Maurizio ha scritto:ciao Hermann (buhl?)
Si, papà alpinista, figlio falesista

Maurizio ha scritto:è proprio qui il punto, è che a me l'allenamento convenzionale non sembra affatto direttamente proporzionale ai progressi in arrampicata (e aggiungerei sulla roccia). Evidentemente rispetto l'opinione altrui, ma mi sembra che dalla mia ci sia il fatto che le palestre sono piene di gente che sulla plastica ha un livello mostruso e poi sulla roccia non riesce a trasferire...per un milione di motivi di cui peraltro nessuno parla...mentre trovi a bizzeffe trattati di allenamento, cicli etc...
Ripeto, se il fine è migliorare sulla roccia (e naturalmente non intendo solo il grado, perchè se fosse solo migliorare quello sarebbe ancora semplice) l'aspetto allenamento a secco è alquanto complesso e non si può limitare al fatto di tirare quattro prese solo perchè tutti fanno così. Negli anni ottanta ci si ammazzava di trazioni perchè si pensava servisse, salvo poi capire che non era poi così utile. Quindi io fossi in voi non sarei così categorico, ma accoglierei con curiosità e senza preconcetti chi offre spunti su maniere diverse di allenarsi.
Anch'io concordo sul fatto che l'allenamento convenzionale non è direttamente proporzionale al miglioramento in arrampicata, prima, parlavo del mio caso.
Secondo me alla base di questa mancanza di proporzionalità c'è i.m. o tecnica che raramente la si ottiene scaldando su plastica o utilizzando il trave da un lato e la voglia di ottenere progressi rapidi dall'altro... c'è la solita rincorsa al grado che bene o male coinvolge tutte le nuove leve dell'arrampicata...
Ben vengano quindi anche altri spunti anche se poi purtroppo non c'è la possibilità di seguirli per un milione di motivi...
