Diabete e montagna

Diabete e montagna

Messaggioda legolas70 » lun giu 06, 2011 14:01 pm

Ciao a tutti, avrei bisogno di conoscere pareri in merito alla pratica dell'alpinismo coniugata al diabete.
Pratico alpinismo, sci alpinismo ed arrampicata ed ogni tanto ho qualche problema a "quadrare" la glicemia.
Sarei ineterssato a capire come rapportate l'assunzione di cibo e la somministrazione delle dosi di insulina in base alle attività.
So che alcuni non mangiano e non si praticano l'iniezione<, che altri mangiano e non praticano l'iniezione; alcuni mangiano e riducono la dose di insulina.
Grazie mille anticipatamente.
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Re: Diabete e montagna

Messaggioda Farmaco » lun giu 06, 2011 14:13 pm

chiedi al tuo diabetologo.

è la scelta più sensata...

ciao
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Messaggioda lucapolu » mar giu 07, 2011 18:41 pm

Ciao! Io sono diabetico insulinodipendente e credo che oltre a chiedere al tuo medico la cosa migliore sia "sperimentare su te stesso" cioè nel senso provare e riprovare fino a conoscere il tuo corpo al meglio. Oltre a controllare la glicemia cerca di capire che effetto ha sul tuo metabolismo la singola unità di insulina: sicuramente lo saprai nella vita di tutti i giorni ma è importante saperlo anche quando il tuo corpo è sottosforzo. Sicuramente un'attività aerobica come l'alpinismo, l'arrampicata e il trekking hanno effetti più che positivi sulla glicemia. Ogni medico consiglia al paziente diabetico un'attività aerobica per migliorare il livello glicemico. Tempo fa su una rivista medica avevo letto dei benefici del nord walking sul diabete.
Personalente durante lunghe escursioni di diverse ore o uscite alpinistiche previo controllo glicemico regolo l'insulina di conseguenza e in alcuni casi evito proprio di farla nel caso la glicemia fosse bassa: uno spuntino veloce durante una breve pausa basterebbe solo a riportarla a livelli normali e ulteriore attività fisica non farebbe che abbassarla. Durante uscite fisicamente impegnative mi capita abbastanza spesso di non fare insulina per non abbassare ulteriormente la glicemia. Alla partenza cerco di non avere la glicemia normale ma un pò più alta (diciamo 160/180) in modo da avere una riserva energetica fino all'ora dello spuntino/pranzo (dopo mezz'ora di attività aerobica contnua la glicemia tende ad abbassarsi). Su consiglio del mio medico diabetologo non faccio mai attività fisica con glicemia sopra i 240 in quanto si innesca un meccanismo di distruzione dei lipidi: nel caso faccio una o due unità di insulina e dopo mezz'ora la ricontrollo.
Discorso molto diverso e differente è quello relativo all'arrampicata sportiva e il boulder perchè l'attività è concentrata in pochi minuti (nel caso del boulder pochi secondi) e almeno che non si facciano ripetizioni rapide sulla stessa via di grado semplice l'attività aerobica è più limitata rispetto al trekking, al nord walking o all'alpinismo.
Per diverso tempo ho creduto che evitare di mangiare fosse produttivo però mi sono accorto che a metà giornata rimanevo senza energie. Normalmente cerco di fare uno spuntino (panino e/o frutta regolando l'insulina a seconda di ciò che mangerò) prendendomi un'oretta di tempo per non rischiare un'ipoglicemia dovuta magari ad una digestione tardiva.
Se ti va fammi pure qualche domanda diretta: se posso esserti d'aiuto ne sarei più che felice. Io personalmente credo di aver raggiunto un certo equilibrio ma sicuramente uno scambio di opinioni può essere produttivo anche per me.
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Re: Diabete e montagna

