1dei2giovanileoni85 ha scritto:Oggi mi sono reso conto che noi climber siamo semplicementev degli emarginati che inseguono l' irraggiungibile!!!... E' triste
chi insegue solo cose raggiungibili non ha sogni.....
non aver sogni è molto triste

da sergio63 » lun dic 06, 2004 10:31 am
1dei2giovanileoni85 ha scritto:Oggi mi sono reso conto che noi climber siamo semplicementev degli emarginati che inseguono l' irraggiungibile!!!... E' triste
da clod » lun dic 06, 2004 11:07 am
Herman ha scritto:Rampegon ha scritto:Che gusto ci sarebbe se il raggiungimento di un obbiettivo ci portasse gratificazione per un periodo lungo. Non penso che l'uomo avesse fatto molte scoperte-imprese-successi se fosse così. Il bello è proprio che questo limite della gratificazione sia mobile, sia verso l'alto che verso il basso. Per non dire che sono pienamente convinto che qualche bastonata sui denti(enon solo nell'arrampicata,ma anche nella vita di tutti i giorni) può fare solo bene. Le difficoltà ci fanno apprezzare le cose belle.
Sono d'accordo con te, ma non pensi che alla lunga rischia di diventare una droga, almeno per me è stato cos' per un periodo e non riuscivo a vedere le altre cose belle della vita; le settimana scorreva via veloce in funzione dell'arrampicata di fine settimana
Anch'io mi ci trovo dentro, finita la giornata in falesia penso alla prossima prima seduta di allenamento, lavorando (non dopo aver fatto) un progetto penso già al successivo... forse soffriamo di dipendenza, bisognerebbe sentire Freud se non fosse morto...
da Roberto » lun dic 06, 2004 11:15 am
Roberto ha scritto:Una volta, fino ad una quindicina di anni fa o poco meno, chi scalava era effettivamente parte di una "nicchia", un gruppo di persone che fa un'attività un po fuori dalla norma; essere scalatore ti dava l'impressione (ma solo l'impressione), di essere un po diverso. Ora questo è passato, il mercato a fagocitato l'arrampicata, che è diventata uno dei tanti "sport" "no-limits", un modo idiota di chiamare un'attività che ti da delle emozioni , che non siano solo le solite dell'agonismo.
Con questo termine si è andato a cercare un nuovo mercato e l'arrampicata è diventata di moda.
Anche se non così seguito come altri sport, il freeclimbing è oggi un mercato sviluppato, i negozi continuano ad aprire, aumentano le palestre al coperto, i corsi si susseguono tutto l'anno.
No! Non siamo emrginati, simo solo usati!
Rampegon ha scritto:Si è vero l'impatto mediatico dell'arrampicata è aumentato parecchio, basta vedere come si veda molto di più nelle pubblicità o in spezzoni di film. Comunque sono dell'idea che l'eco può arrivare solo agli ambienti di falesia e poco più. Quando c'è da cammninare un'oretta e portare chiodi e martello vedi subito come cala l'effetto "No limits". Ovviamente non voglio fare polemica tra falesisti e Alpiniti o quant'altro. Io frequnto entrambi gli ambienti e piacciono anche a me le vie spittate con poco avvicinamento, come amo ambienti isolati e alpinistici. Era solo una riflessione.
da Herman » lun dic 06, 2004 12:06 pm
clod ha scritto:Solo che qualcuno preferisce degli obiettivi di più basso profilo ma più variegati, così da differenziare molto le sue passioni. Altri invece si innamorano così tanto di un obbiettivo da diventare monotematici e da cercare di raggiungere magari obiettivi sempre più difficili in un solo campo e la difficoltà di questi obiettivi porta gradualmente ad escludere tutto il resto.
da bradipo » lun dic 06, 2004 12:38 pm
da Roberto » lun dic 06, 2004 12:53 pm
"Divertimento" mi sembra riduttivo, io non mi metto a ridere quando scalo, anzi, spesso sono concentrato e teso, ma è questo farsi prendere che porta alla "soddisfazione", che considero il vero obiettivo dell'alpinismo.bradipo ha scritto:Vedete che non vi divertite?...lasciate perdere!
