » mar mag 03, 2005 19:33 pm
LimaMike ha scritto:Complimenti!la guida di Filippi la riporta come 6°+/A0, con una sosta sbagliata che spezza in due il 6° tiro.
A dire il vero la sosta c'era o almeno c'era quando l'ho ripetuta io (autunno 2002 credo ora non ricordo con precisione) mentre lanno scorso quando ho ripetuto impronte diogitali che esace in comune con Par in effetti la sosta non c'era uno dei due spit era stato divelto.6°tiro-7a
Non ti sembra un pochino troppo?
Salut
ML
da gano70 » mar mag 03, 2005 23:25 pm
da stefano michelazzi » mar mag 03, 2005 23:40 pm
gano70 ha scritto:Complimenti,io concordo con te sui gradi dei 2 tiri della parte alta,io la via l'hò ripetuta nel 2003,avendola valutata 8°.
Il primo tiro che dove si aggira lo spigolo,l'abbiamo unito anche noi,da secondo l'avevo fatto pulito,mentre il tiro dopo, da primo avevo fatto un resting sul passo appena partiti,dopo 2 o 3 spit,(quello della foto).
Essendo non molto alto,l'avevo risolto anchio con un lancetto.
Un'altro mio amico di Brescia l'aveva fatta in libera,non sò se si era fermato sui vari passi per riposare,comunque anche per lui era sul 7a.
A me la via era piaciuta tantissimo,con roccia molto bella,ed un'arrampicata molto estetica,sicuramente da consigliare.
Ciao e complimenti ancora.
da valbelluna » mer mag 04, 2005 8:18 am
da Pierluigi Vesica » mer mag 04, 2005 10:06 am
valbelluna ha scritto:al liberatore di vie e realizzatore di "notevoli" exploit: non ce la fai proprio più neanche ad andare al cesso senza divulgarlo!
da valbelluna » mer mag 04, 2005 11:19 am
Pierluigi Vesica ha scritto:Francamente non capisco che male c'è a divulgare e/o a rendicontare certe cose. Su qualsivoglia guida (anche la più datata) trovo anche questo genere di informazioni. Consentimi una speculazione pseudo-filosofica: "il progresso è anche questo"!
Affettuosamente
Pierluigi
da stefano michelazzi » mer mag 04, 2005 11:45 am
valbelluna ha scritto:Pierluigi Vesica ha scritto:Francamente non capisco che male c'è a divulgare e/o a rendicontare certe cose. Su qualsivoglia guida (anche la più datata) trovo anche questo genere di informazioni. Consentimi una speculazione pseudo-filosofica: "il progresso è anche questo"!
Affettuosamente
Pierluigi
Caro Pierluigi, la questione non è l?informazione che trovo in una guida, nella quale può essere corretto dare ?tutte? le informazioni immaginabili (difficoltà, dislivello, difficoltà obbligatorie, primo salitore, primo ?liberatore?, momenti in cui respirare e quelli in cui trattenere il fiato ecc ecc) ma piuttosto le modalità con cui qualcuno propone e pubblicizza i propri exploit (?)settimanali: ?tin tun ho fatto la libera, anzi badate bene ho fatto la PRIMA libera perché non c?è scritto da nessuna parte (senza considerare che ci sono un casino di valligiani straforti che se ne fregano di ?scrivere e far sapere a tutti per forza le salite che fanno?, ma le vie le hanno fatte in libera BEN PRIMA), PRIMA ripetizione, PRIMA salita.
Con questo voglio dire che ritengo soltanto che in montagna l?aspetto sportivo nella sua accezione competitiva dovrebbe venire messo in secondo piano rispetto ad altri valori.
Dopo ognuno fa quel che vuole e tutti via a leggere pareti!
ciao
da Pierluigi Vesica » mer mag 04, 2005 12:07 pm
valbelluna ha scritto:Pierluigi Vesica ha scritto:Francamente non capisco che male c'è a divulgare e/o a rendicontare certe cose. Su qualsivoglia guida (anche la più datata) trovo anche questo genere di informazioni. Consentimi una speculazione pseudo-filosofica: "il progresso è anche questo"!
Affettuosamente
Pierluigi
Caro Pierluigi, la questione non è l?informazione che trovo in una guida, nella quale può essere corretto dare ?tutte? le informazioni immaginabili (difficoltà, dislivello, difficoltà obbligatorie, primo salitore, primo ?liberatore?, momenti in cui respirare e quelli in cui trattenere il fiato ecc ecc) ma piuttosto le modalità con cui qualcuno propone e pubblicizza i propri exploit (?)settimanali: ?tin tun ho fatto la libera, anzi badate bene ho fatto la PRIMA libera perché non c?è scritto da nessuna parte (senza considerare che ci sono un casino di valligiani straforti che se ne fregano di ?scrivere e far sapere a tutti per forza le salite che fanno?, ma le vie le hanno fatte in libera BEN PRIMA), PRIMA ripetizione, PRIMA salita.
