un'altra bella stangata...

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Messaggioda El Rojo » ven dic 21, 2012 13:49 pm

sergio-ex63-ora36 ha scritto:avrà dichiarato e pagato le imposte, come TUTTI, sul valore catastale..


Questo ancora non lo sappiamo.
Vediamo come si sviluppa la faccenda.
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » ven dic 21, 2012 16:53 pm

El Rojo ha scritto:
sergio-ex63-ora36 ha scritto:avrà dichiarato e pagato le imposte, come TUTTI, sul valore catastale..


Questo ancora non lo sappiamo.
Vediamo come si sviluppa la faccenda.


si si vediamo...

resta il fatto che la critica è ridicola perchè in TUTTE le compravendite il valore denunciato (legalmente...) è minore di quello effettivamente pagato...

quando, fino a qualche anno fa, le banche davano mutui fino al 90% del valore di mercato capitava regolarmente che il valore del mutuo fosse maggiore del valore "denunciato"...se poi bloomberg dice che questo sia quello pagato o è in malafede o non sa fare il suo lavoro...meglio che scriva di punto croce...
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Messaggioda El Rojo » ven dic 21, 2012 21:17 pm

sergio-ex63-ora36 ha scritto:.. fino a qualche anno fa, le banche davano mutui fino al 90% del valore di mercato capitava regolarmente che il valore del mutuo fosse maggiore del valore "denunciato"...se poi bloomberg dice che questo sia quello pagato o è in malafede o non sa fare il suo lavoro...meglio che scriva di punto croce...


"Il Monte dei Paschi di Siena, la banca che inizialmente ha erogato il prestito, afferma di non erogare mai fondi che superino il prezzo d'acquisto di un immobile - si legge - nel 2004, la percentuale massima di un mutuo concesso da Mps si attestava al 95%". Dal 2010 in poi, invece, il prestito è stato erogato da Intesa Sanpaolo. Secondo i regolamenti bancari italiani, tuttavia, il limite massimo per un mutuo è l'80% del valore della casa, limite che, in casi straordinari, può essere esteso al 100%. Ma le restrizioni legali non permettono più del 100%.
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » ven dic 21, 2012 22:52 pm

El Rojo ha scritto:
sergio-ex63-ora36 ha scritto:.. fino a qualche anno fa, le banche davano mutui fino al 90% del valore di mercato capitava regolarmente che il valore del mutuo fosse maggiore del valore "denunciato"...se poi bloomberg dice che questo sia quello pagato o è in malafede o non sa fare il suo lavoro...meglio che scriva di punto croce...


"Il Monte dei Paschi di Siena, la banca che inizialmente ha erogato il prestito, afferma di non erogare mai fondi che superino il prezzo d'acquisto di un immobile - si legge - nel 2004, la percentuale massima di un mutuo concesso da Mps si attestava al 95%". Dal 2010 in poi, invece, il prestito è stato erogato da Intesa Sanpaolo. Secondo i regolamenti bancari italiani, tuttavia, il limite massimo per un mutuo è l'80% del valore della casa, limite che, in casi straordinari, può essere esteso al 100%. Ma le restrizioni legali non permettono più del 100%.


non ho il minimo dubbio... :wink:

quando chiedi un mutuo la banca fa fare una stima del valore di mercato e te ne finanzia appunto una quota...

il buon Grilli ha comperato la sua casa ad un valore certamente maggiore del valore del mutuo poi ha denunciato ai fini delle imposte di passaggio, RIPETO, un valore più basso comunque non inferiore al valore catastale...FANNO TUTTI COSI...dall'operaio al riccone...
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Messaggioda MarcoS » lun dic 24, 2012 10:07 am

tanto per tornare alle stangate... probabili future.

http://www.rischiocalcolato.it/2012/12/il-grandioso-discorso-alla-nazione-di-mario-monti.html

e buon natale.
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Messaggioda El Rojo » lun dic 24, 2012 18:22 pm

Grecia crisi: Natale al freddo, si scalda una sola stanza

Kostas Tsitskos, 88 anni, non può permettersi di comprare il gasolio da riscaldamento per scaldare la sua casa in inverno. Così, lui e suo figlio vivono in una sola stanza, riscaldata da una piccola stufetta elettrica.

Da quel che leggo, molte case in queste zone della Grecia sono riscaldate ancora a gasolio, che dallo scorso anno è aumentato di ben il 48%. Molti cittadini si arrangiano quindi a vivere tutto il tempo in una sola stanza, spostandosi in cucina solo per i pasti. Tanti altri, trascorrono le giornate nei centri commerciali o nei caffé per risparmiare sul riscaldamento e tornano a casa solo per dormire.

Dalla vicina Bulgaria si sono attrezzati per il business, e arrivano quindi interi camion di legna da ardere per camini e stufe. Le scuole sono già chiuse, si è preferita questa soluzione al costringere i bambini a stare in classe al freddo polare.

