Che tutto promettesse bene, lo si capiva fin dalla partenza: in 6 su un furgone con 290.000Km, con gli sci sopra la testa nell'abitacolo e tutti stretti per gli enormi zaini; ma potevano essere ancora più grandi: si voleva fare tutto in tenda, ma...non tutti erano del parere, e così ci siam viziati ai Cosmiques! Poi quattro sulla Chère e due sulla Gabarrou; tutti sulla Gabarrou come si voleva inizialmente era troppo rischioso per l'affollamento, già alto su quelle vie. E ritrovati poi sul plateau del Midi intorno alle prime ore del pomeriggio, giù a Chamonix con una fantastica (e infinita) sciata sulla Mer de Glace, tra seracchi incredibili e con anfiteatro le guglie più belle del mondo. E che tutto fosse andato bene lo si capiva anche dal viaggio di ritorno: da Chamonix fino forse a Ivrea con gli sci che ci gocciolavano in testa e gli scarponi da sci ancora ai piedi, perchè solo noi potevamo metterci in viaggio dimenticandoci -per l'entusiasmo- gli scarponi addosso e ricordandocene solo quando ormai le scarpe erano infognate sotto chili e chili di materiale! Compresa la sosta all'autogrill, in scarponi da sci...
Qualcosa che difficilmente si dimenticherà insomma,
come sempre,
più per le emozioni e per gli amici piuttosto che per la salita in sè...
Abbiamo aggiunto tre tiri alla goulotte, volendo arrivare quasi sulla cima del Tacul. Siamo arrivati infatti alla cresta di misto che ci separava dalla cima. Tuttavia un amico dovendo scendere in funivia ha preferito non azzardare ... noi invece ci siam fatti tutto il ghiacciaio e da puristi, sebbene cotti, siamo arrivati fino a Chamonix. Niente trenino finale dunque, ma ripellati gli sci ci siam portati fuori dalla Mer de Glace e poi giù di nuovo, rovinando terribilmente le solette

Le foto, pessime, di cui ormai siete affettuosi criticoni e che amo spiattellarvi


L'arrivo in cima all'Aguille du Midi verso le 14 del sabato.

L'inizio entusiasmante già con gli sci ai piedi.

Verso il Nord-Ovest fracese, dal rif. Cosmiques.

La nostra via di salita, sulla destra, la goulotte incassata.

Ancora verso Nord-Ovest.

Noi quattro, che abbiam salito la Chère.

Tramonto.

Circa a metà via, Brizio dirotta sul misto per divertirci.

Manovre manovre e manovre. Le stesse che pasticciando con le corde
mi han fatto staccare una vite BD da uno dei moschettoni di plastica


Io e Brizio.

Io in uscita dal tiro chiave.

Kasparek sull'ultima lunghezza ufficiale della via.

Kasparek in uscita della via, si diverte nel misto a 4000mt.

Scatto sul mare di ghiaccio. Il Dente del Gigante svetta.

Super discesa tra seracchi e crepacci sull'infinito ghiacciaio della Mer de Glace.

Il ghiacciaio da cui siam scesi.

I dru, e la frana.
Salutissimi,
Mic.
