Gian Piero Motti

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Re: Gian Piero Motti

Messaggioda espo » mar dic 02, 2014 12:02 pm

funkazzista ha scritto:Ma appunto che?
Siamo tutti come Motti?
Parla per te! :mrgreen:


no siamo tutti che arrampichiamo. per lui questo era già esser falliti. almeno io ho sempre capito così
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda espo » mar dic 02, 2014 12:06 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
Sul tema del "parassitismo sociale", beh, mi sembra ingeneroso appioppare quest'accusa solo ad alpinisti e climber: a questo punto il discorso dovrebbe valere per tutte le attività umane che non abbiano una diretta ricaduta positiva sul prossimo (tanto per dire, tutti gli sport nessuno escluso).



no no che parassitismo sociale nello sport. lo sport fa pil e paga imposte molto + tante attività non ludiche.

alpinismo e arrampicata fanno girare un sacco di soldi, creano posti di lavoro. quindi hanno ricaduta positiva sul prossimo così come ogni attività umana che sia legale. poi c'è il benessere non economico anche quello importante.
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar dic 02, 2014 12:15 pm

espo ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
Sul tema del "parassitismo sociale", beh, mi sembra ingeneroso appioppare quest'accusa solo ad alpinisti e climber: a questo punto il discorso dovrebbe valere per tutte le attività umane che non abbiano una diretta ricaduta positiva sul prossimo (tanto per dire, tutti gli sport nessuno escluso).



no no che parassitismo sociale nello sport. lo sport fa pil e paga imposte molto + tante attività non ludiche.

alpinismo e arrampicata fanno girare un sacco di soldi, creano posti di lavoro. quindi hanno ricaduta positiva sul prossimo così come ogni attività umana che sia legale. poi c'è il benessere non economico anche quello importante.


Il PIL lo aumentano anche il gioco d'azzardo, la prostituzione, la vendita di sostanze intossicanti (legali o meno...).

Quando parlavo di attività con ricaduta positiva sul prossimo, mi riferivo a quelle intrinsecamente utili, non a una ricaduta "indiretta" di tipo economico.

Salud
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda VYGER » mar dic 02, 2014 13:14 pm

Mi permetto di ricordare che, ora come in passato, essere adulti, produttivi, amministrare [piccole o grandi] ricchezze non era concesso a tutti.
Il potere è funzione necessariamente scarsa in una società.
E gli esclusi dal potere, che cosa facevano?

Andavano a morire in guerra, o facevano gli schiavi o i servi nella gleba nei campi, o i giullari a corte.
Nel tempo le società si sono organizzate per affidare compiti anche ai soprannumerari.
Anzi, c'è stato un breve periodo di tempo - dagli anni '60 del secolo scorso a più o meno il 2000 - in cui anche ai soprannumerari e agli schiavi era permesso salire nella scala sociale, se fossero stati abbastanza bravi [tipo, se salivano i Dru in prima solitaria].

Adesso la risorsa "potere" è tornata a essere scarsa...
Quindi il fatto che qualche soprannumerario se ne vada a zonzo per monti mi pare pratica autosacrificale molto più - come dire? - accettabile e tutto sommato divertente che andare in guerra o lavorare a 500 € al mese [se va bene] in un supermarketo o in un call center.
Anzi, come dice Espo, si contribuisce anche alla crescita del PIL [o, meglio, a ridurne il calo].
Questi kapitalisten...
Estrarrebbero sangue anche dalle rape...

:roll:

Le società - non solo in India - sono gerarchiche [sono organizzate a caste].
L'oscura tendenza a scendere nell'abisso, presente in chiunque punta all'alto tramite l'arrampicata, nella sua ombra IMHO nasconde - tra le altre cose - questa induzione ipnotica a morire presente in ogni forma di forzata categorizzazione sociale.

In tutte le società arcaiche i padri limitavano ai figli l'accesso al potere [Ouranos e Kronos che divorano i loro figli, Abramo che sacrifica Isacco].
Nel tempo questa forma di gestione ai centri di influenza si è trasformata, ma non è mutata nella sua essenza.
Non a tutti gli uomini della nostra società è consentito diventare adulti.
Alcuni sono convinti, con varie forme di ipnosi [o, per essere più precisi, tramite sistemi di rinforzo, assenza di rinforzo inibizione, in famiglia e negli altri gruppi sociali] a restare eterni fanciulli, anche a 80 anni.

Non intendo dire che c'è un gomblotto, eh?
No...
Sono forme di organizzazione sociale, che funzionano senza necessità di controllo o coordinamento da parte di qualcuno.
L'importante - secondo me - è rendersi conto dell'induzione ipnotica e agire per il proprio bene con la maggiore libertà possibile.