Qualche anziano, davanti a un caffé, confessa che la situazione gli ricorda tanto le sofferenze patite durante la guerra, al tempo dell'occupazione tedesca. Sono passati sessant'anni, eppure in Europa si ricomincia a patire il freddo e i vecchietti frugano nelle immondizie per trovare da mangiare. Dev'essere successo qualcosa, in questi sessant'anni, che ha inceppato il meccanismo della pacifica e prospera Europa.
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Messaggioda El Rojo » mer dic 26, 2012 23:24 pm

Il mondo nuovo

Ambientato nell'anno di Ford 632, corrispondente all'anno 2540 della nostra era, il romanzo descrive una società il cui motto è "Comunità, Identità, Stabilità". A seguito di una devastante guerra di nove anni (iniziata negli anni quaranta), l'intero pianeta viene riunito in un unico Stato, governato da dieci "Coordinatori Mondiali". La popolazione ignora il motivo della propria situazione attuale: sa solo che il passato era caratterizzato dalla barbarie. Solo i coordinatori sanno come la presente società sia nata e come fosse in precedenza.
La nuova società è basata sui principi della produzione in serie, applicati inizialmente nelle industrie automobilistiche di Ford alla produzione del "Modello T". Per questo Ford è il Dio di questa nuova società ed il segno della "T" ha rimpiazzato il segno della croce cristiana. Dal disprezzo di Henry Ford per la storia discende anche il rifiuto di studiarla e comprenderla. Il 1908, primo anno di produzione del Modello T, è l'"anno uno" di questa nuova era.
La produzione in serie viene applicata anche alla riproduzione umana, resa completamente extrauterina. Gli embrioni umani vengono prodotti e fatti sviluppare in apposite fabbriche secondo quote prestabilite e pianificate dai coordinatori mondiali - l'inizio del romanzo si svolge proprio in una di esse - e non esistono più vincoli familiari di alcun tipo ("ognuno appartiene a tutti"). Per impedire nascite naturali, e quindi non controllate, vengono usate apposite pratiche di contraccezione, insegnate ai giovani nelle scuole; ogni individuo può scegliere il nome (e il cognome) che preferisce.
Gli esseri umani in questa società sono divisi in caste, ottenute tramite un ritardo controllato dello sviluppo degli embrioni ottenuto tramite privazione dell'ossigeno, in modo da influenzarne il futuro sviluppo fisico e intellettivo. Le tre caste inferiori sono formate da gruppi di gemelli identici, ottenute indebolendo gli embrioni fino a farli frammentare.
La casta alfa consiste degli individui destinati al comando, i beta coprono incarichi amministrativi che richiedono un'istruzione superiore, ma senza le responsabilità del comando. Le tre caste inferiori sono le gamma, delta e epsilon in grado decrescente di intelligenza. Gli epsilon sono creati e addestrati per occuparsi dei lavori più umili senza lamentarsene. In genere, tutti gli individui sono sottoposti a condizionamento mentale per conformarsi al ruolo che ricopriranno nella società. All'interno di ogni casta vi sono poi sottogruppi indicati da plus e minus, che indicano la conformità al condizionamento pre- e post-natale ricevuto, e modulano il successo sociale di ogni individuo. Ogni individuo indossa un'uniforme, del colore distintivo della propria casta: per gli alfa è il grigio, per i beta è viola, per i gamma è verde, per i delta kaki e per gli epsilon nero.
Al tradizionale processo di educazione viene sostituito uno di condizionamento psico-fisico, che inizia sin dal concepimento. Ad esempio agli individui destinati a riparare i jet in volo è fornito più preparato nutritivo mentre sono posti a testa in giù per associare tale posizione al benessere; il processo viene poi proseguito durante l'infanzia attraverso la ripetizione ipnopedica continua di slogan. Il condizionamento viene considerato una pratica normale in questa società, tanto che gli individui usano il termine "condizionato" al posto di "educato". Ognuno viene indottrinato ad amare la propria collocazione sociale, il colore della propria uniforme, la vita cui sarà destinato per la casta cui appartiene. Come "rimedio" per ogni eventuale infelicità, agli individui viene fornito un medicinale chiamato soma, in realtà una droga euforizzante e antidepressiva[2], garantendo così un ulteriore controllo della popolazione.
Sotto molti aspetti la società del Mondo Nuovo può essere considerata utopica e ideale: l'umanità è finalmente libera da preoccupazioni, sana, tecnologicamente avanzata, priva di povertà e guerra, permanentemente felice. L'ironia tuttavia è che questa condizione ideale è ottenuta sacrificando le cose che generalmente consideriamo importanti per l'essere umano: la famiglia, l'amore, la diversità culturale, l'arte, la religione, la letteratura, la filosofia e la scienza. In questo senso la società del Mondo Nuovo è una "distopia", cioè un'utopia ironica o negativa.
Contrariamente a quanto un lettore contemporaneo può attendersi, tra le tecnologie usate per il controllo della società non rientra l'ingegneria genetica. Questo perché Huxley scrisse il testo vent'anni prima che James Watson e Francis Crick scoprissero la struttura del DNA.
Nel titolo originale Brave new world la parola brave deve essere in realtà tradotta in italiano come eccellente dal momento che lo stesso autore si rifà alla tradizione letteraria di Shakespeare nella quale la parola assume questo significato.
I cittadini del Mondo Nuovo non hanno alcuna nozione della storia passata, salvo sapere, per il condizionamento avuto, che nel passato l'umanità viveva nella barbarie e che quello di oggi è il migliore dei mondi possibili. Sanno che gli esseri umani in passato erano vivipari e che esistevano nascite e genitori, ma questi concetti sono un tabù, le parole "madre" e "padre" sono usate come insulti.
Forse la cosa più sorprendente della società descritta nel romanzo è il comportamento dei suoi cittadini. Le caste inferiori, prodotte per clonazione, mostrano una forte mentalità gregaria, ma anche gli individui delle caste superiori, dove da un embrione si ottiene un solo individuo adulto, sono condizionati ad accettare il sistema di caste e le consuetudini sociali che discendono da esse. Nel corso del romanzo, spesso i personaggi citano gli slogan imparati durante il condizionamento che hanno ricevuto. È considerato normale essere molto mondani, avere una vita sessuale totalmente promiscua fin da piccoli, allontanare i pensieri negativi con il soma (che ha come unico effetto negativo quello di essere letale se assunto in dosi massicce), praticare sport ed essere, in genere, buoni consumatori. È invece inaccettabile passare del tempo in solitudine, essere monogami, rifiutarsi di prendere il soma ed esprimere opinioni critiche nei confronti degli altri e della società.
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Messaggioda Franz the Stampede » mer dic 26, 2012 23:58 pm

