sergio-ex63-ora36 ha scritto:avrà dichiarato e pagato le imposte, come TUTTI, sul valore catastale..
Questo ancora non lo sappiamo.
Vediamo come si sviluppa la faccenda.
da El Rojo » ven dic 21, 2012 13:49 pm
sergio-ex63-ora36 ha scritto:avrà dichiarato e pagato le imposte, come TUTTI, sul valore catastale..
da sergio-ex63-ora36 » ven dic 21, 2012 16:53 pm
El Rojo ha scritto:sergio-ex63-ora36 ha scritto:avrà dichiarato e pagato le imposte, come TUTTI, sul valore catastale..
Questo ancora non lo sappiamo.
Vediamo come si sviluppa la faccenda.
da El Rojo » ven dic 21, 2012 21:17 pm
sergio-ex63-ora36 ha scritto:.. fino a qualche anno fa, le banche davano mutui fino al 90% del valore di mercato capitava regolarmente che il valore del mutuo fosse maggiore del valore "denunciato"...se poi bloomberg dice che questo sia quello pagato o è in malafede o non sa fare il suo lavoro...meglio che scriva di punto croce...
da sergio-ex63-ora36 » ven dic 21, 2012 22:52 pm
El Rojo ha scritto:sergio-ex63-ora36 ha scritto:.. fino a qualche anno fa, le banche davano mutui fino al 90% del valore di mercato capitava regolarmente che il valore del mutuo fosse maggiore del valore "denunciato"...se poi bloomberg dice che questo sia quello pagato o è in malafede o non sa fare il suo lavoro...meglio che scriva di punto croce...
"Il Monte dei Paschi di Siena, la banca che inizialmente ha erogato il prestito, afferma di non erogare mai fondi che superino il prezzo d'acquisto di un immobile - si legge - nel 2004, la percentuale massima di un mutuo concesso da Mps si attestava al 95%". Dal 2010 in poi, invece, il prestito è stato erogato da Intesa Sanpaolo. Secondo i regolamenti bancari italiani, tuttavia, il limite massimo per un mutuo è l'80% del valore della casa, limite che, in casi straordinari, può essere esteso al 100%. Ma le restrizioni legali non permettono più del 100%.
da MarcoS » lun dic 24, 2012 10:07 am
da El Rojo » lun dic 24, 2012 18:22 pm
Kostas Tsitskos, 88 anni, non può permettersi di comprare il gasolio da riscaldamento per scaldare la sua casa in inverno. Così, lui e suo figlio vivono in una sola stanza, riscaldata da una piccola stufetta elettrica.
Da quel che leggo, molte case in queste zone della Grecia sono riscaldate ancora a gasolio, che dallo scorso anno è aumentato di ben il 48%. Molti cittadini si arrangiano quindi a vivere tutto il tempo in una sola stanza, spostandosi in cucina solo per i pasti. Tanti altri, trascorrono le giornate nei centri commerciali o nei caffé per risparmiare sul riscaldamento e tornano a casa solo per dormire.
Dalla vicina Bulgaria si sono attrezzati per il business, e arrivano quindi interi camion di legna da ardere per camini e stufe. Le scuole sono già chiuse, si è preferita questa soluzione al costringere i bambini a stare in classe al freddo polare.
Qualche anziano, davanti a un caffé, confessa che la situazione gli ricorda tanto le sofferenze patite durante la guerra, al tempo dell'occupazione tedesca. Sono passati sessant'anni, eppure in Europa si ricomincia a patire il freddo e i vecchietti frugano nelle immondizie per trovare da mangiare. Dev'essere successo qualcosa, in questi sessant'anni, che ha inceppato il meccanismo della pacifica e prospera Europa.
da El Rojo » mer dic 26, 2012 23:24 pm
da Franz the Stampede » mer dic 26, 2012 23:58 pm
da El Rojo » ven dic 28, 2012 12:03 pm
da El Rojo » sab dic 29, 2012 12:43 pm
da El Rojo » sab dic 29, 2012 13:34 pm
Autostrade più care dal primo gennaio. È in arrivo un aumento medio del 3,91%, ma l'incremento può essere anche più alto, fino a toccare il +14% inValle D'Aosta e il 13% nel Veneto. È quanto riporta oggi Il Sole24ore che anticipa così il contenuto dei decreti che autorizzeranno i rincari richiesti dalle società concessionarie in base agli investimenti fatti.
