Già allora era impressionante la differenza FISICA tra lui e tutti gli altri ragazzini. In isolamento non fece neanche mezzo esercizio di riscaldamento, se ne restò da solo seduto in un angolo, con l'aria catatonica.
Poi uscì e divorò la via (mi pare 8a+...), arrampicando malissimo ma stritolando le prese.
E nello spareggio finale con Pouvreau, come ha ben detto Pietro, passò FRONTALE sulla sequenza che nelle intenzioni dei tracciatori doveva essere impossibile o quasi.
L'ho rivisto l'anno scorso al Rock Master, ed è stato ancora più impressionante vedere che questa superiorità non si è solo mantenuta, ma è addirittura AUMENTATA, ora che è in mezzo ai professionisti.
Vederlo accoppiare, smagnesare e riposarsi su svasi osceni, su cui gente del calibro di Chabot e Ramonet erano volati, è stato qualcosa di assolutamente spaventoso.



Di gran lunga il mio preferito tra i giovani, è un mito e basta.
E appena impara ANCHE ad arrampicare...



