riflessioni filosofiche

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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » ven ago 14, 2015 11:03 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Ma anche Anassimandro nel primo frammento ha sintetizzato alcune verità mica malaccio.

[...]

Adesso, che abbiamo sistemato in quattro post due o tre problemi filosofici che hanno assillato l'umanità per decenni, possiamo andare a letto soddisfatti :mrgreen: .

Risolutivi saluti
TSdG


Anassimandro fr 1 [tradotto male]

principio delle cose che sono è l'infinito… donde le cose che sono hanno la generazione, e là hanno anche il dissolvimento secondo la necessità. Infatti esse pagano l'una all'altra la pena e l'espiazione dell'ingiustizia secondo l'ordine del tempo.


Sulle altre questioni, risponderò più approfonditamente a tempo debito.

A me di Nietzsche non interessano le conclusioni speculative [anche se c'è molto di orientale nelle sue idee; cfr. il concetto di eterno ritorno]; interessa la capacità di visione: le immagini su cui è costruito lo Zarathustra hanno valore profetico [non so se in quanto profezie autorealizzanti o in quanto forme simboliche del tempo che lui percepiva proprio grazie al suo stato alterato dalla follia].

Sul buddhismo e la sua etica, sarebbe necessario un approfondimento che travalica i limiti di quanto sia sopportabile in un forum...
Attendo che mi arrivi qualche aforisma per chiarire...
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » ven ago 14, 2015 11:07 am

EvaK ha scritto:
VYGER ha scritto:1. Ma com'è che per vivere bene [e smettere di soffrire] bisogna - almeno un po' - morire? E sarà poi vero?
2. Non è che ci sia una forma di velata negazione della vita in ogni forma meditativa e nella fuga nell'uno-tutto?

Ecco...


La seconda che hai detto.

Ne abbiamo già parlato un po' una volta, in una discussione peripatetica.
Ma secondo me quello che dici porta dentro di se un paradosso: alla fine quello che cerchi è sempre la vita.
Puoi passare per tutte le vie che hai detto molto vicino all'esperienza della morte, di cui però (per fortuna) non si può avere esperienza, ma in un modo o nell'altro è l'affermazione della vita che si va cercando. Ed è la ricerca di un ego diverso, distaccato e consapevole, il fine di tutta la ricerca. Lo dici anche tu, "vivere bene (e smettere di soffrire". Passare per la negazione è sempre la ricerca di una nuova affermazione.

O no?


Cito il Tac...

Dopodiché ritorniamo nel mondo relativo dove si svolge gran parte della nostra vita, e cerchiamo di fare bene le cose che ci sono da fare, pur percependone la relatività e l'impermanenza.


A dire il vero, come ben sai, io tendo a essere un po' più estremista.
E continuo a sentire il mondo di qua come del tutto irrilevante [per non usare espressioni sconce]...
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda paul mone » ven ago 14, 2015 11:08 am

VYGER ha scritto:C'è un 7b di Ceredo che si chiama così, o no?


C'e' un 8a a Misja
E' il nome di una ditta di prese
Di un'area blocchi a Varazze
...
Inflazionato a dir poco.

Ciao
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda dang » ven ago 14, 2015 11:24 am

paul mone ha scritto:
VYGER ha scritto:C'è un 7b di Ceredo che si chiama così, o no?


C'e' un 8a a Misja
E' il nome di una ditta di prese
Di un'area blocchi a Varazze
...
Inflazionato a dir poco.

Ciao


E' anche il nome di un ristorante a brugherio. 8O

Cosi', giusto per dare il mio modesto contributo a questo aulico topic. :twisted: :mrgreen:
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » ven ago 14, 2015 11:28 am

Q ha scritto:Le vostre riflessioni sono molto interessanti ma sono rivolte al passato. Oggi dove siamo?


Secondo me vale ancora la metafora del rizoma, anche per l'arrampicata.
Niente centro, niente massimi sistemi, niente visioni titaniche.
È tutto un liquido sovrapporsi di approcci, visioni, stili di salita, imprese, arrampicate da merenderos, highball, ecc...

Siamo in una fase di dissoluzione [rizoma, per wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Rizoma; nelle fasi di dissoluzione di antichi sistemi di ordine il molteplice si amplifica a dismisura.
Da questa vampata di pluralizzazione sorgerà qualcosa di nuovo [non so quando, non so come].

E credo che, bene o male, il nuovo ricalcherà le strade che già altri hanno percorso [forse in forma più collettiva e socializzata: lo stile capsula di Comino in Italia e dei grandi inglesi degli anni Sessanta/Settanta del secolo scorso sarà appannaggio di poche cordate di consapevoli].

