Traversata Biv.Rainetto, AIGUILLE DE TRÉ LA TÊTE Orientale, S-E (principale) 3930m, Biv.Hess
(Da: http://forum.meteonetwork.it/glaciologi ... oca-6.html)
In questa estate senza fine c?è ancora spazio per le [c]grandes corses[/c] d?alta quota. Non si può non approfittarne. Questa volta però oltre ad Alessandro, con il quale ho piacevolmente condiviso l?ultima uscita allo Zupò, c?è anche Warta. Ed ogni volta è una sorpresa. Viene poche volte, ma quelle volte dimostra una grande resistenza e costanza. E questa è una di quelle che mette alla prova. Lungi dall?essere una salita PD, come indicato in alcune relazioni, la salita è complessa, varia, abbastanza impegnativa, con roccia, ghiaccio e misto. Una salita che da tempo avevo in testa, che per una cosa o per l?altra veniva a torto rimandata. Dalla Baretti nel 2009 ne ero rimasto affascinato con il suo versante nord.
Già la salita al
bivacco Rainetto è entusiasmante per i panorami che regala sia sul Bianco che sulle montagne valdostane. La piana del Combal da lassù poi è favolosa; per non parlare del Bianco arrossato al tramonto L?indomani partiamo al buio (che tuttavia in questa stagione non corrisponde al ?molto presto?) e per il ghiacciaietto giungiamo sul
Petit Mont Blanc quando albeggia: fantastico. Di qui per un versante dirupato, di roccia infida e ghiaccio nero si giunge all?omonimo ghiacciaio. Ovviamente questo ci farà perdere più tempo del previsto. E Warta si ?diletterà? nell?uso dei due attrezzi

Proseguiamo ora per il colle che precede l?Aiguille de Tré-la-Tête Orientale donde appare il Bianco con il suo maestoso versante W. E anche la Baretti. Il pendio che conduce in vetta ha una pendenza di 45° e un bel tratto di ghiaccio (fino a 50°) che ulteriormente divertirà Warta

Dalla vetta con un panorama spaziale traversiamo per aerea cresta alla vetta centrale (S-E) deturpata da una costruzione (antenna di telefonia). Tornare sui propri passi sarebbe disagevole e optiamo per quella che era solo una possibilità ovvero di proseguire e scendere sul versante opposto?e poi le traversate sono sempre intriganti

. Giunti alla sella con la cima N-W cominciamo la discesa del dirupato versante W, sicuramente meglio con neve, ma che ci consegna piuttosto agevolmente (anche se la conserva in 3 e con la roccia così friabile è sconsigliabile), alla neve del
ghiacciaio Lex Blanche non dopo aver disceso un bel pendio a 50° (ma in neve) e superato la crepaccia terminale non perfetta. Di qui con lungo semicerchio giungiamo alla fascia rocciosa caratterizzata dalla ?cravatta?: un canale che collega i due plateau glaciali. È ormai buio, si prospetta (come immaginato) un?altra notte al bivacco Hess. Tuttavia raggiungerlo non sarà veloce per il tratto roccioso di torri non banali ed espostissime (III). L?indomani realizzeremo in che magnifica posizione si trova anche questo nido d?aquila.
Insomma, come dice Denis, ??gliene fai fare poche, ma la fai divertire tanto ogni volta?

Un grazie di cuore ad Alessandro che ha condiviso questa avventura. E ora può iniziare l?autunno
Il fotoreport completo allo:
http://www.on-ice.it/onice/viewtopic.php?t=11689
La relazione di massima:
http://www.on-ice.it/onice/onice_view_r ... =4&id=2662
Ma ecco alcune foto:

Quanto monotona sarebbe la faccia della Terra senza le montagne (Emanuel Kant).
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