Progressi?

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Messaggioda eiaKlim » mer gen 19, 2005 13:26 pm

dademaz ha scritto:
eiaKlim ha scritto:
dademaz ha scritto:eccomi dico anch'io la mia:
mi ritrovo molto con quello che han detto un po' tutti, in particolare roberto e maurizio....anche se non sono al loro livello (eheheh ma arrivo).
principalmente finora ho vissuto alcuni salti....il primo diversi anni (8 o 10) fa dopo una vacanza in sardegna (operato di appendicite dopo 3 giorni...così vacanza arrampicatoria andata a farsi friggere)....tornato a casa e dopo un paio di giorni dopo aver tolto i punti sono andato a rampegà....con tanta di quella di voglia....e così ho fatto x la settiamna successiva, si arrampicave tutti i giorni, la mattina in posto, pomeriggio in un altro...e lì è arrivato il salto dal 5c al 6a e 6b!
poi mi ricordo il mio primo 7a....un po' di anni fa (val maggia, via di placca esasperata)...fino a quel momento non avevo mai lavorato un tiro e non avevo nemmeno mai provato un 7a. ricordo che il tutto era successo dopo 1 settimana di malattia....finita la quale mi era allenato tutti i giorni in casa (muro di mattoni...duro) ed era la prima volta che mi allenavo a secco....ed ecco il 7a....sensazione bellissima, mi si aprivano tante possibilità fino a poco prima precluse (forse a priori).
poi sono pass<ati un po' di anni di stanca (lavoro in giro per il mondo...matrimonio...)...e l'anno scorso, complice anche il cambio di lavoro, il matrimonio, e l'atteggiamento mentale....sono ritornato pian piano ai miei 7a, 7a+ e mi sento bene....ho voglia di continuare a salire!



Curioso che il fattore "MATRIMONIO"sia stato riportato ben due volte e complessivamente almeno 6-7 volte nell'intero topic...


Il sunto è: se volete aumentare il grado non sposatevi! 8O :!: :?:


Che amarezza... :(


no attenzione non volevo dire questo.....la preparazione al matrimoio mi ha portato via un po' di tempo....ma poi da qnd sono sposato le cose vanno molto meglio, in effetti non sono mai stato così in forma, ed ho + tempo x arrampicare. a parte che arrampico anche con mia moglie!!!!


ambeh, così va un po' meglio... :)


comunque conosco"GENTE"che dal matrimonio ha smesso di arrampicare per 10 anni... :roll: 8O
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Messaggioda yinyang » mer gen 19, 2005 13:28 pm

eiaKlim ha scritto:Grazie del consiglio sia tuo che di Rob :wink:


ah...stavo domenticando la cosa più importante:

lascia stare quell'eretico carusiano lateralizzante...

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Messaggioda maxx » mer gen 19, 2005 13:32 pm

Io ho iniziato ad arrampicare nel '97, col corso del CAI. Ho usato per mesi il mio vecchio imbrago completo da ferrata, il che mi ha fruttato un terrore cieco verso il volo, e successivamente ho fatto una fatica mostruosa per liberarmene. Complici i gradi a dir poco fantasiosi (e le chiodature a volte "sportive") della mia falesia di casa (Val Rosandra...) sono stato per piu' di tre anni a tremare come una foglia sul 4-5, convincendomi che il 6a fosse roba per pochi superdotati. Dunque i "salti di qualita'" in questa prima fase sono coincisi per me con:

a) l'acquisto di un imbrago basso;
b) il trasloco in Svizzera 8)

Nonostante questi segnali positivi, tuttavia, il 2000 e' trascorso per me praticamente senza toccar roccia, a parte un paio di uscite dalle quali ho riportato un marcato senso di disgusto e la convinzione che il 5c fosse una meta ancora molto distante dalle mie capacita'.