Messaggioda Andrea Orlini » mar giu 07, 2011 19:23 pm

Ho un figlio, di 11 anni, con il tuo stesso problema da 3 anni. Sinceramente all'inizio e durante le escursioni, anche lunghe e impegnative, non varia sostanzialmente le dosi di insulina (sì, in genere si fa meno unità al mattino ma non sempre); mangia al solito ma credo che questo quadro dipenda sopratutto dal fattore età e conseguente metabolismo.
Penso che Lucapolu ti abbia comunque dato degli ottimi spunti, ma senz'altro tu in prima persona sarai in grado di gestire le situazioni.
In ogni caso, qualsiasi altra esperienza diretta in merito al problema potrebbe essere motivo di confronto e di utilità; come genitore sono molto interessato a ulteriori interventi e in ogni caso buone salite a tutti e due.
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Messaggioda legolas70 » gio giu 09, 2011 8:47 am

Volevo ringraziarvi tutti. La mia situazione è alquanto strana. Innanzitutto, sono diabetico dall'età di 6 anni ed ora ne ho 40.
La cosa veramente difficile è capire come "ragiona" il mio fisico.
Durante l'arrampicata ho scoperto che l'adrenalina fa schizzare la glicemia alle stelle.
Per quanto riguarda scialpinismo ed alpinismo dipende dalle volte. In alcuni casi, dopo gite di 4\5 ore mi sono trovato glicemie sui 130 (per le quali farei firma!!) ed altre volte - rare per fortuna - con glicemie sopra i 200.
Probabilmente sbaglio proprio il tipo di alimento che ingerisco.
Che sia meglio orientarsi su farinacei come crackers o fette biscottate che hanno tempi di assorbimento/rilascio più lunghi ma decisamente costanti?
Il punto è questo.
Sul consiglio di rivolgermi al diabetolo... Beh, l'ho fatto ma non ho avuto risposte soddisfacenti ahimè.
Grazie ancora e buone gite.

P.S.: Andrea, mi raccomando, tieni sotto controllo al massimo la malattia di tuo figlio. Il diabete è un male subdolo. Te lo dico per esperienza diretta. Quando dicono che è degenerativa, non scherzano. Ti prego, fallo a costo di annoiare il tuo bimbo. Sicuramente gli riserverai un futuro migliore.
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Messaggioda Andrea Orlini » gio giu 09, 2011 10:04 am

legolas70 ha scritto:P.S.: Andrea, mi raccomando, tieni sotto controllo al massimo la malattia di tuo figlio. Il diabete è un male subdolo. Te lo dico per esperienza diretta. Quando dicono che è degenerativa, non scherzano. Ti prego, fallo a costo di annoiare il tuo bimbo. Sicuramente gli riserverai un futuro migliore.

Ciao
sì, lo so, perchè ho una sorella diabetica anche lei dall'età di 8 anni, e ora ne ha 47. Ho visto i problemi su di lei, e quindi so a cosa può portare (anche se al mio "bimbo" ancora non glielo abbiamo detto).
Sto cercando di fare mente locale, tante volte vai in automatico, e penso a quello che mangia prima delle uscite, sia in montagna che in grotta con me. In queste occasioni generalmente fa colazione con fette biscottate, il più delle volte con nutella sopra, perchè il medico che lo segue ci ha detto che seppur presente il cioccolato, che non andrebbe bene, nella nutella ci sono grassi che prolungano la sua assimilazione e quindi è un buon compromesso (ovvio, senza esagerare); latte magari con dentro cereali conclude il tutto. ome detto finora non abbiamo mai notato sbalzi pericolosi nelle sue glicemie, come neanche nelle uscite in grotta prolungate anche di 5/6 ore.
Se però ti può servire da spunto, Luca fa anche Judo. Di norma poco prima della gare la glicemia si alza, non di tanto ma si alza (ho sempre pensato dovuto alla tensione). Avevo letto anch'io di non fare attività al di sopra di un certo valore ma finora non gli abbiamo mai fatto qualche unità in questi casi. A fine gara lo facciamo mangiare se ne ha voglia, se necessario alziamo di una unità alla sera e manteniamo le stesse unità per la lunga della notte. In genere al mattino si sveglia con valori normali, talvolta quasi in ipo.
Mi rendo conto della difficoltà di trovare un diabetolo che segua bene la persona. Mia sorella, che abita a Milano da anni, era in crisi proprio per questo problema, si faceva dosi spropositate di insulina con valori sempre alti. Poi, mesi fa, è stata ricoverata a Vicenza, per la sindrome del piede di Sarcò (non so se si scrive così...). Prima dell'operazione l'ha seguita un diabetologo che l'ha rimessa... a nuovo...
Se mi vengono in mente altri spunti ve li girerò.
andrea
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Messaggioda lucapolu » gio giu 09, 2011 17:36 pm

