davvero interessante

Libri, riviste, web, link ecc.

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Messaggioda boozyfede » mer gen 12, 2005 18:07 pm

la replica di Vigiani che trovate qui http://www.toscoclimb.it/index.htm all'articolo apparso su Pareti riguardo alla salita di Hotel :!:
"Uscire dal letto e fare di più, allenarsi di più, diventare più forte?questo è il mio vero talento naturale, quello che vorrei dare agli altri?
?la forza che ho sempre avuto dentro?. Jerry Moffat
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Messaggioda cuorpiccino » gio gen 13, 2005 9:49 am

Meno male che non compro Pareti! Si in effetti non è un gran stile salire così.

Vi sbatto l'articolo a seguire, così risparmiate il PDF


A proposito di Hotel Supramonte?.
Sono circa trent?anni che arrampico e che seguo tutte le vicende dell?alpinismo sotto tutte le forme nel
quale viene praticato e sinceramente ormai non mi stupisco più di nulla.
Né di un undicenne che sale l?8c, né dell?Everest salito in poco più di 10 ore (con l?ossigeno) e neppure
delle vie di dry tooling scavate spacciate come salite d?arrampicata libera, dimenticando che si usano
piccozza e ramponi!
Tutto questo ormai fa parte del grosso baraccone che è diventata la nostra società occidentale, tutto ormai
è lecito pur di apparire e stupire
Molte volte mi è venuta voglia di rispondere a persone o ad articoli scritti sulle riviste su cose che non
condividevo ma, per fortuna, avevo sempre cose migliori da fare e finivo col fregarmene, pensando che
?l?indifferenza? è sempre la miglior risposta.
Questa volta però ho un po? di tempo in più, fuori piove, il muro d?arrampicata non mi stimola ad
allenarmi come anni fa e allora??? Allora questa volta voglio proprio dire la mia!
?L?incriminato ?è un articolo apparso su l?ultimo numero di Pareti dove Luigi Billoro racconta della salita
di Hotel Supramonte in Sardegna.
Per chi non lo sapesse non è la salita del più alto hotel della Sardegna (se così fosse l?avrebbe già fatta
Alain Robert) ma della via aperta ormai sei anni or sono da me e Rolando Larcher nelle Gole di Gorropu
(Qualcuno riderà perché l?Hotel più famoso, dell?Italia che arrampica, è comparso su tutte le riviste e su
tutti i siti nazionali più volte condito in tutte le salse ?.. dimenticavo manca la cronaca dell?on sight).
Bene fin qui niente da dire e premetto che non conosco e non ho nessun pregiudizio verso i protagonisti
di questa salita ma scorrendo le righe mi stupisco veramente di quello che sto leggendo!
Intanto l?articolo inizia con un incitamento del redattore (presumo A.G.Daneri)
ai cosi chiamati ?climbers da monotiri ?ad organizzarsi in gruppi per vivere una vacanza sopra la fatidica
soglia dei 35 metri!!!
Fino qui ancora niente da dire (anche se la cosa mi fa un po? ridere!), poi vado oltre e leggo come i ? tre?
(il Deca, Gino, e il Luigi) affrontano la salita!!!!
Intanto sono ? felici? che i primi tre tiri sono già attrezzati con una bella corda fissa impiantata per un
?cantiere? della forte climber sarda Grazia Fenu. Così l?unico inconveniente per i tre è recuperare il capo
della fissa che, diavolaccio di un vento, gli aveva scherzosamente spostato su un ramo bello alto!!!!
- In un?ora risaliamo ed esploriamo visivamente i primi tre tiri!! -
Per fortuna sono di loro gradimento e dicono che sono molto belli ed interessanti!!! Poi visto che si sono