Colpevolizzare un alpinisten perché non opera a favore del bene pubblico...
Beh, insomma...
A suo modo lo fa...
Spesso togliendo il disturbo prima del tempo.

Chi fosse interessato ad approfondire la questione, può leggere con profitto "Gli dei dentro l'uomo" di Bolen.
In quel testo i processi che influenzano alcuni perché vadano ai vertici e altri perché passino la maggior parte del loro tempo nel dostoevskiano sottosuolo sono spiegati in maniera molto precisa.

Pace a voi!

:mrgreen:
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda espo » mar dic 02, 2014 16:07 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Quando parlavo di attività con ricaduta positiva sul prossimo, mi riferivo a quelle intrinsecamente utili, non a una ricaduta "indiretta" di tipo economico.

Salud
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e allora + che mai quello che facciamo noi + intresicamente utile

John Keating: Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.
massimo

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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda PIEDENERO » mar dic 02, 2014 16:17 pm

espo ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Quando parlavo di attività con ricaduta positiva sul prossimo, mi riferivo a quelle intrinsecamente utili, non a una ricaduta "indiretta" di tipo economico.

Salud
TSdG


e allora + che mai quello che facciamo noi + intresicamente utile

John Keating: Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, la fiqua :mrgreen: sono queste le cose che ci tengono in vita.

:lol:

sto diventando monotono lo so, ma ... insomma...vabbè dai
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda giudirel » mar dic 02, 2014 16:35 pm

VYGER ha scritto:Colpevolizzare un alpinisten perché non opera a favore del bene pubblico...
Beh, insomma...
A suo modo lo fa...
Spesso togliendo il disturbo prima del tempo.


Il tema non è colpevolizzare.
Il tema è che magari poi lui stesso gnaa faa e poi appunto toglie il disturbo.
La questione non è sociale. E'molto personale.
Il tema è costruirsi una rete di sicurezza davvero adatta a se stessi senza farsi fottere dagli schemi altrui.
Personalmente il giro economico attorno all'alpinismo non mi piace per niente, e tanto meno in qualche modo lo riscatta dalle sue magagne.
Per fortuna anzi che è misero.
Chissà come urlerebbe forte Ondra se fosse pagato come un calciatore di serie C... :wink: :wink: :wink: :wink: :wink:
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda espo » mar dic 02, 2014 16:51 pm

giudirel ha scritto:Personalmente il giro economico attorno all'alpinismo non mi piace per niente, e tanto meno in qualche modo lo riscatta dalle sue magagne.
Per fortuna anzi che è misero.
Chissà come urlerebbe forte Ondra se fosse pagato come un calciatore di serie C... :wink: :wink: :wink: :wink: :wink:


bisogna però distinguere il giro "ingaggi" dal giro "produzione".

le fabbriche che producono materiale che poi viene usato sono una realtà che da posti di lavoro.

l'uso di persone forti pagate per arrampicare fare filmati e quanto altro è deplorevole.

personalmente non sono mai andato a vedere una serata di alpinismo arrampicata in cui c'era da pagare un biglietto. distrugge ogni sogno che le immagini mi possano trasmettere.
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda A.D.V. » mar dic 02, 2014 19:35 pm

Bellissimo questo thread.
Molti spunti interessanti, che se non altro aiutano a riflettere su qualcosa di più pratico e “utile” rispetto alle 200 discussioni “guscio sì/guscio no”.

Avendo letto libri e scritti di Motti mi piacerebbe intervenire: ho letto numerosi commenti che lasciavano intravedere una certa “frenesia” contenuta nel pensiero di Motti che lo avrebbe poi portato alla sua fine.
Io la penso diversamente: Motti e alcuni suoi contemporanei hanno cercato di spostare l’ approccio alla montagna dall’ idea dolorosa-lammeriana della “spedizione” (che al pubblico più vasto sembra piacere di più ancora oggi-vedi Messner, Bonatti, Moro ecc.) ad una fortemente più tecnica; dal nulla, numerose attività che prima venivano considerato un semplice allenamento ad un Alpinismo più nobile acquistavano un’ importanza derivata dalla forte specializzazione in ognuna di esse(penso a Gian Carlo Grassi nell’ arrampicata su ghiaccio, o ai primi timidi “vagiti” del sassismo…).

Si è cercato di sconfiggere fino in fondo l’ idea di “conquista” della vetta, preferendo un approccio che guardasse alla montagna come ad un “parco giochi” dove le numerose “frange” dell’ alpinismo potessero convivere all’ insegna di un’ evoluzione tecnica che si basasse semplicemente sulle capacità tecniche a discapito delle esagerazioni e delle “brutture” di un certo alpinismo più estremo e masochista.

