morti in questi giorni..

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda Jocondor » gio mar 16, 2006 18:32 pm

Devo dire che mal sopporto i fenomeni che analizzando un incidente (di cui in genere le informazioni disponibili sono molto scarse), riescono a rassicurarsi dicendo "a me non sarebbe capitato".

E devo dire che è una reazione istintiva anche mia.

Solo che non è vero.

Conosco abbastanza la zona del Monte Prado dove i due poveretti sono morti assiderati.

E' la prima volta che sento di due assiderati per una bufera in Appennino e di giorno; 3-400 metri sopra il rifugio dove avevano passato la notte.

Le previsoni del venerdì (meteo Febbio, solitamente molto attendibile e dettgaliato) erano queste:

"Domenica 12-03-2006: Tratti soleggiati al mattino con qualche addensamento in vicinanza del crinale. In giornata aumento della copertura partendo dai comparti orientali e, entro sera, potranno verificarsi locali nevicate, più probabili in altimetrica e in direzione est (Romagna). Gli eventi potranno risultare nevosi anche in bassa collina nelle zone raggiunte dalla fenomenologia. Temperature in forte calo. Rinforza la bora ovunque con accentuata sensazione di freddo in Appennino.
Stato della libera atmosfera - quota zero termico: 300 m - Temperatura a 2000 m: -15°C.
Temperatura prevista a 800 m: min. -7°C ; max. -2°C
Temperatura prevista a 1200 m: min. -9°C ; max. -4°C
Venti: moderati da nord-est con sensibili rinforzi sui passi e crinali esposti alla corrente."

Con queste previsioni, sarei stato pronto anche io ad andare al Prado, di certo con attenzione al tempo e comunque in modo da essere rientrati nel primo pomeriggio.

Invece ero a casa, a scontare le conseguenze di un "volo" fatto durante il rientro da una salita su ghiaccio, il 12 febbraio: una piccola placca di giaccio nascosta tra le foglie, ed un volo secco di oltre due metri, con atterraggio in un torrente; il tutto circa due minuti dopo che mi ero tolto i ramponi, in un tratto di bosco dove eravamo già passati al mattino senza ramponi, e dopo che avevo detto al mio compagno "ricordiamoci di fare attenzionen al ghiaccio".
...devi imparare a leggere, oppure il tuo cervello è bruciato......
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Messaggioda fabri » gio mar 16, 2006 19:00 pm

Una spiegazione potrebbe essere il cambiamento repentino di domenica scorsa.
Io ero in Apuane a Nord.
Nel giro di poche decine di minuti siamo passati da 0° e calma piatta a -10°, vento veramente forte e nuvole ovunque.

All'inizio del tiro avevo solo il pile e aperto.
Arrivato alla sosta ho dovuto mettermi addosso tutto quello che avevo nello zaino.

Chi èra sul sentiero ed improvvisamente si è trovato tra la neve e le nubi sarà stato colto di sorpresa.

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Messaggioda cornacchione » ven mar 17, 2006 12:07 pm

cuorpiccino ha scritto:Ma certa gente che va in giro con l'allerta meteo della protezione civile per neve, freddo e vento, ma gli lo ha ordinato il dottore? Almeno vai per boschi, o in posti che conosci, vacci preparato, vacci coperto. Sarà, ma non capisco proprio. :cry:



questa esposizione di banalità te la potevi risparmiare. ma che bravo che sei tu! certo ognuno di noi è preparato ad eventi imprevisti o imprevedibili, ma sino ad un certo punto! e visto le forze che può mettere in gioco la natura, quel punto è prossimo allo zero: se uso il casco certo mi proteggo da cadute di sassi, ma se questo sasso pesa più di 100 grammi so che è il casco è assolutamente inutile. ti potrei fare 100 esempi simili a questo. se avessi dovuto aspettare sempre le condizioni sicure non sarei mai uscito di casa!!
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Messaggioda SCOTT » ven mar 17, 2006 20:42 pm

cornacchione ha scritto:
cuorpiccino ha scritto:Ma certa gente che va in giro con l'allerta meteo della protezione civile per neve, freddo e vento, ma gli lo ha ordinato il dottore? Almeno vai per boschi, o in posti che conosci, vacci preparato, vacci coperto. Sarà, ma non capisco proprio. :cry:



questa esposizione di banalità te la potevi risparmiare. ma che bravo che sei tu! certo ognuno di noi è preparato ad eventi imprevisti o imprevedibili, ma sino ad un certo punto! e visto le forze che può mettere in gioco la natura, quel punto è prossimo allo zero: se uso il casco certo mi proteggo da cadute di sassi, ma se questo sasso pesa più di 100 grammi so che è il casco è assolutamente inutile. ti potrei fare 100 esempi simili a questo. se avessi dovuto aspettare sempre le condizioni sicure non sarei mai uscito di casa!!


Quoto .

...troppo semplice, da dietro la tastiera, sentenziare...

