brexit

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Re: brexit

Messaggioda Sbob » ven giu 24, 2016 14:23 pm

Come prima mossa, li espellerei dagli europei. Che si facciano il campionato del Commonwealth.
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Re: brexit

Messaggioda Sbob » ven giu 24, 2016 14:27 pm

MarcoS ha scritto:discreto giramento di palle invece per le giravolte sul tema in atto nel 5*, una cosa da capire meglio.

C'è poco da capire: ringhiare contro qualcosa che comunque non cambierà è facile fonte di consensi. Se mai dovesse cambiare invece te ne prendi la responsabilità.

Qualcuno si ricorda Tsipras?
"Usciamo dall'Euro"
"Bene, quella è la porta"
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Re: brexit

Messaggioda frabarza » ven giu 24, 2016 15:23 pm

leggo

"Il M5S non ha nessuna intenzione di "uscire dall'Europa". Euro, Ue ed Europa sono tre cose ben distinte e chi le unisce per criticare il referendum sull'euro è in malafede.

Uscire dall'euro invece è necessario per ripristinare alti livelli di benessere, equità sociale e democrazia, ma il M5S è pienamente consapevole che sull'uscita dall'euro è stata imbastita una colossale campagna di disinformazione e terrorismo spicciolo. Gravi falsità sul destino dei nostri risparmi, sui mutui, sul debito pubblico e sull'inflazione sono state diffuse a mezzo stampa da quasi tutti i quotidiani nazionali. Il M5S si impegnerà a sfatare i principali miti sull'uscita dall'euro per dare la possibilità ai cittadini di decidere con cognizione di causa.

Uscire dall'euro è il primo passo per costruire un'Italia a 5 stelle. I rischi di breve periodo sono molto meno accentuati di quanto si legge sui giornali o si ripete in televisione. I risparmi, ad esempio, potranno essere mantenuti inizialmente in euro e saranno gradualmente sostituiti dalle nuove lire su richiesta dei cittadini. I benefici di medio periodo, invece, sono indiscutibili. La sovranità monetaria è la condizione principale per tornare a decidere della nostra economia, impostare una politica industriale e garantire a chiunque un livello di vita dignitoso.

Un Paese civile non taglia pensioni minime, salari e diritti per rispondere agli interessi delle multinazionali e della finanza speculativa. L'Italia deve tornare dei cittadini, #fuoridalleuro."


Ma che pall* sti maestrini dei 5stelle; quello che hanno pensato e pensano i pro euro è tutta una colossale disinformazione mentre " uscire per costruire un'Italia a 5stelle (appunto un Italia a regime anziché dei colonnelli dei maestrini a 5stelle)", rischi meno accentuati", "sovranità monetaria" (dai torniamo all'autarchia come vostri predecessori di un po' di tempo fa), "benefici indiscutibili a medio termine" sono tratte dal Vangelo secondo i "4 fighett* sappiamo tutto noi", naturalmente dopo aver preso imbeccata dal guru junior e dal guru comico. Ma siamo qua ancora a difendere le nostre lirette dai barbari del nord, dai finanzieri e industriali e altri uomini neri e cattivi!!!???? Nel 2016 pensare ancora di chiuderci nel nostro stato per combattere lo straniero è davvero misero misero.
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Re: brexit

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven giu 24, 2016 15:38 pm

Trovo questo in rete (Francesco Gesualdi, per chi non lo conoscesse, è uno dei più noti fra gli allievi di don Milani)

