prima esperienza in dolomiti

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Re: prima esperienza in dolomiti

Messaggioda AlbertAgort » mer giu 06, 2012 20:56 pm

climbalone ha scritto: sono afflitte da quello che io chiamo "daltonismo del grado": come per un daltonico il rosso e il verde appaiono identici, a loro il III, il IV e il V grado appaiono sostanzialmente indistinguibili.


si, questi sono una parte, quella meno peggio.
poi ci sono i semplici banfoni
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Re: prima esperienza in dolomiti

Messaggioda Max Z. » mer giu 06, 2012 23:57 pm

AlbertAgort ha scritto:
climbalone ha scritto: sono afflitte da quello che io chiamo "daltonismo del grado": come per un daltonico il rosso e il verde appaiono identici, a loro il III, il IV e il V grado appaiono sostanzialmente indistinguibili.


si, questi sono una parte, quella meno peggio.
poi ci sono i semplici banfoni


Ecco, appunto, chiamamoli con il loro nome. Se a qualcuno chiedi di fare la tua prima via in dolomiti di III e ti consiglia 600m di V+ è, per usare un eufemismo, un banfone.
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Messaggioda Pié » gio giu 07, 2012 9:47 am

dai prendiamole anche come provocazioni/suggerimenti a non fare in alpinismo o come lo volete chiamare il "mordi e fuggi", ma a documentarsi, leggere, informarsi, conoscere, sognare linee e la loro storia..
x andare in montagna ci vuol la zucca, esattamente come per saper leggere nei consigli che si ricevono.

tache it isi..

:wink:
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Messaggioda VECCHIO » gio giu 07, 2012 9:57 am

Selezione naturale !!!
Un po' forzata se si vuole, ma fondamentale: l'alpinismo non è regolato e protetto come la nostra società.

Non penso proprio, come temono in molti, che LUI sarebbe andato dove io ho proposto, non è un pirla, penso però con convinzione che LUI abbia aperto un poco la mente ed abbia capito almeno due concetti: il fatto che LUI faccia il 6a in falesia non vuole proprio dire nulla e il pensare di scalare seguendo consigli paternalistici non è certo il modo migliore per imparare a fare alpinismo.
Però avendo io un figlio che scala capisco la grossa difficoltà di "lasciarlo imparare aiutandolo".

Mi sono stati attribuiti tanti epiteti, banfone, sborone... ma, guardando il mio lontano passato dell'altro secolo, me l'aveva chiesto Crodaiolo e sono andato a cercarlo, vedo che nel 74 dopo la morte di mio padre (quindi nuove responsabilità da assumere) abbiamo salito qualche via in Medale e come prima volta ?fuori casa? siamo andati in tre amici a fare la Costantini Apollonio e la sera siamo tornati stanchi e felici a casa........ un giovane ha cominciato così con me cinque anni fa ed ora scala montagne dappertutto: sono felice quando ci penso.
Se dicessi tempi, gradi, chi tirava, chiodi, voli.... allora sì penso che meriterei quegli epiteti.
A me piace scalare e comunicare la mia passione, null'altro.
I riconoscimenti e la fama non penso servano alle persone normali, solo quelli che devono viverci o quelli che vivono frustrazioni o castrazioni varie ne hanno bisogno.
Ma siamo uomini ed ogni tanto ci possiamo cadere, basta che sia per breve tempo però.

Non capisco perchè si debba essere invidiosi od altro di un vecchio ?cacca 79? che sì ha scalato, ma non ha mai fatto nulla di speciale (vero), forse era raccomandato, ed ormai ama andare da secondo...... ah, ah, ah questo sì che è meritare quegli epiteti.

Ma ora metto anche ciò che mi piace faccia girare le palle................ magari qualcuno capisce qualcosa di più ed in Italia qualcosa cambierà:

Immagine

Provate a domandarvi perchè mai nessuno in Italia abbia vinto il Piolet d'or; e sì che lì c'è anche il premio Bonatti !!!
Siamo tutti dei fighetti senza palle ???

Io comunque continuerò a scalare finchè il mio fisico me lo permetterà, la mia testa vedo che continua a funzionare.... ma sempre più incazzereccia e brontolona purtroppo.
Viva il nulla che è l'alpinismo.

