- 1-La costruzione di piste ciclabili limita l?ampiezza della sede stradale destinata agli altri veicoli, costringendo così in molti casi a rendere la strada a senso unico e quindi aumentando artificiosamente il traffico veicolare (nel senso che si è costretti a fare giri più lunghi per raggiungere una destinazione).
2-La pista ciclabile è spesso poco distinguibile dal marciapiede, cosicché non è raro trovare pedoni che ti scartano improvvisamente tra le ruote, costringendoti a pericolose evoluzioni per evitarli.
3-I ciclisti, notoriamente molto più indisciplinati degli automobilisti, non sanno cosa sia il senso di marcia e spesso invadono il senso di marcia opposto della pista, costringendo chi sopraggiunge nel verso giusto a mandarli in mona.
4-Poiché la pista ciclabile è di solito non più larga di 2 metri, ogni senso di marcia occupa circa 1 metro. Siccome un ciclista può procedere facilmente a una velocità di 20 km/h, due ciclisti in sensi di marcia opposti si possono sfiorare a velocità reciprocamente relativa di 40 km/h. Vista la brevissima distanza che li separa (pochi centimetri) il rischio di collisione è mostruoso, e a quella velocità l?esito può essere fatale.
5-Sulle piste ciclabili circolano anche veicoli che con la bicicletta nulla dovrebbero aver a che fare, ovvero quelle che vengono eufemisticamente chiamate biciclette a pedalata assistita, le quali facilmente raggiungono i 30 km/h e spessissimo sono cavalcate da vecchiette sfuggite alla sorveglianza delle badanti. Inutile precisare che queste non si fermano mai di fronte a nulla e a nessuno, e costituiscono quindi l?incontro sicuramente più pericoloso che si possa fare su una pista ciclabile.
6-La pista ciclabile offre una falsa idea di sicurezza, cosicché non è raro trovarci improvvisamente davanti bambini, disabili in carrozzella, anziani poco o nulla vedenti, ecc. tutti stipati nei 2 metri di cui sopra e quasi fermi, pronti per essere investiti.
7-I freni delle biciclette sono mediamente inadatti allo scopo per il quale dovrebbero servire, dunque lo spazio di frenata è tale da assicurare impatto certo in caso di ostacoli improvvisi in pista (riguardo ai possibili ostacoli vedi punti precedenti).
8-Quando una pista ciclabile attraversa una strada normale usufruendo di apposita delimitazione tipo attraversamento pedonale, si assiste allo spettacolo di ciclisti kamikaze che attraversano in volata senza neanche guardare; l?automobilita per contro non può vederli (come invece vede i pedoni che si apprestano ad attraversare), perché essi sbucano improvvisamente lanciati ai soliti 20 km/h. Dunque la collisione è assai probabile.
- 1-La carreggiata utile per tutti i veicoli sarebbe più larga e ci sarebbe dunque meno necessità di costituire sensi unici.
2-I pedoni guarderebbero bene a destra e a sinistra prima di scendere dal marciapiede, perché così sono da sempre abituati a fare, e quindi non ti capiterebbero tra le ruote senza preavviso.
3-Trovare un ciclista bellamente avanzante nel senso di marcia sbagliato sarebbe una rarità, e non la norma.
4-La separazione tra i lati opposti di una strada veicolare è di diversi metri, quindi nessun pericolo di scontri frontali tra ciclisti.
5-Vista la maggiore disponibilità di spazio, le vecchiette in bicicletta con pedalata assistita costituirebbero un pericolo prevalentemente per loro stesse e meno per gli altri ciclisti.
6-La strada normale non offre nessuna falsa garanzia psicologica di sicurezza, per cui bambini e carrozzelle rimarrebbero prudentemente sul marciapiede.
7-I freni delle automobili sono efficientissimi e gli autisti sono patentati, per cui i ciclisti rischierebbero molto meno tra i veicoli a motore, i quali da sempre sono ben allenati a evitarli, che tra gli altri ciclisti tutti stipati assieme su una pista stretta.
8-Nell?incrociare altre strade il ciclista verrebbe automaticamente indotto a rispettare le regole e le precedenze della circolazione stradale, dunque il rischio per gli automobilisti di incontrare ciclisti kamikaze ciecamente attraversanti sarebbe decisamente minore.
E adesso ditemi pure che sono il solito brontolone.