Gli abissi del voto inglese
Fancesco Gesualdi
Alla fine gli inglesi hanno deciso di lasciare l’Unione Europea. Gioirne o rattristarci? La risposta dipende dalle ragioni che hanno spinto gli inglesi a questa scelta. Me ne sarei rallegrato se le ragioni dell’abbandono fossero state dettate dalla volontà di non voler più stare in un’Europa che ha assunto come atto di fede il credo mercantilista ponendosi come solo obiettivo quello di trasformare l’Europa in un’arena a disposizione delle grandi imprese per gareggiare fra loro a chi fa più soldi sulla pelle dei lavoratori, della salute dei consumatori, del benessere collettivo. Nell’intenzione dei padri fondatori, l’Europa doveva essere una grande unione politica tesa a colmare le differenze economiche, a garantire a tutti il medesimo livello di vita, gli stessi diritti, gli stessi livelli di sicurezza sociale, sanitaria, culturale. In una parola doveva essere l’Europa dell’uguaglianza sociale, politica ed economica. Invece è diventata l’Europa della concorrenza e del saccheggio sociale perché l’idea è stata scippata dal potere economico che ha trasformato l’Europa in uno spazio senza frontiere per quanto riguarda le merci, gli affari, la possibilità di sfruttare i lavoratori e depredare i cittadini, ma con muri altissimi per ciò che concerne l’elevazione umana, sociale ed economica dei suoi cittadini. L’emblema di questo mostro è la gestione del debito pubblico, strumento perfetto per permettere alle banche di arricchirsi saccheggiando la ricchezza collettiva, di creare quel tanto di disoccupazione che serve per costringere i lavoratori ad accettare ribassi salariali e precarietà, per demolire ogni forma di intervento pubblico e mettere a disposizione dei privati nuovi spazi di affari.
Quest’Europa è diventata insopportabile e avrei gioito dell’uscita della Gran Bretagna se fosse stato il segnale di un popolo che dichiara di non poterne più di questa politica. Invece no. Gli inglesi hanno deciso di uscire dall’Unione Europea perché vogliono alzare muri ancora più alti da un punto di vista umano e sociale. I sostenitori dell’uscita hanno usato come motivazione prevalente i flussi migratori. Hanno attaccato il solo aspetto su cui l’Europa chiedeva condivisione sociale che è la ripartizione dei richiedenti asilo. Hanno dipinto i migranti come ladri che vogliono rubare ciò che è nostro, che vogliono impoverirci, che ci porteranno tutti nella disperazione. Un misto di paura e di istinto primordiale a difendere ciò che pensiamo sia nostro ha prevalso e l’Inghilterra se ne va per non essere costretta a condividere con nessuno la sua ricchezza. E’ la logica della Lega e speriamo che non sia anche quella del 5 stelle, che su tutto ha espresso opinioni, fuorché sull’equità e la solidarietà sociale.
I mercati hanno risposto negativamente al voto inglese, ma solo perché sono in preda all’incertezza. Quando si renderanno conto che nulla cambierà sul piano dei rapporti economici, perché l’Inghilterra indipendente si affretterà a stipulare con l’Unione Europea un trattato di libero scambio tipo TTIP, chissà che il potere economico di tutta Europa non soffi per la totale disgregazione politica dell’Europa per lasciare in piedi solo trattati commerciali. Soluzione perfetta per la costruzione di un mondo che trasferisce tutti i diritti dalle persone alle merci.

Continentali saluti
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Re: brexit

Messaggioda MarcoS » ven giu 24, 2016 16:25 pm

Quanto scritto dal gesualdi è condivisibile solo in parte. E viziato alla base dal classico buonismo acritico di matrice cattolica che, a mio modesto avviso (e prego di sbagliarmi anche se sono piuttosto convinto di no), nel prossimo futuro ci causerà una serie di casini sesquipedali.

forse il meschino non si è reso conto che il problema migranti (economici) o richiedenti asilo che dir si voglia, due categorie in realtà ben distinte, con i secondi (causati in gran parte dalle guerre dell'Impero del caos, ricordiamolo) in percentuale ben ridotta rispetto ai primi, è parte integrante - e soprattutto voluta - del progetto che vuole
la costruzione di un mondo che trasferisce tutti i diritti dalle persone alle merci
.

In UK i pro leave hanno sicuramente fatto leva anche sulla pancia degli inglesi, anche se i motivi reali e più profondi non credo siano del tipo via i negri e assimilati, anche se magari forse può sembrare... o almeno ci viene venduto così.

Lateralamente: si trovano in rete interessanti reportage sulla gestione politicamente corretta dei migranti nella civilissima svezia, con i relativi (e poco divulgati dai media mainstream) effetti collaterali.

