In montagna... da soli.

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

In montagna... da soli.

Messaggioda tommy~ » mar lug 31, 2007 13:05 pm

"Mai nar da soli en montagna"

Ecco quello che mi han sempre ripetuto "i veci", anche io ho sempre pensato che andare da soli a spasso isa un pò pericoloso, non si sa mai può sempre accadere che ti pigli una storta o ti arriva un sasso in testa e ti ritrovano mezzo assiderato o mangiato dalle grolle...

però c'è anche da dire che la montagna è silenzio e solitudine, con gli sci d'alpinismo mi piace proprio questo, la completa e totale indipendenza...

"I am a man who walks alone"
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Messaggioda ElEtTronE » mar lug 31, 2007 13:51 pm

Anche a me piace di più andare da solo, almeno finchè sarò in "cattiva compagnia"...alla fine è vero che è più pericoloso, ma non vedo perchè evitare sempre il pericolo... a patto di essere cosciente del rischio che si corre.
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Messaggioda Falco5x » mar lug 31, 2007 15:28 pm

Non c'è alcun dubbio, andare da soli ha il suo fascino. L'ho fatto e lo faccio tuttora.
La solitudine amplifica il gusto della scoperta, aumenta il grado di concentrazione sul percorso e l'attenzione all'ambiente. La solitudine è quasi una droga, mi rende euforico.
A volte penso però che sarebbe idiota lasciarci la pelle solo per la banale ragione che è mancata la mano di un compagno quando serviva, e dunque la scelta di andare solo può anche rivelarsi particolarmente grave e sofferta.
Tra i vantaggi c'è poi anche il non dover negoziare con nessuno le varianti al percorso, le decisioni in merito a un allungamento o accorciamento dello stesso, non dover rallentare troppo se l'altro è più stanco o non doverlo pregare di rallentare se accade l'inverso.
Ma per me l'andare solo ha anche, sorprendentemente, la connotazione di una maggiore voglia di socializzare. Perché è proprio quando mi trovo in tale condizione che esprimo al meglio la mia capacità di relazione verso le persone che incontro lungo i sentieri, ai bivacchi, sulle forcelle. Il rapporto che a volte così si instaura è tanto prezioso quanto effimero perché al termine della giornata si estingue, vive poche ore solo per alimentare il mio scrigno mentale dei ricordi. È capitato che in tal modo io abbia conosciuto persone con le quali ho riscontrato affinità spirituali sorprendenti. A molte di loro non ho nemmeno chiesto il nome, non ho mai tentato di reincontrarle, sono spuntate tutte dalla mia solitudine per ritornarci dopo avermi fatto il dono breve e prezioso della loro compagnia.
Ma ho famiglia, e con l'avanzare degli anni il peso della responsabilità aumenta di conserva con il rischio che possa cogliermi qualche malore improvviso. E allora andare da solo diventa una scelta ogni volta più sofferta. Ho così raggiunto il compromesso di andare in posti non troppo deserti, ma a volte il richiamo del selvatico e dell'inconsueto si fa sentire più forte e io pur cercando il compagno non lo trovo per motivi anche banali. Per mantenere fede al mio proposito dovrei allora rinunciare o cambiare meta. Ne ho la forza? Non sempre. Domani ad esempio se nessun altro risponde all'appello che ho inserito nella sezione ritrovi di questo forum, andrò da solo in un posto dove incontrare qualcuno sarà davvero improbabile. Forse un giorno smetterò, ma domani no di sicuro.
:wink:
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Messaggioda tommy~ » mar lug 31, 2007 17:51 pm

Falco5x ha scritto:La solitudine amplifica il gusto della scoperta, aumenta il grado di concentrazione sul percorso e l'attenzione all'ambiente. La solitudine è quasi una droga, mi rende euforico.


anche per me è così, io vado spessissimo a correre in posti deserti da solo.

da solo sto da Dio! ^^
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Messaggioda Roberto » mar lug 31, 2007 17:58 pm