Tra i fattori da considerare in questa disgregazione/dissoluzione/rinascita collettiva vanno considerati:

1. I futuri cambiamenti demografici [un grazie a Piedenero per avermi fatto notare le dimensioni quantitative del problema]: tra 40/50 anni il nord Italia sarà abitato prevalentemente da migranti e da italiani single di mezz'età]; che tipo di tradizione culturale [anche in senso alpinistico e arrampicatorio] potrà tramandarsi, se il ricambio generazionale endogeno andrà via via spegnendosi?
2. I futuri cambiamenti economici: l'evoluzione demografica ci anticipa un'Italia come nazione marginale dell'eurozona, con al massimo industrie di trasformazione per lavorazioni a basso costo e impiego di manodopera malpagata; per arrampicare qualche sgheo ci vuole; magari il tempo libero ci sarà anche, eh? Tornerà l'alpinismo dei nostri nonni, a caccia di cinghiali e alla ricerca di funghi e frutti di bosco?
3. I futuri cambiamenti climatici: ritengo realistiche le proiezioni anticipate qualche post fa [altra news al riguardo qui, di un report dell'UE:http://www.corriere.it/ambiente/15_agosto_14/turismo-2100-addio-mare-estate-spagna-italia-tutti-spiaggia-mar-baltico-03a97cd4-426f-11e5-ab47-312038e9e7e2.shtml; qui l'articolo: http://www.feem.it/userfiles/attach/2014227163304NDL2014-019.pdf: se spariscono i ghiacciai, sulle Alpi non si farà più giazz; e poi le escursioni termiche tra giorno e notte ed estate e inverno altereranno la natura di roccia e pareti; meglio specializzarsi nel friabbile [come anticipava Funk]? O nel dws?
4. La diffusione virale di idee e modelli di comportamento favorita dai social: ci saranno pochi arrampicatori di punta [che impesteranno la rete delle loro imprese (chiedo scusa per il termine forte: al calcio guardato ho sempre preferito il calcio giocato]; quindi aumento dei praticanti [cash permettendo] e diffusione delle pratiche più varie: dal boulder alla falesia all'alpinismo; aumenteranno i morti, perché persone sempre più sprovvedute si avvicineranno alle discipline con scarsa consapevolezza...

Ecco, questo è quello che mi immagino..
Poi sarà la realtà ad affermare se stessa...

Mi sembro il Casalegno di Crozza.

:mrgreen:

Comunque io mi sogno di passare la parte di vita che mi resta da qualche parte, in un bosco a fare vita contemplativa.
La vita attiva è una vera palla.

:roll:
Ultima modifica di VYGER il ven ago 14, 2015 14:20 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » ven ago 14, 2015 11:37 am

Ultimo.

https://youtu.be/KV5mbnlIe6c

Posto il link.
Non ricordo come si embedda...
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda funkazzista » ven ago 14, 2015 11:42 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Oggi, in tempi di dittatura del pensiero economico, sarebbe possibile una cosa del genere?

Oggi:
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda funkazzista » ven ago 14, 2015 11:50 am

VYGER ha scritto:
funkazzista ha scritto:Molto interessante.
E forse tristemente vero, visto che da allora, stringi stringi, non è che la "rivoluzione" sia riuscita a cambiare granché (né nel mondo reale, né nel piccolo circo dell'alpinismus/arrampicata).


Secondo me qualcosa è cambiato.
Ma poi, come sempre accade, i cambiamenti sono stati riassorbiti e normalizzati.
È samsara...

:mrgreen:

Si, è più o meno quello che provavo a dire.
Cito al proposito (sul fallimento dei nuovi mattini e i cambiamenti riassorbiti e normalizzati) un rinomato filosofo:
PIEDENERO ha scritto:leggevo ieri un commento su Gulliver di un tizio che ha ripetuto la cresta preuss alle savoie. zona rinomata per le vie moderne.
il tizio criticava quelli che al rifugio leggevano le relazioni delle vie " confezionate"
facendo intendere che lui si, avrebbe fatto la pur più "facile" ma alpinistica impresa.
ma dico io. che te frega? hai fatto la tua via? e goditela! oppure non te la godi perché non è riconosciuta e valorizzata come tu vorresti?
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda dang » ven ago 14, 2015 12:08 pm

funkazzista ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Oggi, in tempi di dittatura del pensiero economico, sarebbe possibile una cosa del genere?

