Montagna e spiritualità

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda nicola_r » mer ago 26, 2015 11:14 am

paul mone ha scritto:
nicola_r ha scritto:
Quando mi racconti che:
Una delle cose che mi piace dello scalare è questo, ritrovare il mio essere animale, come se fosse un tornare alle origini. Un "divertimento" come "uscita dal sè", complesso e costruito, per ritrovare un "sè" più semplice e arcaico.


questo per me rientra in una definizione ampia di spiritualità


Abbe', allora anche allo stadio c'è spiritualità in abbondanza. E pure in coda in autostrada. E in un rave. E a volte pure sulla tazza del cesso :-)

Ciao


No dai, al cesso e in autostrada, tendenzialmente no :mrgreen: . Al rave e allo stadio invece ti confermo che possono ritrovarsi alcuni aspetti di tipo spirituale/religioso (nel senso socio-antropologico del termine). Sui Rave c'è una letteratura socio-antropologica anche abbastanza sviluppata per quanto riguarda i suoi aspetti religiosi https://scholar.google.it/scholar?hl=it&q=rave+sacred&btnG=&lr=, ma anche sugli stadi. Ma al di là delle questioni di definizione che possono essere complesse e talvolta poco intuitive, ciò che conta è capirsi. Lasciamo da parte sentimenti buonisti e simili: la spiritualità non ha necessariamente a che fare con questo. Potremmo forse parlare, invece di "spiritualità" che è troppo connotata (e forse ha aspetti che non calzano effettivamente con il caso della montagna), di dimensione esistenziale, senso esistenziale? Forse è più laico, terreno ed adatto?
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda nicola_r » mer ago 26, 2015 11:19 am

funkazzista ha scritto:
nicola_r ha scritto:
quando torni giù sei sempre il povero cristo che va al lavoro, ha le sue gioie e dolori quotidiani, la vita vera, insomma.


Dici che l'esperienza che fai in montagna non ti lascia qualcosa che porti dentro anche nella vita quotidiana?

Si, il desiderio di tornarci :twisted:


Fammi capire, quindi nella tua esperienza trovi che la vita quotidiana è meno significativa rispetto alla tua attività in montagna :?:
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda funkazzista » mer ago 26, 2015 11:29 am

nicola_r ha scritto:
funkazzista ha scritto:
nicola_r ha scritto:
quando torni giù sei sempre il povero cristo che va al lavoro, ha le sue gioie e dolori quotidiani, la vita vera, insomma.


Dici che l'esperienza che fai in montagna non ti lascia qualcosa che porti dentro anche nella vita quotidiana?

Si, il desiderio di tornarci :twisted:


Fammi capire, quindi nella tua esperienza trovi che la vita quotidiana è meno significativa rispetto alla tua attività in montagna :?:

Definisci "significativa".
Non lo so... sta di fatto che quando sono ad arrampicare non ho desiderio di tornare in ufficio, o andare a fare la spesa :smt102
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda flavmeister » mer ago 26, 2015 11:37 am

nicola_r ha scritto:
flavmeister ha scritto:Nicola, mi piace pensare che tu sia piuttosto giovane.

[... cut ...]
Ciao, spero di non averti offeso, non era mia intenzione


Se speri di non aver offeso, allora sotto sotto sai di essere un po' in torto. Magari crescendo capirai dove sta il tuo errore :mrgreen:


Forse ho capito: hai passato la sessantina? :lol:

nicola_r ha scritto:Il concetto di massima esposizione ricorre nei discorsi di Messner e di molti altri alpinisti. Certo la montagna potrà essere affrontata anche con prudenza. Gli approcci possibili sono molteplici. :)


Guarda, con il massimo rispetto per ciò che Messner ha fatto come alpinista, non riesco a prendere troppo sul serio i discorsi e gli scritti suoi e di altri, molti altri, alpinisti. Guadagnarsi da vivere con la montagna non è facile, hai bisogno di visibilità, pubblicità, devi vendere la tua immagine e ogni prodotto che sei in grado di mettere in vetrina. Per cui vanno bene anche la retorica neio libri e le frasi ad effetto nelle interviste o negli interventi, hanno tutto il diritto di farlo come io ho quello di interessarmi ad altro.
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda flavmeister » mer ago 26, 2015 11:43 am

Danilo ha scritto:...
perchè non goderne e urlare ai quattro venti la nostra felicità di essere riusciti a toccare un'essenza impalpabile?


