Differenze arrampicata sportiva-alpinistica

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Differenze arrampicata sportiva-alpinistica

Messaggioda Fokozzone » gio set 03, 2009 16:33 pm

Questo vuole essere un argomento assolutamente NON polemico.
Poichè noto una tendenza a considerare assodata la distanza tra l' attività arrampicatoria falesistica e quella alpinistica, come due mondi separati, mi piacerebbe sviscerarne le differenze.

Per come vivo io questi due ambiti direi che gli aspetti caratteristici sono
-l' ambiente: da una via alpinistica mi aspetto un percorso (anche con una certa lunghezza minima, sotto gli 8 tiri mi muovo malvolentieri per una via) sito in un luogo alpestre (quindi a distanza di sicurezza da strade carrozzabili, ipermercati, discoteche e simili) dove godere di spazi abbastanza incontaminati (che richiedono quindi un certo avvicinamento), magari con un punto d' arrivo significativo (la vetta).
- la motivazione:in montagna ricerco la simbiosi con l' ambiente anche attraverso la comprensione del terreno su cui mi sto muovendo (dopo un po' indovino quello che la roccia ha da offrirmi), il piacere delle bellezze naturali (in cui galleggio, più che osservarle dall' esterno), la soddisfazione per l' efficacia della scalata (Se sono andato senza incertezze, ho fatto gli obbligati e ho tirato 4 chiodi magari sono contentissimo, in falesia se tiro 4 chiodi su una via penso che ho fatto schifo), un certo senso di autosufficienza, nell' organizzazione dell' itinerario (compresa una certa responsabilità per le protezioni da piazzare e le manovre da gestire).
- il lavoro di squadra: quindi affiatamento col compagno, la collaborazione non-competitiva, la gestione delle emozioni per un buon clima umano.

In falesia l' attività si concentra sul miglioramento personale, sulla tecnica, sulla sfida alla difficoltà, sul raggiungimento del senso del limite, sulla ricerca del senso di potenza, anche fisico, preparato da adeguati allenamenti (e lo dice un debole!) e qualche volta sul relax che dà un rito che si protrae da anni (corde, moschettoni, magnesite, soci, usuali passaggi) in un ambiente sicuro.
La differenza di chiodatura per me è solo una conseguenza dell' ultimo comma sulla motivazione alpinistica e dell' ultimo comma falesistico.

Attendo le vostre
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Messaggioda n!z4th » gio set 03, 2009 17:13 pm

-la prestazione: anche se magari già accennata alla voce *motivazione*: proteggibilità, esposizione psicologica, molto materiale a seguito, ragionamento su dove/come mettere protezioni...

Cose già da te dette, che separerei dalle motivazioni.

Per il resto, :wink:
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Messaggioda Sbob » gio set 03, 2009 17:26 pm

-lo spirito d'avventura che va a farsi benedire se trovi tutto spittato a raffica.
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Messaggioda ettore » gio set 03, 2009 17:31 pm

-la gnocca che in parete è rarissima, in falesia ce n'è già di più!!! :lol:
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Messaggioda cinetica » gio set 03, 2009 17:36 pm

Sbob ha scritto:-lo spirito d'avventura che va a farsi benedire se trovi tutto spittato a raffica.


questo lo hai solo se vai su terreni sconosciuti o quasi
mica a ripetere le solite classiche
"Forse essere vivi è proprio questo:andare alla ricerca degli istanti che muoiono". Muriel Barbery dall'Eleganza del Riccio
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Messaggioda n!z4th » gio set 03, 2009 19:06 pm

verticaladdicted ha scritto: -la gnocca che in parete è rarissima, in falesia ce n'è già di più!!! :lol:


quoto
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:lol:
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Messaggioda Cosacco » gio set 03, 2009 19:09 pm

In palestra...poi!!!!
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Messaggioda Davide.DB » ven set 04, 2009 8:27 am

Poveri illusi..
la gnocca si trova trova al mare.. li è endemica..
in montagna trovi qualche raro esemplare trapiantato.. o adattato..
<Non seguitemi, mi sono perso anch'io>
"Lo Yeti."

Letta sul paraurti di un furgone.

-Non prendere in considerazione quello che dico-
-Leggete e praticate a vostro rischio e pericolo-
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Messaggioda Falco5x » ven set 04, 2009 9:06 am

Davide.DB ha scritto:Poveri illusi..
la gnocca si trova trova al mare.. li è endemica..
in montagna trovi qualche raro esemplare trapiantato.. o adattato..