Primavera 2001: ho deciso di provare il tutto per tutto iniziando a frequentare con una certa regolarita' il pannello locale. Il primo mese e' stato patetico, non riuscivo ad attaccarmi per piu' di dieci secondi nemmeno ai ronchioni, mentre la gente attorno a me faceva cose allucinanti, sembravano di un'altra specie biologica - in certi momenti mi vergognavo come un cane. Pero' stavolta ho tenuto duro, e i risultati sono arrivati sotto forma di una crescente fiducia nelle mie possibilita', che mi ha fruttato (era ora!) svariati 6a a vista. Non mi pareva vero, era tutto un mondo che si apriva, tutta una pletora di barriere architettoniche trasformate nel giro di qualche settimana in piacevoli campi da gioco!

In agosto due simpatici ragazzi mi mandano da primo su un 7a+, dura lotta e resting su ogni chiodo, ma arrivo in catena facendo tutti i passaggi. Provo anche un 7a li' vicino e rischio quasi di chiuderlo... ne traggo una botta di entusiasmo che mi spinge ad accanirmi sul pannello con rinnovato vigore. Immediata e ovvia conseguenza: tendini delle dita massacrati. Verso fine novembre sono quasi guarito e faccio il mio primo 6b.

Il seguito e' stato un normale alternarsi di periodi di infortunio, sporadiche soddisfazioni e sistematici schiaffi, e il mio grado in falesia e' cresciuto un po' come l'andamento del mercato globale: regolare sul lungo periodo, ma con selvagge oscillazioni tra un'uscita e l'altra. Ora come ora sono (mediamente) sul 7a in due-tre tentativi... ma soprattutto, man mano che cadono barriere psicologiche e timori reverenziali, ho la sensazione che arrampico (un po') meglio e, cosa che non guasta, inizio quasi a divertirmi! :lol:

Ciao,
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Messaggioda ct-7b » mer gen 19, 2005 14:00 pm

2002 (inizio arrampicata)->6c
2003->7b
2004->7c+

il salto di qualità l'ho avuto arrampicando con gente + forte di me...da quando ho iniziato a scalare con Giorgio ho capito che la mia carenza era la tecnica, osservandolo ho imparato nuovi movimenti, ho rotrovato una certa motivazione (adesso ci sfidiamo)......poi entrambi abbiamo la stessa malattia per l'arrampicata e questo ci spinge a provare sempre vie altre al nostro limite e viaggiare molto........a mio parere questi sono gli elementi indispensabili per progredire....
1)compagnia
2)motivazioe
3)voglia di spingersi oltre
4)ossessione per l'arrampicata
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Messaggioda Roberto » mer gen 19, 2005 14:09 pm

Anche la "sfida", intesa come amichevole, senza vera competizione, è stata la molla che mi ha aiutato a migliorare.
Con Ermanno facevamo una specie di gara annuale, divisa in due classifiche, una per l'"a vista" ed un'altra per il "lavorato".
Ci davavamo un punto ad ogni via fatta a vista superore al 7A, lo stesso per ogni via superiore al 7B lavorata.
A fine anno si tiravano le conclusioni, lui era il migliore sul lavorato, mentre io osavo un po di più e lo battevo sull'a vista.
Tutto questo bonariamente, senza vera rivalità.
La casa è durata per 4/5 anni.
Memorabili le nostre trasferte in Sardegna, dove andavamo regolarmente, anche due volte l'anno, vere battaglie a colpi di tentativi.
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Messaggioda cuorpiccino » mer gen 19, 2005 14:40 pm

Roberto ha scritto:Anche la "sfida", intesa come amichevole, senza vera competizione, è stata la molla che mi ha aiutato a migliorare.
Con Ermanno facevamo una specie di gara annuale, divisa in due classifiche, una per l'"a vista" ed un'altra per il "lavorato".
Ci davavamo un punto ad ogni via fatta a vista superore al 7A, lo stesso per ogni via superiore al 7B lavorata.
A fine anno si tiravano le conclusioni, lui era il migliore sul lavorato, mentre io osavo un po di più e lo battevo sull'a vista.
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Messaggioda eiaKlim » mer gen 19, 2005 14:47 pm

yinyang ha scritto:
eiaKlim ha scritto:Grazie del consiglio sia tuo che di Rob :wink:


ah...stavo domenticando la cosa più importante:

lascia stare quell'eretico carusiano lateralizzante...

