Piste da sci e vegetazione alpina

Sci fuori pista, snowboard, scialpinismo

Piste da sci e vegetazione alpina

Messaggioda Roberto » ven apr 22, 2005 7:49 am

21.04.2005
Piste da sci e vegetazione alpina
Gli impianti e la neve artificiale provocano danni a lungo termine alle piante


Molti ecologisti invocano la necessità di grandi cambiamenti nella gestione delle piste da sci per proteggere alcune delicate piante alpine. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista "Journal of Applied Ecology", il livellamento del terreno mediante macchine e la produzione di neve artificiale stanno modificando significativamente il numero e il tipo di specie vegetali nelle Alpi europee.
Sonja Wipf dell'Istituto Federale svizzero per lo studio della neve e delle valanghe e colleghi dell'Università di Zurigo e dell'Università di Potsdam hanno esaminato le specie vegetali presenti presso 12 impianti sciistici svizzeri. Gli scienziati hanno scoperto che, rispetto alle aree più distanti, nei pressi delle piste da sci era presente l'11 per cento di specie in meno: le più colpite erano le specie legnose e quelle che fioriscono prima.
Il maggior danno alla vegetazione sarebbe provocato dalle macchine per livellare il terreno. Questo tipo di danno, inoltre, perdurerebbe più a lungo: i ricercatori hanno trovato piste che erano state livellate oltre 30 anni fa e dove erano stati ripiantati alberi, che ancora non erano tornate alle condizioni originali.
Gli scienziati hanno misurato anche l'impatto della neve artificiale sulla vegetazione, scoprendo che essa provoca cambiamenti nella composizione delle specie, facendo aumentare le piante che fioriscono più tardi e diminuire quelle che fioriscono prima. La causa è lo scioglimento ritardato della neve nelle aree ricoperte dalla neve artificiale, e il fatto che quest'ultima venga prodotta con acqua di fiumi e laghi, che rispetto alla neve naturale contiene più minerali e altre sostanze chimiche.

Sonja Wipf, et al . "Effects of ski piste preparation on alpine vegetation". Journal of Applied Ecology, 42, 306-316 (2005).


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Messaggioda mamo » ven apr 22, 2005 9:33 am

Una magra consolazione sta nel fatto che entro una trentina d'anni , le zone dei comprensori sciistici situate al di sotto dei 1800 metri saranno destinate a scomparire . Questo sempre da studi e ricerche fatte in svizzera , dove , entro il 2030 hanno stimato che il 20% delle stazioni sciistiche del paese chiuderanno ; e chiuderanno proprio quelle dove i comprensori sono situati o totalmente o in gran parte al di sotto di quella quota , dove cioè tra ca 30 anni non nevicherà più in maniera sufficiente a garantire l'attività sciistica . Anche perchè , sempre secondo questi studi , non viene valutato economicamente remunerativo basare l'attività di una stazione sciistica solo ed esclusivamente sulla produzione di neve artificiale.
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Messaggioda Diretur » ven apr 22, 2005 11:37 am

Ci sono notizie che arrivano ogni tanto a colpire la nostra fantasia che hanno dell'incredibile.

Gli studi universitari e le ricerche normalmente analizzano con minuzia e precisione aspetti normalmente poco considerati o trascurati nella logica delle cose che a questo mondo vediamo accadere. Mi immagino questi ricercatori universitari chini sul terreno delle piste da sci ad osservare e catalogare le specie vegetali, i licheni, la composizione del terreno. Li immagino intenti a mettere in un numero infinito di buste di cellophane campioni di qualsiasi cosa rilevano sul terreno oppure nell'aria circostante. Mi piacciono i ricercatori, con quell'aria sempre un po' stonata che ha chi ti aspetti sappia tutto perchè è uno scienziato ed invece sostiene di non sapere niente perchè le osservazioni o le intuizioni che ha avuto non sono state ancora matematicamente provate, dimostrate e "pubblicate". I ricercatori mi piacciono perchè vivono distanti dal mondo, loro si occupano dei fatti, non delle intuizioni.

Normalmente il loro lavoro di ricerca, dopo mesi o anni di studi, articolato in una serie infinita di dati racolti ed elaborati a supporto delle loro tesi viene presentato alla comunità scientifica. Altri scienziati e ricercatori prendono nota delle scoperte o delle conclusioni di questi studi, li verificano e analizzano criticamente a loro volta e poi eventualmente li considerano utilizzandoli come "biografia" a supporto dei propri studi e delle proprie ricerche.