Distopia portami via.
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Messaggioda El Rojo » ven dic 28, 2012 12:03 pm

Ora la Germania «esporta» anziani in fuga dalla crisi
Verso gli ospizi dell'Europa dell'Est


BERLINO - Renate Apel, pensionata, settantaquattro anni, ha lavorato tutta la vita ad Amburgo, prima in uno di quegli stand dove si arrostiscono salsicce e poi in una fabbrica di sigarette. Adesso, con il suo assegno mensile, non riesce più a tirare avanti. Per sopravvivere, bussa ogni settimana alla porta della Hamburger Tafel, una «banca del cibo» che distribuisce alimenti recuperati nei supermercati e ristoranti. «Non posso nemmeno fare visita a mia figlia che vive a nord di Hannover. Essere poveri fa sentire anche più soli», ha detto a Der Spiegel , che ha raccontato recentemente il suo caso simbolo. Ma il suo è un problema di tanti, destinati a diventare ancora di più. Secondo i dati del ministero del Lavoro e degli Affari sociali, guidato dalla cristiano-democratica Ursula von der Leyen, saranno infatti centinaia di migliaia i tedeschi che dopo aver lavorato trentacinque anni percependo un salario lordo di 2.500 euro riceveranno una pensione di circa 688 euro, ritenuta inferiore ai livelli minimi di sussistenza. E a essere colpiti da un drastico abbassamento del livello di vita saranno tutti i cittadini, non solo casalinghe, lavoratori part-time e coloro che hanno gli stipendi più bassi, come ha chiaramente indicato Ursula von der Leyen attirandosi le critiche di molti colleghi di governo.
Queste cifre si riferiscono a proiezioni sul 2030, ma il problema della povertà nella fascia più anziana della popolazione è un'emergenza tra le più discusse già oggi in Germania. Per sua fortuna, Renate Apel sta bene. Ma tanti suoi coetanei, in cattive condizioni di salute, sono costretti a trasferirsi all'estero, dove l'assistenza alle persone che ne hanno bisogno è meno costosa. È un nuovo esodo, di cui ha parlato per primo il quotidiano popolare Bild , che ha smesso di descrivere la vita spensierata dei pensionati tedeschi che scelgono paesi esteri dove il tempo è più buono e la vita è meno cara per parlare invece dei tanti «profughi della salute» che vengono curati lontano dalla loro patria.

Stando alle cifre che sono state sottoposte all'attenzione dell'opinione pubblica dall'associazione di assistenza Sozialverband Deutschland (Vdk), oltre 10.000 pensionati tedeschi vivono in case di riposo ungheresi, ceche, slovacche. Altri anziani vengono assistiti e ricoverati anche in Ucraina, Grecia, Turchia e perfino in Thailandia, dove il potere di acquisto è superiore del settanta per cento. E si tratta di un fenomeno che aumenterà al ritmo del 5 per cento ogni anno, perché attualmente sono già circa 400.000 i tedeschi che non possono sostenere i costi di una struttura di accoglienza e di cura nel loro Paese. È stato calcolato che la spesa per un posto letto in un ospizio o in una casa di risposo tedesca varia dai 2.500 ai 3.400 euro mensili, e poco più della metà di questa cifra può venire coperta da un contributo della previdenza sociale. Al problema dei costi si aggiunge quello della scarsità di mano d'opera qualificata: se la tendenza non verrà invertita si prevede infatti che nel 2030 mancheranno quasi 500.000 lavoratori in questo tipo di strutture che già adesso di affidano a personale proveniente dall'estero.

Il governo sta tentando di correre ai ripari, ma i problemi da affrontare sono tanti e gli strumenti per risolverli sono diversi. Certo, non ci si può affidare al misterioso benefattore di Braunschweig, la città della Bassa Sassonia dove buste piene di contanti sono state fatte arrivare per qualche tempo, nei primi mesi di quest'anno, a strutture di assistenza, chiese, organizzazioni umanitarie. Anche lui è andato in pensione.


http://www.corriere.it/esteri/12_dicemb ... d4ca.shtml
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Messaggioda El Rojo » sab dic 29, 2012 12:43 pm

Il debito è pubblico, l'affare è per le banche

E? un documento da conservare con cura il rapporto ?Moneta e banche? redatto dalla Banca d?Italia http://www.bancaditalia.it/statistiche/ ... _64_12.pdf ) . Perché se si vuole vuole sapere per che cosa facciamo i sacrifici, subiamo le stangate, gli aumenti, il blocco dei servizi e dei diritti, parte della risposta è data dai numeri, un po? complessi e fitti, che la banca centrale italiana pubblica sul proprio sito.

