il.bruno ha scritto:marcov ha scritto:I superuomini esistono solo nella testa degli esaltati, o di chi ha qualche interesse da difendere o far valere.
concordo.
tuttavia a leggere l'articolo si vede chiaramente che k&K si ritengono superiori agli altri.
Vero, ma... e allora???
Questo li può rendere antipatici, ma non è certo un crimine.
.:eZy:. ha scritto:? Che le vie classiche non possano essere cancellate, snaturate o rinominate
? Che sia riconosciuto il principio di lealtà e credibilità insito nella parola di ogni alpinista
? Che gli interessi localistici o corporativi non siano predominanti sui principi democratici della libera circolazione delle idee, del confronto e che il perseguimento di un?etica non si trasformi in dogma ma che faccia parte di una evoluzione sportiva e da una discussione comune, democratica, condivisa.
? Che i toponimi, i nomi di vie, di cime e valichi che per storia e tradizione sono nell?uso comune di tutta la comunità alpinistica non vengano rinominati alla moda e agli interessi arbitrari dei singoli.
Punto1
Sono d'accordo, ma è possibile che altri non lo siano. E' un loro diritto.
La "via" non è di nessuno, in fin dei conti, si tratta più che altro di rispetto per l'apritore, e nel caso della via del compressore, evidentemente non c'è molto rispetto. Non prendiamoci in giro, questa via è stata criticata fin dal primo giorno della sua esistenza, non è una qualunque via aperta nello stile del tempo.
Punto2
Il principio di credere sulla parola vale, certo, come dovrebbe valere sempre, ma ci sono mille scale di grigio, e sui singoli casi, se i dubbi cominciano ad essere tanti e consistenti, secondo me è legittimo togliere questo privilegio. Nelle vicende del Torre, non è solo Garibotti a portare avanti questa posizione, ma molti, la maggioranza probabilmente dele persone interessate.
Che poi Garibotti si aspetti prove video di ogni scalata, questo mi sa tanto di eccesso e di esagerazione, ma tant'è.
Punto 3
Idea bella, che condivido, ma proprio perchè la condivido non poosso pensare di imporla a tutti.
L'alpinismo è libero, lo era quando Maestri (tra le polemiche) ha chiodato la via, e lo è adesso (tra le polemiche) che l'hanno schiodata.
Si può paralre, deliberare, riunirsi e discutere fino al giorno del giudizio, ma se a uno non interessa, non si può farci nulla, se non lamentarsi con lui, o andare a richiodare la via.
E proprio perchè non devono essere predominanti gli interessi localistici, perchè mai dovrebbe contare l'opinione dell'assemblea di El Chalten?
Punto 4
Su questo non sono d'accordo, nomi e toponimi cambieranno sempre ed è normale che sia così (anche se spesso mi dispiace) voi lo chiamate Everest o Sagarmatha? Siete contenti che oggi si dica Denali invece che Mckinley? beh, per ogni nome ci sarà chi ha investito emozioni e affetto, ma a volte le cose cambiano, e non è la fine del mondo.
L'ho già detto ma a scanso di equivoci lo ripeto, io non avrei schiodato. Non mi piace l'arroganza di questi due, ma la accetto senza strapparmi i capelli dalla testa.
La via E' ANCORA LI', non è certo qualche chilo di chiodi a definire o cambiare la storia.
I schiodatura non cancella la via, non cancella la storia del Torre, non cancella le polemiche, non cambia la posizione degli attori. Ne aggiunge altri, ecco tutto, e in fin dei conti, mi piace sapere che la storia va ancora avanti, e che il Torre ha ancora da ruggire e raccontare, piuttosto che starsene chiuso in bacheca o tra le pagine di libri polverosi.
Ultima cosa. Alla fine le montagne risputeranno ogni segno del nostro passaggio, e poi la terra si rimangerà le manotagne, e poi ne farà di nuove.
E' davvero così importante tutta questa storia?