E' così che procede il sapere della comunita scientifica, passo dopo passo, analisi dopo analisi, ricerca dopo ricerca. Studi che analizzano il dettaglio, messi insieme ad altri studi e ad altre ricerche definiscono l'andamento generale delle cose, la tendenza dei fatti accaduti, che accadono e che potrebbero accadere.

Poi ogni tanto accade che questi studi e questi dati finiscano nelle mani di qualche giornalista. I giornalisti sono una razza totalmente diversa dai ricercatori. I giornalisti non hanno mai lo sguardo stonato, quell'aria un po' svampita dei ricercatori che mi piace tanto. I giornalisti hanno uno sguardo molto più vispo e furbo. I giornalisti sono gente scaltra, pratica ed efficente. Perchè quando il giornale è in chiusura non c'è tempo da perdere stando a cercare di capire fino in fondo come stanno le cose. Tanto per scrivere una notiziola di dieci righe, mica serve tutta sta scienza. E poi se lo hanno scritto anche altre testate...

Il giornalista non si preoccupa del [i]sapere[/i]. Il giornalista si preoccupa dell' [i]informazione[/i]. E per essere informati, per un giornalista, non è indispensabile leggere una ricerca fino in fondo, perchè è una enorme perdita di tempo. E' irrazionale. Per essere informati e per informare basta capire il "senso generale della cosa".

Ecco quindi che i giornalisti per sostenere una tesi e per farla digerire agli altri, (cioè a chi li legge, cioè noi, non una comunità scientifica attenta, critica, severa ed informata) partono da una frase o da un fatto marginale, magari insulso, magari trovato per caso in rete o letto su un altro giornale (scritto da un altro giornalista come loro quindi) e giungono ad alla conclusione generale che gli fa comodo. Sostengono [i]essi stessi [/i]la loro tesi.

I ricercatori invece, cioè quelli che si fanno il culo per davvero raccogliendo e catalogando migliaia di bustine di cellophane e di campioni per anni prima di permettersi di dire che in un limitato e specifico contesto è accaduto, accade e presumibilmente (solo presumibilmente) un fatto potrebbe accadere, partono da un contesto generale già compreso, conosciuto ed esplorato ed entrano nello specifico. Sono[i] i fatti stessi [/i]annotati ed elaborati con rigore in prima persona a sostenere la loro tesi, non cose dette o riportate da altri.

E' curiosa questa inversione di ruoli tra scienziati e giornalisti, a me pare.

Ecco perchè quindi ci ritroviamo con un livello di informazione così bassa e penosa. Perchè il sapere ci giunge distorto, piegato alle esigenze dell'audience. Basta guardare un qualsiasi telegiornale all'ora di pranzo per constatare quello che ho appena detto e per scoprire che una notizia banale e insulsa, se ben "lavorata" e "confezionata" diventa accattivante, magari anche uno scoop o comunque argomento di discussione, preoccupazione, eccitazione collettiva. Detto in moneta sonante, "audience". Provate a pensarci, ogni volta che fa un temporale più forte del normale a <Studio Aperto> su Italia1 Bertolaso della Protezione Civile viene intervistato come fosse un generale di corpo d'armata americano di stanza in Iraq davanti ai microfoni della CNN...

Per sapere che le specie legnose sono meno presenti sulla superficie sciabile di una pista da sci che rispetto un bosco, che le specie a fioritura ritardata colonizzano le superfici delle piste con più vigore rispetto a quelle a fioritura precoce non servivano certo anni di studi dell'Università di Zurigo; non credo che queste fossero le finalità dello studio svizzero. Se non ricordo male è sempre agli scienziati Svizzeri che è stata attribuita la "trovata" di impacchettare i ghiacciai con il pvc. L'università, anche in questo caso ha fatto indirettamente ed involontariamente da "garante" alle putt.anate scritte da qualche giornalista, che ha riportato allegramente la notizia che poi ha fatto a sua volta il giro di tutti i giornali, di tutte le rubriche, di tutti i siti internet e di tutti i forum italiani dedicati alla montagna. Se ne è parlato anche su in questo forum, mi pare,

Io credo che tutto questo sia accaduto (parlo adesso della notizia del pvc sui ghiacciai) e accada (in generale), perchè dei banalissimi cacciatori di news che ci riassumono il mondo e la vita in dieci righe di notizie brevi non capiscono niente di montagne, di neve e di noi che ci sguazziamo in mezzo.