Sì però per attaccare con la gnocca di mare bisogna esserci allenati con allenamento specifico, a me non riesce (non riusciva... :( ).
Sarà perché uno quando è fuori del suo ambiente non riesce a essere sé stesso, e questo la gnocca lo percepisce.
Mentre la gnocca di monte, anche se numericamente assai minoritaria, però è già autoselezionata, è più vicina alla mia mentalità, per cui attaccare con questa mi riesce (riusciva... :cry: ).
La gnocca di falesia non l'ho mai conosciuta, mi fa un po' paura. :?
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Messaggioda Omselvadegh » ven set 04, 2009 9:40 am

Falco5x ha scritto:
Davide.DB ha scritto:Poveri illusi..
la gnocca si trova trova al mare.. li è endemica..
in montagna trovi qualche raro esemplare trapiantato.. o adattato..

Sì però per attaccare con la gnocca di mare bisogna esserci allenati con allenamento specifico, a me non riesce (non riusciva... :( ).
Sarà perché uno quando è fuori del suo ambiente non riesce a essere sé stesso, e questo la gnocca lo percepisce.
Mentre la gnocca di monte, anche se numericamente assai minoritaria, però è già autoselezionata, è più vicina alla mia mentalità, per cui attaccare con questa mi riesce (riusciva.La.. :cry: ).
gnocca di falesia non l'ho mai conosciuta, mi fa un po' paura. :?


esistono 2 tipi di gnocche da falesia:
1) la f**a incapace, che si fa issare ocn degli argani su qualsiasi tiro. è veramente f**a e per ciò gli si perdonano schiamazzi urli miagolii che emette per arrivare in catena (naturalmente da seconda) dette anche fighe da compagnia perchè il climber le porta per rendere più bello una eventuale foto panoramica dellla falesia.

2) la f**a capace, rarissimo esemplare di f**a che scala più forte di quasi tutti gli uomini li presenti in falesia. Fa tiri allucinanti, con naturalezza e leggiadria, dove invece nerboruti uomini per passare danno fondo a tutte le loro bielle. E' guardata con amirazione e bava alla bocca dalla stra grande maggioranza dei climber che rischianodi far precipitare lo/la sfortunata/o climber a cui stanno facendo sicura
SE NON TI PIACE INCASTRARE CHE c***o VIVI A FARE?
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Messaggioda Sbob » ven set 04, 2009 9:40 am

cinetica ha scritto:
Sbob ha scritto:-lo spirito d'avventura che va a farsi benedire se trovi tutto spittato a raffica.


questo lo hai solo se vai su terreni sconosciuti o quasi
mica a ripetere le solite classiche

Infatti, mi e' capitato di fare un giretto in una zona del tutto dimenticata... non una traccia o un ometto... non un'anima in giro... veramente affascinante.

Comunque anche fare una via attrezzandosela da uno spirito "pionieristico"... insomma costruirsi da se' protezioni e soste e' piu' bello che trovarsi la pappa pronta.
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Re: Differenze arrampicata sportiva-alpinistica

Messaggioda simo il 4 CG » ven set 04, 2009 9:46 am

Fokozzone ha scritto:Questo vuole essere un argomento assolutamente NON polemico.
Poichè noto una tendenza a considerare assodata la distanza tra l' attività arrampicatoria falesistica e quella alpinistica, come due mondi separati, mi piacerebbe sviscerarne le differenze.

Per come vivo io questi due ambiti direi che gli aspetti caratteristici sono
-l' ambiente: da una via alpinistica mi aspetto un percorso (anche con una certa lunghezza minima, sotto gli 8 tiri mi muovo malvolentieri per una via) sito in un luogo alpestre (quindi a distanza di sicurezza da strade carrozzabili, ipermercati, discoteche e simili) dove godere di spazi abbastanza incontaminati (che richiedono quindi un certo avvicinamento), magari con un punto d' arrivo significativo (la vetta).
- la motivazione:in montagna ricerco la simbiosi con l' ambiente anche attraverso la comprensione del terreno su cui mi sto muovendo (dopo un po' indovino quello che la roccia ha da offrirmi), il piacere delle bellezze naturali (in cui galleggio, più che osservarle dall' esterno), la soddisfazione per l' efficacia della scalata (Se sono andato senza incertezze, ho fatto gli obbligati e ho tirato 4 chiodi magari sono contentissimo, in falesia se tiro 4 chiodi su una via penso che ho fatto schifo), un certo senso di autosufficienza, nell' organizzazione dell' itinerario (compresa una certa responsabilità per le protezioni da piazzare e le manovre da gestire).
- il lavoro di squadra: quindi affiatamento col compagno, la collaborazione non-competitiva, la gestione delle emozioni per un buon clima umano.