da Sbob » lun dic 31, 2012 1:21 am
da VECCHIO » lun dic 31, 2012 19:01 pm
da Franz the Stampede » mar gen 01, 2013 16:30 pm
da El Rojo » mar gen 01, 2013 20:51 pm
Le crisi da cui siamo investiti sono sostanzialmente due, con la terza prodotta dal loro incrocio. Una è la crisi finanziaria dell?eccessivo rischio, dovuta in particolare all?unificazione delle banche di investimento con le banche commerciali, da cui proviene l?eccesso di rischio; l?altra, è una crisi tipicamente industriale di sovracapacità produttiva. Messe insieme, le due crisi hanno fatto scoppiare la crisi dell?euro. Questa, in pratica, è una crisi dell?euro. L?euro è una pazzia, non esiste nella storia dell?umanità una moneta creata prima dello Stato. Nel nostro caso, la moneta unica è affidata a meccanismi di regolazione incompiuti e di bassissima competenza tecnica. Fin quando abbiamo avuto una crescita, la debolezza dell?euro era attenuata, ma dall?arrivo della crisi e a causa delle differenze di produttività del lavoro e delle differenze delle bilance commerciali tra paesi come la Germania in surplus commerciali e altri in deficit come Italia, Francia, Spagna, sono emersi tutti i limiti di questo esperimento mal riuscito.
Non potendo più controbilanciare i limiti in un regime di cambi flessibili, come capita in tutto il mondo e come capitava all?Italia con la lira, perché bloccati nel regime di cambi fissi, ecco che ci troviamo in guai molto grossi. In definitiva, l?euro non doveva essere creato. Siamo sull?orlo del baratro, il Titanic continua ad andare contro l?iceberg. E le sterzate decisive sono state evitate. È mancato, per esempio, un regolamento bancario transatlantico, quindi euro-americano. Gli europei hanno accelerato con le regole di Basilea 3. Ai tedeschi andava bene, gli italiani invece non se ne sono occupati, ma adesso in Germania si accorgono che un controllo bancario unificato farebbe scoprire le immense quantità di asset tossici contenute nelle banche tedesche. Secondo alcuni studi, nell?elenco delle banche più a rischio, la prima al mondo è la Deutsche Bank, laddove la statunitense J.P. Morgan è tredicesima. Con lo scoppio dei nazionalismi e in un clima molto teso, pieno di difficoltà economiche ed elettorali di grande portata, non si riesce a fare ciò che va fatto: riformare la Banca centrale europea, che si ostina a portare avanti una debolissima politica antideflattiva. E la crisi industriale è appena cominciata.
I tedeschi ? che strano! ? si sono improvvisamente accorti di non poter esportare i prodotti made in Germany in un?Europa ormai desertificata. Ripeto, il Titanic continua ad andare contro l?iceberg. Figure istituzionali capaci di prendere in mano la situazione? Assolutamente no, né in Italia, né in Europa. Il vuoto di leadership è terribile e spiega bene cosa sta accadendo nell?Eurozona, tanto da spingere l?Inghilterra al taglio del contributo al budget europeo. Vero, gli inglesi sono in grave crisi, ma hanno capito la gravità della situazione e stanno pensando di abbandonare completamente l?euro. Uscire dall?euro sarebbe una catastrofe per le classi più basse, come gli operai e in generale chi vive con un reddito da lavoro. Forse, i commercianti riusciranno a salvarsi fin quando troveranno qualcuno disposto a comprare un prodotto pagandolo cinque volte di più del prezzo reale, ma gli altri annegheranno. Se guardiamo alla Grecia, possiamo affermare con certezza che è di fatto crollata, è come se fosse già uscita.
