
da boozyfede » mer gen 12, 2005 18:07 pm
da cuorpiccino » gio gen 13, 2005 9:49 am
da Earon » gio gen 13, 2005 12:27 pm
cuorpiccino ha scritto:Meno male che non compro Pareti! Si in effetti non è un gran stile salire così.
Vi sbatto l'articolo a seguire, così risparmiate il PDF
A proposito di Hotel Supramonte?.
Sono circa trent?anni che arrampico e che seguo tutte le vicende dell?alpinismo sotto tutte le forme nel
quale viene praticato e sinceramente ormai non mi stupisco più di nulla.
Né di un undicenne che sale l?8c, né dell?Everest salito in poco più di 10 ore (con l?ossigeno) e neppure
delle vie di dry tooling scavate spacciate come salite d?arrampicata libera, dimenticando che si usano
piccozza e ramponi!
Tutto questo ormai fa parte del grosso baraccone che è diventata la nostra società occidentale, tutto ormai
è lecito pur di apparire e stupire
Molte volte mi è venuta voglia di rispondere a persone o ad articoli scritti sulle riviste su cose che non
condividevo ma, per fortuna, avevo sempre cose migliori da fare e finivo col fregarmene, pensando che
?l?indifferenza? è sempre la miglior risposta.
Questa volta però ho un po? di tempo in più, fuori piove, il muro d?arrampicata non mi stimola ad
allenarmi come anni fa e allora??? Allora questa volta voglio proprio dire la mia!
?L?incriminato ?è un articolo apparso su l?ultimo numero di Pareti dove Luigi Billoro racconta della salita
di Hotel Supramonte in Sardegna.
Per chi non lo sapesse non è la salita del più alto hotel della Sardegna (se così fosse l?avrebbe già fatta
Alain Robert) ma della via aperta ormai sei anni or sono da me e Rolando Larcher nelle Gole di Gorropu
(Qualcuno riderà perché l?Hotel più famoso, dell?Italia che arrampica, è comparso su tutte le riviste e su
tutti i siti nazionali più volte condito in tutte le salse ?.. dimenticavo manca la cronaca dell?on sight).
Bene fin qui niente da dire e premetto che non conosco e non ho nessun pregiudizio verso i protagonisti
di questa salita ma scorrendo le righe mi stupisco veramente di quello che sto leggendo!
Intanto l?articolo inizia con un incitamento del redattore (presumo A.G.Daneri)
ai cosi chiamati ?climbers da monotiri ?ad organizzarsi in gruppi per vivere una vacanza sopra la fatidica
soglia dei 35 metri!!!
Fino qui ancora niente da dire (anche se la cosa mi fa un po? ridere!), poi vado oltre e leggo come i ? tre?
(il Deca, Gino, e il Luigi) affrontano la salita!!!!
Intanto sono ? felici? che i primi tre tiri sono già attrezzati con una bella corda fissa impiantata per un
?cantiere? della forte climber sarda Grazia Fenu. Così l?unico inconveniente per i tre è recuperare il capo
della fissa che, diavolaccio di un vento, gli aveva scherzosamente spostato su un ramo bello alto!!!!
- In un?ora risaliamo ed esploriamo visivamente i primi tre tiri!! -
Per fortuna sono di loro gradimento e dicono che sono molto belli ed interessanti!!! Poi visto che si sono
scaldati fanno il quarto tiro e lo trovano più facile del previsto (probabilmente lo è però fin?ora nessuno
l?aveva svalutato pubblicamente).
P.S. lo spit che c?è a destra dopo il passo chiave non l?abbiamo messo lì per ingannare gli aspiranti On
Sighters ma serve per rientrare in corda doppia se non si usano le statiche!
In ogni caso il Luigi lo fa flash in top rope e anche su questo niente da dire, anzi, bravo!
Chiaramente il Gino segue studiandosi il tiro sulla statica e nel frattempo il Deca parte per il quinto tiro.
Spiegano bene come si svolge il tiro (ma sbagliano il senso di marcia del traverso) il Deca si fa un
?restinghino? sul passo duro, se lo studia per bene, e prosegue verso la sosta senza intoppi, questa volta nel
senso giusto, e magia??anche il Pierino Nazionale (?Liberatore?del tiro in questione) si becca la
svalutazione ufficiale.
Il Luigi questa volta (io direi finalmente!) si fa anche lui il tiro da primo e se lo studia anche lui per bene
spiegando ai lettori la sequenza del ?chiave? per un attento futuro ?aspirante on Sighters?.
Fissata la statica e lasciati i rinvii tutti a casa scendendo per le fisse a ? mangiare e fare bagnetti?!
I giorni dopo il Deca e il Gino vanno ad attrezzare con i rinvii fissi anche il 2°, il 3° e il 6° tiro (ma quanti
ne hanno?) e si provano tutti i passaggi con l?aiuto delle statiche.
Potrei andare avanti ma penso che possa bastare perché il resto potrebbe essere un classico racconto dei
passaggi e dei tentativi di una salita R.P. in una qualsiasi falesia.