scaldati fanno il quarto tiro e lo trovano più facile del previsto (probabilmente lo è però fin?ora nessuno
l?aveva svalutato pubblicamente).
P.S. lo spit che c?è a destra dopo il passo chiave non l?abbiamo messo lì per ingannare gli aspiranti On
Sighters ma serve per rientrare in corda doppia se non si usano le statiche!
In ogni caso il Luigi lo fa flash in top rope e anche su questo niente da dire, anzi, bravo!
Chiaramente il Gino segue studiandosi il tiro sulla statica e nel frattempo il Deca parte per il quinto tiro.
Spiegano bene come si svolge il tiro (ma sbagliano il senso di marcia del traverso) il Deca si fa un
?restinghino? sul passo duro, se lo studia per bene, e prosegue verso la sosta senza intoppi, questa volta nel
senso giusto, e magia??anche il Pierino Nazionale (?Liberatore?del tiro in questione) si becca la
svalutazione ufficiale.
Il Luigi questa volta (io direi finalmente!) si fa anche lui il tiro da primo e se lo studia anche lui per bene
spiegando ai lettori la sequenza del ?chiave? per un attento futuro ?aspirante on Sighters?.
Fissata la statica e lasciati i rinvii tutti a casa scendendo per le fisse a ? mangiare e fare bagnetti?!
I giorni dopo il Deca e il Gino vanno ad attrezzare con i rinvii fissi anche il 2°, il 3° e il 6° tiro (ma quanti
ne hanno?) e si provano tutti i passaggi con l?aiuto delle statiche.
Potrei andare avanti ma penso che possa bastare perché il resto potrebbe essere un classico racconto dei
passaggi e dei tentativi di una salita R.P. in una qualsiasi falesia.
Detto questo, non me ne vogliano i protagonisti, (niente voglio togliere alla loro esperienza, bravura e
avventura personale) mi chiedo:
-"Se io andassi in Ratikon trovassi le corde fisse su Silbergeier, risalissi i tiri con le jumar, me li guardassi
bene, li provassi e magari già che ci sono ci faccio anche un po? di segni con il magnesio sugli appigli (su
H.S. non è necessario, ci sono segni fissi che l?acqua non lava perché i primi 5 tiri sono riparati dalla
pioggia) che cosa mi resterebbe della salita?
Risposta: Solo la difficoltà a concatenarla RP!"-
Nessuna paura, nessuna emozione a trovarmi le sequenze, nessun volo, nessun interrogativo di dove
andare, nessuna incertezza (già gli spit sono una gran sicurezza!), niente di niente.
Certo non pretendo che ognuno debba ritrovare le condizioni dei primi salitori ma almeno accettare il
gioco come dovrebbe veramente essere nella ripetizione di questo tipo di salite cioè, come dicono gli
Americani ?Ground Up?, dal basso senza corde fisse, senza lavorazione dall?alto della via e possibilmente
in un unico tentativo in giornata.
Premettendo che l?arrampicata e un?attività libera e ognuno è libero di farla come gli pare rispetto il modo
utilizzato dai tre protagonisti ma sinceramente fossi l?editore di una rivista specializzata mi guarderei bene
nel pubblicizzare e nel consigliare questi metodi altrimenti presto ci ritroveremo a provare le salite
calandoci dall?alto ispezionando l?itinerario e piazzando le corde fisse per un veloce e sicuro ritorno alle
comodità e alla sicurezza che questa società ci da già tutti i giorni.
Questo sarà anche ?l?evoluzione? ma sinceramente spero che esistano ancora molte persone che la
pensano come me.
?Arrampicatore libero?
Roberto Vigiani
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda Earon » gio gen 13, 2005 12:27 pm

cuorpiccino ha scritto:Meno male che non compro Pareti! Si in effetti non è un gran stile salire così.