In falesia l' attività si concentra sul miglioramento personale, sulla tecnica, sulla sfida alla difficoltà, sul raggiungimento del senso del limite, sulla ricerca del senso di potenza, anche fisico, preparato da adeguati allenamenti (e lo dice un debole!) e qualche volta sul relax che dà un rito che si protrae da anni (corde, moschettoni, magnesite, soci, usuali passaggi) in un ambiente sicuro.
La differenza di chiodatura per me è solo una conseguenza dell' ultimo comma sulla motivazione alpinistica e dell' ultimo comma falesistico.

Attendo le vostre


ciao fok, tt ok?
bellissima qs frase:
(quindi a distanza di sicurezza da strade carrozzabili, ipermercati, discoteche e simili)


ciao ciao
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Messaggioda gug » ven set 04, 2009 10:09 am

In falesia se faccio un resting su difficoltà alla mia portata mi incazzo, in montagna a volte li faccio per capire dove andare nei metri sopra per non trovarmi nei casini e quando becco la soluzione giusta me ne compiaccio anche.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda rediquadri » ven set 04, 2009 11:39 am

Omselvadegh ha scritto:
Falco5x ha scritto:
Davide.DB ha scritto:Poveri illusi..
la gnocca si trova trova al mare.. li è endemica..
in montagna trovi qualche raro esemplare trapiantato.. o adattato..

Sì però per attaccare con la gnocca di mare bisogna esserci allenati con allenamento specifico, a me non riesce (non riusciva... :( ).
Sarà perché uno quando è fuori del suo ambiente non riesce a essere sé stesso, e questo la gnocca lo percepisce.
Mentre la gnocca di monte, anche se numericamente assai minoritaria, però è già autoselezionata, è più vicina alla mia mentalità, per cui attaccare con questa mi riesce (riusciva.La.. :cry: ).
gnocca di falesia non l'ho mai conosciuta, mi fa un po' paura. :?


esistono 2 tipi di gnocche da falesia:
1) la f**a incapace, che si fa issare ocn degli argani su qualsiasi tiro. è veramente f**a e per ciò gli si perdonano schiamazzi urli miagolii che emette per arrivare in catena (naturalmente da seconda) dette anche fighe da compagnia perchè il climber le porta per rendere più bello una eventuale foto panoramica dellla falesia.

2) la f**a capace, rarissimo esemplare di f**a che scala più forte di quasi tutti gli uomini li presenti in falesia. Fa tiri allucinanti, con naturalezza e leggiadria, dove invece nerboruti uomini per passare danno fondo a tutte le loro bielle. E' guardata con amirazione e bava alla bocca dalla stra grande maggioranza dei climber che rischianodi far precipitare lo/la sfortunata/o climber a cui stanno facendo sicura


:lol: :smt044
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Messaggioda Lapo79 » ven set 04, 2009 11:54 am

....se per "gnocca" si intende "essere umano di genere femminile", non sono d'accordo... ne vedo/incrocio abbastanza spesso in giro per monti!!

Il discorso cambia se "gnocca" definisce "Donzella di ineguagliabile bellezza"...

Cmq forse ce ne sono poche in parete perchè a volte gli uomini si fidano di più di un nerboruto "socio" maschiaccio, piuttosto che di una donnina!

:lol:
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Messaggioda pasasò » ven set 04, 2009 12:13 pm

per gnocca credo che si intendesse tutto ciò che non piscia in piedi... :lol:

e su vie in montagna poco si vede. :oops:

Manca nella categorizzazione dell'Omselvadegh la "gnocca dell'8aista", disolito pezzo di ragazza nata sotto il segno dello smalto da unghie alla francaise e che viene pacheggiata svogliatamente ai piedi della falesia mentre il suo tapyno, preoccupato della tenuta dell'unghia sul microappiglio, è totalmente all'oscuro di quanto becco diventerà di li a pochi nanosecondi.
Le previsioni davano brutto tempo, ma noi siamo Guzzisti e per noi l'acqua non è un problema, purché non ci tocchi di berla...by G.C Mandello
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Messaggioda Lapo79 » ven set 04, 2009 12:19 pm