Metà ghiacciaio del Presena, sopra il passo Tonale, è già mezzo impacchettato nel tyvek bianco da qualche anno. Gli ecologisti virtuali e "da scrivania" e gli integralisti dello sci alpinismo (compresi anche quelli che salgono a Punta Presena per poi andare come essi sostengono "fuori dal rumore e dal casino" verso il rifugio Mandrone ed il Pisgana) probabilmente non se ne sono mai accorti, perchè salendo con le pelli stanno sempre dall'altra parte rispetto ai teloni bianchi che avvolgono e trattengono quel poco ghiacciaio che rimane. Non se ne sono accorti i giornalisti, perchè a loro "che je frega del Ghiacciaio Presena"?

E non se ne è accorto nemmeno nessuno di noi che ci facciamo tante (apprezzabili) menate parlando e scrivendo nel forum. Io del ghiacciaio incartato lo so da un pezzo, perchè sul ghiacciaio ci lavoro. Ieri, mentre sciavo fuoripista, ci ho fatto un paio di curve sopra, al pvc dell'Università di Zurigo.

Mi è venuto in mente che se voglio difendere le mie montagne devo resistere e continuare a considerarmi "giornalaio" e non "giornalista". E poi ho pensato che forse, per difendere le montagne che amo, dovrei stare ancora di più sulla neve e di meno, molto meno, davanti al pc a leggere tutte le putt.anate che mi propinano come oro colato.

Scusandomi per essere andato lungo e con simpatia

e.
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Messaggioda mamo » ven apr 22, 2005 11:51 am

E poi ho pensato che forse, per difendere le montagne che amo, dovrei stare ancora di più sulla neve e di meno, molto meno, davanti al pc a leggere tutte le putt.anate che mi propinano come oro colato.


Aggiungerei anche , tenere spenta la Tv per il maggior tempo possibile e comprare il meno possibile quotidiani e/o riviste in genere .
L'informazione è uguale all'intrattenimento . :? :evil: :cry:
La valenza di un telegiornale è pari a quella di un cartoon , di un quiz o di un telefilm . Tutta fuffa , robba finta !!!
Ecco la società dell'informazione :!: :!: :!:
Ma scusa , diretur , per te non è un po' come tirarti la zappa sui piedi ?
ciao mamo
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Messaggioda scienziato » ven apr 22, 2005 11:53 am

come non approvare, diretur!!! il giornalista a caccia di scoop è una delle speci più pericolose e ributtanti del paineta. Anche se non tutti noi ricercatori siamo degli agnellini.....

peace and powder

lo scienziato ricercatore

PS non abbiamo solo l'aria stonata, siamo proprio stonati....ho appena scoperto di aver prenotato un volo in olanda per trovare la morosa il giorno in cui devo fare esami a 120 studenti...cheffare? si accettano consigli
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Messaggioda Baldazzar » ven apr 22, 2005 11:57 am

scienziato ha scritto:come non approvare, diretur!!! il giornalista a caccia di scoop è una delle speci più pericolose e ributtanti del paineta. Anche se non tutti noi ricercatori siamo degli agnellini.....

peace and powder

lo scienziato ricercatore

PS non abbiamo solo l'aria stonata, siamo proprio stonati....ho appena scoperto di aver prenotato un volo in olanda per trovare la morosa il giorno in cui devo fare esami a 120 studenti...cheffare? si accettano consigli


:lol: :lol:
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Messaggioda guido6677 » ven apr 22, 2005 11:59 am

scienziato ha scritto:come non approvare, diretur!!! il giornalista a caccia di scoop è una delle speci più pericolose e ributtanti del paineta. Anche se non tutti noi ricercatori siamo degli agnellini.....

peace and powder

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PS non abbiamo solo l'aria stonata, siamo proprio stonati....ho appena scoperto di aver prenotato un volo in olanda per trovare la morosa il giorno in cui devo fare esami a 120 studenti...cheffare? si accettano consigli


pagare il biglietto ai 120 studenti!
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NON MI PREOCCUPEREI MOLTO....