io, happyfra e pietro stiamo pensando di metter su un comitato di liberazione delle eieKlim vessate dalle attenzioni laterali dei montre di tutto il mondo :roll:
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Messaggioda sghi » mer gen 19, 2005 15:02 pm

[quote="Maurizio"]...A parte le mie idee, che conoscete già, sarebbe interessante sapere da chi ha passato questa barriera da poco o tempo fa, come e in che maniera ha arrampicato per progredire dal 6a al 6c. O devo aprire un altro topic? :D
...[/quote]

Dato che quest'anno ho fatto il salto di cui parla Maurizio (dopo dieci anni di limite a vista sul 6a+/6b), dico la mia. Non ho fatto pesi o trazioni, ma ho:
- arrampicato di piu' (se gli altri non possono vado sui sassi)
- arrampicato con amici piu' forti di me che mi hanno insegnato a non avere paura reverenziale del grado o del proprio limite

Credo che entrambi questi fattori siano stati importanti, ma quello di cui sto godendo di piu' e' l'assenza della paura del grado (dopo anni a considerare il 6c "irragiungibile" prima e, negli ultimi anni, "ormai irraggiungibile" - ho 44 anni e iniziato a scalare a 30).

Ne approfitto per presentarmi: Stefano di Ivrea (TO)
Ciao a tutti!
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Messaggioda cuorpiccino » mer gen 19, 2005 15:08 pm

sghi ha scritto:
Maurizio ha scritto:...A parte le mie idee, che conoscete già, sarebbe interessante sapere da chi ha passato questa barriera da poco o tempo fa, come e in che maniera ha arrampicato per progredire dal 6a al 6c. O devo aprire un altro topic? :D
...


Dato che quest'anno ho fatto il salto di cui parla Maurizio (dopo dieci anni di limite a vista sul 6a+/6b), dico la mia. Non ho fatto pesi o trazioni, ma ho:
- arrampicato di piu' (se gli altri non possono vado sui sassi)
- arrampicato con amici piu' forti di me che mi hanno insegnato a non avere paura reverenziale del grado o del proprio limite

Credo che entrambi questi fattori siano stati importanti, ma quello di cui sto godendo di piu' e' l'assenza della paura del grado (dopo anni a considerare il 6c "irragiungibile" prima e, negli ultimi anni, "ormai irraggiungibile" - ho 44 anni e iniziato a scalare a 30).

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Benvenuto e complimenti per il salto
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Messaggioda cuorpiccino » mer gen 19, 2005 15:09 pm

sghi ha scritto:
Maurizio ha scritto:...A parte le mie idee, che conoscete già, sarebbe interessante sapere da chi ha passato questa barriera da poco o tempo fa, come e in che maniera ha arrampicato per progredire dal 6a al 6c. O devo aprire un altro topic? :D
...


Dato che quest'anno ho fatto il salto di cui parla Maurizio (dopo dieci anni di limite a vista sul 6a+/6b), dico la mia. Non ho fatto pesi o trazioni, ma ho:
- arrampicato di piu' (se gli altri non possono vado sui sassi)
- arrampicato con amici piu' forti di me che mi hanno insegnato a non avere paura reverenziale del grado o del proprio limite

Credo che entrambi questi fattori siano stati importanti, ma quello di cui sto godendo di piu' e' l'assenza della paura del grado (dopo anni a considerare il 6c "irragiungibile" prima e, negli ultimi anni, "ormai irraggiungibile" - ho 44 anni e iniziato a scalare a 30).