Cimere costruisciti la TUA testa ed usala, guarda sempre gli altri, ma non fare mai ciò che dicono quelli che dicono di sapere, o che son certificati.
....ALPINISTA......NO GUIDA....... questa mi scombussola
Scalare con gli esperti del cai... son sempre dei grossi guai...... questa mi piace
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Messaggioda giudirel » gio giu 07, 2012 10:04 am

ettore ha scritto:diceva un "cantautore" italiano :smt003 :

Ho messo via un po' di consigli, dicono e' piu' facile,
li ho messi via perche' a sbagliare sono bravissimo da me...


Meglio Fabrizio:

Si sa che la gente da buoni consigli se non può più dare cattivo esempio.

Niente di nuovo nell'alpinismo virtuale... è solo il buon solito vecchio alpinismo orale rispolverato e messo a nuovo.
Una specie di trad insomma... :D :D :D :D
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Messaggioda cimere » gio giu 07, 2012 11:48 am

Ammazza che confusione!!

Da dove cominciare...?

Potrei iniziare dicendo che ho scritto che ho fatto qualche 6a giusto per far intendere che non sono proprio alle primissime armi.
Poi so che il 6a è un grado basso e soprattutto che il grado raggiunto in falesia, in montagna non conta un'emerita fava. Questo me lo hanno insegnato gli amici con cui scalo e soprattutto le poche esperienze su vie di montagna (come la Piccola Micheluzzi al Piz Ciavazes o lo Spigolo Piaz alla De Lago).

Sullo spigolo Piaz ho fatto la mia prima rinuncia: mi sono calato alla prima sosta. Venivo da un periodo nel quale scalavo senza entusiasmo, solo perché dovevo-dovevo-dovevo. Arrivato alla prima sosta ero stressato (anche per l'esposizione totale alla quale non sono abituato) e il mio socio, arrivando in sosta, mi dice "scalare deve essere una cosa bella, se sei stressato forse è meglio scendere" e così è stato.
Dopo quel periodo ho deciso che avrei arrampicato solo se avessi ritrovato la motivazione e la passione che avevo all'inizio. Così piano piano ho ricominciato, ed è stato come iniziare quasi da capo.

Ora a distanza di un anno vorrei riprovare l'approccio con l'alpinismo (la falesia mi sta stretta!!) e da qui la domanda che sta all'origine di questa discussione che penso abbia raggiunto il suo scopo: farmi riflettere su cosa realmente voglio.
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Messaggioda ande05 » gio giu 07, 2012 12:22 pm

cimere ha scritto:Poi so che il 6a è un grado basso e soprattutto che il grado raggiunto in falesia, in montagna non conta un'emerita fava.


Sempre con sto discorso che il 6a è un grado basso...sembra che a questo mondo se non fai il 7a non hai diritto ad alzare lo sguardo da terra...boh
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Messaggioda cimere » gio giu 07, 2012 13:11 pm

ande05 ha scritto:Sempre con sto discorso che il 6a è un grado basso...sembra che a questo mondo se non fai il 7a non hai diritto ad alzare lo sguardo da terra...boh


Ahah! Non è basso nemmeno per me :D :D.
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Messaggioda Pié » gio giu 07, 2012 13:58 pm

cimere ha scritto:Ora a distanza di un anno vorrei riprovare l'approccio con l'alpinismo (la falesia mi sta stretta!!) e da qui la domanda che sta all'origine di questa discussione che penso abbia raggiunto il suo scopo: farmi riflettere su cosa realmente voglio.


ah beh.. ma allora è chiaro... devi farti consigliare da Alison!

:smt003 :smt003 :smt003
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Messaggioda giudirel » gio giu 07, 2012 15:21 pm

E' vero che la falesia c'entra poco.
O meglio... uno che è capace di scalare in ambiente se ne avvantaggerà di sicuro per affinarsi meglio e/o per farsi margine con cui affrontare vie con maggiore sicurezza.
Ma senza esagerare... che ad andare sempre in falesia quando esci ti caghi addosso ovunque.
Alternare è la strategia migliore... che se vai solo a fare vie poi non ti tieni una mezza cippa...
Comunque è pieno di gente, almeno della mia generazione, che il 6c in falesia non ha mai manco saputo cos'è ma si è sentierata le peggio nefandezze in giro per montagne... e non parlo di rispettabilissimi mistoni tipo est del Rosa o Brenva ma di scalate in roccia pura in Dolomiti.
Sono proprio due cose diverse.
Ai miei tempi in crolloniti qualcosa ho fatto... ero abbastanza veloce e disinvolto... ma misto e ghiaccio per me sono dei misteri assoluti. I ramponi mi servono solo per inciampare, sullo stesso pendio mi trovo quasi più a mio agio con gli sci... i crepacci solo a vederli mi fanno venire il caccariulo... :oops: :oops: :oops: :oops:
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.
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Messaggioda Rutto » gio giu 07, 2012 15:44 pm

cimere ha scritto:Ora a distanza di un anno vorrei riprovare l'approccio con l'alpinismo (la falesia mi sta stretta!!) e da qui la domanda che sta all'origine di questa discussione che penso abbia raggiunto il suo scopo: farmi riflettere su cosa realmente voglio.