Detto questo, non me ne vogliano i protagonisti, (niente voglio togliere alla loro esperienza, bravura e
avventura personale) mi chiedo:
-"Se io andassi in Ratikon trovassi le corde fisse su Silbergeier, risalissi i tiri con le jumar, me li guardassi
bene, li provassi e magari già che ci sono ci faccio anche un po? di segni con il magnesio sugli appigli (su
H.S. non è necessario, ci sono segni fissi che l?acqua non lava perché i primi 5 tiri sono riparati dalla
pioggia) che cosa mi resterebbe della salita?
Risposta: Solo la difficoltà a concatenarla RP!"-
Nessuna paura, nessuna emozione a trovarmi le sequenze, nessun volo, nessun interrogativo di dove
andare, nessuna incertezza (già gli spit sono una gran sicurezza!), niente di niente.
Certo non pretendo che ognuno debba ritrovare le condizioni dei primi salitori ma almeno accettare il
gioco come dovrebbe veramente essere nella ripetizione di questo tipo di salite cioè, come dicono gli
Americani ?Ground Up?, dal basso senza corde fisse, senza lavorazione dall?alto della via e possibilmente
in un unico tentativo in giornata.
Premettendo che l?arrampicata e un?attività libera e ognuno è libero di farla come gli pare rispetto il modo
utilizzato dai tre protagonisti ma sinceramente fossi l?editore di una rivista specializzata mi guarderei bene
nel pubblicizzare e nel consigliare questi metodi altrimenti presto ci ritroveremo a provare le salite
calandoci dall?alto ispezionando l?itinerario e piazzando le corde fisse per un veloce e sicuro ritorno alle
comodità e alla sicurezza che questa società ci da già tutti i giorni.
Questo sarà anche ?l?evoluzione? ma sinceramente spero che esistano ancora molte persone che la
pensano come me.
?Arrampicatore libero?
Roberto Vigiani
da Mr.Mojo » gio gen 13, 2005 12:44 pm
da fire?dancer » gio gen 13, 2005 14:10 pm
Earon ha scritto:ci sono anch'io in quella mailing list, ho visto anche risposte interessanti, fra cui di fabio palma, ed anche rampikino....
da paolo 76 » gio gen 13, 2005 14:52 pm
da Enzolino » gio gen 13, 2005 15:25 pm
da Roberto » gio gen 13, 2005 16:24 pm
La questione è: "era il caso di farne un articolo su Pareti?"Enzolino ha scritto:Credo che il paradigma "provare i singoli tiri dal basso o con la corda dall'alto su vie dure di piu' tiri" sia ben consolidato anche sulle vie lunghe da parte di molti.
Molti apritori di vie a spit addirittura devono tornare per "liberare" la stessa via in cui si son dovuti appendere ai cliff durante la salita. Altri come Bubu usano il croll con la corda dall'alto per provarsi dei tiri da liberare.
Insomma, lo stile da monotiro lavorato applicato alle vie lunghe mi sembra oramai consolidato.
Se a loro piace buon per loro. A me non piace. Ma mi stupisce il fatto che per loro non si dice niente mentre per dei "monotiristi" dichiarati ci si scandalizza.
Mah ...![]()
![]()
Ciao
Lorenzo
da Enzolino » gio gen 13, 2005 16:39 pm
Io non credo che la questione sia questa, ma soprattutto la critica ad uno stile consolidato, ma applicato ad una via che sta molto a cuore a Vigiani e la pubblicazione di questo su una rivista.Roberto ha scritto:La questione è: "era il caso di farne un articolo su Pareti?"Enzolino ha scritto:Credo che il paradigma "provare i singoli tiri dal basso o con la corda dall'alto su vie dure di piu' tiri" sia ben consolidato anche sulle vie lunghe da parte di molti.
Molti apritori di vie a spit addirittura devono tornare per "liberare" la stessa via in cui si son dovuti appendere ai cliff durante la salita. Altri come Bubu usano il croll con la corda dall'alto per provarsi dei tiri da liberare.
Insomma, lo stile da monotiro lavorato applicato alle vie lunghe mi sembra oramai consolidato.
Se a loro piace buon per loro. A me non piace. Ma mi stupisce il fatto che per loro non si dice niente mentre per dei "monotiristi" dichiarati ci si scandalizza.
da boozyfede » gio gen 13, 2005 16:46 pm
da Roberto » gio gen 13, 2005 17:05 pm
da Enzolino » gio gen 13, 2005 17:40 pm
Se il succo del discorso e' una critica alla gratuita' di un articolo allora forse Vigiani doveva svegliarsi gia' da parecchi anni. Non solo Pareti ma anche le altre riviste, ed a tonnellate, riportano articoli da serie Z da tanto tempo. Le poche volte in cui torno in Sardegna e sfoglio qualche Alp o Rivista della Montagna o Pareti, mi rendo conto che non mi perdo niente.Roberto ha scritto:Quante volte abbiamo ravanato se qualche tiro, sia a terra che in alto, su vie di più tiri? Scalare lavorando un tiro è una cosa normale, approfittare delle statiche altrui, anche, solo nessuno ne fa un articolo per una rivista (neppure regionale), neppure se la via è famosa.