Messaggioda 1QUALUNQUE » ven apr 22, 2005 11:59 am

PER LE SORTI DEL NS PIANETA NON MI PREOCCUPEREI MOLTO, LA NATURA TROVA SEMPRE IL MODO DI SOPRAVVIVERE.
ESTINTI NOI CI SARA' UN' ALTRA SPECIE CHE CONTINUERA' A VIVERE SULLA TERRA.
UNA NOTIZIA CHE HO LETTO (NON MI RICORDO DOVE) ACCENNAVA AL FATTO CHE I GHIACCIAI DELLA NUOVA ZELANDA SONO INVECE IN ESPANSIONE.
SONO ABBASTANZA OTTIMISTA, E RITENGO CHE SIAMO SU QUESTA TERRA DA TROPPO POCO TEMPO PER AVER CAUSATO TUTTI I DANNI DI CUI CI AUTOACCUSIAMO.
PARLIAMO SEMPRE DI POCHE CENTINAIA DI ANNI CHE A CONFRONTO DELL' ETA' DELLA TERRA SONO COME UN BATTITO DI CIGLIA.

E' L' OPINIONE DI "uno qualunque"
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Messaggioda anatretta » ven apr 22, 2005 12:02 pm

scienziato ha scritto:come non approvare, diretur!!! il giornalista a caccia di scoop è una delle speci più pericolose e ributtanti del paineta. Anche se non tutti noi ricercatori siamo degli agnellini.....

peace and powder

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PS non abbiamo solo l'aria stonata, siamo proprio stonati....ho appena scoperto di aver prenotato un volo in olanda per trovare la morosa il giorno in cui devo fare esami a 120 studenti...cheffare? si accettano consigli



per lo scienziato.... portali con te gli studenti :lol: :lol: :lol:
magari la morosa non è contenta????

ciao
federico
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Re: NON MI PREOCCUPEREI MOLTO....

Messaggioda guido6677 » ven apr 22, 2005 12:18 pm

1QUALUNQUE ha scritto:PER LE SORTI DEL NS PIANETA NON MI PREOCCUPEREI MOLTO, LA NATURA TROVA SEMPRE IL MODO DI SOPRAVVIVERE.
ESTINTI NOI CI SARA' UN' ALTRA SPECIE CHE CONTINUERA' A VIVERE SULLA TERRA.
UNA NOTIZIA CHE HO LETTO (NON MI RICORDO DOVE) ACCENNAVA AL FATTO CHE I GHIACCIAI DELLA NUOVA ZELANDA SONO INVECE IN ESPANSIONE.
SONO ABBASTANZA OTTIMISTA, E RITENGO CHE SIAMO SU QUESTA TERRA DA TROPPO POCO TEMPO PER AVER CAUSATO TUTTI I DANNI DI CUI CI AUTOACCUSIAMO.
PARLIAMO SEMPRE DI POCHE CENTINAIA DI ANNI CHE A CONFRONTO DELL' ETA' DELLA TERRA SONO COME UN BATTITO DI CIGLIA.

E' L' OPINIONE DI "uno qualunque"


io non sono pessimista..ma tu sei troppo ottimita!!!
il tempo secondo me c'entra poco...
dalla nostra comaparsa sul pianeta al 1900circa di tempo ne è passato parecchio.. i casini a livello ambientale fatti negli ultimi 100 anni non sono nemmeno paragonabili
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Messaggioda scienziato » ven apr 22, 2005 12:20 pm

anatretta ha scritto:
scienziato ha scritto:come non approvare, diretur!!! il giornalista a caccia di scoop è una delle speci più pericolose e ributtanti del paineta. Anche se non tutti noi ricercatori siamo degli agnellini.....

peace and powder

lo scienziato ricercatore

PS non abbiamo solo l'aria stonata, siamo proprio stonati....ho appena scoperto di aver prenotato un volo in olanda per trovare la morosa il giorno in cui devo fare esami a 120 studenti...cheffare? si accettano consigli



per lo scienziato.... portali con te gli studenti :lol: :lol: :lol:
magari la morosa non è contenta????