Vi sbatto l'articolo a seguire, così risparmiate il PDF


A proposito di Hotel Supramonte?.
Sono circa trent?anni che arrampico e che seguo tutte le vicende dell?alpinismo sotto tutte le forme nel
quale viene praticato e sinceramente ormai non mi stupisco più di nulla.
Né di un undicenne che sale l?8c, né dell?Everest salito in poco più di 10 ore (con l?ossigeno) e neppure
delle vie di dry tooling scavate spacciate come salite d?arrampicata libera, dimenticando che si usano
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è lecito pur di apparire e stupire
Molte volte mi è venuta voglia di rispondere a persone o ad articoli scritti sulle riviste su cose che non
condividevo ma, per fortuna, avevo sempre cose migliori da fare e finivo col fregarmene, pensando che
?l?indifferenza? è sempre la miglior risposta.
Questa volta però ho un po? di tempo in più, fuori piove, il muro d?arrampicata non mi stimola ad
allenarmi come anni fa e allora??? Allora questa volta voglio proprio dire la mia!
?L?incriminato ?è un articolo apparso su l?ultimo numero di Pareti dove Luigi Billoro racconta della salita
di Hotel Supramonte in Sardegna.
Per chi non lo sapesse non è la salita del più alto hotel della Sardegna (se così fosse l?avrebbe già fatta
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(Qualcuno riderà perché l?Hotel più famoso, dell?Italia che arrampica, è comparso su tutte le riviste e su
tutti i siti nazionali più volte condito in tutte le salse ?.. dimenticavo manca la cronaca dell?on sight).
Bene fin qui niente da dire e premetto che non conosco e non ho nessun pregiudizio verso i protagonisti
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Intanto l?articolo inizia con un incitamento del redattore (presumo A.G.Daneri)
ai cosi chiamati ?climbers da monotiri ?ad organizzarsi in gruppi per vivere una vacanza sopra la fatidica
soglia dei 35 metri!!!
Fino qui ancora niente da dire (anche se la cosa mi fa un po? ridere!), poi vado oltre e leggo come i ? tre?
(il Deca, Gino, e il Luigi) affrontano la salita!!!!
Intanto sono ? felici? che i primi tre tiri sono già attrezzati con una bella corda fissa impiantata per un
?cantiere? della forte climber sarda Grazia Fenu. Così l?unico inconveniente per i tre è recuperare il capo
della fissa che, diavolaccio di un vento, gli aveva scherzosamente spostato su un ramo bello alto!!!!
- In un?ora risaliamo ed esploriamo visivamente i primi tre tiri!! -
Per fortuna sono di loro gradimento e dicono che sono molto belli ed interessanti!!! Poi visto che si sono
scaldati fanno il quarto tiro e lo trovano più facile del previsto (probabilmente lo è però fin?ora nessuno
l?aveva svalutato pubblicamente).
P.S. lo spit che c?è a destra dopo il passo chiave non l?abbiamo messo lì per ingannare gli aspiranti On
Sighters ma serve per rientrare in corda doppia se non si usano le statiche!
In ogni caso il Luigi lo fa flash in top rope e anche su questo niente da dire, anzi, bravo!
Chiaramente il Gino segue studiandosi il tiro sulla statica e nel frattempo il Deca parte per il quinto tiro.
Spiegano bene come si svolge il tiro (ma sbagliano il senso di marcia del traverso) il Deca si fa un
?restinghino? sul passo duro, se lo studia per bene, e prosegue verso la sosta senza intoppi, questa volta nel
senso giusto, e magia??anche il Pierino Nazionale (?Liberatore?del tiro in questione) si becca la
svalutazione ufficiale.
Il Luigi questa volta (io direi finalmente!) si fa anche lui il tiro da primo e se lo studia anche lui per bene
spiegando ai lettori la sequenza del ?chiave? per un attento futuro ?aspirante on Sighters?.
Fissata la statica e lasciati i rinvii tutti a casa scendendo per le fisse a ? mangiare e fare bagnetti?!
I giorni dopo il Deca e il Gino vanno ad attrezzare con i rinvii fissi anche il 2°, il 3° e il 6° tiro (ma quanti
ne hanno?) e si provano tutti i passaggi con l?aiuto delle statiche.
Potrei andare avanti ma penso che possa bastare perché il resto potrebbe essere un classico racconto dei
passaggi e dei tentativi di una salita R.P. in una qualsiasi falesia.
Detto questo, non me ne vogliano i protagonisti, (niente voglio togliere alla loro esperienza, bravura e
avventura personale) mi chiedo:
-"Se io andassi in Ratikon trovassi le corde fisse su Silbergeier, risalissi i tiri con le jumar, me li guardassi
bene, li provassi e magari già che ci sono ci faccio anche un po? di segni con il magnesio sugli appigli (su
H.S. non è necessario, ci sono segni fissi che l?acqua non lava perché i primi 5 tiri sono riparati dalla
pioggia) che cosa mi resterebbe della salita?
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andare, nessuna incertezza (già gli spit sono una gran sicurezza!), niente di niente.
Certo non pretendo che ognuno debba ritrovare le condizioni dei primi salitori ma almeno accettare il
gioco come dovrebbe veramente essere nella ripetizione di questo tipo di salite cioè, come dicono gli
Americani ?Ground Up?, dal basso senza corde fisse, senza lavorazione dall?alto della via e possibilmente
in un unico tentativo in giornata.
Premettendo che l?arrampicata e un?attività libera e ognuno è libero di farla come gli pare rispetto il modo
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ci sono anch'io in quella mailing list, ho visto anche risposte interessanti, fra cui di fabio palma, ed anche rampikino....
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Messaggioda Mr.Mojo » gio gen 13, 2005 12:44 pm