Tu dici? a me pare di toccare serci ruvidi e friabili più che essenze impalpabili (delle quali avverto l'odore nella maglietta e nei calzettoni a fine giornata)....
....però spesso gioisco, in silenzio.... (sarà qui che sbaglio, me lo sto domandando)
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda flavmeister » mer ago 26, 2015 11:45 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:A proposito di nulla ( :mrgreen: )

[...]

Credo sia questo il sentire che ci accomuna al principe Siddhartha che duemilacinquecento anni fa cercò e trovò in sé la risposta.

Meditativi saluti
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda giorgiolx » mer ago 26, 2015 11:51 am

flavmeister ha scritto: a me pare di toccare serci ruvidi e friabili

perchè sbagli montagne, vai sulle pale...li di friabile non c'è niente :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda nicola_r » mer ago 26, 2015 11:57 am

flavmeister ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:A proposito di nulla ( :mrgreen: )

[...]

Credo sia questo il sentire che ci accomuna al principe Siddhartha che duemilacinquecento anni fa cercò e trovò in sé la risposta.

Meditativi saluti
TSdG


8O porca miseria =D>


Le tue parole mi evocano il senso di una grande concretezza e trovo sensato il tuo punto di vista. Mi sfugge invece il tuo punto di vista sul brano riferito al Buddha... c'è qualcosa che condividi? Forse il senso di fragilità e impermanenza?
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda rf » mer ago 26, 2015 12:40 pm

nicola_r ha scritto:c'è qualcosa che condividi? Forse il senso di fragilità e impermanenza


ma hai appena finito un'esame e cerchi conferma del tuo grado di preparazione o davvero PENSI quello che scrivi?

Di sicuro ho rinnegato i miei anni passati sui libri per concentrarmi sulle cose più grandi di me (v. sopra) in maniera più semplice e diretta possibile, perché fronzoli e orpelli linguistici nascondono quasi sempre pochezza di contenuto.

MA! Ma...

Quando giro come un cretino nella nebbia cercando l'avvicinamento a una via che so potenzialmente pericolosa, sta per venire buio, non sento più il mio socio e fa un freddo del porco... ecco! Esattamente in QUEL momento l'impermanenza è un concetto che mi torna utile.
Perché anziché incazzarmi con me stesso per aver sbagliato e mi preparo a un bivacco di cacca, penso che c'è qualcuno che sta peggio di me
Ultima modifica di rf il mer ago 26, 2015 13:49 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mer ago 26, 2015 13:00 pm

giorgiolx ha scritto:
nicola_r ha scritto:Che sbadato... sono Nicola! :wink:


nicola chi??? :roll:


perché giorgiolx è più chiaro? :twisted:
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda nicola_r » mer ago 26, 2015 13:55 pm

rf ha scritto:
nicola_r ha scritto:c'è qualcosa che condividi? Forse il senso di fragilità e impermanenza


ma hai appena finito un'esame e cerchi conferma del tuo grado di preparazione o davvero PENSI quello che scrivi?

Di sicuro ho rinnegato i miei anni passati sui libri per concentrarmi sulle cose più grandi di me (v. sopra) in maniera più semplice e diretta possibile, perché fronzoli e orpelli linguistici nascondono quasi sempre pochezza di contenuto.

MA! Ma...

