L'ipocrisia è il cancro del paese.
E si riflette anche nei rapporti inter-personali.
E' una modalità caratteriale di approccio nei confronti della vita che finirà per intaccare anche i rapporti esistenziali.
Va ferocemente combattuta.
E' l'ultimo anello del berlusconismo che Renzi ha scelto di ereditare facendolo cosa sua.
Si tratta di una battaglia di politica esistenziale, e va condotta con consapevolezza.
Nel frattempo, è bene stare molto attenti a ciò che si legge, ciò che si ascolta, ciò che si vede.
Vogliono eliminare il valore del dato oggettivo, sostituendolo con dati soggettivi a seconda delle proprie necessità di impiego.
Così facendo, la realtà diventa impossibile da decifrare perchè vale tutto e il contrario di tutto.
La grande battaglia politica che ci attende (e deve eccitarci) è quella relativa alla costituzione di un nuovo sistema di valori, basato sulla pretesa del riconoscimento del concetto di coerenza, di lealtà e la dichiarata guerra senza quartiere all'ipocrisia.
Perchè nasce tutto da lì.
Se si afferma l'ipocrisia, come sta già accadendo, nella sua forma di Ragion di Stato, domani l'esecutivo potrà far passare qualunque dispositivo sulle teste di ciascuno di noi. Ci presenteranno la norma A ma voteranno quella B, magari presentando la variante C al Presidente.
Quando l'ipocrisia diventa il valore fondante di riferimento di una società, tutto è possibile.
Come suggeriva Arthur Rimbaud: "Siate realisti, chiedete l'impossibile".
Abbiamo bisogno di cominciare a pulirci dentro.
Diamo retta ai poeti.
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