di tanto in tanto volo

non come un uccello leggiadro che plana nell'aria, ma come un pollo che spicca il salto dalla cima del pollaio dimentico di non avere più le ossa adatte per rimanere sospeso in aria e guardare il mondo di lassù
volo per uno strano concetto di equilibrio che mi si è radicato in testa ma che tardo a mettere a punto. l'equilibrio controragione....

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come dice il mio paziente compagno di cordata "di tanto in tanto mi giro e ti vedo

con un braccio al vento, una gamba distesa nel vuoto e l'altra annodata intorno al collo...e dieci volte ti va bene, undici no: ci vogliono tre punti d'appoggio solidi sempre quando si scala in montagna.....non sei in falesia agganciata a uno spit...."
eppure il mio equilibrio controragione, sperimentato solo e rigorosamente da seconda, è qualcosa che mi rapisce

perchè disegna movimenti armonici e insieme arditi, arriva dove la sana ragione non lo porterebbe mai...a quell'appiglio lontano, lontanissimo che eccolo, ora sta qui tra le mie dita......

e poi a quella tacca che sto prendendo e ......diavolo no,

non sono riuscita a trovare il centro del movimento e volo, trovandomi improvvisamente a passare da farfalla a pollo nel giro di un nanosecondo.....
il problema è che è difficile la scelta: in montagna in tutta sicurezza e senza ali da farfalla, senza fantasia, senza danza

o in falesia con le ali da farfalla, la fantasia, la danza ma senza montagna.

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no, non rinuncio alla montagna......
e neanche alla danza

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ma......dov'è la via d'incontro tra danza e montagna, tra draghi e principesse, tra musica e silenzio?