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Messaggioda Roberto » mer gen 19, 2005 15:18 pm

cuorpiccino ha scritto:
Roberto ha scritto:Anche la "sfida", intesa come amichevole, senza vera competizione, è stata la molla che mi ha aiutato a migliorare.
Con Ermanno facevamo una specie di gara annuale, divisa in due classifiche, una per l'"a vista" ed un'altra per il "lavorato".
Ci davavamo un punto ad ogni via fatta a vista superore al 7A, lo stesso per ogni via superiore al 7B lavorata.
A fine anno si tiravano le conclusioni, lui era il migliore sul lavorato, mentre io osavo un po di più e lo battevo sull'a vista.
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Ma che fine ha fatto Ermanno? E' un bel po' che non lo vedo.
L'ho visto un mesetto fa, è stato un periodo nel limbo dei problemi tendinei, ora ha ripreso con la sua proverbiale calma, a parte i capelli sempre più sporadici sulla sua nuca (tu lo capisci, vero :twisted: ), è sempre lo stesso Ermanno, anche detto "occhi da cerbiatto" :lol:
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Messaggioda boozyfede » mer gen 19, 2005 15:19 pm

2002 (inizio arrampicata)->6c
2003->7b
2004->7c+


scusa la domanda, ct-7b, ma tu hai iniziato ad arrampicare e hai tirato subito il 6c :?: caxxo, che depressione che mi è venuta :cry:
"Uscire dal letto e fare di più, allenarsi di più, diventare più forte?questo è il mio vero talento naturale, quello che vorrei dare agli altri?
?la forza che ho sempre avuto dentro?. Jerry Moffat
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Messaggioda yinyang » mer gen 19, 2005 15:20 pm

boozyfede ha scritto:
2002 (inizio arrampicata)->6c
2003->7b
2004->7c+


scusa la domanda, ct-7b, ma tu hai iniziato ad arrampicare e hai tirato subito il 6c :?: caxxo, che depressione che mi è venuta :cry:


forse intende dopo un anno di arrampicata

comunque complimenti, soprattutto per gli anni che sono venuti dopo!
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Messaggioda boozyfede » mer gen 19, 2005 15:24 pm

beh, anche dopo un anno di arrampicata raggiungere il 6c non è da tutti :!: almeno, per come la vedo io :oops:
"Uscire dal letto e fare di più, allenarsi di più, diventare più forte?questo è il mio vero talento naturale, quello che vorrei dare agli altri?
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Messaggioda lobo » mer gen 19, 2005 15:37 pm

fattori determinanti (non necessariamente in questo ordine):

1- tempo libero;
2- motivazione;
3- compagnia.

non sò quale sia più importante degli altri;

caso A: hai tempo, motivazione ma non hai compagnia :arrow: ti stufi
caso B: hai compagnia, motivazione ma non tempo (mio caso) :arrow: ti frustri (ma quando puoi picchi come un fabbro...)
caso C: hai tempo, compagnia ma non hai motivazione :arrow: ti alcolizzi (prima, durante, dopo la scalata :D )

le combinazioni e i casi intermedi sono una milionata :wink: :wink:
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Messaggioda Daffi » mer gen 19, 2005 16:15 pm

Maurizio ha scritto:Ma, io mi ritrovo abbastanza in quello che hanno scritto i cosidetti "forti" del forum, che poi noi sappiamo benissimo che forti non siamo per niente, ma questo è un discorso di relatività.
Mentre invece sono fortemente sconcertato dai post di chi fa il 6a e il 6a+.
Maurizio


Scusa la domanda, forse mi sono persa qualcosa, ma cosa ti sconcerta maggiormente nei post di chi fa il 6a e il 6a+?

ciao
Daffi
Dove saranno gli occhi tuoi
quando si chiuderanno i miei
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Messaggioda trivi » mer gen 19, 2005 16:34 pm

Maurizio ha scritto:Ma, io mi ritrovo abbastanza in quello che hanno scritto i cosidetti "forti" del forum, che poi noi sappiamo benissimo che forti non siamo per niente, ma questo è un discorso di relatività.
Mentre invece sono fortemente sconcertato dai post di chi fa il 6a e il 6a+.