Io ho 28 anni e sono diabetico dall'età di 20 (alla faccia del diabete giovanile!!!). Per quache anno ho fatto fatica ad abituarmi al diabete: mangiavo fuori pasto, non controllavo la glicemia, facevo praticamente finta di non averlo. Ho rischiato grosso ma dopo qualche anno ho imparato ad avere consapevolezza della mia malattia (anche se non mi piace chiamarla malattia) e a prendermi cura di me stesso. Fortunatamente ho raggiunto un equilibrio! Scrivo fortunatamente perchè anche adottando tutte le precauzioni possibili c'è chi non riesce a stabilizzare la glicemia. Naturalmente a volte ho delle ipoglicemie (o delle iper) però tutto sommato non posso lamentarmi. Credo che lo strumento migliore che abbiamo per controllare il diabete siano gli stick: più se ne fanno e meglio è. Naturalmente bisogna anche sapere cosa fare in caso di iper o ipoglicemie. Una giovane dottoressa mi ha consigliato questo: ha calcolato (non chiedetemi come) quanto incide una singola dose di insulina rapida sulla mia glicemia. Nel mio caso so che una unità mi abbassa di 50 la glicemia quindi so che se ho una glicemia superiore a 190 posso fare (o aumentare la dose sel caso dello stick prima dei pasti) di una unità. tra 190 e 240 di 2u, tra 240 e 290 di 3 fino ad un massimo di 4u. stessa cosa per ciò che riguarda le ipoglicemie: se prima di pranzo ho la glicemia inferiore di un tot sottraggo unità utilizzando lo stesso sistema. Nel caso di ipoglicemie dopo i pasti mi ha consigliato due cucchiaini di zucchero (o un bicchiedere di bevanda zuccherata) nel caso io voglia alzare la glicemia di 50. Sembra funzionare bene. Uno dei miei dubbi più grandi era come comportarmi precisamente in caso di ipo o iper.
Un consiglio che mi sento di dare è quello di essere abitudinari nel mangiare: dopo un pò si arriva a capire quasi alla perfezione cosa e quanto si può mangiare senza dover avere degli sbalzi glicemici. Sperimentare sperimentare sperimentare fino a raggiungere un equilibro.
Una delle mie difficoltà sono le cene tra amici e quelle con i parenti (per esempio quelle delle ricorrenze) ma cercando di non esagerare e con un paio di unità in più si risolve tutto.
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Messaggioda Andrea Orlini » gio giu 09, 2011 17:58 pm

A grandi linee è quello che facciamo anche noi, aumentiamo o diminuiamo anche di 1/2 unità, ma ciò è dovuto sia alla sua età che al suo peso (magrolino).
Paradossalmente invece adesso è costretto a mangiare quasi più di prima, ma sempre regolarmente come giustamente dici. Il problema semmai è variare i tipi di carboidrati (oltre a sapere il contenuto di zuccheri di uno o quell'altro alimento), ma per farti un'esempio se alla sera si mangia una bistecca con del riso è quasi sicuro che prima di addormentarsi dovrà assumere qualcos'altro altrimenti mi va in ipo.
Ricordando i tempi in cui mia sorella era piccola e noi fratelli mangiavamo di nascosto per non farla soffrire, devo dire che con lui (grazie sicuramente alla scienza e conoscenza che sono migliorate) le cose non sono particolarmente impegnative.
ciao
andrea
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Messaggioda legolas70 » gio giu 09, 2011 20:56 pm