nemmeno a me era piaciuto quell'articolo....sopratutto per il modo in cui è stata prima fatta la salita e poi reclamizzata dal giornale.....nn mi è piaciuto, perchè nn rientra nella "mia etica" di arrampicata, nn rientra in quello che io intendo essere arrampicata e vivere la montagna in senso + largo.

e sono contento che un grande, come Vigiani, abbia deciso di mettersi così il luce...sono sicuro, che i tre finanzieri, avrebbero potuto benissimo fare la RP, in una maniera più pulita.....

cmq, ognuno è sempre libero di arrampicare come vuole.....

....a me dispiace, perchè abbassa la mia stima nei big del settore, e abbassa anche la credibilità di questo sport.....che io amo, e sento in dovere di difendere.....
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Messaggioda fire?dancer » gio gen 13, 2005 14:10 pm

Earon ha scritto:ci sono anch'io in quella mailing list, ho visto anche risposte interessanti, fra cui di fabio palma, ed anche rampikino....


lol, ci sono pure io nella mailing list di tc, e pure nel forum :wink:

cmq. concordo pienamente con quanto scritto dal Vigiani.
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Messaggioda paolo 76 » gio gen 13, 2005 14:52 pm

Forse non ho ben capito come fosse presentato l'articolo su Pareti. Si sà che la rivista è fatta dagli amici del direttore (....mentre le altre???). Se fosse stata spacciata come una grande impresa sportiva, sarei d'accordo con quanto dice vigiani, altrimenti, dal basso della mia conoscenza dell'etica arrampicatoria, mi pare una polemica veramente sterile. Non tanto l'intelligenza delle cose dette da Vigiani, tutte più che condivisibili, quanto l'occasione presa a pretesto e per le sottilissme differenze che dovrebbero regolare l'etica.

Lui e larcher sono stati due grandi ad aprire una via simile. Ai ripetitori rimane il divertimento e la soddisfazione di arrivare in catena.