Vi divertite?Allora è tutto ok!....Eccolo l'unico obiettivo da raggiungere al di là di ogni grado e l'unica realtà che non fa sentire emarginati! E tutto ciò tramite la scarpetta nuova, il moschettone fico ultrapratico, la corda superelastica e ogni ben di Dio che ci mettono a disposizione; il segreto sta nel non perdere l'obiettivo principale...il divertimento!!!!
da bradipo » lun dic 06, 2004 13:19 pm
da Roberto » lun dic 06, 2004 13:32 pm
Posso essere daccordo per quel che riguarda il freeclimbing (o attività collaterali), ma per l'alpinismo, il termine "tranquillo" lo vedo un po costretto; almeno io non mi sento mai tranquillo, a meno che non stia facendo una via molto al di sotto delle mie potenzialità.bradipo ha scritto:Ma è chiaro: divertimento non sempre equivale con il ridere. Ma divertirsi equivale a sentirsi bene con l'ambiente che ti circonda, un tutt'uno con lui e non solo un fruitore dello stesso. Divertirsi significa anche essere tesi e attentissimi al passaggio duro che ti fa ansimare e magari che non ti viene neanche; divertirsi significa anche incazzarsi perchè sei volato; ma significa anche ricreare subito quell'equilibrio con l'ambiente che in certi momenti si perde; significa essere attenti e anche seri mentre si scala ma anche e soprattutto essere tranquilli...tranquilli dentro, e quindi tranquilli nell'animo e nell'ambiente. Quest'equilibrio è forse il più difficile da raggiungere, perchè non c'è legge fisica che lo regola.
da bradipo » lun dic 06, 2004 14:52 pm
da rugge » lun dic 06, 2004 15:10 pm
1dei2giovanileoni85 ha scritto:Oggi mi sono reso conto che noi climber siamo semplicementev degli emarginati che inseguono l' irraggiungibile!!!... E' triste
da trivi » lun dic 06, 2004 16:15 pm
rrruggge ha scritto:1dei2giovanileoni85 ha scritto:Oggi mi sono reso conto che noi climber siamo semplicementev degli emarginati che inseguono l' irraggiungibile!!!... E' triste
Hai ragione: è veramente tristissimo![]()
da Roberto » lun dic 06, 2004 16:56 pm
Costa ma ne vale la penabradipo ha scritto:Certo roberto qui c'è un discorso più serio che l'alpinismo introduce: a me è stato insegnato che in montagna è meglio andare SEMPRE al di sotto delle proprie possibilità; ma capisco comunque chi si vuole spingere sempre al limite anche lì. Sono scelte!!! Certo che la tranquillità ne risente. E secondo me il divertimento anche: perchè per quanto mi riguarda il divertimento è una cosa diversa dai fenomeni adrenalinici che certe attività generano. E' chiaro che su una via in ambiente sul tuo limite tensione, concentrazione e poca tranquillità ti accompagnano....chiediti pure quanto ti costa tutto questo...io me lo sono chiesto e a me costa tanto!
da tropicana » lun dic 06, 2004 18:19 pm
1dei2giovanileoni85 ha scritto:Oggi mi sono reso conto che noi climber siamo semplicementev degli emarginati che inseguono l' irraggiungibile!!!... E' triste
da rugge » lun dic 06, 2004 18:57 pm
Herman ha scritto:dove l'hai trovata questa foto della Franca?
da Herman » mar dic 07, 2004 1:14 am
rrruggge ha scritto:
La conosci bene? Me la presenti una di queste volte?
da rugge » mar dic 07, 2004 3:10 am
da 1dei2giovanileoni85 » gio dic 09, 2004 22:47 pm
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