da El Rojo » lun nov 14, 2011 14:18 pm
da Sbob » lun nov 14, 2011 16:17 pm
El Rojo ha scritto:Per il marcio ci vuole la testa, ovvio.
Ma anche le palle.
Non è da tutti.
da El Rojo » lun nov 14, 2011 16:24 pm
Sbob ha scritto:El Rojo ha scritto:Per il marcio ci vuole la testa, ovvio.
Ma anche le palle.
Non è da tutti.
Gia'. A volte e' da pirla.
Almeno questo mi sono detto dopo che sono tornato da un mio giro sul marcio.
da Mr.Orange » lun nov 14, 2011 16:52 pm
da ccb » lun nov 14, 2011 17:12 pm
da Gorango » lun nov 14, 2011 18:29 pm
da VECCHIO » lun nov 14, 2011 20:29 pm
Enzolino ha scritto:VECCHIO,
trovo anch'io che la tua "classifica" parta da presupposti molto personali, che implicano uno status diverso di chi pratica certe discipline rispetto ad altre ...
Facendo paragoni un po' iperbolici, ma che rendono l'idea, come collocheresti l'attraversata a piedi del Sahara, del polo Sud o della Groelandia rispetto ad una via di roccia ben proteggibile di un centinaio di metri? Sarebbe ancora l'ultima in classifica da un punto di vista della sfida mentale?
Detto questo, una frase detta sopra, me ne fa venire in mente un'altre ...
"Vedere e' Potere" ... a volte, quel che ci motiva e che ci spinge ad andare oltre i nostri limiti e' una visione ... un'immagine di qualcosa che vogliamo fare o di chi vogliamo essere ... e su quest'ultimo aspetto anche lo status, puo' avere un ruolo importante ... status che, in arrampicata, spesso viene misurato attraverso il grado o, come qualcuno sta facendo notare, attraverso lo stile di scalata ...
Forse la semplice forza di volonta' non aiuta ... ma vedere una linea, in cui il grado rappresenta la ciliegina sulla torta come misura del livello di sfida ... vedere noi stessi superarci trionfanti su quella linea , questo puo' motivarci ...
Ma, per quanto mi riguarda, arrampicare con la testa non e' solo questo ... e' anche ridurre le interferenze emotive (paura, ansia da prestazione, ecc) e mentali (distrazioni, dialogo interno, dubbi, ecc) ...
da Enzolino » mar nov 15, 2011 10:24 am
VECCHIO,VECCHIO ha scritto: Ti do ragione, ma preciso il mio pensiero e forse aggiungo qualcosa.
Volere è potere o volere e potere: quel mix che è l'uomo che vede.
Lo status spesso rovina tutto perchè diventa "figettismo" e da quello che vedo dura sempre molto poco.
Il camminare nel Sahara od al polo sud o nel Gobi ecc. non è una forma di alpinismo.
L'alpinismo è il salire le Alpi e poi è diventato sinonimo di salire qualcosa e sono nate discipline sportive (c'erano già solo che non erano regolamentate) di vario genere, più o meno divertenti, ma alpinismo resta sempre salire con mani e piedi senza regole se non quelle comuni fra alpinisti del proprio tempo.
Tu dici "ridurre le interferenze emotive (paura, ansia da prestazione, ecc) e mentali (distrazioni, dialogo interno, dubbi, ecc)", ma questo va fatto sempre se si vuole esprimersi ai propri alti livelli.
Io parlo di testa o mente per limitare e controllare la paura di morire, è da questo problema che genero la tabellina decrescente dell'importanza della testa.
Letta al contrario potrebbe essere una tabella del livello crescente di follia
da Fokozzone » mar nov 15, 2011 11:35 am
da giorgiolx » mar nov 15, 2011 12:03 pm
da gug » mar nov 15, 2011 15:08 pm
Fokozzone ha scritto:Testa è anche capire quando spingere e quando frenare.
C'è una paura irrazionale nel contesto di situazioni pressoché innocue e la testa deve aiutare a superarla. Poi c'è una paura razionale di fronte a pericoli oggettivi e testa significa anche capire quando è meglio rinunciare. Non mi sembra un valore salire a tutti i costi.
