vie nuove

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda Roberto » gio ott 28, 2004 19:03 pm

BAT ha scritto:
Roberto ha scritto:Bisogna dare notizia della nuova via, è logico, ma se una cordata reclama la propria paternità della via e ne porta le prove (relazione, foto, testimoni), la via è di chi è passato per primo!

Sì, mi sono dimenticati di precisare questo aspetto.
Se ci sono prove della paternità, allora ok!
Per prove intendo foto, non relazioni, perchè le relazioni uno le può ricavare dalle informazioni appena pubblicate. E fare uno schizzo su un pezzo di carta e invecchiarlo, non è così difficile. Quindi per me non vale molto!
Però se uno non lascia segni, né pubblica, dubito che faccia foto.
Comunque non ha senso tenere il segreto, è interessante sentire il parere dei ripetitori!
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Messaggioda Drugo Lebowsky » gio ott 28, 2004 19:05 pm

BAT ha scritto:
Drugo Lebowsky ha scritto:Per altri è da CAJANI BABBEI il voler scrivere di ogni pisciatina si faccia....

Ma è proprio quel che stai facendo tu adesso! Stai dicendo solo cazzate!


Sul fatto che mi scriva tante (ansi! soeo cassae) se pol anca exar dacordo, parò me par che mi parlavo de chi che scrive sui libri e su par e riviste de ogni via nova chel fa, anca se a xe su par un zòcolo, mentre ti te parli de e cassae che mi scrivo.
Te pol 'ver rasòn, ma xe 'naltro discorso.
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Messaggioda Maurizio » gio ott 28, 2004 19:16 pm

BAT ha scritto:Premetto che parlo delle Dolomiti, la situazione in altre zone non la conosco.
Il problema per chi apre vie in zone poco note è la reperibilità delle informazioni.
Nel senso che diversi alpinisti locali aprono vie, lasciano pochi segni (qualche ometto di sassi e qualche chiodo se va bene) e pubblicano molto poco e su riviste locali.
Orbene. Cercare informazioni su tanti numeri e su tante riviste è un lavoraccio, magari arrivando a non trovare nulla, ma questo non significa che in effetti non sia stato aperto nulla! E' questo il problema.

Altra considerazione: la paternità di una via.
Facciamo il caso che Tizio e Caio aprano una via, non lascino nulla n parete e nulla pubblichino e la via cade quindi nel dimenticatio.
Dopo anni e anni, arrivano Tony e Bepi (nomi di fantasia, ok!?!) e aprano una via che è coincidente con la prima, la lascino attrezzata e pubblichino la relazione.
Dopo saltano fuori Tizio e Caio per rivendicarne la paternità. Paternità che, secondo me, spetta a Tony e Bepi. I primi non hanno alcun diritto di pretendere riconoscimenti, dato che loro stessi fin dall'inizio non ne hanno voluti dare.
Voi cosa dite?

Per me è una stronzata non pubblicare nemmeno un trafiletto!


E' una cosa che è già capitata alla Bastionata del Lago, con alcune vie di Guerini. Ma sicuramente c'è chi è più informato di me. E' successo un casino!

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Messaggioda Roberto » gio ott 28, 2004 19:26 pm

E' un po OT, ma c'è anche gente che se ne frega altamente di chi è già passato su una via, apre qualche variante e si appropria della linea!
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Messaggioda BAT » gio ott 28, 2004 19:26 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:
BAT ha scritto:
Drugo Lebowsky ha scritto:Per altri è da CAJANI BABBEI il voler scrivere di ogni pisciatina si faccia....

Ma è proprio quel che stai facendo tu adesso! Stai dicendo solo cazzate!


Sul fatto che mi scriva tante (ansi! soeo cassae) se pol anca exar dacordo, parò me par che mi parlavo de chi che scrive sui libri e su par e riviste de ogni via nova chel fa, anca se a xe su par un zòcolo, mentre ti te parli de e cassae che mi scrivo.
Te pol 'ver rasòn, ma xe 'naltro discorso.

Tè dàgo anca rasòn!!

Comunuqe il discorso di pubblicare dei trafiletti, secondo me non è sbagliato, sempre che sia vie di montagna e di un certo interesse sia per i ripetitori sia per documentazione alpina!
Non ha invece senso se uno apre una "via" di 50m lungo una parete che più spostato ne misura anche 200! Su questo possiamo concordare!
Anche se ha senso pubblicare una via di 50m di una guglia che ne misura 50m, come per esempio, la famosa Gusela sopra Belluno!
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Messaggioda BAT » gio ott 28, 2004 19:30 pm

Roberto ha scritto:
BAT ha scritto:
Roberto ha scritto:Bisogna dare notizia della nuova via, è logico, ma se una cordata reclama la propria paternità della via e ne porta le prove (relazione, foto, testimoni), la via è di chi è passato per primo!