Se puoi lasciare le fisse mentre apri, se la sarda le può usare per lavorarsi i tiri, non capisco perchè se arrivano 3 fanciulli che se ne approfittano la cosa non vale più: fanno meno fatica a salire i tiri??
Vabbè saran stati maleducati a non chiedere il permesso di usare le corde! :wink:

Mi sembra sciocco usare la paura del volo come parametro per definire lo stile con cui la via va ripetuta (tra l'altro su una via cmq sportiva, seppur chiodata lunga. E come dice anche lui su quella parete non ci piove, quindi i voli sono anche poco pericolosi). Ormai la riga di chiodi c'è,quindi non rischi di trovarti in posti dove puoi farti veramente male, e per catalogare la bontà della prstazione sportiva basterebbero pochi elementi: in quanti han tirato da primo e quanti voli/resting ci han cacciato. Il resto mi sembrano pippe mentali (per quanto legittime).
NB chi definisce qual'è la lunghezza tra le protezioni perchè una via possa essere considerata abbastanza ingaggiante da non essere degna di venir lavorata come si usa in falesia? A me bastano 3m, a vigiani 5-6m, chi offre di più?? (NdA vince la gara chi ha meno isitinto di conservazione. Bel modo di evolvere l'arrampicata, non c'è che dire! Degno del premio Darwin.)

Eppoi non ho ben capito lo stile "ground up": se tento la via in giornata va bene, altrimenti no. Quindi, se non la chiudo in giornata, quanto tempo deve passare prima che la possa ripetere??? E se ho molta memoria il lasso di tempo si allunga?? E io che non ricordo cosa ho fatto ieri, posso provarlo due volte il tiro (...tanto dimentico in fretta...)...

maddddaaaaaaiiiiiii! :wink:

Ma perchè uno come vigiani, che non deve dimostrare nulla, si va ad impegolare in polemiche simili???
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Messaggioda Enzolino » gio gen 13, 2005 15:25 pm

Credo che il paradigma "provare i singoli tiri dal basso o con la corda dall'alto su vie dure di piu' tiri" sia ben consolidato anche sulle vie lunghe da parte di molti.
Molti apritori di vie a spit addirittura devono tornare per "liberare" la stessa via in cui si son dovuti appendere ai cliff durante la salita. Altri come Bubu usano il croll con la corda dall'alto per provarsi dei tiri da liberare.
Insomma, lo stile da monotiro lavorato applicato alle vie lunghe mi sembra oramai consolidato.

Se a loro piace buon per loro. A me non piace. Ma mi stupisce il fatto che per loro non si dice niente mentre per dei "monotiristi" dichiarati ci si scandalizza.

Mah ... :roll: :wink:

Ciao

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Messaggioda Roberto » gio gen 13, 2005 16:24 pm

Enzolino ha scritto:Credo che il paradigma "provare i singoli tiri dal basso o con la corda dall'alto su vie dure di piu' tiri" sia ben consolidato anche sulle vie lunghe da parte di molti.
Molti apritori di vie a spit addirittura devono tornare per "liberare" la stessa via in cui si son dovuti appendere ai cliff durante la salita. Altri come Bubu usano il croll con la corda dall'alto per provarsi dei tiri da liberare.
Insomma, lo stile da monotiro lavorato applicato alle vie lunghe mi sembra oramai consolidato.

Se a loro piace buon per loro. A me non piace. Ma mi stupisce il fatto che per loro non si dice niente mentre per dei "monotiristi" dichiarati ci si scandalizza.

Mah ... :roll: :wink:

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La questione è: "era il caso di farne un articolo su Pareti?"
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Messaggioda Enzolino » gio gen 13, 2005 16:39 pm

Roberto ha scritto:
Enzolino ha scritto:Credo che il paradigma "provare i singoli tiri dal basso o con la corda dall'alto su vie dure di piu' tiri" sia ben consolidato anche sulle vie lunghe da parte di molti.
Molti apritori di vie a spit addirittura devono tornare per "liberare" la stessa via in cui si son dovuti appendere ai cliff durante la salita. Altri come Bubu usano il croll con la corda dall'alto per provarsi dei tiri da liberare.
Insomma, lo stile da monotiro lavorato applicato alle vie lunghe mi sembra oramai consolidato.

