Sci/snow estremo

Sci fuori pista, snowboard, scialpinismo

Re: Sci/snow estremo

Messaggioda bummi » mer gen 25, 2006 15:43 pm

PaveE ha scritto:Premetto che non sono ne sciatore estremo e il ripido l'ho provato poche volte...
Comunque il concetto stesso di sci ripido è stato negli anni rivalutato perchè discese su neve dura come il ghiaccio a 40° non sono paragonabile a discese di 40° su neve polverosa perchè l'approccio alla curva e la velocità che si può sostenere è completamente diversa in più i materiali che usavano negli anni 70 erano decisamente meno performanti rispetto a quelli che vengono usati ora.
Poi ci sono quelli che fanno il Gervasutti con gli scarponi a calzata posteriore e gli sci da speciale lunghi 190 ma questo è tutto un altro discorso...
Quando qualcuno dice che ormai il freeride sconfina nello sci ripido in un certo senso ha ragione ma solo per una piccola parte di sciatori, poi freeride è un termine che riassume troppe cose e anche male e questo perchè freeride è anche una gita come la Mer de Glass che non nasconde grossi problemi e nelle belle giornate la fanno centinaia di persone, ma lo è anche il Marbrèe o tante altre discese che richiedono quanto meno una piccola conoscenza di alpinismo di base e un'ottima tecnica di discesa... free ride è anche il boschetto a 20 metri dalle piste ma lo è anche fare due ore con gli sci a spalle per andare a cercare il pendio a nord nell'angolo più inculato del Monte Bianco...

In ogni caso ci sono e ci saranno sempre personaggi che si spingono oltre il limite, magari non qui da noi sul Rosa o sul Bianco perchè gran parte di quello che si poteva fare è stato fatto ma altrove c'è ancora tanto da scendere.
Un paio di esempi sono Jerome Ruby e Phil Ingle, poi c'è anche Bruno Compagnet, Sesana e Capozzi fanno cose stupende a quanto si legge.
Io ho un paio di conoscenti che in pratica vivono per lo sci ripido/estremo e sono anche molto bravi ma a parte rari casi non sono mai finiti sulle grosse testate ma questo penso che non li disturbi più di tanto.
C'è anche da dire che tante di queste persone non le si sente nominare perchè lo sci estremo non "rende" in foto come magari una curva in neve polverosa o un drop da 10 metri quindi anche la stampa specializzata non è che se li caga poi più di tanto...


Molto interessante quello che racconti. Grazie tante.
Hai qualche libro da consigliare in proposito uscito ultimamente?
Ho letto la biografia di Siffredi e mi ha molto colpito per il personaggio che conoscevo solo di striscio.
Hai ragione le testate si interessano poco di questi personaggi. Invece sono alpinisti di valore, gente che per fare quello che fa ha una conoscenza della montagna non comune. Peccato...
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Messaggioda Barba » mer gen 25, 2006 15:46 pm

a mio avviso si parla di ripido quando un pendio parte da 40° ai 50° max. , poi l'estremo sono delle discese dai 50° in su con difficoltà tecniche molto elevate (passaggi obbligati, roccette, altitudine,) dove non è possibile sbagliare.........in ogni caso una neve tipo firn sotto gli sci abbassa il grado di difficoltà rispetto ad una neve di marmo dove le vibrazioni ti fanno saltar via anche le capsule dei denti.........
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Messaggioda kiki » mer gen 25, 2006 15:55 pm

garmont2005 ha scritto:50° con 40 cm di fresca 8O 8O ??
...su un pendio di 50° sara' dura che si accumulino 40 cm di fresca....mooolto dura... slavina quando arriva a 20 ca.
impossiblie... :D
ciao :D


Chiaramente sulle Alpi...

..a quel che so, ad esempio, e' la grande differenza che c'e' con l'Alaska, che per vicinanza al mare, umidita' e freddo, permette che la neve rimanga moooolto piu' attaccata anche a pareti molto ripide!!!
"La fotografia é una cosa semplice,
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Messaggioda Luke73 » mer gen 25, 2006 16:04 pm

kiki ha scritto:
garmont2005 ha scritto:50° con 40 cm di fresca 8O 8O ??
...su un pendio di 50° sara' dura che si accumulino 40 cm di fresca....mooolto dura... slavina quando arriva a 20 ca.
impossiblie... :D
ciao :D


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..a quel che so, ad esempio, e' la grande differenza che c'e' con l'Alaska, che per vicinanza al mare, umidita' e freddo, permette che la neve rimanga moooolto piu' attaccata anche a pareti molto ripide!!!


