nuvolarossa ha scritto:Ora invece che hai "scoperto" che il problema potrebbe nascere scavando un tunnel nella profondità di una montagna in cui è certificato esserci uranio e altri componenti radioattivi
Continuo a ripeterti, forse lo capirai, l'uranio e' amipiamente diffuso sulla Terra, e le rocce granitiche ne contengono in percentuali superiori alla media
http://it.wikipedia.org/wiki/Uranio.
Pensa un po', quasi in tutto il mondo e'
certificato esserci uranio!
Quelle dell Val di Susa ne contengono al punto da aver suscitato interesse per scopi minerari (poi scemato), ma ancora manca un numero per dire che percentuale uranio ci sia e quanto sia pericoloso.
Il tuo ragionamento "c'e' uranio quindi e' pericoloso" e' come dire "nella fonduta c'e' del vino quindi se la mangi ti ubriachi".
Sbob ha scritto:Non solo, dopo si dichiara "In valle di Susa ci sono 28 posti nei quali i filoni di uranio vengono in superficie." Ma allora di che si lamentano i valsusini che hanno gia' le case costruite sull'uranio? Se porti fuori quello che gia' c'e' in superficie che problema c'e'?
che mi ha lasciato basito
Perche', di grazia? Se si deposita in superficie un materiale equivalente a quello gia' presente in superficie, cosa dovrebbe cambiare? La concentrazione di materiale radioattivo rimane sempre la stessa e i livelli di radiazione rimangono gli stessi.
I casi sono 2:
1) L'uranio e' in percentuale tale da essere pericoloso. In tal caso le zone dove vi sono affioramenti sono da evacuare e recintare
2) L'uranio NON e' in percentuale tale da essere pericoloso. In tal caso non c'e' nessun problema.
[ mare di cazzate ]
Prosegui con la tua capacita' argomentativa.
P.s. ma ci hai mai pensato che l'acqua che bevono a Torino e' venuta in contatto con l'uranio per cui potrebbe essere omeopaticamente radioattiva?
