da Fokozzone » gio set 03, 2009 16:33 pm
da n!z4th » gio set 03, 2009 17:13 pm
da Sbob » gio set 03, 2009 17:26 pm
da ettore » gio set 03, 2009 17:31 pm
da cinetica » gio set 03, 2009 17:36 pm
Sbob ha scritto:-lo spirito d'avventura che va a farsi benedire se trovi tutto spittato a raffica.
da n!z4th » gio set 03, 2009 19:06 pm
verticaladdicted ha scritto: -la gnocca che in parete è rarissima, in falesia ce n'è già di più!!!
da Davide.DB » ven set 04, 2009 8:27 am
da Falco5x » ven set 04, 2009 9:06 am
Davide.DB ha scritto:Poveri illusi..
la gnocca si trova trova al mare.. li è endemica..
in montagna trovi qualche raro esemplare trapiantato.. o adattato..
da Omselvadegh » ven set 04, 2009 9:40 am
Falco5x ha scritto:Davide.DB ha scritto:Poveri illusi..
la gnocca si trova trova al mare.. li è endemica..
in montagna trovi qualche raro esemplare trapiantato.. o adattato..
Sì però per attaccare con la gnocca di mare bisogna esserci allenati con allenamento specifico, a me non riesce (non riusciva...).
Sarà perché uno quando è fuori del suo ambiente non riesce a essere sé stesso, e questo la gnocca lo percepisce.
Mentre la gnocca di monte, anche se numericamente assai minoritaria, però è già autoselezionata, è più vicina alla mia mentalità, per cui attaccare con questa mi riesce (riusciva.La..).
gnocca di falesia non l'ho mai conosciuta, mi fa un po' paura.
da Sbob » ven set 04, 2009 9:40 am
cinetica ha scritto:Sbob ha scritto:-lo spirito d'avventura che va a farsi benedire se trovi tutto spittato a raffica.
questo lo hai solo se vai su terreni sconosciuti o quasi
mica a ripetere le solite classiche
da simo il 4 CG » ven set 04, 2009 9:46 am
Fokozzone ha scritto:Questo vuole essere un argomento assolutamente NON polemico.
Poichè noto una tendenza a considerare assodata la distanza tra l' attività arrampicatoria falesistica e quella alpinistica, come due mondi separati, mi piacerebbe sviscerarne le differenze.
Per come vivo io questi due ambiti direi che gli aspetti caratteristici sono
-l' ambiente: da una via alpinistica mi aspetto un percorso (anche con una certa lunghezza minima, sotto gli 8 tiri mi muovo malvolentieri per una via) sito in un luogo alpestre (quindi a distanza di sicurezza da strade carrozzabili, ipermercati, discoteche e simili) dove godere di spazi abbastanza incontaminati (che richiedono quindi un certo avvicinamento), magari con un punto d' arrivo significativo (la vetta).
- la motivazione:in montagna ricerco la simbiosi con l' ambiente anche attraverso la comprensione del terreno su cui mi sto muovendo (dopo un po' indovino quello che la roccia ha da offrirmi), il piacere delle bellezze naturali (in cui galleggio, più che osservarle dall' esterno), la soddisfazione per l' efficacia della scalata (Se sono andato senza incertezze, ho fatto gli obbligati e ho tirato 4 chiodi magari sono contentissimo, in falesia se tiro 4 chiodi su una via penso che ho fatto schifo), un certo senso di autosufficienza, nell' organizzazione dell' itinerario (compresa una certa responsabilità per le protezioni da piazzare e le manovre da gestire).
- il lavoro di squadra: quindi affiatamento col compagno, la collaborazione non-competitiva, la gestione delle emozioni per un buon clima umano.
In falesia l' attività si concentra sul miglioramento personale, sulla tecnica, sulla sfida alla difficoltà, sul raggiungimento del senso del limite, sulla ricerca del senso di potenza, anche fisico, preparato da adeguati allenamenti (e lo dice un debole!) e qualche volta sul relax che dà un rito che si protrae da anni (corde, moschettoni, magnesite, soci, usuali passaggi) in un ambiente sicuro.
La differenza di chiodatura per me è solo una conseguenza dell' ultimo comma sulla motivazione alpinistica e dell' ultimo comma falesistico.