Vado quasi sempre da solo, quest' anno sempre, e direi che sono un' ottima compagnia :lol:
Un po mi manca il "compagno" con cui spartire le sensazioni e le emozioni, ma non devo spartire neppure la soddifazione :wink:
Forse è stata un' evoluzione, forse una necessità, ma da solo mi sembra di vivere a pieno l' esperienza montagna.
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Messaggioda ds019283 » mar lug 31, 2007 18:56 pm

Da quando ho finito la terza media vado in montagna da solo. Ho provato a fare il Grignone in una sola giornata da solo a 14 anni. Sofrtunatamente abitando sul lago ma ai piedi della Grigna i miei amici hanno sempre preferito il lago, roba che per quanto mi riguarda potrebbe anche prosciugarsi. Io sono dell'idea che se deve suiccedere qualcosa di brutto si vede che era destino. Se si sa usare la testa già buona parte degli infortuni si evitano. Poi troppe volte gli infortuni, chiamiamoli così, sono dovuti a cause accidentali. Poi andare da soli ha il vantaggio di dover rehgolare passo e fatica solo sul proprio fisico.

Comunque io credo che sia molto importante avvisare almeno dove si è direttie quale via si farà. In questo modo in caso di non rientro o in caso di problemi qualcuno con noi ci sarà...
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Messaggioda asalalp » mar lug 31, 2007 19:05 pm

Anche io tante volte vado da solo anche perchè non si trova sempre il compagno.

Andare da soli è sicuramente un' emozione da provare, vai al tuo ritmo, ti fermi quando ti pare per scattare una foto o riposarti. Inoltre puoi fermarti e stare un momento in silenzio ad ascoltare i rumori della natura.
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Messaggioda Gigi64 » mer ago 01, 2007 2:53 am

Anch'io sono un solitario, e condivido tutte quanto avete già scritto, sul fattore sicurezza ricordo tempo fa di aver espresso il quesito al mio ottimo amico Renato Cresta di Macugnaga, classe '36, ex capitano degli alpini paracadutisti, comandante della Taurinense, uomo di grande esperienza e grande umiltà per quanto riguarda la montagna.
La sua risposta fu che condivideva anche lui quelle sensazioni che si provano solo quando si è soli in quel contesto, e per la sicurezza vale più di tutto il principio per il quale se quando sei in compagnia ad un passaggio delicato e pericoloso ci pensi due volte prima di farlo, quando sei da solo ci pensi dieci volte, e se è il caso non lo fai...

Io ho sempre applicato questo principio, devo dire che le pochissime volte in cui mi sono fatto male ero con altri, quando sono da solo e ho un passaggio rischioso non ho nessuno da raggiungere, ci metto il tempo che mi ci vuole, e poi a dire la verità il fatto di poter contare solo su me stesso mi porta a sentirmi ancora più vicino alla natura in cui sono immerso, avvicinandomi a quell'attenzione, a quella concentrazione nei propri gesti e all'interpretazione minuziosa del terreno che hanno solo gli animali, per i quali anche una ferita o una frattura invalidante non grave può portare a conseguenze estreme, o a quella che avevano i nostri progenitori, in tempi in cui era normale dover contare solo su se stessi!

Tutto questo in tempi in cui la maggior parte della gente se dimentica il cellulare a casa va in panico, come se ad ogni metro dovesse succedere qualcosa e non puoi chiamare altri per essere aiutati, così spesso mi chiedo come reagirebbero molti in tanti posti di montagna dove il cellulare non prende e devi contare solo su te stesso...
La tecnologia è una gran cosa, la stiamo usando in questo contesto per comunicare, però non ne dobbiamo diventare schiavi, e quale miglior disintossicazione di... un bel giro in solitario in mezzo alle nostre belle montagne? ;)
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Messaggioda najaru » mer ago 01, 2007 8:09 am

partire ed andare da soli...va bene

ma una volta sono andato con tre tipi.....e non ho voluto salire in un posto che ritenevo pericoloso....e son rimasto solo ma con grosse difficolatà a trovare il tragitto di ritorno.....quando avevo gia camminato 5 ore e ne dovevo camminare almeno ancora 6 ore.....e c erano solo strapiombi.... :cry:
poco piacevole
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Messaggioda M@zzo » mer ago 01, 2007 9:39 am