Se a loro piace buon per loro. A me non piace. Ma mi stupisce il fatto che per loro non si dice niente mentre per dei "monotiristi" dichiarati ci si scandalizza.
La questione è: "era il caso di farne un articolo su Pareti?"
Io non credo che la questione sia questa, ma soprattutto la critica ad uno stile consolidato, ma applicato ad una via che sta molto a cuore a Vigiani e la pubblicazione di questo su una rivista.
A me la rivista Pareti, a parte qualche raro numero, non piace affatto, ma ricordo bene che a volte vengono dedicate delle sezioni o degli articoli con l'etichetta "no-big" per accontentare un pubblico di poche pretese ma di grande passione. Quanti articoli inoltre vengono dedicati alla Tailandia o alla Sardegna o a Kalymnos per godersi l'arrampicata senza grandi pretese?
Invitare quindi il monotirista a ripetere una via mito come Hotel Supramonte e farne un articolo, quindi, mi sembra del tutto nella norma. Una norma mediocre, d'accordo, ma sempre nella norma. Forse meno sensazionalistica di molte libere stralavorate, ma dalla dignita' alpinistica a mio avviso solo leggermente inferiore.

Ciao :wink:

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Messaggioda boozyfede » gio gen 13, 2005 16:46 pm

esatto, concordo pienamente con Roberto :!: anche a me è venuta in mente la stessa cosa :!:
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Messaggioda Roberto » gio gen 13, 2005 17:05 pm

Quante volte abbiamo ravanato se qualche tiro, sia a terra che in alto, su vie di più tiri? Scalare lavorando un tiro è una cosa normale, approfittare delle statiche altrui, anche, solo nessuno ne fa un articolo per una rivista (neppure regionale), neppure se la via è famosa.
Pareti ha forse avuto un buco da riempire, questo articolo è un po troppo gratuito.
Il resto sono le solite eterne discussioni che si fanno sul come e perché dell'arrampicata, direi decisamente stucchevoli!
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Messaggioda Enzolino » gio gen 13, 2005 17:40 pm

Roberto ha scritto:Quante volte abbiamo ravanato se qualche tiro, sia a terra che in alto, su vie di più tiri? Scalare lavorando un tiro è una cosa normale, approfittare delle statiche altrui, anche, solo nessuno ne fa un articolo per una rivista (neppure regionale), neppure se la via è famosa.
Pareti ha forse avuto un buco da riempire, questo articolo è un po troppo gratuito.
Il resto sono le solite eterne discussioni che si fanno sul come e perché dell'arrampicata, direi decisamente stucchevoli!
Se il succo del discorso e' una critica alla gratuita' di un articolo allora forse Vigiani doveva svegliarsi gia' da parecchi anni. Non solo Pareti ma anche le altre riviste, ed a tonnellate, riportano articoli da serie Z da tanto tempo. Le poche volte in cui torno in Sardegna e sfoglio qualche Alp o Rivista della Montagna o Pareti, mi rendo conto che non mi perdo niente.
A Vigiani rode semplicemente il fatto che la sua via viene banalizzata cosi'. Che c'e' di male poi se Tizio, Caio e Sempronio scrivono un articolo per rendere accessibile un'impresa al monotirista della Domenica? A me sembra semplicemente una democratizzazione ad un livello piu' basso di quello che fanno altri personaggi piu' famosi su altre vie. O se preferisci si vuole rendere partecipi piu' climbers verso una bella, difficile e prestigiosa arrampicata come Hotel Supramonte. E questo, forse, fa ancora piu' onore a Pareti.