Oggi:
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Perche' ieri era diverso? 8O
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda pesa » dom ago 16, 2015 8:44 am

VYGER ha scritto:Comunque io mi sogno di passare la parte di vita che mi resta da qualche parte, in un bosco a fare vita contemplativa.
La vita attiva è una vera palla.
:roll:


sogna sogna, che per l'intanto sperperi anche tu tempo e energie a scrivere su un forum...
:mrgreen:
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » dom ago 16, 2015 9:23 am

Visto che si parlava di ombra e del vecchio Carl Gustav:

Non c’è presa di coscienza senza sofferenza. In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell’assurdo per evitare di confrontarsi con la propria anima.Non si raggiunge l’illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla coscienza l’oscurità interiore. Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.

Carl Gustav Jung

Umbratili saluti
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » dom ago 16, 2015 11:51 am

pesa ha scritto:sogna sogna, che per l'intanto sperperi anche tu tempo e energie a scrivere su un forum...
:mrgreen:


Vero...
Ero riuscito a distaccarmi così bene.
Ma tra 15 gg ci pensa il lavoro a riportarmi all'ascesi.

Quanto al buen retiro nel bosco, credo che mi andrà così:

1. O il mio lavoro va di culo in via definitiva [e a quel punto prendo la strada del bosco per evitare di fare il barbone per strada] :mrgreen: ;
2. O riesco a mettere da parte qualche soldino [e allora mi ritiro in una comoda casetta nella foresta al fresco - a difesa del global warming - e attendo che il mio tempo passi ascoltando le fronde degli alberi stormire al vento (e con la pancia moderatamente piena) :roll: ].

Ma mi sa che andrà a finire che continuerò a scrivere progetti fino a 72 anni in cambio di un calcio in culo e di un benevolo "Bravo, bel lavoro, complimenti". A 73 anni andrò in pensione [prendendo 500 € al mese] e a 73 anni e mezzo morirò per colpo di calore durante la torrida estate del mmm... 2040 o giù di lì...

:(
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » dom ago 16, 2015 12:02 pm

A me sull'ombra piace anche questa [non so da dove è tratta; spero non sia farlocca].

Dentro di noi abbiamo un'Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare.


E sulla solitudine:

La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta. Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per recuperare dalla futilità delle parole.


Se vado nel bosco, il Libro Rosso mi sa che lo leggo proprio...
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » dom ago 16, 2015 12:52 pm

Ultimo.
Tento una traduzione migliore del fr. 1 di Anassimandro [Diels-Kranz].

Testo originale.

Ἄναξίµανδρος… ἀρχήν… εἴρηκε τῶν ὄντων τὸ ἄπειρον….ἐξ ὧν δὲ ἡ γένεσίς ἐστι τοῖς οὖσι, καὶ τὴν φθορὰν εἰς ταῦτα γίνεσθαι κατὰ τὸ χρεὼν; διδόναι γὰρ αὐτὰ δίκην καὶ τίσιν ἀλλήλοις τῆς ἀδικίας κατὰ τὴν τοῦ χρόνου τάξιν


Anassimandro ha detto che principio degli esseri è il senza limite … Del resto le realtà da cui gii esseri hanno la generazione sono le medesime realtà da cui si genera la loro distruzione secondo necessita. Infatti essi pagano l’una all’altra la vendetta e la pena dell’ingiustizia secondo l’ordine del tempo.


Testo di difficile traduzione oltre che per il fatto che con il greco antico sono arrugginitissimo, anche perché Anassimandro, nella citazione che ne fa Simplicio, parla di un principio al singolare per passare poi a riferire genesi e distruzione a "realtà" plurali [non sullo stesso livello degli "esseri"; altrimenti non potrebbero essere ciò da cui gli esseri vengono e ciò in cui gli esseri vanno].

Vabbe'...
Un po' di esercizio per tenere sveglia la mente.
Buona domenica

PS - Qui alcuni tentativi di interpretazione; "solo" 6 paginette: http://www.vitellaro.it/silvio/storia%20e%20filosofia/Presocratici/FRAMMENTI%20DI%20ANASSIMANDRO.doc
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda EvaK » dom ago 16, 2015 13:40 pm