Sono convinto che i metodi di progressione siano e debbano essere diversi da chi si propone di iniziare e chi invece un miglioramento e un passaggio di livello (attenzione, non di grado! E' una cosa molto diversa!). Per questo avevo scritto quell'articolo che suddivideva il tutto per colori.

Mi sembra che alla base ci sia una grossa confusione, tipica di questi ultimi anni, di metodo. Se per chi intende passare dal 7a all'8a le palestre possono andare bene e tutto sommato alcuni preparatori che le gestiscono possono trovare le soluzioni giuste, altrettanto non si può dire per chi ha appena iniziato e naviga su qualche 6a/6a+ e vuole migliorare. Da questi (e non solo in qs forum, ma anche in falesia) sento dire le cose più disparate (e secondo me assurde), ma forse questa fase del miglioramento (dal 6a al 6c) è proprio la più delicata e complessa, e forse per questo la più trascurata dai preparatori.

A parte le mie idee, che conoscete già, sarebbe interessante sapere da chi ha passato questa barriera da poco o tempo fa, come e in che maniera ha arrampicato per progredire dal 6a al 6c. O devo aprire un altro topic? :D

ciao

Maurizio


Scusa ma non riesco a capire bene a cosa ti riferisci... Quello che vuoi dire è che per chi va sul sesto è inutile un allenamento programmato?
Ti chiedo perchè anch'io raspo e gratto sui 6a... :wink:
...E riempire la vita di vita, e non di attesa. (Buzz)

Ho qualcosa da dire, ma non so bene cosa
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Messaggioda Titanium » mer gen 19, 2005 17:12 pm

Personalmente un salto l'ho fatto in Sardegna, sull'incredibile calcare a gocce della Poltrona e di Margheddie. Soprattutto alla Poltrona, su un 5b fatto da primo e dal quale scesi con gli avambracci un po' induriti, sono tornato su spinta di "terzi" e l'ho provato usando le mani solo in appoggio solo per equilibrio. E sono arrivato in catena!

Solo che dopo di allora le volte che "ricordo" dei piedi sono una su tre. Però in effetti quel momento fu l'epifania, l'esplosione di un cosmo di verità mai nemmeno supposte. Che bello.

In ogni caso, arrampicare è meraviglioso sotto ogni punto di vista, e come dissi in un thread di poco tempo fa, "sono un privilegiato" ad avere avuto la fortuna di essere "messo in contatto" con quest'attività.
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Messaggioda Maurizio » mer gen 19, 2005 17:13 pm

Ciao,

rispondo, ma l'ho già scritto in tanti post vecchi.

Premesso che ogni persona è un caso a se, cercando di considerare un essere :D normale, non troppo sovrappeso e magari uno che non abbia mai fatto sport per una vita e a 45 anni vuol arrampicare... penso che ci siano due distinte fasi nella maturazione di un principiante. Bisogna inoltre tenere presente, come ho detto in altro post, se si tratta di uno che si avvicina all'arrampicata sportiva dopo anni di escursionismo o alpinismo...o se è un ragazzo o una ragazza giovane che comincia da zero. L'approccio mentale è radicalmente differente

La prima fase è il corso o le prime esperienze con un amico. Come tutti sapete normalmente si fa un corso di roccia, o c'è un amico che ci fa provare. In questa fase già si capisce se uno è predisposto ad un miglioramento piuttosto veloce oppure ha dei problemi più o meno seri da superare. Dopo qualche uscita si dovrebbe capire anche se uno ha entusiasmo, passione, e più o meno si fa un idea di quale posto vorrebbe destinare all'arrampicata nella sua vita. Esistono infatti ragazzi come ct7b che partono in quarta con entusiasmo, ed altri che devono inserire faticosamente l'arrampicata nella loro vita quotidiana.
Ebbene, secondo voi, in questa fase ha senso allenarsi in palestra, fare trazioni, fare sospensioni? Io ritengo ovviamente di no! Mi sembra quasi un eresia proporle, perchè prima ci si deve imparare a muovere, visto che l'arrampicata non è propriamente uguale a issarsi ad una sbarra.

