Sbob ha scritto:Kinobi ha scritto:Franz the Stampede ha scritto:...
Una conseguenza diretta di ciò è che molti ventenni non potranno mai permettersi una casa da soli. O ti aiutano mamma & papà o avete un mutuo ventennale in due o nisba.
Quando mio padre aveva poco più della mia età, e lavorava come normale laureato in azienda, si comprò un bilocale abbastanza in centro a Milano. Gli costò due volte il suo stipendio annuale, nei tardi anni '70. Adesso un giovane lavoratore sui 30 a Milano per avere la stessa cosa dovrebbe sborsare tra le 8 e le 10 volte il suo stipendio annuale. A me la cosa fa semplicemente inorridire.
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Poi se volete andare a lavorare per gli arabi, accomodatevi. L'importante è che non siate tra quelli che inorridivano pensando a Berlusconi con le troie ogni sera, perché i vostri nuovi datori di lavoro saranno ben peggio.
Il problema è questo: tuo padre non doveva permettersi la casa in quel modo. Tu dovresti permetterti la casa in un altro modo. Il debito pubblico che è stato fatto è la differenza. Tuo padre (e mio padre) lo hanno preso. Io (e te) lo paghiamo.
Il tutto è ingiusto.
Il debito pubblico e il costo degli immobili secondo me c'entrano poco. I prezzi delle case li fa la legge del mercato, prendi gli euro che girano in Italia, li dividi per i metri quadri in offerta, e ottieni il costo al metro quadro.
La verità è che negli anni '70 un top manager guadagnava poco più di 20 volte un operaio, il che voleva dire che se un operaio poteva comprarsi una casa un amministratore delegato poteva al massimo puntare a qualche villa.
Oggi la forbice è salita a 500 a 1, il che vuol dire che se un megapresidente si può permettere 10 ville, al massimo un operaio si può comprare il cesso.
Sbob: secondo me vedi il problema come vuoi vederlo. Io cerco di vederlo come è, non come vorrei vederlo.
Il problema non è il top manager che prende un fottio di soldi: sono poche persone, le becchi, le prendi, e decidi cosa farne. Vuoi eliminarle? Amen. Per quanti siano, sono pochissimi, se si vuole, si trovano, si beccano, li espropri.
Il problema sono le moltitudini di persone, che non sai come prenderle, come berccarle, cosa farne. Sono troppi. Vedi il mio topic "di là" sui forestali della Calabria ad esempio.
I problemi dell'italia nascono che ci sono troppe persone che hanno abusato. Una moltitudine. Non li becchi più. Sono troppi. Il problema è irrisolvibile. Dare la colpa a pochi top manager (di cui io non faccio parte), è prendersela con pochi perchè non si riesce a beccare i tanti.
Fino ad un 15 anni fa con uno stipendio da statale o uno stipendio "buono", mantenevi la famiglia, ti potevi permettere il muto, ed avevi ancora del cash da spendere. Ad esempio, allora lo sci era uno sport di massa. Tutto ciò, incluso magnerie di ogni genere, sorta ed importo, ha generato, a mio modesto modo divedere tre problemi:
- un debito pubblico insanabile, che è in mano agli Italiani di cui tanti hanno avuto già troppo: se lo cancelli, ti riprendi il maldonato.
- una mentalità lassista che non c'è limite all'accappararsi i soldi. Che tutto era senza limite, e che "everything goes".
- una potente diseguaglianza tra loro, e quelli che vengono dopo. Noi ad esempio.
La morale della favola, è che non sarà un governo tecnico che rimette i conti in pareggio in una nazione di fondo ladra, fannullona ed egoista.
L'egoismo degli Italiani è smisurato: continuano a pretendere che il cinese ci dia le cose a pochi soldi, perchè noi continuiamo ad abusarne. In realtà, non hanno capito che il cinese del 2015 (che lavora tanto ed a molto poco) saremo noi...
La cosa che mi stupisce è l'accanimento contro pochi, milionari, che però pagano milioni di tasse. E perchè sono pochi, lo ripeto, li becchiamo quando vogliamo, come vogliamo ed in pochi secondi. La storia insegna che a beccare un numero tutto sommato di persone, ci si mette molto poco e bastano anche molto poche persone.
Ciao,
E