Ecco perché per salvare il sistema va riformata innanzitutto la Banca centrale europea, cambiandola sul modello della Federal Reserve degli Usa. E poi, riformare anche il Parlamento che sicuamente sconfiggerebbe la politica della signora Angela Merkel, anche se non credo si farà in tempo. Molti anni fa, purtroppo, i cambiamenti arrivavano dalle guerre. Oggi non più. Allora, si deve sperare di riuscire a cambiare senza traumi. Mi fa ridere chi oggi parla di un Parlamento Europeo che non conta niente. Dove sarebbe la novità? Si accorgono soltanto adesso che le leggi in Parlamento vengono approvate da una Commissione piena di commissari e ambasciatori non eletti? Gli Usa e l?Inghilterra lo sapevano, per questo non si fidano più di un continente ormai privo di democrazia.
L?Italia dopo Monti? Non cambierà nulla. Certo, tutto può rivelarsi migliore di Monti, ma è necessario un governo di unità nazionale che si impegni a iniziare una politica anti-deflattiva che comprenda una piccola inflazione capace di tirarci fuori dal debito, perché il debito non è il nostro problema, ma l?unico modo che abbiamo per salvarci. I vari Bondi, Catricalà, insomma, i vecchi burocrati, fanno di tutto affinché non si metta mano alla vendita degli immobili dello Stato, che non si muova foglia nell?organizzazione burocratica. Boicottavano prima, boicottano adesso. Le patrimoniali alla Hollande? Le tasse devono essere progressive, ma con moderazione, altrimenti i capitali scappano ? e l?Italia ha un gran bisogno di capitali. Le aziende italiane continuano a chiudere? E noi abbassiamo le tasse e alziamo il debito pubblico. Cosa importa se abbiamo il 5 per cento di debito pubblico in più? Il debito pubblico è visto da molti come la peste? Non scherziamo. L?oligopolio finanziario mondiale non colpisce il debito pubblico, ma l?assenza di crescita. Il Giappone ha il 280 per cento di debito pubblico, la Spagna del default il 75,8 per cento. Vogliono farci credere agli spauracchi, questa è la verità.
La Spagna è un Paese con un po? di immobiliari e qualche industria in fallimento nella vecchia Catalogna, l?Italia è la seconda potenza manufatturiera d?Europa dietro la Germania. Siamo ancora un paese industriale, che scambia merci, che lavora, con il Pil prodotto interamente al Nord; se fallisce il Nord, va in malora l?intera nazione. In piena austerity, le emergenze come l?Abruzzo e l?Emilia-Romagna dei terremoti vanno risolte andando a cercare le briciole qua e là per garantire le ricostruzioni di territori distrutti? Una vergogna politica e istituzionale, oltre alla cecità teorica. Cosa potrebbe accadere se fallissero l?industria emiliana e l?industria agroalimentare dell?Abruzzo, quest?ultima una regione piena di centri di ricerca scientifica? Chi è al governo, purtroppo, come Grilli, è un fondamentalista ideologico, come i calvinisti di Ginevra che mettevano al rogo i cattolici. L?università? E? andata distrutta dalla riforma Berlinguer del 3+2, che l?ha ridotta a un mediocre liceo, o istituto. Vedo ancora tanta brava gente che si alza la mattina e va a lavorare, artigiani bravissimi, qualche grande impresa. Non dobbiamo perdere la speranza, nonostante la situazione sia terribile. Il nostro è un paese meraviglioso con punte di eccellenza uniche al mondo, la speranza è che chi andrà via ritorni qui.
da El Rojo » mer gen 02, 2013 13:45 pm
da El Rojo » dom gen 13, 2013 22:43 pm
A) La Costituzione italiana non ha più valore sovrano, essendo stata sottomessa alla legge europea fin dal 1991. (Chapter National constitutions and the Lisbon Treaty: conflicts are resolved by the EU Court, 344 TFEU - obligation of loyalty, 4.3 TEU, 24.3 TEU - In Opinion 1/91 of the European Court of Justice, the European treaties are described as 'the Constitutional Charter of a Community of Law, a new legal order for the sake of which the States have limited their sovereign rights?).