Ma vediamo la seconda fase, che è quella che vi interessa, credo, più da vicino.
In questa fase il neo arrampicatore, come un neonato appena svezzato, si trova a procedere con le sue gambe. Cosa fare? Iscriversi in palestra, andare ad arrampicare la domenica, cercare qualcuno da cui farsi portare? Nota bene che questa è anche la fascia di persone che solitamente ingaggia le guide, per fare falesia o vie lunghe.
Tantissimi fattori giocheranno a questo punto sulla velocità di progresso del nostro arrampicatore. Ade esempio il fattore ambientale. Come ho letto in qualche post, ben diverso è vivere a Bologna o a Cala Gonone! Il bolognese verrà quasi sicuramente indirizzato alla palestra cittadina, e le poche volte che andrà a scalare su roccia vera troverà il 6a ostile e difficile. Sarà in poche parole non stimolato, ma inibito nel suo cammino. Viceversa il sardo si aggregherà agli amici ed uscirà ogni sabato e domenica, e magari anche qualche pomeriggio della settimana. I suoi progressi saranno decisamente più veloci (è una balla che qua il 6a è più facile, in realtà noi abbiamo pochissimi principianti che fanno vie di quinto, quasi tutti hanno un miglioramento folgorante, ed al 6c arrivano quasi tutti). Dunque diventa un problema, come si accennava, di approccio, di compagnia, di motivazione. Più che sui sui propri problemi fisici, la chiave per arrivare al 6c è secondo me il trovare un equilibrio, di trovare il posto giusto all'arrampicata in relazione a dove si vuole arrivare. Allenarsi in questa fase serve a poco o niente anzi, secondo me è altamente dannoso per lo sviluppo della tecnica. Per allenarsi c'è tempo dopo, quando il raggiungimento del 7a richiederà di lavorare sulle proprie carenze.

Ecco spiegato perchè ero sconcertato da chi riesce a stento sul 6a e parla di sospensioni! 8O 8O

Oh, naturalmente questo è il mio parere, so già che tanti non saranno d'accordo, ma qui siamo in un forum e uno dice il proprio parere.

ciao

Maurizio
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Messaggioda fab » mer gen 19, 2005 17:48 pm

Maurizio ha scritto:Oh, naturalmente questo è il mio parere, so già che tanti non saranno d'accordo, ma qui siamo in un forum e uno dice il proprio parere.

Purtroppo, e dico purtroppo ciò che dici lo capisco in pieno!
Mi rendo conto che vie di portata superiore al 6a cominciano ad essere dure non tanto per mancanza di forza, quanto di incomprensione e mancanza di un bagaglio di movimenti!

E' un pò che bazzico tra i gradi 6a, 6a+ e solo dopo essermi dimagrito sono riuscito ad alzare il mio livello di poco!
Però ultimamente mi capita di pensare che se probabilmente prima mi muovevo come ora,a nche con i vecchi chili sarei riuscito a fare le stesse cose.
Questo è un dubbio che mi ha portato a consapevolezza! La consapevolezza che probabilmente si la forza aiuta, ma la determinazione e la comprensione di ciò che si sta facendo(movimenti/vie) è determinante... ho capito , ora, che se voglio arrivare al 6c DEVO fare i 6c, non come prima che dicevo di fare solo il 6a, ma semplicemente non avevo mai provato un 6b... ora li provo, e sto vedendo che sono quasi tutti alla mia portata... chiaramente con le relative eccezzioni, intendiamoci, ma comincio a notare anche che alcuni 6c non sono poi così proibitivi... E così da poco ho cominciato a prendere consapevolezza che i gradi sono irraggiungibili se così li vedi, ma le vie si possono comunque provare, e a quel punto dopo 3/4 tentativi dire ok per me ancora non è il momento, e no per me non è possibile!
Sotto l'8c so tutti sentieri...

...sob...!
...sigh...!
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