Al 31 ottobre 2012, infatti, la proprietà di Titoli di Stato da parte delle banche italiane ammontava a 340 miliardi di euro, in aumento del 63% rispetto all?anno precedente (208 miliardi ma, nel 2009 a ridosso dell?esplosione della crisi, erano solo 147 miliardi). Una fetta importante del debito pubblico, quindi, si trova nella pancia delle banche: i Bot, nell?ultimo anno (ottobre 2011-ottobre 2012) sono passati da 32 miliardi a 54, i Btp da 106 a 182 miliardi ma anche Cct e Ctz sono cresciuti sia pure in misura minore.

Ma perché questo aumento così significativo, nonostante lo ?spread?? Semplice, le banche in quest?ultimo anno hanno visto aprirsi sopra di loro il paracadute della Bce che ha assicurato una liquidità pressoché illimitata consentendo così di disporre di una dote miliardaria a un tasso di interesse dell?1% appena. Con questi soldi cosa hanno fatto i nostri istituti di credito, prestato a famiglie e imprese? Neanche per sogno.

Nello stesso arco di tempo i prestiti alle famiglie sono scesi da 616 a 610 miliardi di euro, soprattutto nel credito al consumo mentre i prestiti alle imprese sono calati di oltre 35 miliardi, da 905 a 870 miliardi di euro. Solo il settore ?pubblica amministrazione?, in linea con il dato del debito pubblico, ha sostanzialmente retto perdendo circa due miliardi di finanziamento nei circa 1900 miliardi di prestiti.

La realtà, dunque, è che le banche si sono finanziate presso la Bce e con quei soldi hanno acquistato i ben più redditizi titoli di Stato che quest?anno hanno assicurato rendimenti tra il 4 e il 6%. Le banche spiegano questa situazione appellandosi all?aumento consistente delle sofferenze (i crediti difficili da riscuotere) passate nell?arco dell?anno da 102 a 119 miliardi, una crescita del 16%. Un rischio che, almeno in parte, è stato coperto investendo sui titoli di Stato.

Acquistando titoli per oltre 130 miliardi (la differenza positiva dell?ultimo anno) le banche hanno potuto guadagnare circa 5-6 miliardi in più di interessi. Chi ci rimette? La spesa per interessi sul debito pubblico, nello stesso periodo, è passata da 78 a 86 miliardi di euro secondo i dati della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza ( http://www.tesoro.it/doc-finanza-pubbli ... -10-02.pdf ) (redatto lo scorso 20 settembre). Quella stessa spesa è destinata ad aumentare a 89 miliardi nel 2013, a 96 nel 2014 e a 105 miliardi nel 2015. Per pagare la crescita degli interessi il governo Monti ha stabilito importanti tagli alla Sanità, alle pensioni e così via.

Il trasferimento di risorse è quindi visibile a occhio nudo, basta leggere i numeri.

Salvatore Cannavò
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
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Messaggioda El Rojo » sab dic 29, 2012 13:34 pm

Autostrade più care dal primo gennaio. È in arrivo un aumento medio del 3,91%, ma l'incremento può essere anche più alto, fino a toccare il +14% inValle D'Aosta e il 13% nel Veneto. È quanto riporta oggi Il Sole24ore che anticipa così il contenuto dei decreti che autorizzeranno i rincari richiesti dalle società concessionarie in base agli investimenti fatti.
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Messaggioda Sbob » lun dic 31, 2012 1:21 am

Buffo il sistema delle autostrade. La società che le gestisce può chiedere aumenti in funzione degli investimenti fatti. Nel caso di Gavio, fa fare lavori a se stesso, e poi chiede gli aumenti per recuperare i soldi pagati. A se stesso.
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Messaggioda VECCHIO » lun dic 31, 2012 19:01 pm

Per il 2013 ci sono speranze !

Berlusca e Bersani sono ancora alleati, questa volta contro Monti !
E poi la Rosi Bindi è stata selezionata !

Cavalli di razza per vincere le sfide "GIUSTE"...... e arteriosclerotici impotenti con donnine per non pensare.

Incrocio le dita
AUGURI
....ALPINISTA......NO GUIDA....... questa mi scombussola
Scalare con gli esperti del cai... son sempre dei grossi guai...... questa mi piace
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Messaggioda Franz the Stampede » mar gen 01, 2013 16:30 pm

Mi chiedo se in qualche paese le pensioni non sono una cifra prestabilita ma semplicemente una cifra variabile commensurata alla variazione di prezzo di un paniere di beni di prima necessita'.

