Le minacce dei fascisti di Berlusconi
«Popolo italiano corri alle urne, spazza col tuo voto questo fango, annichiliscili per sempre. E come le Legioni inneggiavano a Cesare, noi inneggiamo al nostro Condottiero: SILVIO BERLUSCONI. Questo sobrio motto campeggia da sabato sul sito web del Nuovo Msi - Destra nazionale a suggello di un fluviale "comunicato" insultante (contro l'Unità, i magistrati, la polizia, l'Unione). Il presidente-poliziotto parallelo, Gaetano Saya, lo ha allegato a un messaggio e-mail di nuove minacce e ingiurie indirizzato a Furio Colombo. Il primo era arrivato l'altro giorno, e adesso: «Ti rinnovo una promessa, non una minaccia. Ti prendo a calci nel culo. Asino comunista, scusatemi asini». Firmato Gaetano Saya. Saya venne arrestato a luglio 2005 perché organizzatore di una polizia parallela che mirava a creare panico.
E qui ci vuole un riassunto delle puntate precedenti. Che saranno grottesche e volgari finché volete, ma hanno una premessa tutta politica il 25 settembre scorso, quando Maria Antonietta Cannizzaro, sposa del presidente-poliziotto parallelo, all'epoca agli arresti domiciliari per una vicenda di dossier, armi, attrezzi e documenti di polizia usati da una sua agenzia, si recò a palazzo Grazioli, a capo di una delegazione del Nuovo Msi, per offrire voti e appoggi dei suoi ?ambienti? alla prossima campagna elettorale, o meglio «per far sì, che tutti uniti in blocco, si vincano le elezioni 2006 per non consegnare la Nazione in mano ai Comunisti» (vedi comunicato: ?Raggiunto accordo tra Nuovo M.S.I. e C.D.L. per le politiche 2006?, dell'ottobre 2005).
In ottobre, per l'appunto, si dava notizia di un secondo incontro operativo con l'eurodeputato di Forza Italia, Mario Mantovani (vicepresidente del Gruppo del Partito popolare europeo e dei Democratici europei) che avrebbe concretizzato le basi gettate a palazzo Grazioli. Veniva messo a frutto «il cordialissimo incontro» in cui la signora aveva offerto al Presidente Berlusconi «una alleanza incondizionata, organica e strutturale per le prossime politiche, condividendo il programma elettorale senza eccezione alcuna. Offerta accettata con entusiasmo dal Premier. Offrendo anche ad AN e Fini il proprio contributo, definendoli ?I nostri fratelli maggiori?».
Non crediate che il Nuovo Msi sia chissà che; è un gruppuscolo tra i meno rilevanti dell'arcipelago neofascista. Ma è tutto vero: ci sono le foto di Berlusconi a braccetto con la signora Vicepresidente vicaria, e anche altri esponenti forzisti, Ombretta Colli, il ministro Claudio Scajola, il deputato Amadeo Matacena, si sono fatti ritrarre affratellati con questa gente. E quel che appariva singolare e marginale a ottobre, s'è rivelato un caso politico. Il partito del presidente del Consiglio, e personalmente lo stesso premier, infatti, stanno raschiando il barile dell'elettorato di ultradestra attraverso una rete di candidature e accordi elettorali mirati al recupero e in alcuni casi alla elezione o rielezione di gente come Pino Rauti, o Alessandra Mussolini, con il codazzo di diversi candidati che hanno radici nel passato più violento ed eversivo del fascismo italiano.
In quest'operazione ci sta bene, dunque, anche il Nuovo Msi di Saya, con cui pur dicono di non avere nulla a che fare i ?fratelli maggiori? di An (Fini ha definito Saya un «millantatore» e s'è beccato una raffica di insulti), e il Viminale (Pisanu l'ha chiamato «pataccaro»). Alleati, ministri e colleghi di partito di Berlusconi non hanno avuto, però, né voglia né forza per fermarlo prima che perfezionasse l'inquietante pasticcio di fine stagione. Finora si sono trincerati dietro al fatto che il presidente del Consiglio non si sia incontrato con Saya, ma con sua moglie. Ora Saya firma formalmente ?l'alleanza?, che non aveva potuto personalmente stipulare solo perché impedito dagli arresti.
Un editoriale di Furio Colombo che inquadrava in questo clima la vicenda è entrato così nel mirino di una nuova campagna di minacce. Dell'altro giorno è la solidarietà di Romano Prodi, Piero Fassino e Francesco Rutelli. E anche loro sono da ieri destinatari di nuove ingiurie: «Si sono scatenati gridando al golpe, all'eversione (ma quale eversione, ma quale Golpe, quattro calci nel culo non hanno mai fatto male a nessuno)». Tutti e tre «Comunisti». Indovinello: di chi sono le seguenti frasi? «I Comunisti sono l'impero del male (...), il loro modo di vivere è cattivo e maligno, essi sono un'organizzazione criminale che si è resa responsabile di milioni di morti. Il metodo di lotta dei Comunisti è quello dell'eliminazione per via giudiziaria degli avversari politici, con il dileggio, con la calunnia, con la menzogna, con la diffamazione, con il discredito, con l'uso politico della giustizia e l'idea del cittadino al servizio dello Stato, dello Stato al servizio del Partito, dello Stato terra di conquista degli apparati partitici comunisti, e l'obiettivo di imporre l'egemonia del Comunismo sulla società civile, sulla cultura, sulla scuola, sull'università, sull'informazione, sulla magistratura, sulle Forze di Polizia per usarli, questi ultimi, come braccio armato...»
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