Io di errori di valutazione e di altro genere ne ho fatti molti in montagna, e probabilmente altri ne farò...
...finchè sopravvivi agli errori ne fai tesoro per esperienze future e questo ti permette di evitarne di simili...
...in caso contrario... :roll:

Queste persone hanno pagato il prezzo più alto per i loro errori... :(

Ciao.
a nin pos piò!!!
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Messaggioda cialtrone » ven mar 17, 2006 21:50 pm

cornacchione ha scritto:
cuorpiccino ha scritto:Ma certa gente che va in giro con l'allerta meteo della protezione civile per neve, freddo e vento, ma gli lo ha ordinato il dottore? Almeno vai per boschi, o in posti che conosci, vacci preparato, vacci coperto. Sarà, ma non capisco proprio. :cry:



questa esposizione di banalità te la potevi risparmiare. ma che bravo che sei tu! certo ognuno di noi è preparato ad eventi imprevisti o imprevedibili, ma sino ad un certo punto! e visto le forze che può mettere in gioco la natura, quel punto è prossimo allo zero:(snip)
Questa te la potevi risparmiare tu. Cuorpiccino non ha affatto detto banalità. Anzi.
Una allerta meteorologica della protezione civile, peraltro miratissima, non è una stupidata.
Se esci, sui monti, devi sapere assolutamente quello che fai. E non è affatto uguale a zero, come asserisci. In montagna vento moderato significa wind chill di almeno una ventina di gradi sotto la temperatura esterna che senti. Se ci stanno -5, con 30 km/h te ne senti -23. E credimi, se non lo sai sono cazzi tuoi, ma se lo sai, non è come sapere zero, è sapere esattamente quello che ti serve. Con una temperatura tale, devi saperti muovere, devi saperti comportare, devi essere equipaggiato, devi essere disposto a sputare l'anima, anche se sei a Viareggio.
Altrimenti stai a casa senza troppo rompere i coglioni.
Oppure fai cose adeguate alla capacità tecnica e conoscitiva tua. Non è questione di aspettare condizioni sicure, che evidentemente non esisteranno mai. La questione è aspettare condizioni sicure PER LE PROPRIE CONOSCENZE E CAPACITA'. Ovvero essere consapevoli senza bluff di cosa è l'ambiente alpino e di cosa si è capaci a fare lì tecnicamente.

Sono inoltre assolutamente in accordo con Kluge che ci è da stupirsi di quanta poca gente si schianti (me compreso) rispetto alle minchionate che si vedono, sentono e leggono (quiddentro a nastro).
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Messaggioda Il DonA » sab mar 18, 2006 11:53 am

dademaz ha scritto:bhe mi pare volesse dire che minimo c'era pericolo 3 (ipotizzando in alcune zone ci fosse pericolo superiore)....non mi sembrava la definizione del pericolo 3. anche xchè pericolo minimo che minch....vorrebbe dire??? :D

bravo, provo a spiegarmi con altre parole..."...c'era almeno pericolo 3..."
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Messaggioda Jocondor » sab mar 18, 2006 12:49 pm

cialtrone ha scritto:
cornacchione ha scritto:
cuorpiccino ha scritto:Ma certa gente che va in giro con l'allerta meteo della protezione civile per neve, freddo e vento, ma gli lo ha ordinato il dottore? Almeno vai per boschi, o in posti che conosci, vacci preparato, vacci coperto. Sarà, ma non capisco proprio. :cry:



questa esposizione di banalità te la potevi risparmiare. ma che bravo che sei tu! certo ognuno di noi è preparato ad eventi imprevisti o imprevedibili, ma sino ad un certo punto! e visto le forze che può mettere in gioco la natura, quel punto è prossimo allo zero:(snip)
Questa te la potevi risparmiare tu. Cuorpiccino non ha affatto detto banalità. Anzi.
Una allerta meteorologica della protezione civile, peraltro miratissima, non è una stupidata.
Se esci, sui monti, devi sapere assolutamente quello che fai. E non è affatto uguale a zero, come asserisci. In montagna vento moderato significa wind chill di almeno una ventina di gradi sotto la temperatura esterna che senti. Se ci stanno -5, con 30 km/h te ne senti -23. E credimi, se non lo sai sono cazzi tuoi, ma se lo sai, non è come sapere zero, è sapere esattamente quello che ti serve. Con una temperatura tale, devi saperti muovere, devi saperti comportare, devi essere equipaggiato, devi essere disposto a sputare l'anima, anche se sei a Viareggio.
Altrimenti stai a casa senza troppo rompere i coglioni.
Oppure fai cose adeguate alla capacità tecnica e conoscitiva tua. Non è questione di aspettare condizioni sicure, che evidentemente non esisteranno mai. La questione è aspettare condizioni sicure PER LE PROPRIE CONOSCENZE E CAPACITA'. Ovvero essere consapevoli senza bluff di cosa è l'ambiente alpino e di cosa si è capaci a fare lì tecnicamente.

Sono inoltre assolutamente in accordo con Kluge che ci è da stupirsi di quanta poca gente si schianti (me compreso) rispetto alle minchionate che si vedono, sentono e leggono (quiddentro a nastro).


Il concetto di proporzione alle proprie capacità è giusto.

Solo come astrazione, però: capita spesso che gente anche molto esperta sbagli a giudicare le condizioni; e di conseguenza muoia.

Quindi, se capita agli esperti, può capitare anche a chi non lo è.
E allora? cosa si fa, si resta a casa in attesa di diventare esperti? No di certo.

Ma almeno chi muore ha il diritto al rispetto da parte di chi giudica; abbiamo il pieno diritto di giudicare, dopo esserci informati, ma soprattutto per trarre partito, per riflettere su quell'errore, ed evitarlo in futuro, e non per sentirsi superiori.

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