In Inghilterra, l'avere un appartamento da poter affittare e' considerata una pensione de facto, dato che l'affitto bene o male segue l'inflazione come fosse la birra al pub, la cena al ristorante, il biglietto dell'autobus etc.
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Messaggioda El Rojo » mar gen 01, 2013 20:51 pm

Le crisi da cui siamo investiti sono sostanzialmente due, con la terza prodotta dal loro incrocio. Una è la crisi finanziaria dell?eccessivo rischio, dovuta in particolare all?unificazione delle banche di investimento con le banche commerciali, da cui proviene l?eccesso di rischio; l?altra, è una crisi tipicamente industriale di sovracapacità produttiva. Messe insieme, le due crisi hanno fatto scoppiare la crisi dell?euro. Questa, in pratica, è una crisi dell?euro. L?euro è una pazzia, non esiste nella storia dell?umanità una moneta creata prima dello Stato. Nel nostro caso, la moneta unica è affidata a meccanismi di regolazione incompiuti e di bassissima competenza tecnica. Fin quando abbiamo avuto una crescita, la debolezza dell?euro era attenuata, ma dall?arrivo della crisi e a causa delle differenze di produttività del lavoro e delle differenze delle bilance commerciali tra paesi come la Germania in surplus commerciali e altri in deficit come Italia, Francia, Spagna, sono emersi tutti i limiti di questo esperimento mal riuscito.

Non potendo più controbilanciare i limiti in un regime di cambi flessibili, come capita in tutto il mondo e come capitava all?Italia con la lira, perché bloccati nel regime di cambi fissi, ecco che ci troviamo in guai molto grossi. In definitiva, l?euro non doveva essere creato. Siamo sull?orlo del baratro, il Titanic continua ad andare contro l?iceberg. E le sterzate decisive sono state evitate. È mancato, per esempio, un regolamento bancario transatlantico, quindi euro-americano. Gli europei hanno accelerato con le regole di Basilea 3. Ai tedeschi andava bene, gli italiani invece non se ne sono occupati, ma adesso in Germania si accorgono che un controllo bancario unificato farebbe scoprire le immense quantità di asset tossici contenute nelle banche tedesche. Secondo alcuni studi, nell?elenco delle banche più a rischio, la prima al mondo è la Deutsche Bank, laddove la statunitense J.P. Morgan è tredicesima. Con lo scoppio dei nazionalismi e in un clima molto teso, pieno di difficoltà economiche ed elettorali di grande portata, non si riesce a fare ciò che va fatto: riformare la Banca centrale europea, che si ostina a portare avanti una debolissima politica antideflattiva. E la crisi industriale è appena cominciata.

I tedeschi ? che strano! ? si sono improvvisamente accorti di non poter esportare i prodotti made in Germany in un?Europa ormai desertificata. Ripeto, il Titanic continua ad andare contro l?iceberg. Figure istituzionali capaci di prendere in mano la situazione? Assolutamente no, né in Italia, né in Europa. Il vuoto di leadership è terribile e spiega bene cosa sta accadendo nell?Eurozona, tanto da spingere l?Inghilterra al taglio del contributo al budget europeo. Vero, gli inglesi sono in grave crisi, ma hanno capito la gravità della situazione e stanno pensando di abbandonare completamente l?euro. Uscire dall?euro sarebbe una catastrofe per le classi più basse, come gli operai e in generale chi vive con un reddito da lavoro. Forse, i commercianti riusciranno a salvarsi fin quando troveranno qualcuno disposto a comprare un prodotto pagandolo cinque volte di più del prezzo reale, ma gli altri annegheranno. Se guardiamo alla Grecia, possiamo affermare con certezza che è di fatto crollata, è come se fosse già uscita.

Ecco perché per salvare il sistema va riformata innanzitutto la Banca centrale europea, cambiandola sul modello della Federal Reserve degli Usa. E poi, riformare anche il Parlamento che sicuamente sconfiggerebbe la politica della signora Angela Merkel, anche se non credo si farà in tempo. Molti anni fa, purtroppo, i cambiamenti arrivavano dalle guerre. Oggi non più. Allora, si deve sperare di riuscire a cambiare senza traumi. Mi fa ridere chi oggi parla di un Parlamento Europeo che non conta niente. Dove sarebbe la novità? Si accorgono soltanto adesso che le leggi in Parlamento vengono approvate da una Commissione piena di commissari e ambasciatori non eletti? Gli Usa e l?Inghilterra lo sapevano, per questo non si fidano più di un continente ormai privo di democrazia.

L?Italia dopo Monti? Non cambierà nulla. Certo, tutto può rivelarsi migliore di Monti, ma è necessario un governo di unità nazionale che si impegni a iniziare una politica anti-deflattiva che comprenda una piccola inflazione capace di tirarci fuori dal debito, perché il debito non è il nostro problema, ma l?unico modo che abbiamo per salvarci. I vari Bondi, Catricalà, insomma, i vecchi burocrati, fanno di tutto affinché non si metta mano alla vendita degli immobili dello Stato, che non si muova foglia nell?organizzazione burocratica. Boicottavano prima, boicottano adesso. Le patrimoniali alla Hollande? Le tasse devono essere progressive, ma con moderazione, altrimenti i capitali scappano ? e l?Italia ha un gran bisogno di capitali. Le aziende italiane continuano a chiudere? E noi abbassiamo le tasse e alziamo il debito pubblico. Cosa importa se abbiamo il 5 per cento di debito pubblico in più? Il debito pubblico è visto da molti come la peste? Non scherziamo. L?oligopolio finanziario mondiale non colpisce il debito pubblico, ma l?assenza di crescita. Il Giappone ha il 280 per cento di debito pubblico, la Spagna del default il 75,8 per cento. Vogliono farci credere agli spauracchi, questa è la verità.