B) La legge europea, redatta unicamente dalla Commissione Europea di tecnocrati che nessuno elegge, ha supremazia su ogni legge nazionale italiana. Ne consegue che il Parlamento nazionale è esautorato nella sovranità. Il ruolo subordinato dei Parlamenti nazionali nella nuova Europa significa che ?essi dovranno fare gli interessi dell?Unione prima che i propri?, come sancito dai Trattati. (Art. 8c, TEU - The European Council of 21-23 June 2007 in Brussels: Presidency Conclusions, General Observations, point 3, page 16)
C) Il governo italiano non ha più alcuna sovranità nelle politiche economiche, di bilancio e sociali. Questo significa aver perso il 99,9% del potere di un governo. Ciò accade a causa dei Trattati europei che l?Italia ha firmato e ratificato in legge nazionale, e che da oggi costringono il governo e il Parlamento alle seguenti misure:
- Una spesa pubblica insignificante non oltre il 3% del PIL, che dovrà scendere allo 0,5% del PIL.
- Il pareggio di bilancio va inserito nella Costituzione (sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 3/1 a - 3/2). Significa che il governo deve spendere 100 e tassarci 100, lasciando a noi cittadini e imprese esattamente 0 denaro. Unica nostra alternativa è erodere i risparmi o indebitarci con le banche. Questo è precisamente l?impoverimento automatico che oggi chiamiamo ?la crisi?. L?Italia ha ubbidito e ha messo in Costituzione il pareggio di bilancio, ma ora sapete che non è stata affatto una scelta parlamentare per il bene del Paese, ma una costrizione esterna dettata dalla minaccia di sanzioni europee (leggi sotto)
- Il governo dovrà sottomettere la legge di bilancio alla Commissione Europea prima che al Parlamento, e solo dopo l?approvazione di Bruxelles potrà interpellare i deputati.
- Se il governo sgarra, potrà essere multato di miliardi di euro e scatta una procedura chiamata Preventing Macroeconomic Imbalances. Concede alla Commissione e al Consiglio Europeo poteri di intervenire sulle politiche italiane del lavoro, sulla tassazione, sullo Stato Sociale, sui servizi essenziali e sui redditi per imporre tagli e maggiori tasse. Imporre, non suggerire.
- La competitività italiana sarà giudicata dai poteri europei superiori a governo e Parlamento in rapporto al contenimento degli stipendi e all?aumento della produttività. Gli stipendi pubblici devono essere tenuti sotto controllo per non danneggiare la competitività. La sostenibilità del debito nazionale viene giudicata a seconda della presunta generosità di spesa nella Sanità, Stato Sociale, e ammortizzatori sociali. Le pensioni e gli esborsi sociali devono essere riformati ?allineando il sistema pensionistico alla situazione demografica nazionale, per esempio allineando l?età pensionistica con l?aspettativa di vita?.
- L?Italia, Stato della zona Euro, dovrà chiedere l'approvazione alla Commissione Europea e al Consiglio Europeo prima di emettere i propri titoli di Stato. Anche qui la funzione primaria di autonomia di spesa dello Stato sovrano è cancellata (sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 6).
- Se l?Italia dovrà chiedere un aiuto finanziario al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) sarà obbligata a sottoscrivere, in accordo con la Commissione Europea, col FMI e con la BCE, un Memorandum dove si vincola a obbedire a tutto ciò che il MES e FMI gli imporranno, a tutti i Trattati, a tutte le condizioni del prestito, persino a critiche e suggerimenti dei sopraccitati. Il Parlamento italiano non ha alcuna voce in capitolo neppure qui.
(Fonti: The Stability and Growth Pact, The European Semester, Preventing Macroeconomic Imbalances, The Europact, The Fiscal Compact, The European Stability Mechanism(MES)).
Infine, il governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha il potere sancito dallo statuto BCE di ricattare qualsiasi banca italiana attraverso i poteri della Struttura di Controllo del Rischio (Risk Contol Framework), e anche qui il governo italiano è impotente. E, come sapete, l?Italia, che ha perduto con l?Eurozona la sua moneta sovrana, dipende dai mercati di capitali internazionali per ricevere ogni centesimo di euro che spende per la vita dello Stato, per cui è da essi ricattabile al 100%, cioè il governo, il Parlamento, i cittadini, la Costituzione sono alla mercé dei mercati, interamente.
da El Rojo » mar gen 15, 2013 19:42 pm
da El Rojo » gio gen 17, 2013 11:34 am
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