pf ha scritto:C'è una riflessione da fare; tutti coloro accusati, nella propria epoca, di aver gradato stretto, alla luce della storia si sono rivelati essere nel giusto.
Avete citato Manolo, ma, dopo i primi tre anni di "assestamento" ( quando praticamente non si capiva bene che cosa fosse la scala francese), i suoi gradi si sono rivelati, oggi 20 anni dopo, giusti. I suoi 8a e 8b di allora sono giusti, gli 8a francesi di allora oggi non sono più tali.
Lo stesso accadrà con molti gradi di oggi, che fra dieci anni saranno anche di un grado più basso.
Secondo me non è difficile, dalle notizie, capire dove ci sia l'errore, volontario o involontario, e dove ci sia il giusto.
Osservate che i tiri di Huber di oltre dieci anni fa sono assolutamente stati confermati dai (pochi) che li hanno provati, così come Action Directe.
Temo sia vero.
Il problema nasce secondo me dal fatto che molte volte oggi se una via e' piu' difficile di un'altra le si attribuisce il grado successivo, mentre in altri periodi, per vari motivi (retaggi di scale chiuse in primis), prima di andare avanti nella scala si esploravano in lungo e in largo tutte le sfumature di un "grado".
Tant'e' vero che uno degli 8c+ di Gullich e' diventato -dopo- il primo 9a conclamato.
E allora la molto criticata riflessione di Huber a proposito di Chilam Bilam e dei "salti di grado" torna piu' che mai in auge.
Gli exploit sono esistiti e ancora verranno, ma non ogni mese come sembra a leggere certe riviste o certe news in internet.