La Spagna è un Paese con un po? di immobiliari e qualche industria in fallimento nella vecchia Catalogna, l?Italia è la seconda potenza manufatturiera d?Europa dietro la Germania. Siamo ancora un paese industriale, che scambia merci, che lavora, con il Pil prodotto interamente al Nord; se fallisce il Nord, va in malora l?intera nazione. In piena austerity, le emergenze come l?Abruzzo e l?Emilia-Romagna dei terremoti vanno risolte andando a cercare le briciole qua e là per garantire le ricostruzioni di territori distrutti? Una vergogna politica e istituzionale, oltre alla cecità teorica. Cosa potrebbe accadere se fallissero l?industria emiliana e l?industria agroalimentare dell?Abruzzo, quest?ultima una regione piena di centri di ricerca scientifica? Chi è al governo, purtroppo, come Grilli, è un fondamentalista ideologico, come i calvinisti di Ginevra che mettevano al rogo i cattolici. L?università? E? andata distrutta dalla riforma Berlinguer del 3+2, che l?ha ridotta a un mediocre liceo, o istituto. Vedo ancora tanta brava gente che si alza la mattina e va a lavorare, artigiani bravissimi, qualche grande impresa. Non dobbiamo perdere la speranza, nonostante la situazione sia terribile. Il nostro è un paese meraviglioso con punte di eccellenza uniche al mondo, la speranza è che chi andrà via ritorni qui.



Giulio Sapelli, dichiarazioni rilasciate a Roberto Santilli per l?intervista ?Andiamo incontro all?iceberg, e l?euro è una pazzia?, pubblicata da ?Abruzzo Web? e ripresa da ?Informare per Resistere? il 25 dicembre 2012
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Messaggioda El Rojo » mer gen 02, 2013 13:45 pm

Riserve auree mondiali per paese (Ottobre 2011)[1]
Posizione Nazione/Organizzazione Oro
(Mg) percentuale della quota
detenuta nelle riserve internazionali


- Eurozona 10.792,5 66,3%
1 Stati Uniti 8.133,5 74,2%
2 Germania 3.401,0 74,7%
3 FMI 2.814,0 -
4 Italia 2.451,8 74,4%
5 Francia 2.435,4 85,5%
6 Cina 1.054,1 1,6%
7 Svizzera 1.040,1 17,2%
8 Russia 841,1 9,0%
9 Giappone 765,2 3,7%
10 Paesi Bassi 612,5 62,7%
11 India 557,7 9,9%
12 BCE 502,1 32.1%
13 Taiwan 423,6 5,9%
14 Portogallo 382,5 89,1%
15 Venezuela 365,8 62,1%
16 Arabia Saudita 322,9 25,0%
17 Regno Unito 310,3 18,0%
18 Libano 286,8 30,5%
19 Spagna 281,6 42,1%
20 Austria 280,0 56,2%
21 Belgio 227,5 42,3%
22 Algeria 173,6 4,6%
23 Filippine 147,8 10,0%
24 Libia 143,8 5,6%
25 Thailandia 136,9 4,2%
26 Singapore 127,4 2,5%
27 Svezia 125,7 12,4%
28 Sudafrica 125,0 12,2%
29 BRI 119,0 -
30 Turchia 116,1 7,1%
31 Grecia 111.5 82,1%
32 Messico 105,5 3,9%
33 Romania 103,7 10,4%
34 Polonia 102,9 5,1%
35 Australia 79,9 9,0%
36 Kuwait 79,0 14,4%
37 Egitto 75,6 13,7%
38 Indonesia 73,1 2,9%
39 Kazakistan 67,3 10,9%
40 Danimarca 66,5 3,7%
41 Pakistan 64,4 18,5%
42 Argentina 54,7 5,1%
43 Finlandia 49,1 25,6%
44 Bolivia 42,3 21,3%
45 Bulgaria 39,9 12,3%
46 Corea del Sud 39,4 0,6%
47 Bielorussia 38,4 41,4%
48 UEMOA 36,5 12,2%
49 Malesia 36,4 1,4%
50 Perù 34,7 3.5%
51 Brasile 33,6 0,6%
52 Slovacchia 31,8 65,9%
53 Ucraina 27,8 4,2%
54 Ecuador 26,3 32,8%
55 Siria 25,8 7,1%
56 Marocco 22,0 4,6%
57 Nigeria 21,4 2,9%
58 Serbia 13,9 4,6%
59 Cipro 13,9 58,9%
60 Bangladesh 13,5 7,1%
61 Giordania 12,8 5,1%
62 Cechia 12,5 1,7%
63 Cambogia 12,4 14,8%
64 Qatar 12,4 3,3%
65 Colombia 9,2 1,4%
66 Sri Lanka 8,1 4,6%
67 Lettonia 7,7 4,9%
68 El Salvador 7,3 15,2%
69 Guatemala 6,9 6,3%
70 Macedonia 6,8 12,4%
71 Tunisia 6,7 3,6%
72 Eire 6,0 15,4%
73 Iraq 5,9 0,5%
74 Lituania 5,8 4,1%
75 Bahrain 4,7 -
76 Maurizio 3,9 6,5%
77 Tagikistan 3,7 -
78 Canada 3,4 0,3%
79 Slovenia 3,2 16,1%
80 Aruba 3,1 21,0%
81 Ungheria 3,1 0,3%
82 Kirghizistan 2,6 6,9%
83 Mozambico 2,3 4,4%
84 Mongolia 2,3 4,6%
85 Lussemburgo 2,2 11,7%
86 Suriname 2,2 12,5%
87 Hong Kong 2,1 0,0%
88 Islanda 2,0 1,3%
89 Papua Nuova Guinea 2,0 2,7%
90 Trinidad e Tobago 1,9 0,9%
91 Albania 1,6 3,0%
92 Yemen 1,6 1,3%
93 Honduras 0,7 1,0%
94 Paraguay 0,7 0,7%
95 Dominicana 0,6 0,9%
96 Mauritania 0,4 4,1%
97 Uruguay 0,3 0,1%
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Messaggioda El Rojo » ven gen 11, 2013 21:45 pm