Ovviamente tali cambiamenti epocali non furono mai perseguiti fino in fondo (e qui, secondo me, si colloca la depressione di Motti) anche per i motivi elencati da giudirel: citerei come esempio il passo ne “i falliti” dove Motti sulle Jorasses si deprime vagando con la mente ai momenti passati sui pascoli bassi a giocare a pallone o a star disteso con la morosa (“centro commerciale” anyone…)

Secondo me la “pace con l’ alpe” non è mai stata raggiunta, nemmeno attraverso i vari Nuovi Mattini (e Motti questo lo capì) in quanto la disgregazione dell’ alpinismo nei vari free-ice-bouldering ecc. ecc. si è sciolta in una deriva di tipo sportivo (e qualcuno citava i mondiali a bardonecchia) che di fatto ha imprigionato (nuovamente) tali “sottinsiemi” dell’ alpinismo in nuove Ortodossie: ranking, classifiche, arbitri eccetera eccetera.
Quindi di fatto “sconfitto un drago ne veniva fuori un altro”.

In conclusione: al di là del discorso (interessantissimo) sulla base psicologica/sociale dell’ alpinismo, credo che il fatto che io- coglioncello di 21 anni nato e cresciuto dall’ altra parte d’ Italia rispetto a Motti- senta il bisogno di spararci cazzate probabilmente indecifrabili per voi, dimostri come un’ analisi propriamente scientifica/oggettiva dell’ alpinismo sia superflua e (forse) inutile.

Come Motti (secondo Mila) sovra-analizzò la personalità di Gervasutti nella sua “storia”, così io credo di sovra- analizzare la sua persona, ma a beneficio mio e della salute dell’ alpinismo: e anche lì si incontra una contraddizione nella vita e in quanto fatto da GPM: l’ unico compendio, l’ unica “storia dell’ alpinismo” degna di essere letta è quella che ognuno di noi si costruisce grazie alle proprie esperienze e/o idee maturate (si spera) sul campo.

D’ altronde se le discussioni sulla montagna gravitassero semplicemente su gradi/vie/freddi dati “scientifici” non credo si raggiungerebbe mai lo “stato di magnifica confusione” che rende unica questa “cosa” (ho finito i sostantivi per "alpinismo").

Quindi viva gli sproloqui, le provocazioni, i pipponi, i deliri ecc. ecc.
Grazie a tutti
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda VECCHIO » mer dic 03, 2014 16:28 pm

Eh, gli ORIENTALI, razza superiore, quasi come quella centrale !!!
Un scemata fa sempre bene.

Cavoli ADV ha solo 21 anni e già sa o ha capito tante cose e in più rilancia !!!

ADV direi "ammesso" al clan dei giovani alpinisti italiani, almeno come testa, poi se scali bene ti andrà ancor meglio.
Dai che con te siete in una ventina........... anche se poi quelli veramente attivi alla grande son meno della metà.
Contattali e unisciti a loro.
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda espo » mer dic 03, 2014 23:01 pm

A.D.V. ha scritto:
In conclusione: al di là del discorso (interessantissimo) sulla base psicologica/sociale dell’ alpinismo, credo che il fatto che io- coglioncello di 21 anni nato e cresciuto dall’ altra parte d’ Italia rispetto a Motti- senta il bisogno di spararci cazzate probabilmente indecifrabili per voi, dimostri come un’ analisi propriamente scientifica/oggettiva dell’ alpinismo sia superflua e (forse) inutile.



superflua forse perchè esistono tanti alpinismi quanti sono gli alpinismi e ognuno trova la sua realtà che non essendo sovraponibile alle altre non è analizzabile se non fine a se stessa.

inutile non direi. lo scambio di informazioni e di analisi aiuta sempre a capire di + se non diventa patologia interiore come per gpm
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda al » mer dic 03, 2014 23:09 pm

Il fatto è uno solo:
Motti è un uomo del suo tempo: pone problemi e offre risposte datate.
"Hero the zero" negli intenti dell'autore, quando lo scrisse, di "provocazione assoluta" ora fa ridere: stilisticamente, contenutisticamente, strutturalmente.
Motti è modernariato concettuale. Materiale significativo per descrivere un periodo che è finito. Come dice Benigni nel "Piccolo diavolo": Gli Hittiti son tutti morti.

Motti, nonostante tutte le pippe psico teoriche che si tirava è un esponente dell'alpinismo da lui tanto criticato: uno che cercava un senso, teoretico, psicologico, emotivo, filosofico,morale, in una attività in cui, da un lato trovava espressione un carattere umano, ma che era ed è uno svago.