Ad ogni modo staremo a vedere che succede in futuro, oltretutto prima che il brexit abbia compimento effettivo passerà un po' di tempo.

meanwhile... Mordor continua a sfrugugliare i cabbasisi all'orso, confidando che abbozzi, oppure che caschi nello stesso trappolone già fatto precedentemente, con spagna, giappone, vietnam, iraq/afghanistan... sempre lo stesso copione. Con prevedibili conseguenze di un certo peso che - se mai dovessero verificarsi (e speriamo di no) - con tutta probabilità purtroppo saranno QUA.
Chissà che almeno stavolta Mordor ci si spezzi le corna, e una volta per tutte.
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Re: brexit

Messaggioda Sbob » ven giu 24, 2016 17:28 pm

Easyjet potrebbe andare rotoli, a meno che non sposti la sede legale.
Fuori dall'unione non avrà più diritto a volare in Europa - eccetto per voli provenienti dall'UK
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Re: brexit

Messaggioda Kinobi » ven giu 24, 2016 17:51 pm

Sbob ha scritto:Easyjet potrebbe andare rotoli, a meno che non sposti la sede legale.
Fuori dall'unione non avrà più diritto a volare in Europa - eccetto per voli provenienti dall'UK


Dici?
Non ne sarei certo...
Alla EU interessa il bisiness britannico.
Ai brits interessa il bisiness europeo.
Bisiness as usual.
Per cui: Easyjet andrà in Irlanda, con corporate tax più basso. Ma visto l'importanza della grana che i brits lasciano in Spagna, Grecia, da noi, solo che in birre, gli slot verranno negoziati istantaneamente.
E poi, l'UK non esce nei proissimi due o tre mesi, ma due /tre anni, sempre senza immaginare golpe di stampo italiano (=fottersene della volontà popolare).
Stay calm.
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Re: brexit

Messaggioda grip » ven giu 24, 2016 18:03 pm

Kinobi ha scritto:
Sbob ha scritto:Easyjet potrebbe andare rotoli, a meno che non sposti la sede legale.
Fuori dall'unione non avrà più diritto a volare in Europa - eccetto per voli provenienti dall'UK


Dici?
Non ne sarei certo...
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Re: brexit

Messaggioda Eionedvx » ven giu 24, 2016 18:18 pm

grip ha scritto:
Kinobi ha scritto:
Sbob ha scritto:Easyjet potrebbe andare rotoli, a meno che non sposti la sede legale.
Fuori dall'unione non avrà più diritto a volare in Europa - eccetto per voli provenienti dall'UK


Dici?
Non ne sarei certo...
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Per cui: Easyjet andrà in Irlanda, con corporate tax più basso. Ma visto l'importanza della grana che i brits lasciano in Spagna, Grecia, da noi, solo che in birre, gli slot verranno negoziati istantaneamente.
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Re: brexit

Messaggioda Patrizio70 » ven giu 24, 2016 22:45 pm

Ad ascoltare i canali d informazione tradizionali viene da vomitare:

Fino a ieri tutti in coro, sondaggi alla mano, a dire che avrebbe vinto il "remain" e comunque in caso di uscita non sarebbe successo nulla di grave.

Oggi (evidentemente dalla regia è arrivato un altro imput) tutti a martellare sul disastro incombente.
Tutto a vantaggio di enormi speculazioni!

Non è importante la realtà, ciò che realmente succede (brexit o non brexit frega un cxxxo), sono importanti solo le reazioni che l informazione riesce a veicolare condizionando le opinioni e quindi i comportamenti di tutti noi inutili cittadini
Sarà tempo per dormir che noi non saremo
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Re: brexit

Messaggioda Sbob » ven giu 24, 2016 23:09 pm

A me sembra che nei mesi scorsi abbiano sempre detto che l'uscita degli inglesi sarebbe stata peggio delle cavallette
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Re: brexit

Messaggioda otttoz » sab giu 25, 2016 8:16 am

tranquilli,tra un pò la gran bretagna rientra nella ue

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Re: brexit

Messaggioda PIEDENERO » sab giu 25, 2016 8:44 am

god save the queen

queen save the gold (cit)

:lol:
Ultima modifica di PIEDENERO il sab giu 25, 2016 19:21 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: brexit