Anche io amo andare da solo in montagna.
Ricordo che al termine del corso CAI avevo la sensazione che quello non fosse andare in montagna e così, per reazione, la prima uscita andai a ficcarmi tutto solo soletto in un bel canale facendo poi i conti con la paura.
Comunque due regole sono importanti:
lasciar detto dove si va, che percorso si segue e quali sono i tempi di massima;
portarsi dietro il cellulare e tenerlo acceso, si sa mai.

e last but don't least...non fare da soli scialpinismo!
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » mer ago 01, 2007 9:51 am

M@zzo ha scritto:Anche io amo andare da solo in montagna.
Ricordo che al termine del corso CAI avevo la sensazione che quello non fosse andare in montagna e così, per reazione, la prima uscita andai a ficcarmi tutto solo soletto in un bel canale facendo poi i conti con la paura.
Comunque due regole sono importanti:
lasciar detto dove si va, che percorso si segue e quali sono i tempi di massima;
portarsi dietro il cellulare e tenerlo acceso, si sa mai.

e last but don't least...non fare da soli scialpinismo!



mah....

non mi sembra che tu abbia le idee tanto chiare...

conviene che tu vada in montagna con le gite del CAI :twisted:

curiosità...
il cellulare va tenuto acceso per aver le batterie scariche in caso d'uso o perchè esalando l'ultimo respiro pensi di non riuscire ad accenderlo?
o più semplicemente perchè senza il risuonare continuo di suonerie varie ti senti troppo solo?
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Messaggioda scheggia » mer ago 01, 2007 9:55 am

bello andare da soli in montagna, bellissimo, ma in realtà non si è mai soli del tutto ... si parla con noi stessi ... ci si ascolta ... e si gode in modo unico dei stupendi posti dove andiamo a divertirci ... però avere il giusto compagno e comunque fantastico :wink:
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Messaggioda M@zzo » mer ago 01, 2007 10:04 am

sergio-ex63-ora36 ha scritto:
M@zzo ha scritto:Anche io amo andare da solo in montagna.
Ricordo che al termine del corso CAI avevo la sensazione che quello non fosse andare in montagna e così, per reazione, la prima uscita andai a ficcarmi tutto solo soletto in un bel canale facendo poi i conti con la paura.
Comunque due regole sono importanti:
lasciar detto dove si va, che percorso si segue e quali sono i tempi di massima;
portarsi dietro il cellulare e tenerlo acceso, si sa mai.

e last but don't least...non fare da soli scialpinismo!



mah....

non mi sembra che tu abbia le idee tanto chiare...

conviene che tu vada in montagna con le gite del CAI :twisted:

curiosità...
il cellulare va tenuto acceso per aver le batterie scariche in caso d'uso o perchè esalando l'ultimo respiro pensi di non riuscire ad accenderlo?
o più semplicemente perchè senza il risuonare continuo di suonerie varie ti senti troppo solo?


Beh...
la cosa più intelligente in effetti è non dire a nessuno dove vai, anzi magari di che vai al mare, poi non portare assolutamente con te il cellulare e se lo porti mi raccomando...spento e in fondo allo zaino...così non ti disturba!
:roll:

curiosità: perchè adoro la mia suoneria no!?
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Messaggioda najaru » mer ago 01, 2007 10:10 am

scheggia ha scritto:bello andare da soli in montagna, bellissimo, ma in realtà non si è mai soli del tutto ...


...puoi sempre chiedere aiuto a dio!
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Messaggioda Roberto » mer ago 01, 2007 10:11 am

Scusate l' autoreferenza, ma lo scalare in solitaria per me è questo:

"Certo è che in parete da soli il tempo cambia registro, la teoria della relatività si spiega e dimostra.
Quando si è raggiunta una certa dimestichezza con il metodo e si hanno le giuste capacità tecniche e atletiche per una salita in solitaria, i rituali della scalata, i meccanismi, gli imprevisti, gli ostacoli e le paure; si svolgono ad un ritmo costante e collaudato.
Non c'è fretta e neppure calma, tutto diventa "logico".
Anche un accidente, come una corda impigliata, il saccone che si incastra, un friend che non vuole uscire, vengono affrontati con un misto tra rassegnazione e determinazione.
Passano le ore, a volte i giorni, e si arrampica con metodo, senza parlare ma non in siìlenzio, visto l' affollamento che c'è in testa.
Tutto il ragionamento interiore è preso dai meccanismi della salita.
La concentrazione raggiunge livelli inusitati, il mondo si restringe al tiro che stai salendo.
Sei in una bolla, la "bolla del solitario", questa ti accompagna nel tuo salire e scendere, ti protegge da interferenze che non siano la scalata.
Si raggiunge l' estasi dell'assoluta meditazione, il distacco dalla realtà, in pratica ti senti come drogato dalle tue azioni.
A qualcuno sembrerà esagerato, ma non è questione di cazzate come l' adrenalina, l' emozione... non ci si butta col paracadute o a testa in giù con due elastici alle caviglie; si entra in un mondo parallelo, dove tempo e ragione sono diversi dal nostro."
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Messaggioda gug » mer ago 01, 2007 10:22 am

Mi piace andar da solo a camminare, ci vado sempre quando vado in bici, mi piace anche la falesia da solo, ma in montagna ad arrampicare non ci sono mai andato e non so se lo farei. Forse perchè è terribilmente macchinoso, forse perchè l'ambiente mi incute troppo timore, non so, però proprio per questo capisco il fascino di questa esperienza.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda gug » mer ago 01, 2007 10:26 am

Roberto, mi piacerebbe se inserissi quì il racconto della solitaria di "Di notte la luna", l'avevo letto all'inizio del forum, ma poi si è perso e mi piacerebbe rileggerlo.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda najaru » mer ago 01, 2007 10:27 am

Roberto ha scritto:Scusate l' autoreferenza, ma lo scalare in solitaria per me è questo:

"Certo è che in parete da soli il tempo cambia registro, la teoria della relatività si spiega e dimostra.
Quando si è raggiunta una certa dimestichezza con il metodo e si hanno le giuste capacità tecniche e atletiche per una salita in solitaria, i rituali della scalata, i meccanismi, gli imprevisti, gli ostacoli e le paure; si svolgono ad un ritmo costante e collaudato.
Non c'è fretta e neppure calma, tutto diventa "logico".
Anche un accidente, come una corda impigliata, il saccone che si incastra, un friend che non vuole uscire, vengono affrontati con un misto tra rassegnazione e determinazione.
Passano le ore, a volte i giorni, e si arrampica con metodo, senza parlare ma non in siìlenzio, visto l' affollamento che c'è in testa.
Tutto il ragionamento interiore è preso dai meccanismi della salita.
La concentrazione raggiunge livelli inusitati, il mondo si restringe al tiro che stai salendo.
Sei in una bolla, la "bolla del solitario", questa ti accompagna nel tuo salire e scendere, ti protegge da interferenze che non siano la scalata.
Si raggiunge l' estasi dell'assoluta meditazione, il distacco dalla realtà, in pratica ti senti come drogato dalle tue azioni.
A qualcuno sembrerà esagerato, ma non è questione di cazzate come l' adrenalina, l' emozione... non ci si butta col paracadute o a testa in giù con due elastici alle caviglie; si entra in un mondo parallelo, dove tempo e ragione sono diversi dal nostro."



piacerebbe anche a me
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Messaggioda scheggia » mer ago 01, 2007 10:32 am

najaru ha scritto:
scheggia ha scritto:bello andare da soli in montagna, bellissimo, ma in realtà non si è mai soli del tutto ...


...puoi sempre chiedere aiuto a dio!


bah Dio è sempre con me se per questo ... ma tu non puoi capire cosa intendevo... :wink:
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Messaggioda quilodicoequilonego » mer ago 01, 2007 11:58 am

scheggia ha scritto:
najaru ha scritto:
scheggia ha scritto:bello andare da soli in montagna, bellissimo, ma in realtà non si è mai soli del tutto ...


...puoi sempre chiedere aiuto a dio!


bah Dio è sempre con me se per questo ... ma tu non puoi capire cosa intendevo... :wink:


senza cell è tutta un'altra cosa :twisted:

per me ognuno deve fare quello che si sente, e se non è scemo lo fa' per se stesso e basta
enzo
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In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
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