Quest?anno visto che il caldo non ci vuole mollare, qualche vietta programmata in Lucano è meglio rimandarla?e con Alessandro decidiamo dunque, di andare a prendere una boccata di fresco verso le Torri del Vajolet e più precisamente sulla NO della Torre Delago alla Via Schrott-Hasse, una via non molto frequentata rispetto alle vie del versante orientale.
Non che adori molto quei luoghi, bellissimi attenzione a livello paesaggistico!! Ma dal punto di vista turistico e della tranquillità credo proprio che siano da evitare, almeno durante i mesi di luglio e agosto?:evil:
Al contrario invece già a settembre le cose cambiano, solo stranieri in giro e tutti concentrati sulle vie corte delle torri.
Partiamo all?alba con l?intenzione (una volta tanto?) di fare i ?comodoni? e salire al Rif. Fronza con la seggiovia?:oops:Poi in 1.45 h, superando il faticoso ghiaione, siamo all?attacco (zoccolo compreso) del primo tiro. I primi tiri non sono difficili (sulla carta?) ma il IV+ e V+ su roccia grigia un po? dubbia non si lascia domare tanto facilmente, per cui?calma.
Al terzo tiro, decido di fare la variante a destra superando una placca molto compatta e quasi improteggibile, ma molto bella.
Siamo al centro della parete e dal L5 in poi, la roccia grigia lascia spazio a quella gialla con difficoltà che vanno via via incazzandosi, ma con diversi chiodi (molto vecchi e qualcuno dubbio). L?arrampicata è molto bella su piccole tacche e buchi con quarzo, prestantosi a tratti in libera entusiasmanti. Purtroppo però si deve accelerare, il cielo inizia a coprirsi e far freddo, siamo dubbiosi se uscire a destra sullo spigolo e calarsi rapidamente verso il Re Alberto I°, ma dopo un breve breafing, decidiamo di rischiare (che brutta parola?) e proseguire lungo i restanti quattro tiri, tra l?altro più impegnativi?
Ale supera la placca del penultimo tiro (chedddura!!!), mentre io in sosta con le ?palle? per aria cerco di ripararmi dal vento che mi gela il corpo?:evil:Dopo venti minuti di battaglia, Ale mi lancia il segnale di partire?azz?!! Ho le articolazioni un po? atrofizzate? e le dita delle mani con i ?rotweiler? attaccati, non penso nemmeno a tirare le prese, per cui?si parte con la gran ?mungitura?, mi fermo a metà tiro lasciando spazio ai famigerati ?diavoletti?, ma almeno riesco a scalare la seconda parte su roccia super.
Parto per l?ultimo tiro, questa volta ci diamo il cambio e sarà Alessandro a battere i denti, cerco di sgambettare, ma una volta arrivato al traverso prima di entrare nel diedro finale, un chiodo spesso rato con le ?zoppette di legno? mi rimane in mano o meglio nel rinvio?Decido di non chiodare e proseguire per velocizzare, ma il diedro risulterà un vero osso da pelare (alla faccia del VI-?) fino in cima?
Ale mi raggiunge e dice: a casa mia il VI- è qualcos?altro?
Sono le 18, buttiamo giù le doppie e raggiungiamo il Re Alberto alle 19?, mancano ancora 2.30 h fino all?auto? Ale mi guarda e dice: vuoi continuare fino all?auto o fermarti? Bè, visto che siamo partiti ?comodoni? con la seggiovia, rispondo: ?perché non fermarci anche a mangiare e dormire???

Guarda caso al Rif. gestito da ragazze (mooolto simpatiche) troviamo un amico che guarda caso da una mano al Rif., il quale, dopo esserci riempiti la ?panza? con pasta e birra, ci offre un passaggio la mattina seguente con la Jeep dal Rif. Vajolet fino all?auto?Benessere! Da veri comodoni?!

A parte gli scherzi, tanto di cappello ai signori Shrott, Verdofer e Hasse per aver aperto nel 59 una via del genere su una parete gialla che solo a guardarla dal basso, incute moolto timore.
La via merita la salita sia per l?ambiente molto solitario, sia per la bellezza dei tiri nello scudo giallo.
Ciao
B.
Video traverso L9
http://vimeo.com/29160993
Tracciato
Placca variante L3
Verso i tetti
Verso Bolzano
Diedro fantastico L6
L6
Diedro L8
In sosta L9
Traverso L9
Placca L10
Torri del Vajolet dal Re Alberto
Tramonto