Motti sta all'alpinismo come un professore universitario di filosofia sta a, chessò, Aristotele.

Motti riposi in pace.
ora l'alpinismo, l'arrampicata, sono un altra cosa.
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda Payns » mer dic 03, 2014 23:50 pm

Eehhh meno male che ci sono vecchio e al. Senza le loro psichedeliche interpretazioni tantononhouncazzodafare tutto il forum, anzichedico, tutto il melio del melio alpinistico non avrebbe capito una beata fava su Motti. Ora chiedo a PM, al CAAAAAAAI e al ministero deli trasporti di patrocinare un bel congresso con i due sopracitati come relatori.
Cosi potró andare da un'altra parte alla ricerca delle antiche sere in tutta serenitá.
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda giudirel » gio dic 04, 2014 9:47 am

Payns vecchio brontolone. :wink: :wink: :wink:
Solidarizzo perchè appartengo alla stessa categoria...

A.D.V. ha scritto:Motti e alcuni suoi contemporanei hanno cercato di spostare l’ approccio alla montagna dall’ idea dolorosa-lammeriana della “spedizione” (che al pubblico più vasto sembra piacere di più ancora oggi-vedi Messner, Bonatti, Moro ecc.) ad una fortemente più tecnica
...
Ovviamente tali cambiamenti epocali non furono mai perseguiti fino in fondo…
...
Secondo me la “pace con l’ alpe” non è mai stata raggiunta


Condivido gli spunti del sedicente ventunenne nordesticolo (non è che sei un vekkio trippone di Cuneo e ci stai pigliando per il kulo?) e mi scuso contestualmente per gli omissis. Non intendono stravolgere il discorso ma focalizzarlo.

In definitiva io credo che Motti disponesse per indole, storia e opportunità degli strumenti di analisi della realtà abbastanza raffinati, anche se inevitabilmente datati come è stato detto. Ma nonostante fossero datati gli hanno consentito di guardare molto avanti in un ambiente dove hanno sempre predominato e contnuano a predominare i calibani, gli incolti, i buzzurri. Come è del resto normale in ogni ambiente dove alla fine ciò che conta è la prestanza fisica e a ben guardare in ogni ambiente tout court.
Motti ha contemplato il tramonto dell'alpinismo che erroneamente chiamiamo aristocratico ma dovremmo chiamare borghese, che in Piemonte si è espresso al massimo ed è perdurato più che altrove (voglio dire i Sella non venivano da Treviglio), e l'instaurarsi dell'alpinismo proletario ed eroico. Alpinismo che tendeva a schiacciare le persone sulle vie che si dovevano fare, e percorsi camerateschi e associazionistici (almeno a chiacchiere), caratterizzato da elaborazioni teoriche rudimentali e ritenute superflue e soprattutto da un certo azzeramento della fantasia.
Questo alpinismo, i suoi calzettoni rossi e la sua puzza di piedi ci hanno afflitto sostanzialmente fino al risveglio del nuovo mattino e del sassismo, che nel loro velleitarismo, atteggiamento provocatorio e protagonismo ancora una volta borghese, hanno condiviso con il '68 le buone e cattive cose. Qualcosa indubbiamente è cambiato ma la reazione non si è fatta attendere e l'inerzia del sistema ha portato regoli calcolatori, misurazioni, scale di gradi sempre più complicate ed in definitiva due palle.
Ma io rimpiango i bei tempi in Gigi Mario aveva il coraggio di dire che la Walker (era un mito per tutti) fa cagare e Mariacher restituiva il 90% delle grandi vie dolomitiche al loro fondamentale essere noiosi ghiaioni dove un buon arrampicatore avrebbe perso il suo tempo. Non importa che queste affermazioni siano vere (un po' lo sono), conta il loro valore di provocazione, il desiderio di staccare, di affermare principi che rovescino la tradizione e destabilizzino l'ordine costituito. Ma buona parte dell'ambiente, all'inizio magari in sordina e poi sempre più apertamente, ha lavorato per la restaurazione. Per il buon vecchio establishment,
Ad esempio vi rendete conto che in Italia esiste una roba come il CAAI e che i piemontesi del medesimo hanno buttato via l'ultimo sabato di bel sole sulla pippa se riammettere gli ex CAAI che sono diventati guide?
Se io tenessi all'alpinismo mi verrebbe da vomitare. Se ci tenessi molto magari farei pure come Motti.
Visto che per mia fortuna non me ne frega un cippa e che lo considero come una scusa per affrontare il terzo tempo (che è pur sempre il clou della giornata) con meno sensi di colpa per il mio livello di colesterolo... sopravvivo benissimo. :D :D :D :D :D :D :D :D :D
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda pablo75 » gio dic 04, 2014 10:18 am

post da salvare :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda VECCHIO » gio dic 04, 2014 10:23 am

Attenti agli occidentali, son in gran parte super conservatori tradizionalisti falsi e permalosi !!!
Miotti era del CAAI e guai da molti occidentali a chi lo critica !!!
E in più lui teneva molto a quel riconoscimento.
E loro, caaiani occidentali, lo stan ancora elogiando.