Messaggioda crodaiolo » sab giu 25, 2016 12:07 pm

PIEDENERO ha scritto:god save the qeen

qeen save the gold (cit)

:lol:

scrive queen senza.la u
chissa.perche.
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare
...
alla fine, è solamente un gioco
a cui a volte tendiamo a dare troppa importanza.
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Re: brexit

Messaggioda Sbob » sab giu 25, 2016 14:58 pm

Però vuoi mettere la soddisfazione di vedere un inglese e dirgli "ue', extracomunitario!"
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Re: brexit

Messaggioda PIEDENERO » sab giu 25, 2016 19:22 pm

crodaiolo ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:god save the queen

queen save the gold (cit)

:lol:

scrive queen senza.la i
chissa.perche.


chi. io?
:lol:
:mrgreen:
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Re: brexit

Messaggioda Sbob » dom giu 26, 2016 13:57 pm

http://www.lastampa.it/2016/06/26/esteri/il-caso-delle-vongole-italiane-quando-la-disinformazione-alimenta-lantieuropeismo-DDJIMNPSskiwuqGZBxFTvI/pagina.html
dieci anni fa l’Europa ha scelto per l’Italia la taglia che era già in vigore in Italia. Poi, davanti alle spiegazioni arrivate da Roma, ha accettato di rivederla. Come questo possa essere “odioso” e “allontanare i cittadini e le imprese dall’Ue” è un concetto di difficile comprensione

È diventato di moda sparare sull'Europa o usarla come scusa per giustificare politiche spiacevoli col "ce lo chiede l'Europa".
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Re: brexit

Messaggioda pesa » dom giu 26, 2016 17:31 pm

io avrei solo la curiosità di chiedere a quelli che esultano per la brexit se non crei loro qualche disagio essere in compagnia di salvini, le pen e tutti gli altri grandi difensori della libertà dei popoli europei.
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Re: brexit

Messaggioda Achille_piè_veloce » dom giu 26, 2016 17:53 pm

Sbob ha scritto:http://www.lastampa.it/2016/06/26/esteri/il-caso-delle-vongole-italiane-quando-la-disinformazione-alimenta-lantieuropeismo-DDJIMNPSskiwuqGZBxFTvI/pagina.html
dieci anni fa l’Europa ha scelto per l’Italia la taglia che era già in vigore in Italia. Poi, davanti alle spiegazioni arrivate da Roma, ha accettato di rivederla. Come questo possa essere “odioso” e “allontanare i cittadini e le imprese dall’Ue” è un concetto di difficile comprensione

È diventato di moda sparare sull'Europa o usarla come scusa per giustificare politiche spiacevoli col "ce lo chiede l'Europa".


Direi da un bel po' di anni.
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Re: brexit

Messaggioda PIEDENERO » lun giu 27, 2016 15:44 pm

Che cosa hanno in comune la Brexit e le elezioni italiane nei ballottaggi? Un elemento politico e sociologico molto interessante: l’aver rivelato il terrore dei poteri, così detti “forti” nei confronti della democrazia e del popolo.

Dapprima i ballottaggi che hanno proclamato le nuove sindachesse di Torino e Roma (Chiara Appendino e Virginia Raggi) hanno mandato in crisi Enrico Salza e Luca Cordero di Montezemolo, rispettivamente Banca Intesa e comitato Olimpiadi 2024. Accompagnate dalle “minacce” della ministra Maria Elena Boschi sul blocco dei finanziamenti per Torino (e parlando di Boschi parliamo di Banca Etruria), si sono paventati scenari apocalittici per il futuro delle due città. Ci mancava l’appello “mamma li Turchi..” nei confronti dei cinquestelle e il quadretto era completo.

Francesco Gaetano Caltagirone noto imprenditore edile e arcinoto per una serie di procedimenti giudiziari ha “minacciato” di non fare più investimenti in Italia (è una promessa?). Ma poi ci ha ripensato dichiarando che si occuperà di operazioni finanziarie, sempre in Italia (ahinoi).