Bravo. Comunque ci son tanti modi di andare in montagna

Si può andare spesso, studiando i percorsi e migliorandosi,
ci si può ossessionare di alpinismo,
si possono collezionare le salite o avviare una sorta di esplorazione personale,
Andare ogni tanto in base alle proprie possibilità,
Scalare quando ce lo propongono gli amici, senza sapere dove andremo,
Andare quando capita, magari una o due volte l'anno quando si è in vacanza in val di fassa le due settimane centrali d'agosto, e salire cose facili magari pure con una guida perchè non ci si vuole impegnare la testa e tornare a casa dalla famiglia, perchè non c'è tempo di allenarsi o semplicemente perchè la passione arriva fin là,

Tutti hanno diritto a tutto, nel rispetto delle persone e dell'ambiente
Non è questione di livello o banfoneria, è questione di volontà e intenzioni. Di cosa uno vuole e si sente di fare. Nessuno ce lo ordina, di andare, sennò che piacere è?

Se si vuol andare sul sicuro si va con gente più esperta o una guida. Altrimenti ci si impegna un pò, ci si allena e si studia (anche poco, ma si studia) e poi si va, accettando il semplice fatto che l'attività in montagna comporta determinate cose, risolvibili con l'esperienza, che si fa solo ed esclusivamente sul campo, non leggendo i manuali del cai, i poemi epici di bonatti o i topic dei forum. E se si chiedono consigli li si filtra in base alla suddetta esperienza, pregressa o che si farà in base a questi stessi consigli. Cosa fare lo deciderai POI.

Comunque, Rossi-Tommasi o Del Torso, Spigolo delle Bregostane, Croz di Santa Giuliana, Torri del Sella, Vajolet, in Fassa ne hai fin troppe di possibilità. Basta informarsi un pò o guardarsi semplicemente intorno. Non guardare i gradi, tanto son tutti sbagliati.

Anticipo le risposte:
Maronna... :roll:
Rutto
 

Messaggioda gug » gio giu 07, 2012 15:45 pm

ande05 ha scritto:
cimere ha scritto:Poi so che il 6a è un grado basso e soprattutto che il grado raggiunto in falesia, in montagna non conta un'emerita fava.


Sempre con sto discorso che il 6a è un grado basso...sembra che a questo mondo se non fai il 7a non hai diritto ad alzare lo sguardo da terra...boh


...ma scherzi? Dopo anni di discussioni sul forum è oramai assodato che il grado medio è 8a! :wink: :lol:
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

Traguardi Effimeri
Link per raccolta topic del forum
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Messaggioda PIEDENERO » gio giu 07, 2012 15:59 pm

giudirel ha scritto:E' vero che la falesia c'entra poco.
O meglio... uno che è capace di scalare in ambiente se ne avvantaggerà di sicuro per affinarsi meglio e/o per farsi margine con cui affrontare vie con maggiore sicurezza.
Ma senza esagerare... che ad andare sempre in falesia quando esci ti caghi addosso ovunque.
Alternare è la strategia migliore... che se vai solo a fare vie poi non ti tieni una mezza cippa...
Comunque è pieno di gente, almeno della mia generazione, che il...6b ..in falesia non ha mai manco saputo cos'è ma si è sentierata le peggio nefandezze in giro per montagne... e non parlo di rispettabilissimi mistoni tipo est del Rosa o Brenva ma di scalate in roccia pura in Dolomiti.
Sono proprio due cose diverse.
Ai miei tempi in crolloniti qualcosa ho fatto... ero abbastanza veloce e disinvolto... ma misto e ghiaccio per me sono dei misteri assoluti. I ramponi mi servono solo per inciampare, sullo stesso pendio mi trovo quasi più a mio agio con gli sci... i crepacci solo a vederli mi fanno venire il caccariulo... :oops: :oops: :oops: :oops:

:smt023


PS ma il termine crollomiti chi è che l' ha coniato?
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Messaggioda ande05 » gio giu 07, 2012 16:07 pm

gug ha scritto:
ande05 ha scritto:
cimere ha scritto:Poi so che il 6a è un grado basso e soprattutto che il grado raggiunto in falesia, in montagna non conta un'emerita fava.