Sì, mi sono dimenticati di precisare questo aspetto.
Se ci sono prove della paternità, allora ok!
Per prove intendo foto, non relazioni, perchè le relazioni uno le può ricavare dalle informazioni appena pubblicate. E fare uno schizzo su un pezzo di carta e invecchiarlo, non è così difficile. Quindi per me non vale molto!
Però se uno non lascia segni, né pubblica, dubito che faccia foto.
Comunque non ha senso tenere il segreto, è interessante sentire il parere dei ripetitori!


Ok, ma come poter trovare i ripetitori di una via sconosciuta se non agli apritori?
Bisogna vedere se poi ci sono questi ripetitori!!

Se apro alcune vie a 4 ore dalla macchina, non pubblico nulla, non lascio nulla in parete. Come puoi tu sapere se lì c'è la via, se per caso qualcuno l'ha ripetuta?

Insomma, se si hanno info da ripetitori, il discorso è chiuso. Si hanno info, quindi vie ce ne sono, quindi non è via nuova!
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Messaggioda flaviop » gio ott 28, 2004 19:49 pm

Bisognerebbe dare notizia di quello che si è creato,
quando si è all'uscita di una bella linea e trovi un chiodo, credetemi si sta un po male.
C'è chi apre delle vie cannibalizando vecchie vie e scrivono pure le relazioni dicendo " ABBIAMO SICURAMENTE SALITO SEZIONI GIA SALITE DA GUERINI".
C'è chi anche trovando dei chiodi trapana.
Altre volte per la bruttezza e pericolosita anch'io non ho detto niente.
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Messaggioda Maurizio » gio ott 28, 2004 19:56 pm

Ciao,

un'usanza (brutta) è quella di fare almeno una freccia scolpita alla base, anche se sulla via non si lascia nulla. Un'altra usanza è quella di lasciare un cordino nel primo tiro, che testimonia il passaggio. Proprio per questo redarre bene le guide presuppone una conoscenza del campo d'azione. E' impossibile capirci qualcosa se su quella parete non ci sei mai stato e non l'hai scansionata con gli occhi...

Per fare un esempio opposto a quello di Roberto (non per dargli contro, anzi), ho incontrato anche apritori che non facevano una piega se la loro via era stata stravolta e rimaneggiata completamente, praticamente non esisteva più. Magari dicevano che tanto era brutta...

Ma qui alla fine sconfiniamo nuovamente nel vano tentativo di capire se una via sia proprietà dell'apritore o della collettività che ha il diritto di tutelarla...

ciao

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Messaggioda Roberto » gio ott 28, 2004 20:00 pm

Maurizio ha scritto:Ma qui alla fine sconfiniamo nuovamente nel vano tentativo di capire se una via sia proprietà dell'apritore o della collettività che ha il diritto di tutelarla...

ciao

Maurizio
No, per pietà, non prendiamo questo discorso che non ne usciamo più :lol:
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Messaggioda BAT » gio ott 28, 2004 20:08 pm

Io in genere lascio un ometto (di sassi, giusto per non intender di altro, cosa che capita, ma non alla base... :oops: ) all'attacco della via, un chiodo a perdere (in tutti in sensi) oppure un cordino entro una decina di metri, giusto epr far capire la via, poi proseguo, mi lascendo dicendo di aver fatto la via. Anche perchè poi in genere, come ho scritto, lascio attrezzato (le soste ed eventualmente i passi più difficili).
Lascio attrezzato per invogliare qualcuno a ripeterla, giusto per non andare a fare sempre le solite vie, oltre a quelle superclassiche.

Non so se ci sia gente che apre vie con gli "occhi" e parla ma non pubblica. Boh...

A me è capitato di trovare all'ultimo tiro di una vietta un chiodo, in particolare sullo spigolo del Figlio della Jolanda in Moiazza. Il chiodo l'aveva messo Soro Dorotei. Mi ha fatto un po' star male. La via si Dorotei, per fortuna, era più a destra. Quindi ne è risultato un tiretto in comune, su un totale di... non ricordo, cinque credo.
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Messaggioda BAT » gio ott 28, 2004 20:13 pm

La via, secondo me, è di tutti e di nessuno!
Nel senso che nessuno è proprietario di una linea sulle pareti. Semmai l'apritore può aver fatto un servizio alla collettività se fornisce informazioni e/o se lascia un po' attrezzata la via. Gli altri usufruiscono di tutto ciò. Quindi potremmo anche dire che è di tutti, in un qualche modo.