Ad Andrea: io non sottovaluterei le ipo. Potenzialmente sono le più dannose. Ma sono certo che questo già lo sapevate. Ovviamente, l'età di tuo figlio incide. A 11 anni si è iper-attivi.
Per il "magrolino" direi che non c'è da preoccuparsi. Anch'io lo sono e non me ne pento (alla fine faccio le stesse cose di quelli meno magri...ed a volte anchemeglio). La iper pre-gara è dovuta sicuramente alla tensione che libera adrenalina. Calcola che con una glicemia di 150, prima di arrampicare, mi sale a livelli doppi.
La cosa che non ho mai approvato è che i genitori di bambini diabetici siano quai convinti di avere a che fare con un incapace. Per fortuna voi state dimostrando l'esatto opposto!! 5/6 ore in grotta ed alpinismo e Judo? Direi encomiabile.
Non conosco il nome del tuo bimbo e, ovviamente, non voglio che tu lo scriva su questo forum ma vorrei che gli facessi i complimenti.
A Luca: mi raccomando di essere assolutamente preciso. Veramente, se riesci a regolarizzare le glicemie su una media di 130/140 prolungherai la vita dei tuoi organi di parecchio. Io agli occhi qualce problema ce l'ho e non è assolutamente piacevole.
A presto e grazie ancora.
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Messaggioda giudirel » gio giu 09, 2011 21:20 pm

Un mio amico è uno dei più famosi diabetologi del mondo: il Prof. Ricordi... per me Camillo. E' una pesona estremamente disponibile e anche se lo contattate su FB di solito risponde...
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.
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Messaggioda legolas70 » gio giu 09, 2011 22:34 pm

giudirel ha scritto:Un mio amico è uno dei più famosi diabetologi del mondo: il Prof. Ricordi... per me Camillo. E' una pesona estremamente disponibile e anche se lo contattate su FB di solito risponde...


La fuga di cervelli è la piùgrande malattia italiana. Miami è, sicuramente, per un ricercatore un'altro pianeta!
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Messaggioda lucapolu » ven giu 10, 2011 0:31 am

Il fatto che l'adrenalina possa alzarti la glicemia mi giunge nuovo! Non l'ho mai riscontrato. Addirittura raddoppiare!!!
Per quanto riguarda il preservare il mio corpo ci provo nel limite del possibile adottando una condotta sana! Non sono perfetto ci mancherebbe ma dei miei coetanei non conosco praticamente nessuno attento come me all'alimentazione! Un lato positivo del diabete! ;)
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Messaggioda giudirel » ven giu 10, 2011 9:18 am

legolas70 ha scritto:
giudirel ha scritto:Un mio amico è uno dei più famosi diabetologi del mondo: il Prof. Ricordi... per me Camillo. E' una pesona estremamente disponibile e anche se lo contattate su FB di solito risponde...


La fuga di cervelli è la piùgrande malattia italiana. Miami è, sicuramente, per un ricercatore un'altro pianeta!


Beh... non è propriamente un giovanotto... mi pare che abbia un paio d'anni più di me, quindi è del 56. Sua sorella era la mia compagna di banco al liceo...
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Messaggioda Andrea Orlini » ven giu 10, 2011 11:29 am

lucapolu ha scritto:Il fatto che l'adrenalina possa alzarti la glicemia mi giunge nuovo! Non l'ho mai riscontrato. ....

Non so se è l'adrenalina la causa, abbiamo però riscontrato che l'innalzamento dei valori si verifica quando è in situazioni di agitazione (prima di una gara, prima di un tema in classe ecc. ma come anche quando gli sta per arrivare la febbre - puntualmente sempre il giorno prima).
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Messaggioda Andrea Orlini » ven giu 10, 2011 18:06 pm

Andrea Orlini ha scritto:
lucapolu ha scritto:Il fatto che l'adrenalina possa alzarti la glicemia mi giunge nuovo! Non l'ho mai riscontrato. ....

Non so se è l'adrenalina la causa, abbiamo però riscontrato che l'innalzamento dei valori si verifica quando è in situazioni di agitazione (prima di una gara, prima di un tema in classe ecc. ma come anche quando gli sta per arrivare la febbre - puntualmente sempre il giorno prima).

Fatto un giretto in internet e sembra che effettivamente la signora adrenalina sia tirata in causa...
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Messaggioda legolas70 » ven giu 10, 2011 20:59 pm

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Messaggioda Andrea Orlini » sab giu 11, 2011 10:10 am

Riporto da:
http://www.acfriends.it/interviste/view.asp?ID=6

"Ci sono casi di persone che hanno potuto ridurre o sospendere almeno temporaneamente una terapia farmacologica grazie ai risultati ottenuti semplicemente cambiando le abitudini di vita e questo successo non può che contribuire al benessere fisico."