ciao
federico


pensavo di fargli una lezione sul tetraidrocannabinolo :wink:

comunque tornando a cose più serie convengo con 1qualunque: il pianeta si è ripreso da situazioni ben peggiori e ci sono stati anche di recente periodi più caldi e senza ghiacciai (vedi il medioevo che non è così lontano...) questo non toglie che gli umani spesso si comportano in maniera assolutamente inconcepibile anche perchè la terra reagisce ma ha i suoi tempi, non i nostri. Un danno che facciamo oggi magari si risistema tra 2000 anni e nel frattempo noi ce ne siamo già andati e abbiamo convissuto solo con gli effetti negativi.

by the way, il PVC sui ghiacciai è comunque una schifezza, e ve lo dice uno che di lavoro studia nuovi materiali plastici....

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Messaggioda whitemount » ven apr 22, 2005 13:23 pm

Come non sottoscrivere in toto il tuo intervento Diretur.
E aggiungo come dice Mamo di ascoltare il meno possibile la TV, prima fonte di disinformazione.
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Messaggioda fisio68 » ven apr 22, 2005 14:18 pm

So' poche cose.Leggo molto ma mirendo conto di sapere pochissimo.So' che se tutti i frequentatori della montagna fossero come me,le montagne sarebbero sicuramente piu' pulite ma decisamente piu'affollate(visto che passo almeno 80 giorni all'anno tra alpi ed appennini).So' che mi piace pensare di essere "ecologista" ma non mi faccio scrupoli quando,per farmi una giornata di fresca,accendo la mia macchina a gasolio e mi sparo 700KM per raggiungere il versante piu' bello dell'arco alpino.So' che il nostro pianeta sta andando a puttane e che in parte e' anche colpa mia(nostra), ma a parte qualche riflessione ad alta voce non mi sbatto piu' di tanto per migliorare le cose.So' che ci sono un sacco di grandi persone ma altrettanti stronzi.Forse siamo molto intelligenti(nessuno puo' mettere in discussione lanostra capacita' di adattamento all'ambiente e il livello di conoscenza al quale siamo arrivati),ma sicuramente non dureremo molto.PS CARO DIRETUR ti e' piaciuto l'opuscolo che ti ho spedito("fuori traccia")
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Messaggioda STE*64 » sab apr 23, 2005 0:41 am

pensavo di fargli una lezione sul tetraidrocannabinolo



mi sa di qlksa di familiare?
kelò ciarò l'è bunò fesssss. :wink:
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FORSE AVETE RAGIONE...

Messaggioda 1QUALUNQUE » sab apr 23, 2005 18:03 pm

FORSE SONO TROPPO OTTIMISTA,
MA VISTI I DATI CHE POTETE LEGGERE ANCHE VOI SU http://www.osservatoriodioropa.it/
A PARTE QUESTI ULTIMI ANNI NON TROVO NULLA DI TANTO STRANO.
CI SONO DEI CICLI, ALTI E BASSI, CHE TROVO ABBASTANZA NELLA NORMA.
E' CERTO CHE NOI "UMANI" CI STIAMO IMPEGNANDO MOLTO PER ROMPERE LE BALLE ALLA "TERRA", QUESTO NON LO NEGO.
MA NON E' SOLO DA 100 ANNI CHE I GHIACCIAI SI RITIRANO, E' DA MIGLIAIA!!! E L' INQUINAMENTO NON C' ERA ALLORA.
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Re: FORSE AVETE RAGIONE...

Messaggioda guido6677 » mar apr 26, 2005 9:19 am

ti ho dato dell'ottimista in quanto facevi un discorso più generale.
per quanto riguarda i ghiacciai...da ignorante in materia quale sono, ho un'opinione, e questa è molto simile alla tua, cioè si tratti di cicli e il loro ritiro faccia parte di questi... penso anche che una nostra influenza su questi cicli sia obbiettivamente possibile, anche se non ancora provata con certezza (per quello che ne so..).
il fatto ora sta nel preoccuparsi prima o dopo di avere risposte certe..
negative o positive che esse siano preferisco preoccuparmi prima, e sperare che vengano trovate delle strade alternative che vadano incontro a questi "dubbi" .
e questo riferito a problemi climatici... la certezza di ciò che buttiamo in aria acqua e suolo la abbiamo eccome, credere che non determini danni irreparabili e che la natura tanto si riprenderà lo trovo... troppo ottimistico!


:wink:
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