Sincermante, che la gente aggiunga chiodi alle mie vie, non mi interessa. anche se dubito.
Semmai è il contrario che mi farebbe girare parecchio le palle, ovvero che chi ripete le mie vie, non ritenendo indispensabile un chiodo, lo tolga e se lo appropri! Questo no! Questo è un furto bello e buono!
Sennè potrebbe scoppiare la "guerra" degli apritori a cui fregano i chiodi... e che potrebbero approvvigionarsi presso altre vie...
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Messaggioda Roberto » gio ott 28, 2004 20:17 pm

BAT ha scritto:La via, secondo me, è di tutti e di nessuno!
Nel senso che nessuno è proprietario di una linea sulle pareti. Semmai l'apritore può aver fatto un servizio alla collettività se fornisce informazioni e/o se lascia un po' attrezzata la via. Gli altri usufruiscono di tutto ciò. Quindi potremmo anche dire che è di tutti, in un qualche modo.

Sincermante, che la gente aggiunga chiodi alle mie vie, non mi interessa. anche se dubito.
Semmai è il contrario che mi farebbe girare parecchio le palle, ovvero che chi ripete le mie vie, non ritenendo indispensabile un chiodo, lo tolga e se lo appropri! Questo no! Questo è un furto bello e buono!
Sennè potrebbe scoppiare la "guerra" degli apritori a cui fregano i chiodi... e che potrebbero approvvigionarsi presso altre vie...
Il problema non sono quelli che si fregano i chiodi, ma chi si porta appresso il perforatore e spitta dove tu sei passato senza bucare....
La via non è di tutti e non è di nessuno, ma bisogna rispettare il modo in qui i primi salitori sono passati!
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Messaggioda stefano michelazzi » gio ott 28, 2004 20:38 pm

la divulgazione di quello che fai può avere mille risvolti e mille motivazioni certo che se einstein non avesse divulgato la teoria della relatività a quest'ora saremmo ben indietro o se i curie dal canto loro avessero taciuto le loro scoperte saremmo ancora in mano ai guaritori...
l'alpinismo non è certo paragonabile come importanza ai casi che ho citato, ma il succo è lo stesso...
l'ho sempre detto e scritto anche più volte quì sul forum, che l'esibizionismo (più o meno spiccato), fa parte integrante dell'alpinismo, e prima di me un illustre Emilio Comici lo aveva affermato.
che si possano analizzare i vari aspetti e cercare di capirli è indubbio ma che se ne neghi l'esistenza o peggio si voglia far apparire esibizionismo il pubblicare le proprie salite tralasciando altri aspetti ancora più "saporiti", mi sembra quantomeno falso!
chi di noi non ha gongolato almeno una volta davanti ad amici e ragazze, che lo esaltavano perchè "lui scala"?
è normale è insito nell'uomo dimostrare e cercare conferme dagli altri...io non ci trovo niente di male, lo trovo molto umano e le mie vie le pubblico perchè quando le ripetono mi fa piacere!
ciao stefano
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Messaggioda BAT » gio ott 28, 2004 21:13 pm

Concordo più che pienamente...

Solo sembra esser "peccato" (in senso religioso) gasarsi aver aperto una via nuova oppure che la propria relaizone sia apparsa su qualche pubblicazione o rivista...

PS: X Stefano... sull'ultimo di "Pareti" hanno pubblicato la relazione della tua via a Cortina...
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Messaggioda flaviop » gio ott 28, 2004 23:31 pm

C'è stato un periodo della mia attivita "alpinistica" dove andavamo su di una bellissima parete(dopo vi diro dovè) sapevamo che ci era gia stato qualcuno ma non ci interessava, scegliavamo una linea e salivamo senza lasciare tracce, eravamo lo ammetto nell'area d'influenza di Guerini e andavamo o cercavamo posti da lui menzionati.
Ci divertivamo e non importava se pochi sapevano dov'era il Pizzo di Prata O IL LEDU', l'importante era arrampicare e non dover rendere conto a nessuno.
Piano piano l'insinuarsi dell'"freeclimbing"ci ha tolto da questo divertimento e sinceramente mi ha tolto la voglia di arrampicare.
Quando leggo che sul Berlinghera hanno tracciato una via a spit non condanno la via ma il fatto che su quelle placconate era pieno di vie,una , la + famosa era "LE GAMBE DA UN MILIONE DI DOLLARI".
Ultimamente è uscito un articolo su Campo Moro e il vedere tante vie mi fa sorridere, tanto le ho gia fatte.
Non vogliamo gli spit, le soste attrezzate, lasciamo una parete senza niente, lasciamo una possibilita(anche se fasulla) di vivere l'ignoto.
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Messaggioda BAT » ven ott 29, 2004 0:35 am

Il discorso di vivere l'ignoto è molto bello e pure nobile. Concordo pienamente!
Il punto è che chi apre vie tende a voler far proprio questo ignoto lascinado giù materiale e pubblicando la relazione.
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Messaggioda Maurizio » ven ott 29, 2004 6:35 am

Beh, oggi ci dobbiamo confrontare non solo più col desiderio, legittimo, di ogni arrampicatore di porre la sua firma sulla roccia, ma anche con le amministrazioni locali che affidano a qualche professionista la "ri-valorizzazione" di una parete. Mi sembra che i casi citati da Flaviop parlino chiaro. Purtroppo e per fortuna non tutti hanno la stessa sensibilità verso questi problemi...tuttavia se non ci fosse neanche una bibliografia che censisce le vie sarebbe peggio, perchè allora veramente si arriverebbe a bucarci le gomme a vicenda senza che uno sappia neanche il perchè...