A volte, giustamente, si sottolinea che l'impegno di due vie è differente, a parità di difficoltà, perché l'una è sportiva e l'altra magari ha dei tratti con caduta vietata. Quindi, istintivamente, pensiamo che la prima la si può fare forzando al 100% e restando attaccati per un pelo, mentre la seconda va fatta con un certo margine e lo scalatore deve essere più forte. Ma se uno scalatore facesse la seconda tirando all'estremo limite e restando attaccato con lo sputo dove rischia di morire, sarebbe davvero da elogiare?
da Pié » mar nov 15, 2011 16:06 pm
giorgiolx ha scritto:quanto conta la testa in arrampicata????
beh, su gasomania ai magnaghi ci fai un bel riposone sul primo tiro...ho un amico invece che una volta ha usato il caschetto come stopper...incastrandolo in fessura larga larga...![]()
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da VECCHIO » mar nov 15, 2011 18:08 pm
da giorgiolx » mar nov 15, 2011 18:13 pm
VECCHIO ha scritto:I francesi usano due scale:
- quella delle difficoltà tecniche in numeri arabi: 6-7-8-9, a-b-c
- quella delle difficoltà alpinistiche in lettere: F-PD-D-TD-ED-ABO
Loro separano chiaramente l'aspetto tecnico da quello mentale, culturale, interpretativo, valutativo....
Noi siamo più evoluti ed abbiamo capito che è un mix, ma facciamo spesso dei pasticci.
Comunque muoversi è bello !
da Kakkola » gio nov 17, 2011 15:43 pm
da Enzolino » gio nov 17, 2011 16:47 pm
Kakkola,Kakkola ha scritto:Come la capisco (Elettra).
Anche io mi sono sentita dire mille volte che, dal punto di vista tecnico e fisico, sarei dovuta essere... manco al 7a, almeno al 7b, ma che mi manca "solo" la testa.
Ebbene, dopo 2 anni di sforzi, lacrime, frustrazione, attacchi di panico in parete, tensione, svilimento, sfiducia, voglia di ricominciare, prove, riprove, giorni in cui tutto andava bene ed ero al massimo... beh, sempre al 6b scarso sono rimasta (scarso perchè mica li chiudo tutti, anzi. Ben lontana dal farlo).
Invidio sinceramente chi ha capito come si fa ad allenare testa e volontà, nel frattempo sto gradualmente passando dalle falesie alla MTB, dalla roccia all'escursionismo in montagna. Non nego di guardare la roccia spesso con un certo rimpianto. Continuo ad allenarmi, non si sa mai. Magari verso i 60 raggiungo l'illuminazione.![]()
Insomma, io devo ancora capire come sia possibile fare falesia (benintesio, falesia! Non alpinismo!) senza curarsi del grado, restando pippe a vita (quindi col bigliettino del salumaio per fare il 5a di turno, sotto il quale si accalcano le folle), vedendo altri che non hanno paura di volare provando, ed essere perfettamente felici e soddisfatti e divertirsi. Se non c'è un minimo di obiettivo, di soddisfazione, di sforzi ripagati non ce n'è poi molto, di divertimento (in questo specifico sport).
da Kakkola » gio nov 17, 2011 17:26 pm
Enzolino ha scritto:Kakkola,
in ginnastica artistica ci sono i gradi?
No. Eppure c'e' chi si diverte a giocare con la bellezza e/o la difficolta' del movimento.
Nei tuffi ci sono i gradi?
No. Eppure si puo' godere comunque la vertigine del tuffo e possibilmente l'arte del movimento.
Lo stesso riguarda l'arrampicata. Prendo ad esempio John Gill: il padre del bouldering. Pioneristicamente lui si e' distaccato dal concetto di sfida e scala di difficolta' ereditata dall'alpinismo, e si e' concentrato sul movimento. Paradossalmente, focalizzandosi sul processo - l'arrampicata - e non sul grado (che al quel tempo nel bouldering non esisteva) lui e' andato oltre il suo tempo.
Avanzo un ipotesi. Forse dovresti focalizzarti ad arrampicare bene piuttosto che sui gradi. E magari questi poi vengono di conseguenza. Magari il grado e' diventato una barriera, un ostacolo che crea ansia da prestazione ... chissa' ...
PS. Si sta al calduccio la' dentro?
da EasyMan » gio nov 17, 2011 18:01 pm
da brando » gio nov 17, 2011 19:22 pm
Kakkola ha scritto:.......
da Kakkola » ven nov 18, 2011 10:45 am
brando ha scritto:...
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