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Messaggioda El Rojo » dom gen 13, 2013 22:43 pm

A) La Costituzione italiana non ha più valore sovrano, essendo stata sottomessa alla legge europea fin dal 1991. (Chapter National constitutions and the Lisbon Treaty: conflicts are resolved by the EU Court, 344 TFEU - obligation of loyalty, 4.3 TEU, 24.3 TEU - In Opinion 1/91 of the European Court of Justice, the European treaties are described as 'the Constitutional Charter of a Community of Law, a new legal order for the sake of which the States have limited their sovereign rights?).

B) La legge europea, redatta unicamente dalla Commissione Europea di tecnocrati che nessuno elegge, ha supremazia su ogni legge nazionale italiana. Ne consegue che il Parlamento nazionale è esautorato nella sovranità. Il ruolo subordinato dei Parlamenti nazionali nella nuova Europa significa che ?essi dovranno fare gli interessi dell?Unione prima che i propri?, come sancito dai Trattati. (Art. 8c, TEU - The European Council of 21-23 June 2007 in Brussels: Presidency Conclusions, General Observations, point 3, page 16)

C) Il governo italiano non ha più alcuna sovranità nelle politiche economiche, di bilancio e sociali. Questo significa aver perso il 99,9% del potere di un governo. Ciò accade a causa dei Trattati europei che l?Italia ha firmato e ratificato in legge nazionale, e che da oggi costringono il governo e il Parlamento alle seguenti misure:

- Una spesa pubblica insignificante non oltre il 3% del PIL, che dovrà scendere allo 0,5% del PIL.

- Il pareggio di bilancio va inserito nella Costituzione (sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 3/1 a - 3/2). Significa che il governo deve spendere 100 e tassarci 100, lasciando a noi cittadini e imprese esattamente 0 denaro. Unica nostra alternativa è erodere i risparmi o indebitarci con le banche. Questo è precisamente l?impoverimento automatico che oggi chiamiamo ?la crisi?. L?Italia ha ubbidito e ha messo in Costituzione il pareggio di bilancio, ma ora sapete che non è stata affatto una scelta parlamentare per il bene del Paese, ma una costrizione esterna dettata dalla minaccia di sanzioni europee (leggi sotto)

- Il governo dovrà sottomettere la legge di bilancio alla Commissione Europea prima che al Parlamento, e solo dopo l?approvazione di Bruxelles potrà interpellare i deputati.

- Se il governo sgarra, potrà essere multato di miliardi di euro e scatta una procedura chiamata Preventing Macroeconomic Imbalances. Concede alla Commissione e al Consiglio Europeo poteri di intervenire sulle politiche italiane del lavoro, sulla tassazione, sullo Stato Sociale, sui servizi essenziali e sui redditi per imporre tagli e maggiori tasse. Imporre, non suggerire.
- La competitività italiana sarà giudicata dai poteri europei superiori a governo e Parlamento in rapporto al contenimento degli stipendi e all?aumento della produttività. Gli stipendi pubblici devono essere tenuti sotto controllo per non danneggiare la competitività. La sostenibilità del debito nazionale viene giudicata a seconda della presunta generosità di spesa nella Sanità, Stato Sociale, e ammortizzatori sociali. Le pensioni e gli esborsi sociali devono essere riformati ?allineando il sistema pensionistico alla situazione demografica nazionale, per esempio allineando l?età pensionistica con l?aspettativa di vita?.

- L?Italia, Stato della zona Euro, dovrà chiedere l'approvazione alla Commissione Europea e al Consiglio Europeo prima di emettere i propri titoli di Stato. Anche qui la funzione primaria di autonomia di spesa dello Stato sovrano è cancellata (sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 6).

- Se l?Italia dovrà chiedere un aiuto finanziario al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) sarà obbligata a sottoscrivere, in accordo con la Commissione Europea, col FMI e con la BCE, un Memorandum dove si vincola a obbedire a tutto ciò che il MES e FMI gli imporranno, a tutti i Trattati, a tutte le condizioni del prestito, persino a critiche e suggerimenti dei sopraccitati. Il Parlamento italiano non ha alcuna voce in capitolo neppure qui.
(Fonti: The Stability and Growth Pact, The European Semester, Preventing Macroeconomic Imbalances, The Europact, The Fiscal Compact, The European Stability Mechanism(MES)).