Ecco ora alcune cose si stan chiudendo.

Ma se non si apre tutto ai giovani si resta dei "muffiti". :wink:
I giovani devono poter fare qualsiasi alpinismo, anche quello sulle pareti, senza "barboni muffiti e intrallazzati" che li ostacolano per restare "belli" e non si accorgono di essere ormai dei brocchi rimbambiti.
E fare qualsiasi alpinismo non vuol mai dire fare sempre quello che vien pubblicizzato o raccontato.
Bisogna agire in modo che la storia venga fatta dai giovani, non solo raccontata da chi non l'ha fatta e poco capisce di ciò che scrive o dice.
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda Payns » gio dic 04, 2014 10:51 am

Vecchio. Non è che io sono conservatore o falso.
Sei tu che hai una prosopopea e una auto referenzialità che mi sta sui coglioni.
Incanti per l'appunto i giovani, ma io che sono un vecchierello, riconosco a distanza e a fiuto quelli come te, perché troppi ne ho incontrati.
Scrivi, scrivi senza che si capisca mai una fava di quel che dici. Hai presente i guru degli anno 60 che sparavano minchiate psichedeliche mentre pensavano: "l'importante è che si trombi"?
Nel caso specifico poi di questo topic scrivi solo emerite cazzate che dimostrano la tua assoluta inconsistenza. Sei la dimostrazione che spesso il curriculum alpinistico porta molte persone a pensare. "io so io e voi nun siete un gazzo"

E prima di dare del caiano occidentale a qualcuno, informati.

Meno male che c'è Rel e per l'appunto qualche giovane che riescono a fare un'analisi dii senso compiuto.

P.s. A proposito. Motti non è Miotti. Sono due tizi diversi. Non fosse per altro che uno è morto e l'altro e vivo.
Miotti era del CAAI e guai da molti occidentali a chi lo critica !!!


P. P.s. Su una cosa hai ragione. Largo ai giovani. Dovremmo tutti e due cancellarci da questo forum. Per sempre. Accetti?
Ultima modifica di Payns il gio dic 04, 2014 10:54 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda pablo75 » gio dic 04, 2014 10:52 am

vero in parte, vecchio.
molti di quelli che hanno fatto (e fanno) la storia, quella vera, non la sapevano o volevano raccontare
senza mecenati o mediocri alpinisti secondi in cordata ma primi nella penna che ne raccontassero le gesta, certi miti sarebbero rimasti sconosciuti o sottovalutati
senza gli scritti di motti il piemontese, che miotti il lombardo è un'altra (bella) storia, non sarebbero venuti a galla molti alpinisti suoi coetanei che hanno fatto la storia, e molti giovani di allora, che poi lo sono diventati, forse neanche sarebbero stati alpinisti se non avessero letto gp motti e quei pochi altri, reinhard karl ad esempio, capaci di spingerti all'azione e al confronto, con sè stessi prima che con gli altri, già solo con le parole
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda espo » gio dic 04, 2014 12:24 pm

giudirel ha scritto:Ad esempio vi rendete conto che in Italia esiste una roba come il CAAI e che i piemontesi del medesimo hanno buttato via l'ultimo sabato di bel sole sulla pippa se riammettere gli ex CAAI che sono diventati guide?


è evidente che chi fa convegni nel tempo libero col sole sta all'alpinismo come un cammello sta al mare....

forse la parte tempo libero col sole si può omettere

amen ....
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Re: Gian Piero Motti

Messaggioda grizzly » gio dic 04, 2014 12:32 pm

giudirel ha scritto:... Ad esempio vi rendete conto che in Italia esiste una roba come il CAAI e che i piemontesi del medesimo hanno buttato via l'ultimo sabato di bel sole sulla pippa se riammettere gli ex CAAI che sono diventati guide?


Un Accademico aspetta l'orrida turmenta per forgiar esempi d'acciaio in eroica audacia nell'affrontare lo scatenìo degli elementi in una mai appagata lotta con l'indomita Alpe... Bum-bum-bum rullo di tambur... e partun le Valkirie... :mrgreen:
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