.....io non faccio pipì in piedi... (e ho capito un mese fa perchè l'imbrago "si stacca dietro"!) ...ringrazio le cenge comode.... non sono una strapotenza.... ma sono un "donnino" che ogni tanto si trova appeso a qualche paretina!! :wink:

....ecco, nessuno nota le ragazze in parete, non è che NON CE NE SONO!! :cry:
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Messaggioda cristiano_bonetti » ven set 04, 2009 16:15 pm

All'inizio facevo la falesia per prepararmi per la montagna ... il primo anno ho letto per un inverno intero la relazione della normale al Campanile Basso, per poi farla all'apertura dei rifugi ... avevo una motivazione fortissima ... poi il livello è cresciuto e in montagna, su vie classiche, ho cominciato a non avere più soddisfazione dal punto di vista tecnico ... poi il livello è cresciuto ancora e ho visto che per aumentare la soddisfazione in montagna in realtà dovevo aumentare il livello di rischio ... e un giorno un fortissimo climber della mia zona mi ha aperto gli occhi, chiedendogli perché non andasse in montagna mi rispose "a me di fare un 6a di 500 metri non me ne frega niente" ...

Questa frase mi è rimasta ben impressa nella mente ... e ci ho pensato ogni volta che, a fronte di poche soddisfazioni dal punto di vista tecnico, ho percepito di essere esposto a rischi molto elevati, roccia marcia, blocchi di mezzo quintale staccati da un cazzone sopra di me, cattivo tempo, doppie su ancoraggi su cui ho dovuto pensarci bene prima di appendermi ...

Alla fine in montagna vado a far trekking così mi godo l'ambiente più rilassato e con meno rischi e in falesia vado ad arrampicare ... in fondo in fondo ho scoperto anch'io che "a me di fare un 6a di 500 metri non me ne frega niente" ...

Io per ora l?ho risolta così ? poi magari in futuro andranno più gnocche in montagna e ritroverò la giusta motivazione ...
:lol:
Ogni volta che parli di un grado che non fai prima devi fare almeno 100 trazioni ...
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Messaggioda cinetica » sab set 05, 2009 16:27 pm

Lapo79 ha scritto:.....io non faccio pipì in piedi... (e ho capito un mese fa perchè l'imbrago "si stacca dietro"!) ...ringrazio le cenge comode.... non sono una strapotenza.... ma sono un "donnino" che ogni tanto si trova appeso a qualche paretina!! :wink:

....ecco, nessuno nota le ragazze in parete, non è che NON CE NE SONO!! :cry:


un donnino che si chama Lapo ? 8O
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Messaggioda monteleone » sab set 05, 2009 17:25 pm

cristiano_bonetti ha scritto:All'inizio facevo la falesia per prepararmi per la montagna ... il primo anno ho letto per un inverno intero la relazione della normale al Campanile Basso, per poi farla all'apertura dei rifugi ... avevo una motivazione fortissima ... poi il livello è cresciuto e in montagna, su vie classiche, ho cominciato a non avere più soddisfazione dal punto di vista tecnico ... poi il livello è cresciuto ancora e ho visto che per aumentare la soddisfazione in montagna in realtà dovevo aumentare il livello di rischio ... e un giorno un fortissimo climber della mia zona mi ha aperto gli occhi, chiedendogli perché non andasse in montagna mi rispose "a me di fare un 6a di 500 metri non me ne frega niente" ...

Questa frase mi è rimasta ben impressa nella mente ... e ci ho pensato ogni volta che, a fronte di poche soddisfazioni dal punto di vista tecnico, ho percepito di essere esposto a rischi molto elevati, roccia marcia, blocchi di mezzo quintale staccati da un cazzone sopra di me, cattivo tempo, doppie su ancoraggi su cui ho dovuto pensarci bene prima di appendermi ...

Alla fine in montagna vado a far trekking così mi godo l'ambiente più rilassato e con meno rischi e in falesia vado ad arrampicare ... in fondo in fondo ho scoperto anch'io che "a me di fare un 6a di 500 metri non me ne frega niente" ...

Io per ora l?ho risolta così ? poi magari in futuro andranno più gnocche in montagna e ritroverò la giusta motivazione ...
:lol:


premesso che ogni approccio è giusto, compreso il tuo; in montagna ci si va per l'ambiente, per la sfida, per conoscere la natura e se stessi, per imparare... perché è montagna. Se dovessimo eliminare ogni incognita e pericolo, allora per assurdo conviene anche camminare nei centri commerciali, invece che sui sentieri...
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