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Messaggioda Roberto » gio gen 13, 2005 17:56 pm

Enzolino ha scritto:
Roberto ha scritto:Quante volte abbiamo ravanato se qualche tiro, sia a terra che in alto, su vie di più tiri? Scalare lavorando un tiro è una cosa normale, approfittare delle statiche altrui, anche, solo nessuno ne fa un articolo per una rivista (neppure regionale), neppure se la via è famosa.
Pareti ha forse avuto un buco da riempire, questo articolo è un po troppo gratuito.
Il resto sono le solite eterne discussioni che si fanno sul come e perché dell'arrampicata, direi decisamente stucchevoli!
Se il succo del discorso e' una critica alla gratuita' di un articolo allora forse Vigiani doveva svegliarsi gia' da parecchi anni. Non solo Pareti ma anche le altre riviste, ed a tonnellate, riportano articoli da serie Z da tanto tempo. Le poche volte in cui torno in Sardegna e sfoglio qualche Alp o Rivista della Montagna o Pareti, mi rendo conto che non mi perdo niente.
A Vigiani rode semplicemente il fatto che la sua via viene banalizzata cosi'. Che c'e' di male poi se Tizio, Caio e Sempronio scrivono un articolo per rendere accessibile un'impresa al monotirista della Domenica? A me sembra semplicemente una democratizzazione ad un livello piu' basso di quello che fanno altri personaggi piu' famosi su altre vie. O se preferisci si vuole rendere partecipi piu' climbers verso una bella, difficile e prestigiosa arrampicata come Hotel Supramonte. E questo, forse, fa ancora piu' onore a Pareti.

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Vigiani si è un po risentito dal fatto che sia stata data ridondanza alla salita della sua via, da parte di gente che ne ha svilito le difficoltà, anche grazie ad un approccio alla stessa un po facilitato. Se GD avesse omesso di fare l'articolo, la questione non sarebbe esistita.
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Messaggioda Enzolino » gio gen 13, 2005 18:10 pm

Roberto ha scritto: Vigiani si è un po risentito dal fatto che sia stata data ridondanza alla salita della sua via, da parte di gente che ne ha svilito le difficoltà, anche grazie ad un approccio alla stessa un po facilitato. Se GD avesse omesso di fare l'articolo, la questione non sarebbe esistita.
Allora siamo completamente d'accordo! In effetti svalutare una via stra-ri-provata in quel modo e per di piu' riportarlo in un articolo mi sembra ridicolo ... :wink:
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Messaggioda Roberto » gio gen 13, 2005 18:22 pm

Enzolino ha scritto:
Roberto ha scritto: Vigiani si è un po risentito dal fatto che sia stata data ridondanza alla salita della sua via, da parte di gente che ne ha svilito le difficoltà, anche grazie ad un approccio alla stessa un po facilitato. Se GD avesse omesso di fare l'articolo, la questione non sarebbe esistita.
Allora siamo completamente d'accordo! In effetti svalutare una via stra-ri-provata in quel modo e per di piu' riportarlo in un articolo mi sembra ridicolo ... :wink:
... ma abituale modo di fare :wink:
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Messaggioda pf » ven gen 14, 2005 11:12 am

Roberto ha centrato un punto, ma c'è n'è un altro.
Se certi modi di fare accadessero solo su HS o simili, la discussione sarebbe solo circoscritta a certe vie durissime e al giudizio storico.
In realtà ci sono le ricadute sulle vie che andiamo a fare noi, già ci sono strisciate di magnesite e corde fisse su 7b in montagna.
Non sono molto d'accordo con Paolo76, queste sono vie che, a secondo del livello, possono anche essere mortali ( se cado dieci o 15 metri e sbatto, mi posso fare una frattura esposta, e morire dissanguato. E' accaduto, e non poche volte). Sono vie sportive fino ad un certo punto, anzi, quando sono in determinati ambienti sono proprio poco sportive ( soccorsi difficili, etc).
Affrontarle con trucchi e simili ne svilisce il valore, e mi seccherebbe un casino trovarmi delle corde fisse su vie che vado ad affrontare magari con due mesi di preparazione anche mentale.
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Messaggioda Enzolino » ven gen 14, 2005 11:40 am