Con questo voglio dire che ritengo soltanto che in montagna l?aspetto sportivo nella sua accezione competitiva dovrebbe venire messo in secondo piano rispetto ad altri valori.
Dopo ognuno fa quel che vuole e tutti via a leggere pareti!
ciao
da Silvio » mer mag 04, 2005 12:58 pm
Pierluigi Vesica ha scritto:valbelluna ha scritto:Pierluigi Vesica ha scritto:Francamente non capisco che male c'è a divulgare e/o a rendicontare certe cose. Su qualsivoglia guida (anche la più datata) trovo anche questo genere di informazioni. Consentimi una speculazione pseudo-filosofica: "il progresso è anche questo"!
Affettuosamente
Pierluigi
Caro Pierluigi, la questione non è l’informazione che trovo in una guida, nella quale può essere corretto dare “tutte” le informazioni immaginabili (difficoltà, dislivello, difficoltà obbligatorie, primo salitore, primo “liberatore”, momenti in cui respirare e quelli in cui trattenere il fiato ecc ecc) ma piuttosto le modalità con cui qualcuno propone e pubblicizza i propri exploit (?)settimanali: “tin tun ho fatto la libera, anzi badate bene ho fatto la PRIMA libera perché non c’è scritto da nessuna parte (senza considerare che ci sono un casino di valligiani straforti che se ne fregano di “scrivere e far sapere a tutti per forza le salite che fanno”, ma le vie le hanno fatte in libera BEN PRIMA), PRIMA ripetizione, PRIMA salita.
Con questo voglio dire che ritengo soltanto che in montagna l’aspetto sportivo nella sua accezione competitiva dovrebbe venire messo in secondo piano rispetto ad altri valori.
Dopo ognuno fa quel che vuole e tutti via a leggere pareti!
ciao
Caro Valbelluna
intanto mi dispiace non utilizzare il tuo nome, ma mi adeguo al "sistema forum"; quanto io suggerivo e la tua risposta conseguente non sono in contradizione. E' una vita che scalo e vado in montagna e per quel che mi riguarda assai di rado ho avuto il vezzo di "segnare" su di un libro "rifugio" o in qualsiasi altra parte il mio "cimento". Al tempo stesso però non ho mai criticato e mai criticherò coloro che lo fanno.
Tu parli di valligiani che da tempo immemore hanno fatto certe cose e sono rimasti, forse per pudore, in silenzio divulgatorio. Ma allora mi domando perchè gli stessi si dovrebbero risentire se qualcuno successivamente, e in buona fede ignaro, divulga la sua come "prima" (prescindiamo se trattasi di una prima on-sight, di un'apertura "and so on"). Ti ribadisco l'astratto concetto filosofico di cui sopra, anche questo è progresso. Facciamo un esempio: a metà anni 70 Cordier "liberò" diverse classiche sul Bianco (le Bonatti, Americana al Dru se non erro, etc) e ne diede informazione dettagliata; forse qualcuno prima di lui lo aveva già fatto chissà. L'importante però dal mio punto di vista è sapere che ufficialmente esiste una "libera" è che è di grado X o Y e questo prescinde, sempre secondo me, da certi valori intrinsechi all'alpinismo.
Ti voglio fare un esempio poichè discorsi analoghi mi ritrovai a farli con il compianto Gino Buscaini e Silvia Metzeltin. Qualche anno fà presentarono a Roma la loro seconda opera sulla Patagonia Australe. Nei giorni seguenti, scalandoci assieme, mi parlarono delle difficoltà incontrate nel recensire alcune zone non presenti nel libro precedente. Si tratta ovviamente di aree non gettonate o agognate come il Cerro Torre o il Fitz Roy. Cercando e contattando i primi salitori di queste, si sono trovati di fronte a risposte assai diversificate:
1) E' vero ho salito quella montagna, per quella parete con Tizio però non l'ho divulgato. Va bene fai pure i nostri nomi ed eccoti la relazione!
2) E' vero ho salito quella montagna, per quella parete con Tizio però non l'ho divulgato. Vi posso dare la relazione, ma non vogliamo essere citati.
3) E' vero ho salito quella montagna, per quella parete con Tizio però non l'ho divulgato e non voglio farlo ora (della serie Fatti i Cazzi Tuoi).
Ora io mi chiedo: la posizione numero tre, pur non contrastando con il libero arbitrio, crea "sviluppo", "crescita" ?
Se dagli albori dell'alpinismo tutti si fosserro tenuti stretti nell'anima certe salite, avremmo avuto lo sviluppo attuale ?
Cordialmente
Pierluigi
da quilodicoequilonego » mer mag 04, 2005 13:28 pm
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