Infine, il governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha il potere sancito dallo statuto BCE di ricattare qualsiasi banca italiana attraverso i poteri della Struttura di Controllo del Rischio (Risk Contol Framework), e anche qui il governo italiano è impotente. E, come sapete, l?Italia, che ha perduto con l?Eurozona la sua moneta sovrana, dipende dai mercati di capitali internazionali per ricevere ogni centesimo di euro che spende per la vita dello Stato, per cui è da essi ricattabile al 100%, cioè il governo, il Parlamento, i cittadini, la Costituzione sono alla mercé dei mercati, interamente.


http://paolobarnard.info/intervento_mos ... php?id=541
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Messaggioda El Rojo » mar gen 15, 2013 19:42 pm

Quelli che? la colpa è del debito pubblico

Come ogni ideologia, anche il luogocomunismo costruisce il consenso attorno alla figura di un nemico ideologico. I nemici dei fascisti erano i comunisti, e quelli dei comunisti, in bella simmetria, i fascisti. E i luogocomunisti? Il loro nemico è lo Stato, ma siccome detta così suona male, preferiscono dirla in un altro modo: ?la casta, infetta dalla corruzione, si è data a una forsennata spesa pubblica improduttiva che ha fatto esplodere il debito pubblico, causando la crisi?. Conclusione? Basta ridurre il ruolo dello Stato nell?economia. Anche questo non viene detto così: si preferisce dire ?tagliare la spesa improduttiva?. E certo, se è improduttiva, perché non tagliarla? Anche perché tagliandola ridurremmo di certo il debito pubblico: sconfiggeremmo il nemico.

Ragionamenti semplici per animi semplici, che hanno facile presa sui dottor Livore marci di invidia e di odio sociale, su quella minoranza chiassosa di persone convinte di essere le uniche a lavorare e a pagare le tasse. Una minoranza che non rappresenta questo paese, abitato per lo più da persone generose, integre e umane, ma che può condizionarne le sorti politiche. I piccoli dottor Livore sono una miniera d?oro elettorale: digli ?castadebitopubblicobrutto?, e li avrai con te.

Il punto di forza di questo ?pensiero? è che si appoggia su asserzioni ovvie. Certo, il debito pubblico deve essere tenuto sotto controllo, chi lo nega? Ma qualche problemino c?è. Ad esempio? sicuri che il debito pubblico sia la causa della crisi? I dati lo smentiscono. All?inizio della crisi (2007), su cinque paesi colpiti tre avevano il debito pubblico in calo (Irlanda, Italia e Spagna), uno lo aveva stazionario (Grecia) e solo il Portogallo lo aveva in crescita, su valori che oggi farebbero invidia alla Germania. Situazioni differenziate, ma in nessun caso particolarmente preoccupanti. Qui arriva di solito quello furbo, che ti dice: ?Sì, va bene, prima della crisi il debito pubblico italiano si è ridotto (di 10 punti di Pil), però era alto!?. D?accordo, ho capito che era alto, lo so! Ma lo era stato (e molto di più) per vent?anni! E allora perché mai la crisi sarebbe dovuta scoppiare proprio mentre scendeva? A questa replica qualcuno tira fuori l?argomento risolutore: ?La colpa è di Berlusconi?! Un argomento che andava ancora bene per i gonzi a settembre, ma che dopo qualche mese di spread a 500 anche loro valutano ormai per quello che vale: zero.

Una risposta meno insulsa viene da un altro dato comune alle cinque economie in crisi: dall?entrata nell?euro (1999) allo scoppio della crisi (2007) in ognuna di esse era esploso il debito privato, con aumenti dai 31 punti di Pil (Italia) ai 98 punti di Pil (Irlanda e Spagna). Quella che ora i mezzi di disinformazione di massa presentano come crisi bancaria causata da una crisi del debito pubblico, nei dati si presenta in modo opposto: la crisi di debito pubblico è causata dal dissesto finanziario del settore privato (come ammettono anche Giavazzi ed Alesina), attraverso gli interventi di salvataggio delle banche con soldi pubblici, e attraverso il crollo dei redditi privati e quindi delle entrate fiscali. Casta, corruzione, evasione sono certo da combattere, ma con questa dinamica c?entrano poco.

C?entra invece la strategia di espansione del capitalismo del Nord, che ha favorito lo smaltimento della propria sovrapproduzione inondando di liquidità i mercati del Sud, onde facilitare l?accesso al credito di famiglie e imprese. Lo dimostrano i dati sul debito estero netto: le prime economie colpite sono quelle nelle quali il debito estero è aumentato di più (70 punti di Pil in Grecia, 68 in Irlanda?), e il principale creditore era la Germania (il cui credito estero netto è simmetricamente aumentato di 25 punti di Pil).

Un bel giochetto (ti presto i soldi così mi compri i miei beni), simile a quello che la Cina gioca con gli Stati Uniti: sarebbe potuto durare più a lungo se da oltre Oceano non fosse arrivato lo shock del fallimento Lehman. Questo ha costretto le banche alemanne a rientrare dalle loro esposizioni, facendo, come nella miglior tradizione locale, la voce grossa coi più deboli: i Pigs. Il resto lo ricordiamo tutti. Le politiche di austerità, in questo contesto, non possono che peggiorare la situazione, mettendo in ulteriore difficoltà le famiglie e le imprese che devono rimborsare i propri debiti (privati). Ma non ditelo al dott. Livore?



http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... co/315741/
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Messaggioda El Rojo » gio gen 17, 2013 11:34 am

[youtube]http://www.youtube.com/v/hX37CA_YP6U[/youtube]

[youtube]http://www.youtube.com/v/3Fyg4fugZyo[/youtube]
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