Sempre con sto discorso che il 6a è un grado basso...sembra che a questo mondo se non fai il 7a non hai diritto ad alzare lo sguardo da terra...boh


...ma scherzi? Dopo anni di discussioni sul forum è oramai assodato che il grado medio è 8a! :wink: :lol:


E' vero...sul 7a insegnano le tecniche di movimento...si sa, i principianti è meglio metterli ad imparare su roba facile...
ande05
 
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Messaggioda Strapazzon » gio giu 07, 2012 16:36 pm

Rutto ha scritto:
(p.s.: ciao strapazzon, mi sei mancato)


Ma dai. :roll:
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Messaggioda giudirel » ven giu 08, 2012 8:38 am

climbalone ha scritto: l'altro che non capisce qual'è il gusto di raggiungere una cengia.


Per la cronaca sono molte le ascensioni che si usa terminare ad una cengia.
Oltre alla Scotoni, che i pochi che proseguono se ne pentono amaramente, ci sono molte vie sul Ciavazes che di solito si interrompono alla cengia dei camosci, le nord di Cima Grande e Cima Ovest che di solito si mollano alla cengia anulare sotto la cima, Fedele e limitrofe al Pordoi, tutte le vie di Wenden... quanti saranno andati in cima al Wendenstock?
E quanti si saranno presi il disturbo di andare in cima ad esempio al Piz Ciavazes anche dopo averne scalato la metà superiore?
E quanti invece appena usciti dalla nord est del Badile sono caracollati giù immediatamente dallo spigolo nord senza andare in cima?
Quanti dopo aver percorso i quasi 40 tiri della cresta ovest del Salbit si saranno presi la briga di risalire lo spuntone finale?
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Messaggioda frasauro » ven giu 08, 2012 8:55 am

giudirel ha scritto:
climbalone ha scritto: l'altro che non capisce qual'è il gusto di raggiungere una cengia.


Per la cronaca sono molte le ascensioni che si usa terminare ad una cengia.
Oltre alla Scotoni, che i pochi che proseguono se ne pentono amaramente, ci sono molte vie sul Ciavazes che di solito si interrompono alla cengia dei camosci, le nord di Cima Grande e Cima Ovest che di solito si mollano alla cengia anulare sotto la cima, Fedele e limitrofe al Pordoi, tutte le vie di Wenden... quanti saranno andati in cima al Wendenstock?
E quanti si saranno presi il disturbo di andare in cima ad esempio al Piz Ciavazes anche dopo averne scalato la metà superiore?
E quanti invece appena usciti dalla nord est del Badile sono caracollati giù immediatamente dallo spigolo nord senza andare in cima?
Quanti dopo aver percorso i quasi 40 tiri della cresta ovest del Salbit si saranno presi la briga di risalire lo spuntone finale?


c'è anche un famoso fungo patagonico.. :D
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Messaggioda Drugo Lebowsky » ven giu 08, 2012 10:30 am

giudirel ha scritto:
climbalone ha scritto: l'altro che non capisce qual'è il gusto di raggiungere una cengia.


Per la cronaca sono molte le ascensioni che si usa terminare ad una cengia.


si, ma lui è giovane dentro :roll: e vive ancora del mito della vetta

è il 2012
ma l'alpinismo romantico è ancora dietro l'angolo.
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Messaggioda cristi » ven giu 08, 2012 10:49 am

Drugo Lebowsky ha scritto:è il 2012
ma l'alpinismo romantico è ancora dietro l'angolo.


...questa te l'ha detta il tuo amico Spiro? :lol:
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Messaggioda giudirel » ven giu 08, 2012 11:37 am

frasauro ha scritto:c'è anche un famoso fungo patagonico.. :D


Beh... visto che siamo qui ad arieggiare le gengive (i denti sono solo un ricordo)... questo lo capisco uno zic di meno.

Nel senso che salire sul Cerro Torre per la normale è andare in cima, e la cima è la cima.
Se invece fai una parete può starci che la cima manco ci passi e la parete finisce dove finiscono le difficoltà.
Scusate se sono un po' involuto...

Ad esempio se vai a fare la Fehrmann al basso la via finisce allo Stradone provinciale... se poi ti sei rotto le palle butti giù le doppie... mentre se hai voglia ti fai la Preuss o la Meade ed è ancora più bello....
Io ho fatto così... ma quando ho fatto un'altra via sullo spallone allo stradone ero già sazio... (si dice così?)
:wink: :wink: :wink:
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