Pareti ha forse avuto un buco da riempire, questo articolo è un po troppo gratuito.
Il resto sono le solite eterne discussioni che si fanno sul come e perché dell'arrampicata, direi decisamente stucchevoli!
da Roberto » gio gen 13, 2005 17:56 pm
Vigiani si è un po risentito dal fatto che sia stata data ridondanza alla salita della sua via, da parte di gente che ne ha svilito le difficoltà, anche grazie ad un approccio alla stessa un po facilitato. Se GD avesse omesso di fare l'articolo, la questione non sarebbe esistita.Enzolino ha scritto:Se il succo del discorso e' una critica alla gratuita' di un articolo allora forse Vigiani doveva svegliarsi gia' da parecchi anni. Non solo Pareti ma anche le altre riviste, ed a tonnellate, riportano articoli da serie Z da tanto tempo. Le poche volte in cui torno in Sardegna e sfoglio qualche Alp o Rivista della Montagna o Pareti, mi rendo conto che non mi perdo niente.Roberto ha scritto:Quante volte abbiamo ravanato se qualche tiro, sia a terra che in alto, su vie di più tiri? Scalare lavorando un tiro è una cosa normale, approfittare delle statiche altrui, anche, solo nessuno ne fa un articolo per una rivista (neppure regionale), neppure se la via è famosa.
Pareti ha forse avuto un buco da riempire, questo articolo è un po troppo gratuito.
Il resto sono le solite eterne discussioni che si fanno sul come e perché dell'arrampicata, direi decisamente stucchevoli!
A Vigiani rode semplicemente il fatto che la sua via viene banalizzata cosi'. Che c'e' di male poi se Tizio, Caio e Sempronio scrivono un articolo per rendere accessibile un'impresa al monotirista della Domenica? A me sembra semplicemente una democratizzazione ad un livello piu' basso di quello che fanno altri personaggi piu' famosi su altre vie. O se preferisci si vuole rendere partecipi piu' climbers verso una bella, difficile e prestigiosa arrampicata come Hotel Supramonte. E questo, forse, fa ancora piu' onore a Pareti.
Ciao![]()
Lorenzo
da Enzolino » gio gen 13, 2005 18:10 pm
Allora siamo completamente d'accordo! In effetti svalutare una via stra-ri-provata in quel modo e per di piu' riportarlo in un articolo mi sembra ridicolo ...Roberto ha scritto: Vigiani si è un po risentito dal fatto che sia stata data ridondanza alla salita della sua via, da parte di gente che ne ha svilito le difficoltà, anche grazie ad un approccio alla stessa un po facilitato. Se GD avesse omesso di fare l'articolo, la questione non sarebbe esistita.
da Roberto » gio gen 13, 2005 18:22 pm
... ma abituale modo di fareEnzolino ha scritto:Allora siamo completamente d'accordo! In effetti svalutare una via stra-ri-provata in quel modo e per di piu' riportarlo in un articolo mi sembra ridicolo ...Roberto ha scritto: Vigiani si è un po risentito dal fatto che sia stata data ridondanza alla salita della sua via, da parte di gente che ne ha svilito le difficoltà, anche grazie ad un approccio alla stessa un po facilitato. Se GD avesse omesso di fare l'articolo, la questione non sarebbe esistita.
da pf » ven gen 14, 2005 11:12 am
da Enzolino » ven gen 14, 2005 11:40 am
Se la critica e' nei confronti dei trucchi, come dici tu stesso, i trucchi di cui parli vengono usati non solo dai tizi su HS ma in tante altre vie. Al momento mi vengono in mente esempi come Bubu che provano e riprovano i passaggi con la corda dall'alto. Ma credo ce ne siano tanti altri.pf ha scritto:Roberto ha centrato un punto, ma c'è n'è un altro.
Se certi modi di fare accadessero solo su HS o simili, la discussione sarebbe solo circoscritta a certe vie durissime e al giudizio storico.
In realtà ci sono le ricadute sulle vie che andiamo a fare noi, già ci sono strisciate di magnesite e corde fisse su 7b in montagna.
Affrontarle con trucchi e simili ne svilisce il valore, e mi seccherebbe un casino trovarmi delle corde fisse su vie che vado ad affrontare magari con due mesi di preparazione anche mentale.
da paolo 76 » ven gen 14, 2005 11:41 am
pf ha scritto:Sono vie sportive fino ad un certo punto, anzi, quando sono in determinati ambienti sono proprio poco sportive ( soccorsi difficili, etc).
pf ha scritto:Affrontarle con trucchi e simili ne svilisce il valore, e mi seccherebbe un casino trovarmi delle corde fisse su vie che vado ad affrontare magari con due mesi di preparazione anche mentale.
da pf » ven gen 14, 2005 11:53 am
da Maurizio » ven gen 14, 2005 12:53 pm
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