Ho un video di Enry che surfa su quella pendenza con 50cm di powder in marmolada. Giornata storica 28 marzo 2004
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Messaggioda Radio Holzer » mer gen 25, 2006 16:04 pm

bummi ha scritto:Premetto che non sarei in grado di scendere nessuno dei due. Il mio massimo è fare qualche gita classificata OSA.
Detto questo, i due canali che citi li ha scesi il ragazzo tedesco con cui sciavo due anni fa e secondo lui non erano terribili. Considera che quando scese la Direttissima era praticamente un lavandino di neve ghiacciata. Scese entrambi in poco più di dieci minuti.
Secondo me siamo al limite dello sci ripido per quanto concerne la Direttissima, il Moriggia lui lo considerava un po' più semplice.
Continuando con lo stesso tenore direi che l'Haas-Acitelli è una vera discesa di sci ripido, mentre la via Jannetta al Paretone è una classica discesa di sci estremo (peraltro, considerato che non nevica più come una volta, credo che vada in condizione una volta ogni morte di papa). :-)
bummi


Io ho disceso la Direttissima, il 3 Maggio u.s. dopo averla salita. Non mi ha fatto impressione. Le condizioni erano di neve super molle. Molti che l'avevano salita nei giorni precedenti, si erano rifiutati di scenderla perchè a loro dire, la strettoia era troppo "stretta" e bisognava levarsi gli sci e mettersi i ramponi per passarla. Operazione per loro troppo pericolosa. Io salendo, in strettoia, ho misurato a palmi, (e certo non aveva nevicato) e l'ho trovata ad 1,90 cm di larghezza. E con una semplice operazione di matematica...avendo gli sci alti 1.74, sono ridisceso poi per di là. A scaletta i 4/5 mt. topici che non sarebbero comunque sciabili in verticale. A parte questo, con quelle condizioni, è stata una discesa "tranquilla" (se ti piace il ripido..) ovviamente da fare con molto rispetto. Ma il Moriggia è segnalato più ripido e più tecnico. E, da Monte Aquila, fa il suo bell'effetto a guardarlo. Sai di qualcuno che ne sa qualcosa? (A parte Germana, che immagino lo abbia disceso leggendo il giornale!!!)
L'Haas Acitelli, per ora, aspetta. Non è detto che io ne sia in grado.
E comunque, come dici tu, lì non si va più a scherzare e divertirsi. Cominciamo a parlare di cose molto serie.
Il Paretone, che io sappia,
fa rima solo ed esclusivamente con Tone
Ciao
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Messaggioda rudy » mer gen 25, 2006 16:10 pm

non so a chi ti riferisci caro viktor (che hai cancellato il tuo messaggio)
se ti riferisci a me ti dirò che quei gg di pasqua zona cristallo c'era un macello di gente (comprese un paio di guide di cortina) che ha triturato tutto
a pasquetta era già tutto macinato a dovere
per quel che mi riguarda, al mattino del sabato del 2004 vigilia di pasqua, ho intrappreso la discesa delle creste bianche con altre 4 persone conosciute sul posto (erano di s.vito di c. e uno di questi era uno del soccorso alpino)
eravamo I primi dopo la nevicata ad affacciarci al pendio.... e nessuno ci precedeva. I due più vecchi della combricola hanno subìto odorato il pericolo valanghe e così abbiamo lanciato una corda da 60mt e dopo una ventina di mt la valanga si è staccata e poi il resto è andato tranquillo
non serve essere skialp con 1500mt di disliv sulle gambe per capire di valanghe... si può essere anche sfaticati :lol:
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Messaggioda Radio Holzer » mer gen 25, 2006 16:23 pm

rudy ha scritto:non so a chi ti riferisci caro viktor (che hai cancellato il tuo messaggio)
se ti riferisci a me ti dirò che quei gg di pasqua zona cristallo c'era un macello di gente (comprese un paio di guide di cortina) che ha triturato tutto
a pasquetta era già tutto macinato a dovere
per quel che mi riguarda, al mattino del sabato del 2004 vigilia di pasqua, ho intrappreso la discesa delle creste bianche con altre 4 persone conosciute sul posto (erano di s.vito di c. e uno di questi era uno del soccorso alpino)
eravamo I primi dopo la nevicata ad affacciarci al pendio.... e nessuno ci precedeva. I due più vecchi della combricola hanno subìto odorato il pericolo valanghe e così abbiamo lanciato una corda da 60mt e dopo una ventina di mt la valanga si è staccata e poi il resto è andato tranquillo
non serve essere skialp con 1500mt di disliv sulle gambe per capire di valanghe... si può essere anche sfaticati :lol:


Ciao,
quel giorno il mio compagno di merende ed io, ci siamo fatti la forcella del Sassolungo, l'indomani domenica, l'Holzer e il lunedi che mi sembra il Dolomiti Superski aveva chiuso, abbiamo fatto Creste Bianche, (dove abbiamo incontrato e conosciuto Arslongavitabraevis, che peraltro ci diceva di aver fatto Staunies, e si era dovuto dopo cambiare anche i pantalonii...)) ed aveva di nuovo nevicato un macello. C'erano anche (e direi, soprattutto..)le due guide (Luca e Davide). Siamo scesi tutti legati, il primissimo muro.
Secondo loro, senza alcun dubbio.
Ammazza quanto nevicava quei giorni!!!!!!!!! e hanno chiuso il Superski...voglia di lavorare...jump me over!!
Ciao
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Messaggioda germana » mer gen 25, 2006 17:56 pm

bummi ha scritto:
Topocane ha scritto:persone che tu conosci, che giran dalle tue parti,
fan estremo o ripido, allora?!?!


Che io sappia dopo la discesa del 1981 del paretone del Gran Sasso da parte di Valeruz non ci sono più state discese di sci-estremo da queste parti.




Ehi, grazie della considerazione, da parte mia, di Stefano e di tutti gli altri che hanno fatto qualcosa in questi anni.

Che vuoi, non abbiamo il nome di Valeruz :evil:
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Messaggioda germana » mer gen 25, 2006 18:10 pm

Dico 2 cose in fretta, come in fretta ho letto il topic purtroppo... poi magari più tardi intervengo di nuovo.

Secondo me, la divisione tra ripido e estremo è solo un "riferimento".

Le condizioni, su neve, sono determinanti.
Per esempio, la caduta di Stefano è avvenuta su 45 gradi scarsi... la neve era buona ma subito sotto c'era una roccetta, e più sotto ancora era una lastra di ghiaccio. Io sono caduta molto più in basso, pendenza stimata 35°... col vetrato.

Probabilmente se il tutto fosse avvenuto sulla ben più ripida (in alto) est dell'Argentella, non si sarebbe fatto male nessuno... per come era la neve.

Quindi, definizioni basate sulla eventuale mortalità di una eventuale caduta mi sembrano uno scherzo. Di pessimo gusto :evil:

Per il resto: lo Jannetta è meno ripido dell'Haas Acitelli, che probabilmente è meno ripido dell'Argentella o del Canalone Centrale o del Galluccio... ma queste ultime tre discese sono molto meno in ambiente.
La valutazione dell'impegno (estremo o ripido?) è un discorso lungo, indubbiamente, e un pò come per l'alpinismo si può litigare per giorni senza venirne a capo ;-)

Però a quanto so Valeruz sullo Jannetta ha seguito una linea diversa da quella della via classica, scendendo dei canalini molto "effimeri" e ripidissimi, e facendo delle doppie.
Tra parentesi, con Stefano avevo in programma anche quella discesa, ma per la via classica, anche se ero poco convinta per via dell'esposizione.
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Messaggioda bummi » mer gen 25, 2006 18:17 pm

germana ha scritto:Ehi, grazie della considerazione, da parte mia, di Stefano e di tutti gli altri che hanno fatto qualcosa in questi anni.