Giunge in rinforzo, in un delirio di preveggenza, Vincenzo Boccia neopresidente di Confindustria che si porta avanti con il lavoro e tratteggia un altro scenario da tregenda qualora il prossimo ottobre vincesse il NO alle riforme costituzionali targate dal trio Boschi-Renzi-Verdini. Con sommo sprezzo del ridicolo il presidente prevede la caduta dei posti di lavoro, la fuga di investimenti, recessione e caos politico. Per l’invasione delle cavallette, il sangue che sgorgherà dal Po e dal Tevere e quanti neonati primogeniti maschi periranno nelle culle… Confindustria sta ancora facendo i calcoli.

Ovviamente non mancano mai all’appello i “mercati” finanziari con gli indici che salgono e scendono e bruciano capitali. La storiella del mercato che “punisce”, “si allarma”, “premia”. Ma da chi è composto questo mercato? Non si sono mai viste code di “piccoli risparmiatori” davanti agli sportelli bancari che chiedono improvvisamente di “vendere” o “comprare”. A decidere, a compiere speculazioni vendendo ingenti quantità di capitali al mattino, per far crollare certi titoli, e ricomprarli il giorno dopo, non sono i piccoli risparmiatori di sicuro.

Falliti i modelli allarmistici, che però continuano a essere sostenuti dall’informazione di regime, dopo il risultato del referendum inglese, si è passati sul piano psicologico. Adesso si colpevolizzano i cittadini di essere incapaci di scegliere e di votare.

Per inciso, questo sistema neo liberista ha già dato prova di grande ipocrisia a riguardo. Nel “libero mercato” se i consumatori si comportano come gradiscono i poteri finanziari, economici e politici – nostrani ed europei-, allora va tutto bene. Se invece il cittadino consumatore protesta perché è stufo della banca che gli brucia i risparmi in operazioni finanziarie spregiudicate; se reclama perché la globalizzazione lo obbliga a comprare prodotti cinesi di scarsa qualità a causa della perdita del potere di acquisto o del lavoro; se pretende che lo Stato non finanzi “grandi opere” inutili sottraendo soldi al benessere pubblico; se esige che un amministratore istituzionale abbia cura dei fondi – a lui assegnati con i soldi delle tasse- come “un buon padre di famiglia”; etc. etc… in questo caso il cittadino “non capisce” la complessità dei problemi ed è chiaramente un populista.

La democrazia è “eccessiva” secondo questo filone di pensiero che raccoglie anche voci “autorevoli”.
Se l’esito dei referendum non è gradito… bisogna ripetere la consultazione perché i cittadini non hanno compreso l’argomento in questione.
L’ultima frontiera messa in campo è il conflitto generazionale: i “vecchi” non dovrebbero più votare perché non fanno gli interessi dei giovani ma desiderano mantenere i loro privilegi.

Quali sono questi privilegi? Indoviniamo? Tic tac tic tac…bravi! La pensione! Di questi vecchi che pretendono di vivere e votare con la pensione a carico della collettività non se ne può più. Peccato che oggi, dopo la crisi, dopo la perdita di migliaia di posti di lavoro, dopo che i giovani non ne trovano, ci sia un numero impressionante di famiglie che campano grazie alla pensione dei nonni. I quali, secondo questi illustri “illuminati” dovrebbero adesso rinunciare al voto perché non saprebbero valutare gli interessi dei nipoti.
Cosa ne rimane delle famiglie nelle quali genitori di ogni generazione hanno sputato sangue per creare un futuro per i propri figli? Nulla. Ora, i non più giovani, sono solo dei rincoglioniti.

Ma lo siamo un po’ tutti, a sentire costoro. Siamo in preda a spinte populistiche che giungono da ogni dove. Il fatto che le persone, alla fine della giornata, giudichino l’economia, la politica, l’imprenditorialità, sulla base di quello che realmente capita nelle loro vite, ogni giorno, non conta nulla; non è argomento da prendere in considerazione.

Ora ci vogliono convincere che la democrazia è fastidiosa. I problemi non sono generati da un sistema economico e politico che ha promesso benessere per un intero continente e ha, invece, fallito miseramente. Il problema non sono i politici in combutta e commistione con un sistema finanziario slegato dall’economia reale che ha generato cumuli di “debiti” a livello mondiale che non hanno, e non avranno mai, copertura finanziaria. No! il problema siamo Noi… che non capiamo!


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