Attendo le vostre
(quindi a distanza di sicurezza da strade carrozzabili, ipermercati, discoteche e simili)
da gug » ven set 04, 2009 10:09 am
da rediquadri » ven set 04, 2009 11:39 am
Omselvadegh ha scritto:Falco5x ha scritto:Davide.DB ha scritto:Poveri illusi..
la gnocca si trova trova al mare.. li è endemica..
in montagna trovi qualche raro esemplare trapiantato.. o adattato..
Sì però per attaccare con la gnocca di mare bisogna esserci allenati con allenamento specifico, a me non riesce (non riusciva...).
Sarà perché uno quando è fuori del suo ambiente non riesce a essere sé stesso, e questo la gnocca lo percepisce.
Mentre la gnocca di monte, anche se numericamente assai minoritaria, però è già autoselezionata, è più vicina alla mia mentalità, per cui attaccare con questa mi riesce (riusciva.La..).
gnocca di falesia non l'ho mai conosciuta, mi fa un po' paura.
esistono 2 tipi di gnocche da falesia:
1) la f**a incapace, che si fa issare ocn degli argani su qualsiasi tiro. è veramente f**a e per ciò gli si perdonano schiamazzi urli miagolii che emette per arrivare in catena (naturalmente da seconda) dette anche fighe da compagnia perchè il climber le porta per rendere più bello una eventuale foto panoramica dellla falesia.
2) la f**a capace, rarissimo esemplare di f**a che scala più forte di quasi tutti gli uomini li presenti in falesia. Fa tiri allucinanti, con naturalezza e leggiadria, dove invece nerboruti uomini per passare danno fondo a tutte le loro bielle. E' guardata con amirazione e bava alla bocca dalla stra grande maggioranza dei climber che rischianodi far precipitare lo/la sfortunata/o climber a cui stanno facendo sicura
da Lapo79 » ven set 04, 2009 11:54 am
da pasasò » ven set 04, 2009 12:13 pm
da Lapo79 » ven set 04, 2009 12:19 pm
da cristiano_bonetti » ven set 04, 2009 16:15 pm
da cinetica » sab set 05, 2009 16:27 pm
Lapo79 ha scritto:.....io non faccio pipì in piedi... (e ho capito un mese fa perchè l'imbrago "si stacca dietro"!) ...ringrazio le cenge comode.... non sono una strapotenza.... ma sono un "donnino" che ogni tanto si trova appeso a qualche paretina!!![]()
....ecco, nessuno nota le ragazze in parete, non è che NON CE NE SONO!!
da monteleone » sab set 05, 2009 17:25 pm
cristiano_bonetti ha scritto:All'inizio facevo la falesia per prepararmi per la montagna ... il primo anno ho letto per un inverno intero la relazione della normale al Campanile Basso, per poi farla all'apertura dei rifugi ... avevo una motivazione fortissima ... poi il livello è cresciuto e in montagna, su vie classiche, ho cominciato a non avere più soddisfazione dal punto di vista tecnico ... poi il livello è cresciuto ancora e ho visto che per aumentare la soddisfazione in montagna in realtà dovevo aumentare il livello di rischio ... e un giorno un fortissimo climber della mia zona mi ha aperto gli occhi, chiedendogli perché non andasse in montagna mi rispose "a me di fare un 6a di 500 metri non me ne frega niente" ...
Questa frase mi è rimasta ben impressa nella mente ... e ci ho pensato ogni volta che, a fronte di poche soddisfazioni dal punto di vista tecnico, ho percepito di essere esposto a rischi molto elevati, roccia marcia, blocchi di mezzo quintale staccati da un cazzone sopra di me, cattivo tempo, doppie su ancoraggi su cui ho dovuto pensarci bene prima di appendermi ...
Alla fine in montagna vado a far trekking così mi godo l'ambiente più rilassato e con meno rischi e in falesia vado ad arrampicare ... in fondo in fondo ho scoperto anch'io che "a me di fare un 6a di 500 metri non me ne frega niente" ...
Io per ora l?ho risolta così ? poi magari in futuro andranno più gnocche in montagna e ritroverò la giusta motivazione ...
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