Che vuoi, non abbiamo il nome di Valeruz :evil:


Germà, parlavamo di sci estremo non sci ripido. A me l'Haas-Acitelli mi ha spiegato più di uno che va considerato come sci ripido. Ma possibilissimo che si sbagli, magari se ce ne parli un po' ne sappiamo tutti di più.
Eppoi io ho anteposto quello che ho detto con "che io sappia". Di quello che hai fatto, Haas Acitelli a parte, non so nulla. Chiedo scusa per la mia ignoranza.
Dove trovo informazioni su discese di sci estremo dalle nostre parti?
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Re: Sci/snow estremo

Messaggioda PaveE » mer gen 25, 2006 19:01 pm

bummi ha scritto:
PaveE ha scritto:Premetto che non sono ne sciatore estremo e il ripido l'ho provato poche volte...
Comunque il concetto stesso di sci ripido è stato negli anni rivalutato perchè discese su neve dura come il ghiaccio a 40° non sono paragonabile a discese di 40° su neve polverosa perchè l'approccio alla curva e la velocità che si può sostenere è completamente diversa in più i materiali che usavano negli anni 70 erano decisamente meno performanti rispetto a quelli che vengono usati ora.
Poi ci sono quelli che fanno il Gervasutti con gli scarponi a calzata posteriore e gli sci da speciale lunghi 190 ma questo è tutto un altro discorso...
Quando qualcuno dice che ormai il freeride sconfina nello sci ripido in un certo senso ha ragione ma solo per una piccola parte di sciatori, poi freeride è un termine che riassume troppe cose e anche male e questo perchè freeride è anche una gita come la Mer de Glass che non nasconde grossi problemi e nelle belle giornate la fanno centinaia di persone, ma lo è anche il Marbrèe o tante altre discese che richiedono quanto meno una piccola conoscenza di alpinismo di base e un'ottima tecnica di discesa... free ride è anche il boschetto a 20 metri dalle piste ma lo è anche fare due ore con gli sci a spalle per andare a cercare il pendio a nord nell'angolo più inculato del Monte Bianco...

In ogni caso ci sono e ci saranno sempre personaggi che si spingono oltre il limite, magari non qui da noi sul Rosa o sul Bianco perchè gran parte di quello che si poteva fare è stato fatto ma altrove c'è ancora tanto da scendere.
Un paio di esempi sono Jerome Ruby e Phil Ingle, poi c'è anche Bruno Compagnet, Sesana e Capozzi fanno cose stupende a quanto si legge.
Io ho un paio di conoscenti che in pratica vivono per lo sci ripido/estremo e sono anche molto bravi ma a parte rari casi non sono mai finiti sulle grosse testate ma questo penso che non li disturbi più di tanto.
C'è anche da dire che tante di queste persone non le si sente nominare perchè lo sci estremo non "rende" in foto come magari una curva in neve polverosa o un drop da 10 metri quindi anche la stampa specializzata non è che se li caga poi più di tanto...


Molto interessante quello che racconti. Grazie tante.
Hai qualche libro da consigliare in proposito uscito ultimamente?
Ho letto la biografia di Siffredi e mi ha molto colpito per il personaggio che conoscevo solo di striscio.
Hai ragione le testate si interessano poco di questi personaggi. Invece sono alpinisti di valore, gente che per fare quello che fa ha una conoscenza della montagna non comune. Peccato...
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No, che io sappia non sono uscite cose specifiche sullo sci ripido e sullo sci estremo.
Di Siffredi ho cominciato a sentirne parlare un paio di anni fa subito dopo la sua morte proprio perchè era una vera leggenda nell'ambiente dello sci estremo del Monte Bianco.
Lui stesso dice che la rivoluzione c'è stata quando si è cominciato a scendere pendii sopra i 45° con neve polverosa proprio perchè permette un margine di errore superiore alla neve simil marmo.
Comunque per un paio di volte è stato candidato come miglior alpinista francese e due volte su due lo hanno trattato come il ragazzino un po' fuori di testa che proprio per quello si avventurava dove a loro giudizio, non doveva andare e quindi hanno dato il premio ad altri proprio perchè per loro il discendere da una montagna non è performante come salirla (a me sa un po' di cazzata).
Forse è proprio per questo che quando sento certi discorsi tipo che chi sale con le pelli è il migliore e chi lo fa con gli impianti o con altre cose è un c******e sfigato mi girano assai ma per rispetto non scrivo nulla e lascio perdere.
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Messaggioda whitemount » mer gen 25, 2006 21:33 pm

rudy ha scritto:2 anni fà ho fatto le creste bianche con 30-40cm di fresca (del giorno prima) e era la vigilia di pasqua
altri vedasi brunovaldez, arslongavitabrevis, whitemountain hanno fatto lo staunies intorno a pasqua o pasquetta, cioè uno o due gg dopo di me, quindi?..
è chiaro che il rischio valanga c'è?. Infatti sulle creste bianche l'abbiamo staccata
però è vero anche che se cadevi ti fermavi in un metro mentre sabato scorso ho fatto le creste bianche e mi hanno fatto un'pò inquietato: un bello scivolo di neve pressata sui 40-45° 8O
:wink:


Prima cosa, ma quanta gente c'era quei giorni che assaltava i canali delle dolomiti? :-) Tutti come me che aspettavo di fare quel canale da più di 10 anni? Beh arrivavo da un viaggione pazzesco dalla toscana + alzataccia da schio, son arrivato prima di tutti al rio Gere pur avendo 2h e mezza d'auto ( e 3 e mezzo la sera prima, praticamente dormito nulla).
Che dire son condizioni eccezionali che si ripetono molto raramente, cmq le creste bianche erano decisamente più rischiose dello staunies nord, parlo dello scivolo iniziale, a parte il fatto che è decisamente esposto da un lato ma c'erano dei bruttissimi accumuli dovuti al vento :-(.
Ci sarebbe da aggiungere altro ma mi trattengo.
Cmq lo staunies fa una gran impressione ma quel giorno in quel momento era decisamente meno a rischio delle creste.
Quando ho iniziato a vedere che c'era gente del gruppo che cadeva a ripetizione e non partiva il mondo come mi aspettavo da un momento all'altro ho iniziato a divertirmi e a rendermi conto che forse era davvero un sogno che il signore mi aveva regalato così bello per averlo atteso tanto.
Per inciso quel giorno la discesa fu senza stress, tutt'altra cosa in un canale molti anni prima a "soli" 48° ma di neve durissima, avevo i rossignol 7s accorciati alla bisogna a 201 cm e io passavo al pelo in un punto per fortuna non ripidissimo, e non mi son divertito per nulla, ma proprio nulla, dà allora certe cose le lascio agli altri.
Che dire fare il ripido in condizioni ideali morbide o sul duro magari con la nebbia cambia totalmente la difficoltà e il livello di divertimento nella discesa, e parlo di ripido visto che voglio divertirmi sciando, anche se bisogna ammettere che nella voglia di far canali e raccontarlo c'è molto "celolunghismo".
Ci si diverte molto più ammettiamoloa fare una banale ma molto più divertente discesa ad andermatt (o marmolada o col d'olen o grand col) in una marea di polvere.

P.S. Rudy è il più prudente della compagnia, il vero stressa palle del gruppo (l'altro mi sa che sono io) confonderlo per un pazzo suicida vuol dir proprio non conoscerlo.
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Messaggioda germana » mer gen 25, 2006 21:58 pm

Come premesso aggiungo qualche cosa con un pò più di calma.

Io non so se ho fatto discese di sci ripido o estremo (parola oltre tutto che non mi piace affatto :? ) però una cosa posso dirla con certezza: se stiamo parlando del Moriggia, o della ancor più facile Direttissima, beh, c'è proprio un abisso rispetto ad altre discese che ho fatto (Haas-Acitelli e non solo). Si tratta oltre tutto di un impegno che non rientra nel semplice fatto del ripido.

Allora, se le prime le classifichiamo nel ripido, e non mi pare si possano includere tra le OSA, come etichettare le altre?
Forse c'è bisogno di aprire il grado verso l'alto, come è già successo per la valutazione complessiva delle vie, quando i francesi si sono inventato l'ABO? :wink:
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Messaggioda germana » mer gen 25, 2006 22:14 pm

Radio Holzer ha scritto:[
Io ho disceso la Direttissima, il 3 Maggio u.s. dopo averla salita. Non mi ha fatto impressione. Le condizioni erano di neve super molle. Molti che l'avevano salita nei giorni precedenti, si erano rifiutati di scenderla perchè a loro dire, la strettoia era troppo "stretta" e bisognava levarsi gli sci e mettersi i ramponi per passarla. Operazione per loro troppo pericolosa. Io salendo, in strettoia, ho misurato a palmi, (e certo non aveva nevicato) e l'ho trovata ad 1,90 cm di larghezza. E con una semplice operazione di matematica...avendo gli sci alti 1.74, sono ridisceso poi per di là. A scaletta i 4/5 mt. topici che non sarebbero comunque sciabili in verticale. A parte questo, con quelle condizioni, è stata una discesa "tranquilla" (se ti piace il ripido..) ovviamente da fare con molto rispetto. Ma il Moriggia è segnalato più ripido e più tecnico. E, da Monte Aquila, fa il suo bell'effetto a guardarlo. Sai di qualcuno che ne sa qualcosa? (A parte Germana, che immagino lo abbia disceso leggendo il giornale!!!)
L'Haas Acitelli, per ora, aspetta. Non è detto che io ne sia in grado.
E comunque, come dici tu, lì non si va più a scherzare e divertirsi. Cominciamo a parlare di cose molto serie.
Il Paretone, che io sappia,
fa rima solo ed esclusivamente con Tone
Ciao