Ho avuto la testimonianza diretta di una ragazza di 18 anni, diabetica, che durante un trekking in Bolivia gli è stata rubata la borsa con le fiale d'insulina, rimanendo con il solo misuratore della glicemia. Il trekking non toccava centri abitati e quindi si è imposta una tabella di marcia più sostenuta e si è regolata con il cibo.
Il risultato è stato che è riuscita a mentenere nella norma i parametri, senza avere nessun problema. Certo, saranno forse casi particolari ma ce né da tenerne conto.
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Messaggioda lucapolu » sab giu 11, 2011 11:42 am

Andrea Orlini ha scritto:Ho avuto la testimonianza diretta di una ragazza di 18 anni, diabetica, che durante un trekking in Bolivia gli è stata rubata la borsa con le fiale d'insulina, rimanendo con il solo misuratore della glicemia. Il trekking non toccava centri abitati e quindi si è imposta una tabella di marcia più sostenuta e si è regolata con il cibo.
Il risultato è stato che è riuscita a mentenere nella norma i parametri, senza avere nessun problema. Certo, saranno forse casi particolari ma ce né da tenerne conto.


Che trauma ritrovarsi senza insulina! Qualche anno fa mi si ruppe l'unica penna ricaricabile che avevo e pur avendo l'insulina non sapevo come iniettarla: piansi dal senzo di impotenza che mi pervase! Non sopportavo l'idea di essere dipendente da un pezzo di plastica!!! Per fortuna andai al pronto soccorso e li mi insegnarono ad usare le normali siringhe con le quali potevo prelevare l'insulina dalla cartucca rimasta intatta.

Per quanto riguarda la ragazza: sicuramente ha fatto la cosa migliore che poteva fare. Avrei fatto lo stesso anche io ma mi sorge un dubbio: se durante il giorno, soprattutto durante delle marce di diverse ore in cui è normale un abbassamento della glicemia, non comporta grossi rischi assumere cibo senza insulina mi chiedo come potesse essere la sua situazione glicemica al risveglio. La glicemia della notte è probabilmente la peggiore da tenere sotto controllo senza l'utilizzo dell'insulina
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Messaggioda Andrea Orlini » sab giu 11, 2011 12:05 pm

lucapolu ha scritto:Che trauma ritrovarsi senza insulina! Qualche anno fa mi si ruppe l'unica penna ricaricabile che avevo e pur avendo l'insulina non sapevo come iniettarla: piansi dal senzo di impotenza che mi pervase! Non sopportavo l'idea di essere dipendente da un pezzo di plastica!!! Per fortuna andai al pronto soccorso e li mi insegnarono ad usare le normali siringhe con le quali potevo prelevare l'insulina dalla cartucca rimasta intatta.

Per quanto riguarda la ragazza: sicuramente ha fatto la cosa migliore che poteva fare. Avrei fatto lo stesso anche io ma mi sorge un dubbio: se durante il giorno, soprattutto durante delle marce di diverse ore in cui è normale un abbassamento della glicemia, non comporta grossi rischi assumere cibo senza insulina mi chiedo come potesse essere la sua situazione glicemica al risveglio. La glicemia della notte è probabilmente la peggiore da tenere sotto controllo senza l'utilizzo dell'insulina

Già, oggigiorno con le penne è più facile di un tempo, in cui bisognava imparare e usare le siringhe, peraltro neanche fornite dal SS... Noi, di norma, se affrontiamo uscite che possono essere impegnative, ci portiamo un ricambio, come un ricambio anche per la batteria del misuratore (in inverno, in più occasioni, con panico ci siamo trovati a leggere che la batteria era scarica... strofinandola a dovere poi ripartiva ma non mi fido più...).
Per la ragazza, è andata avanti così per 5 giorni. Non abbiamo parlato nello specifico di valori o di come abbia variato l'alimentazione ma in qualche modo, per sua bravura e/o sua fortuna, come detto non ha avuto problemi di sorta.
Ora che mi viene in mente, c'è anche la testimonanza molto interessante di un ragazzo che ha percorso in bici il sud america da solo. Se la trovo ve la giro.
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Messaggioda ghdpinkK » gio giu 16, 2011 8:39 am

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