Quando giro come un cretino nella nebbia cercando l'avvicinamento a una via che so potenzialmente pericolosa, sta per venire buio, non sento più il mio socio e fa un freddo del porco... ecco! Esattamente in QUEL momento l'impermanenza è un concetto che mi torna utile.
Perché anziché incazzarmi con me stesso per aver sbagliato e mi preparo a un bivacco di cacca, penso che c'è qualcuno che sta peggio di me


E perché ti cacci in queste situazioni?
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda rf » mer ago 26, 2015 14:20 pm

nicola_r ha scritto:E perché ti cacci in queste situazioni?


Sono scuse per rimandare la gita all'Ikea durante i week end, che domande...

E tu perché ti cacci nell'impermanenza?

Le parole... le parole sono importanti! Cit.
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda flavmeister » mer ago 26, 2015 14:51 pm

nicola_r ha scritto:
flavmeister ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:A proposito di nulla ( :mrgreen: )

[...]

Credo sia questo il sentire che ci accomuna al principe Siddhartha che duemilacinquecento anni fa cercò e trovò in sé la risposta.

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Le tue parole mi evocano il senso di una grande concretezza e trovo sensato il tuo punto di vista. Mi sfugge invece il tuo punto di vista sul brano riferito al Buddha... c'è qualcosa che condividi? Forse il senso di fragilità e impermanenza?


No, no, oppure sì, forse. Chissà, dovrei capirci qualcosa per poter condividere. Il plauso era per il volteggio multiculturale del tacchino: da Siddharta a Benigni e ritorno
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda nicola_r » mer ago 26, 2015 14:54 pm

rf ha scritto:
nicola_r ha scritto:E perché ti cacci in queste situazioni?


Sono scuse per rimandare la gita all'Ikea durante i week end, che domande...

E tu perché ti cacci nell'impermanenza?

Le parole... le parole sono importanti! Cit.


Trovo che la colpevolizzazione delle parole sia un dramma dei nostri tempi. Tempi impermanenti, per fortuna! :-D
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda rf » mer ago 26, 2015 15:04 pm

nicola_r ha scritto:Trovo che la colpevolizzazione delle parole sia un dramma dei nostri tempi. Tempi impermanenti, per fortuna!


stai dicendo che spari cazzate a vanvera senza sentirti in colpa?

guarda che vengo li
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda nicola_r » mer ago 26, 2015 15:06 pm

flavmeister ha scritto:
nicola_r ha scritto:
flavmeister ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:A proposito di nulla ( :mrgreen: )

[...]

Credo sia questo il sentire che ci accomuna al principe Siddhartha che duemilacinquecento anni fa cercò e trovò in sé la risposta.

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8O porca miseria =D>


Le tue parole mi evocano il senso di una grande concretezza e trovo sensato il tuo punto di vista. Mi sfugge invece il tuo punto di vista sul brano riferito al Buddha... c'è qualcosa che condividi? Forse il senso di fragilità e impermanenza?


No, no, oppure sì, forse. Chissà, dovrei capirci qualcosa per poter condividere. Il plauso era per il volteggio multiculturale del tacchino: da Siddharta a Benigni e ritorno


Ok... :)
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer ago 26, 2015 15:17 pm

Beh, per correttezza devo ribadire che il post non è farina del mio sacco, ma un copia incolla dal sito che ho citato sopra.

Riportati saluti
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda nicola_r » gio ago 27, 2015 7:45 am

EvaK ha scritto: Mentre scalo, se sono nella condizione di forma fisica e mentale, riesco a far venire fuori l'animale. Ed è l'animale, solo lui senza altri condizionamenti esterni, che fa si che la mia scalata si concluda per il meglio. L'animale è puro istinto, astuzia, tattica, istinto di conservazione. Non serve altro.

Una delle cose che mi piace dello scalare è questo, ritrovare il mio essere animale, come se fosse un tornare alle origini. Un "divertimento" come "uscita dal sè", complesso e costruito, per ritrovare un "sè" più semplice e arcaico


Cerco di riprendere il tema, se a qualcuno intratteressa continuare, chiedendo cortesemente che non venga continuamente interrotto da continui OT dei non interessati.