pf ha scritto:Roberto ha centrato un punto, ma c'è n'è un altro.
Se certi modi di fare accadessero solo su HS o simili, la discussione sarebbe solo circoscritta a certe vie durissime e al giudizio storico.
In realtà ci sono le ricadute sulle vie che andiamo a fare noi, già ci sono strisciate di magnesite e corde fisse su 7b in montagna.
Affrontarle con trucchi e simili ne svilisce il valore, e mi seccherebbe un casino trovarmi delle corde fisse su vie che vado ad affrontare magari con due mesi di preparazione anche mentale.
Se la critica e' nei confronti dei trucchi, come dici tu stesso, i trucchi di cui parli vengono usati non solo dai tizi su HS ma in tante altre vie. Al momento mi vengono in mente esempi come Bubu che provano e riprovano i passaggi con la corda dall'alto. Ma credo ce ne siano tanti altri.
Se c'era da scandalizzarsi, dunque, andava fatto un bel po' di tempo prima, e non ora che Pareti scrive un articolo che riflette semplicemente una moda comune e la rende accessibile a tutti.
Diverso e' il discorso sui gradi su cui mi trovo d'accordo con Roberto. :wink:

Ciao

Lorenzo
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Messaggioda paolo 76 » ven gen 14, 2005 11:41 am

pf ha scritto:Sono vie sportive fino ad un certo punto, anzi, quando sono in determinati ambienti sono proprio poco sportive ( soccorsi difficili, etc).


Io non volevo dire che HS sia una via sportiva.
Certo con questo discorso siamo ad un passo dalla solita diatriba...


pf ha scritto:Affrontarle con trucchi e simili ne svilisce il valore, e mi seccherebbe un casino trovarmi delle corde fisse su vie che vado ad affrontare magari con due mesi di preparazione anche mentale.


Ripeto, secondo me, queste sono pippe mentali. Intanto non capisco perchè se tu ripeti una via devi per forza metterti in competizione/rapporto con chi l'ha affrontata in maniera diversa (e son d'accordo che non l'hanno fatta in modo pulito). Però, mi pare, che anche larcher/vigiani in marmolada sono tornati in giorni diversi per finire la loro via e poi sono tornati ancora per salirla in libera. E' MOLTO più onesto questo stile di apertura, dal lavorare una via per poi ripeterla??? A me non pare.

Se tu ti prepari per saire HS in maniera pulita e ci riesci, tanto di cappello. Se fai un volo e poi passi, tanto di cappello ugualmente. Se usi le fisse/carrucole/tifaiparancare, al posto del cappello ci tolgieremo un berrettino di lana (:wink:). Basta sia chiaro il modo in cui la via è stata salita! e mi pare che dall'articolo questo si capisca chiaramente...
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Messaggioda pf » ven gen 14, 2005 11:53 am

D'accordo.
Però se vado su una via e ci trovo appiccicato una corda fissa, cordoni di un metro, righe di magnesite, etc...non ti pare che possa rimanerci male??
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Messaggioda Maurizio » ven gen 14, 2005 12:53 pm

A me invece pare che Vigiani, col pretesto di Hotel, abbia voluto denunciare uno scadimento nello spirito dell'arrampicata, e si capisce soprattutto nelle sue ultime righe. In questo io sono pienamente d'accordo con lui. Stando a quello che dice lui, e che condivido, anche una "multipitch" (oggi si dice così) moderna come Hotel e Silbergeier ha un suo modo di essere affrontata esattamente come lo ha un 8000. Se io vado a fare il K2 e salgo con corde fisse e ossigeno e lascio le bombole in vetta, per fortuna che c'è qualcuno che ancora si scandalizza e che non dice che sono "pippe mentali". Così come se uno non riesce a fare il boulder più duro del mondo e si allarga gli appigli, il primo salitore (Nicole) ha diritto di protestare, senza che nessuno lo accusi di fare sterile polemica.
Chi ha detto che tutto dev'essere valido e che ognuno può fare ciò che vuole? Se il risultato è questo...ognuno faccia ciò che gli pare, ma poi accetti le polemiche, senza possibilmente etichettarle come sterili...

ciao

Maurizio
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