Per ritornare al tema originario del topic, io conosco anche arrampicatori che sentono un bisogno pazzesco di aprire vie ma che, purtroppo per loro, non possiedono fantasia. Così vanno sulle montagne più conosciute o nelle falesie famose e aggiungono vie, il più delle volte facendo danni.
"Vedere" una linea su una montagna vergine non è facile, ti viene dopo anni di esperienza, d'altra parte non puoi negare a nessuno di esprimersi. E' per questo che esistono le vie belle e le meno belle :D

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Messaggioda King Lizard » ven ott 29, 2004 8:33 am

Una pregunta ai Signori Apritori: a vostro giudizio occorre Cultura alpinistica nell'aprire itinerari? e dove si coglie questo strano tipo di Cultura?

Mi spiego meglio. Il buon scrittore ha letto, letto, letto, letto e ancora letto di tutto. Ha scritto, abbozzato, scribacchiato, buttato fogli, gettato bozze prima di dare alle stampe la sua prima opera. Di seguito l'esperienza fatta in precedenza, e che continua di pari passo con la sua età anagrafica, gli permette di valutare quali sono le pagine da cancellare e quelle da pubblicare.

Non è così anche nell'attività alpinistica?
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Messaggioda Buzz » ven ott 29, 2004 8:49 am

King Lizard ha scritto:Una pregunta ai Signori Apritori: a vostro giudizio occorre Cultura alpinistica nell'aprire itinerari? e dove si coglie questo strano tipo di Cultura?

Mi spiego meglio. Il buon scrittore ha letto, letto, letto, letto e ancora letto di tutto. Ha scritto, abbozzato, scribacchiato, buttato fogli, gettato bozze prima di dare alle stampe la sua prima opera. Di seguito l'esperienza fatta in precedenza, e che continua di pari passo con la sua età anagrafica, gli permette di valutare quali sono le pagine da cancellare e quelle da pubblicare.

Non è così anche nell'attività alpinistica?


Beh KL,
la tua analogia mi sembra azzeccata.

Il ripetere, ripetere, ripetere ... equivale a leggere.

Sbagliare attacchi, varianti, percorsi ... equivale ad abbozzare, scribacchiare.

Fare i primi brevi tentativi equivale ai mucchi di fogli appallottolati gettati nel cestino.

Poi alla fine ti sembra che venga fuori qualcosa di senso compiuto e la presenti agli altri.

Questo non vuol dire che sia un capolavoro... anzi.

:-)
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Messaggioda BAT » ven ott 29, 2004 10:02 am

Già, proprio il discorso della ri-valorizzazione è fa un ' bel po' di danni, in quanto:
1) vengon attrezzate vie a nastro magari riattrezzando vecchie vie, vie aprte con chiodi normali (Nelle Piccole Dolomiti sta un po' siuccedendo questo. Mi ricordo di una via in cui il paccso chiave, uno strapiombino di 6a (per me è meno, comunque...) che in 3 metri c'erano 4 spit! Un'esagerazioone pazzesca, sarei riuscito a passare anche con soli 2 spit)
2) vengono aperte vie con il trapano, dove ci si potrebbe attrezzare comodamente, e in quantità togliendo lo spazio ad altri apritori. ma è una roba veramente fastidiosa!
E questo senza nulla togliere al lavoro di chi "ri-valorizza" la zona!

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Per quanto riguarda la lettura di una parete ci sono due discorsi da fare:
1) una minima predisposizione all'aprire vie nuove. Ovvero essere in grado di vedere vie anche dove non ci sono. Un allenamento in tal senso è quello di cercrare di leggere una parete su cui ci s ono già vie e farlo senza consultare la guida. Poi si controlla la guida e si vede la differenza su quello che si è visto, tracciato mentalmente e la vie esistenti.
2) ovvimente è utile ripetere, ripetere, ma solo soprattutto per affinare la capacità di valutazione che sia il più possibile oggettiva.

Sinceramente poi preferisco aprire una via nuova che ripeterne uan già aperta ma dove in vi aci sia pochissimo materiale e che bisogna attrezzare parecchio...
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