Tra le attività che consentono l'uscita da se stessi, la contemplazione del nulla prima, quindi di oggettivare il mondo e le sensazioni poi, a parte tutte le vie descritte da Vyger, ci metterei tranquillamente anche il nuoto (intendo fondo... dal km in avanti, verso il km e mezzo ti dimentichi cosa stai facendo ed esperisci il nulla, poi torna la lucidità ed è il momento più bello). Lunghissima attività al 50-60% del massimale, senza stress, devi solo scivolare e sentire l'acqua che ti attraversa, e spostarla indietro per andare avanti, con regolarità.
ecco.
Quindi stamattina nuotando mi sono venute in mente diverse cose da scrivere, sul tramonto dell'occidente, sulla nostra generazione, su quello che può essere la gioia effimera di chiudere un tiro, sul senso che ha chiudere un tiro, in tutto questo panorama decadente. Anzi, proprio perchè panorama decadente, è il chiudere un tiro che importa, il nulla in un paesaggio di nulla. Non hai fatto niente, non hai aiutato nessuno, è talmente inutile e stupido che se ne parli con i tuoi amici che non scalano ti guardano come se fossi deficiente. E forse lo sei e sai di esserlo. E ti mascheri dietro al fatto che è divertente. Ma divertente cosa, che passi la settimana attaccato ad un trave per tenerti di più e se non chiudi i tiri, cioè quasi sempre, ti incazzi come una bestia.

Ma in fondo la questione è un'altra, ed è nata ieri in riva al lago alla seconda cere's e quindi forse con poca lucidità... (del resto dovevo festeggiare il tiro chiuso).
Pronti?

Chiacchere da bar, dopo tutti i "dialoghi verticali" (prima o poi qualcuno lo riporterò)
Si parla del tempo, della società, del fatto che siamo privilegiati, noi, la nostra generazione che è "al limite". Nata da una generazione fortunata, (i nostri genitori nati nei 40, noi nati nei 65-80). Figli del benessere che abbiamo concepito la vita così come una cosa data per acquisita, il benessere ha fatto parte di noi da quando siamo piccoli, abbiamo potuto permetterci di essere bambini e non adulti in miniatura.
I nostri genitori sono nati (mediamente) nella merda, si sono fatti il mazzo, si sono costruiti la casetta e poi hanno avuto una vita agiata. Noi, per dirla citando una nonnina "gom ciapàt la fregadura". Siamo nati nel benessere e abbiamo sperimentato qualcosa di molto diverso dalla "vita al limite". Tanto che il limite molti se lo vanno a cercare scalando o facendo altre attività sportive alla ricerca di adrenalina. Siamo talmente tranquilli che il pericolo, visto che non l'abbiamo davanti tutti i giorni, ce lo andiamo a cercare...
va be.
Arrivo al dunque
Siamo al tramonto di questa che probabilmente, si fa fatica ad ammetterlo, è stata una parentesi fittizia di benessere, le previsioni sono quelle che sono....
Mi rivolgo a chi ha figli piccoli.... perchè il tema poi è arrivato qui: perchè voler dare la vita, con le "previsioni che sono quello che sono"? Cosa diremo ai nostri figli (beh io ormai mi chiamo fuori, ma mi ci metto in modo ipotetico paradossale)? gli diremo "ehi caro, a me è andata bene, g'ho studiat, g'ho maiat, l'a m'è andada be'" . sNoi avremo forse ereditato qualcosa dai genitori, tanto con il culo seriamente per terra forse non ci finiamo. Ma loro? loro con il culo per terra non dico che ci nascono, ma la prospettiva di arrivarci è abbastanza breve.
Se noi sappiamo di essere al tramonto, all'happy hour, insomma aspettiamo solo le vacche nere e buona notte....
il figlio si fa perchè è bello, perchè ci si ama, ok. Ma poi, al figlio, cosa si racconterà?

dai Piede, questa è per te....
"Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne" (Immanuel Kant)

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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda Danilo » dom ago 16, 2015 15:04 pm

PN ,non risponderle !!!
sento puzza di metafisica.... :roll:
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda Danilo » dom ago 16, 2015 16:15 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:, ....Quando però diventa, come non di rado accade, un'attività totalizzante che fa passare in secondo piano una serie di altre cose importanti, allora mi viene qualche perplessità (su questo peraltro si sono espressi con ben altra autorevolezza Motti, Rossa e altri). Su dove porre il cut-off, beh, questa credo sia una questione molto personale su cui è inutile pontificare.


non e.facile
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda PIEDENERO » dom ago 16, 2015 16:22 pm

Danilo ha scritto:PN ,non risponderle !!!
sento puzza di metafisica.... :roll:

:D

EvaK ha scritto:...
Mi rivolgo a chi ha figli piccoli.... perchè il tema poi è arrivato qui: perchè voler dare la vita, con le "previsioni che sono quello che sono"? Cosa diremo ai nostri figli (beh io ormai mi chiamo fuori, ma mi ci metto in modo ipotetico paradossale)? gli diremo "ehi caro, a me è andata bene, g'ho studiat, g'ho maiat, l'a m'è andada be'" . sNoi avremo forse ereditato qualcosa dai genitori, tanto con il culo seriamente per terra forse non ci finiamo. Ma loro? loro con il culo per terra non dico che ci nascono, ma la prospettiva di arrivarci è abbastanza breve.
Se noi sappiamo di essere al tramonto, all'happy hour, insomma aspettiamo solo le vacche nere e buona notte....
il figlio si fa perchè è bello, perchè ci si ama, ok. Ma poi, al figlio, cosa si racconterà?

dai Piede, questa è per te....

checchè ne dicano gli specisti siamo molto più animali di quanto si possa immaginare.
possiamo filosofeggiare e razionalizzare quanto vogliamo ma alla fine prevalgono certi comportamenti.
ha senso fare figli? dare la vita?
ha senso fare alpinismo? rischiare di togliersi la vita?
non lo so. o si crede all'omino vestito di bianco con barba bianca che dall'alto osserva e giudica ogni tua azione e che ti fornisce ben confezionate le giuste risposte. oppure vivi la vita scegliendo, sbagiando, oggi felice e domani incazzato.
i tempi cambiano e per fortuna non siamo in Siria e i nostri figli avranno la loro strada da percorrere e cercheranno di farlo al meglio. si spera.
per ora hanno la vita, giocheranno le carte che hanno oppure la rifiuteranno e andranno a farsi il "pesce" slegati con un 6a a vista in falesia. chi lo sa.
dovere nostro è preparare loro il terreno migliore possibile e se non lo si fa, come non lo sta facendo questa generazione (la mia?) e quella precedente, allora non va bene e dovremmo vergognarci.
e comunque i figli sono vita, sono un costante richiamo alla vita. non chiedono altro e noi stando vicino a loro la apprezziamo sempre di più.
non ho mai avuto così timore ad andare a scalare come in questi ultimi tre anni :(
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda funkazzista » lun ago 17, 2015 8:33 am

PIEDENERO ha scritto:ma quale otium!
con due bimbi piccoli è uno stress pazzesco
gli unici momenti nei quali riesco a scrivere due cazzate sono quando son seduto al gabinetto.
defecanti saluti.
PDNR

L'ozio è il padre dei cùgini, diceva un saggio.
Defeco ergo cogito, replicava un altro.
:mrgreen:
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda funkazzista » lun ago 17, 2015 9:02 am

EvaK ha scritto:...

8O
Certo che tra gli scalatori pomeridiani e l'opportunità di (nel senso di se è opportuno) procreare ce n'è di strada!

EvaK ha scritto:... su quello che può essere la gioia effimera di chiudere un tiro, sul senso che ha chiudere un tiro, in tutto questo panorama decadente. Anzi, proprio perchè panorama decadente, è il chiudere un tiro che importa, il nulla in un paesaggio di nulla. Non hai fatto niente, non hai aiutato nessuno, è talmente inutile e stupido che se ne parli con i tuoi amici che non scalano ti guardano come se fossi deficiente. E forse lo sei e sai di esserlo. E ti mascheri dietro al fatto che è divertente. Ma divertente cosa, che passi la settimana attaccato ad un trave per tenerti di più e se non chiudi i tiri, cioè quasi sempre, ti incazzi come una bestia.

Mah... chiudere un tiro oggi ha lo stesso senso che aveva 10, 20, 30 o 50 anni fa: esattamente nessuno!
Esattamente come arrivare in cima ad una montagna, battere il proprio record in piscina, cavalcare un'onda con la tavola da surf senza cadere, fare un salto con la tuta alare, ecc.
Ma allora perché si fa?
Beh, potremo mica sempre e solo essere lavoro e impegno e "cose serie", no?
:wink:

EvaK ha scritto:... Siamo nati nel benessere e abbiamo sperimentato qualcosa di molto diverso dalla "vita al limite". Tanto che il limite molti se lo vanno a cercare scalando o facendo altre attività sportive alla ricerca di adrenalina. Siamo talmente tranquilli che il pericolo, visto che non l'abbiamo davanti tutti i giorni, ce lo andiamo a cercare...

Se lo andavano comunque a cercare anche prima.
Non siamo certo i primi ad andare per monti o esplorare quello che si può fare con il corpo.
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