Accertato che la lettura di Evola non trova riscontro, c'è qualcun'altro che invece si ritrova nelle parole di EvaK?
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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda EvaK » gio ago 27, 2015 8:19 am

nicola_r ha scritto:Grazie EvaK per questo bella ed espressiva testimonianza della tua esperienza.
Mi piacerebbe molto se anche qualcun altro raccontasse la sua esperienza.

Voglio specificare anche una cosa. Vedo che molti rifiutano il concetto di "spiritualità", tuttavia bisognerebbe capire cosa significa questo concetto nella testa di ognuno e quindi capire nello specifico cos'è che si rifiuta di questo concetto. Infatti, come ogni parola si colora delle esperienze e delle idee personali. Magari molti qui pensano alla spiritualità come ad un mondo di "molle" lirismo poetico fatto di sospiri vezzosi e fantasie. Ma, per esempio, alcune pratiche ascetiche sono di una durezza fisica ed una concretezza estrema.

Quando mi racconti che:
Una delle cose che mi piace dello scalare è questo, ritrovare il mio essere animale, come se fosse un tornare alle origini. Un "divertimento" come "uscita dal sè", complesso e costruito, per ritrovare un "sè" più semplice e arcaico.


questo per me rientra in una definizione ampia di spiritualità, per cui forse dovremmo trovare un nuovo termine e qualche interpretazione più calzante. Tutte le tecniche spirituali e religiose si propongono una trasformazione di sé che solitamente va nella direzione dell'incorporeità, ma che può ben andare in direzione opposta, verso l'animalità. Tendenzialmente infatti, la spiritualità cerca il contatto con l'origine: se credi in Dio, la trovi in Dio, ma se hai una visione della natura umana più terrena, puoi ben trovare l'origine nell'animalità che si nasconde in sé. Per fare un esempio nel campo spirituale, una delle meditazioni proposte da Osho passano per la liberazione della spontaneità interiore (urla, salti, grida privi di qualunque inibizione).


Forse quanto ho scritto potrebbe in qualche modo fare dell'arrampicata che ho descritto una possibile pratica meditativa. Però questo è molto legato alla contingenza: su una via affollata per esempio non è possibile che si verifichi quanto ho scritto (almeno per me), immagino la situazione in cui sei pigiato in sosta con un'altra cordata e ti pesti i piedi (già doloranti) o senti le urla blocca mollatutto recupera ecc....
quando torni giù sei sempre il povero cristo che va al lavoro, ha le sue gioie e dolori quotidiani, la vita vera, insomma.

Dici che l'esperienza che fai in montagna non ti lascia qualcosa che porti dentro anche nella vita quotidiana?

Potrebbe essere un esercizio spirituale interessante...ma al tempo stesso pericoloso. Bisognerebbe passare per un processo di mediazione di quello che si può e quello che non si può riportare "qui".
Per ora ti dico che no, anche perchè negli ultimi tempi ho cercato proprio di separare dentro di me le due vite, altrimenti non ne venivo più fuori.

Potrei definirmi una romantica illuminista, credo nella ragione e la mia formazione è molto lontana da pratiche spirituali di qualunque genere. SOlo negli ultimi tempi ho iniziato a valutare la possibilità di pratiche e pensiero che vadano al di là della costruzione di concetti, categorie e ricerca filosofica cui sono sempre stata abituata... è come se avessi aperto un po' la porta, ma devo ancora capire se è una strada che desidero percorrere e in cui credo, oppure no.
"Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne" (Immanuel Kant)

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Re: Montagna e spiritualità

Messaggioda EvaK » gio ago 27, 2015 8:27 am

Aggiungo e provoco:
le decisioni si prendono con la Ragione e con il Cuore, si agisce per mezzo del Corpo.... lo Spirito... che cos'è? Che dimensione è?
"Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne" (Immanuel Kant)

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