No, no, non leggevo il giornale ;-)
Ma devo dire che la terza volta che l'ho fatto, che era in buone condizioni, curvavo senza saltare :-), una goduria.
Il Moriggia secondo me è più complesso della Direttissima (parecchio più sostenuto). Se l'innevamento è buono si riesce a passare la strettoia a scaletta e poi a proseguire, con un pò di attenzione ai passaggi obbligati, fino in fondo a Valle Inferno :-) (occhio alle scariche però...)

I tre canali sulla sud (Moriggia Direttissima e Tempio dal Bissolati) li ho concatenati in condizioni di innevamento non abbondante, per cui una strettoia a canale, con anche un saltino sul Tempio, era un caccia e metti di sci... se hai la piccozza e l'imbraco non è pericoloso solo bisogna essere calmi e stare attenti a non buttare tutto di sotto ;-)

L'Haas-Acitelli è completamente un'altra cosa. Anche il Canalone Centrale è più difficile, ma almeno sta lì... e sono solo 300 metri.
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Messaggioda germana » mer gen 25, 2006 22:44 pm

bummi ha scritto:
Germà, parlavamo di sci estremo non sci ripido. A me l'Haas-Acitelli mi ha spiegato più di uno che va considerato come sci ripido.


Beh, mi piacerebbe sapere chi sono, se l'hanno sceso... o almeno risalito :twisted: e in base a cosa lo classificano :roll:

E poi, che c'entra... su una certa guida il canale Sivitilli al Corno Piccolo è classificato OSA :lol: :lol: :lol: ... allora, io direi, il Moriggia BSA, lo Scrimone MS...e così via, un pò come quando sulle vie del Gran Sasso i passaggi di 7 erano svalutati a 6- :evil: (anche adesso? :lol: )

bummi ha scritto: Ma possibilissimo che si sbagli, magari se ce ne parli un po' ne sappiamo tutti di più.
Eppoi io ho anteposto quello che ho detto con "che io sappia". Di quello che hai fatto, Haas Acitelli a parte, non so nulla. Chiedo scusa per la mia ignoranza.
Dove trovo informazioni su discese di sci estremo dalle nostre parti?
bummi


Allora se non sai nulla, perchè te ne esci con certe affermazioni?

Che vuoi sapere sulle discese di sci paranormale ;-) :?:

Qualcosa c'è sul mio sito.
P.es, se non sbaglio, la relazione dell'Argentella e del Galluccio.

Dell'Haas Aceitelli ti posso dire che: è una tombola trovarlo in condizioni; un'ammazzata arrivarci qualunque strada si scelga; ha un imbocco decisamente impressionante al quale segue una strettoia non evitabile e subito sotto un'altra evitabile, che la prima volta mi ha fatto penare assai perchè era davvero ripida e concava, toccavo solo le punte e le code... sulla roccia ... mentre la seconda volta, avendo chiare le idee su dove passare, l'abbiamo evitata.
Segue un tratto tranquillo, ma logicamente esposto, poi una ventina di metri di misto da scendere ramponi e piccozza, a meno di non trovare condizioni ancora migliori del 2003, ma dubito che quella parete si copra(il budello sotto la cuspide non è assolutamente sciabile).
Poi ancora un pezzo di canalino non troppo ripido, la strettoietta finale dove è successo l'incidente, il canalone finale largo e a 35° dove se non hai la sfiga che ti si mettono 4 fiocchi di nebbia là davanti, di sicuro troverai una neve molla da far schifo :evil:

Non so... forse non è neanche sci ripido... infatti il problema principale non è quello :roll:
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Messaggioda teocalca » mer gen 25, 2006 22:50 pm

la differenza tra ripido ed estremo c'è ed è parecchia per ovvi motivi...
Uno degli ultimi balzi in avanti è stata la discesa del couloir Gervasutti al Tacul con velocità e curvoni ampi da parte di due big di cui ora nn ricordo il nome...condizioni praticamente impossibili da ritrovare
Personalmente ho fatto solo qualche discesa di ripido in zona Bianco...e la grossa differenza è stata non tanto dal grado di pendenza, dato che in entrambi i casi siamo sopra ai 40-45 gradi, ma dalle condizioni che magari trovavi completamente stravolte a metà, dal fatto poi che sotto alle lamine cambia avere un ghiacciaio con seracchi ecc oppure canali come ne puoi trovare in giro...
personalmente poi amo molto più i curvoni alla curva saltata...
e di gente che scia sul dritto senza essere sulle riviste ce n'è parecchia...
good turns
ciauz
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This is something that develops
not only the body but the soul as well,
and it has a deeper meaning for a people
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Messaggioda fedeneg » mer gen 25, 2006 23:05 pm

Proprio la mancanza di una scala delle difficoltà che permettesse di valutare le pendenze oltre lo sci alpinismo ha messo in moto i francesi fin dagli anni '90. Ormai da qualche anno, sempre più utilizzata è la scala a cui rimando con un link. Dal link che segue potrete aprire un itinerario qualsiasi e, in alto a destra nella pagina, troverete un altro link che aprirà una finestra con la descrizione della scala.
http://www.gulliver.it/modules.php?name=gulli_itinerari&file=index&tipo=sr
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Messaggioda germana » mer gen 25, 2006 23:42 pm

fedeneg ha scritto:Proprio la mancanza di una scala delle difficoltà che permettesse di valutare le pendenze oltre lo sci alpinismo ha messo in moto i francesi fin dagli anni '90. Ormai da qualche anno, sempre più utilizzata è la scala a cui rimando con un link. Dal link che segue potrete aprire un itinerario qualsiasi e, in alto a destra nella pagina, troverete un altro link che aprirà una finestra con la descrizione della scala.
http://www.gulliver.it/modules.php?name=gulli_itinerari&file=index&tipo=sr


Molto interessante. Sicuramente più efficace della divisione tra ripido e "estremo", che non dice proprio nulla.
Per i più pigri:

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Per rendere omogenea la interpretazione degli itinerari di sci ripido su gulliver.it: si offre qui una legenda interpretativa delle scale di difficoltà utilizzate.
La valutazione della difficoltà di discesa in sci
La valutazione della difficoltà tecnica di discesa si sviluppa su 5 livelli, ognuno dei quali suddiviso in 3 differenti gradazioni, per una migliore precisione, ad eccezione del livello 5 che rimane aperto verso l?alto (es. 5.1, 5.2, 5.3, 5.4, 5.5 ?.)
Tale scala prende in considerazione i tratti discesi sci ai piedi, indipendentemente dalla presenza di eventuali corde doppie, tratti in arrampicata o altri fattori che rendono più o meno complessa una discesa o una intera gita.

A questa scala si può abbinare la valutazione dell?esposizione della discesa.

Per una maggiore completezza e sinteticità dell?informazione, in particolar modo nella pratica dello sci ripido, alla scala di difficoltà di discesa è possibile abbinare la lunghezza del tratto a cui si riferisce la difficoltà (ciò avviene in particolare per lo sci ripido) e la pendenza massima riscontrata, anche per un breve ma significativo tratto.

Valutazione difficoltà tecnica
In particolare, i livelli di valutazione tecnica di una discesa possono essere identificati come segue:

Livello 1 pendii molto semplici e larghi con passaggi singoli mai superiori ai 30°. Dislivello totale inferiore a 800 m. e esposizione nulla. È il classico sci escursionismo breve.
Livello 2 pendii senza difficoltà tecniche e nessun passaggio raggiunge i 35°. Il dislivello e l?esposizione possono essere significativi.
Livello 3 è il grado di entrata dello sci alpinismo vero e proprio. Possono essere presenti passaggi tecnici e pendii fino a 35° anche molto lunghi, con eventuali brevi tratti a 40°-45°.
Livello 4 è il cosiddetto sci di canale, o sci ripido classico. Pendii a 40° molto lunghi (almeno 300 m.) con brevi passaggi fino a 50°.
Livello 5 pendii a partire dai 45° molto lunghi con brevi ma significativi tratti ad almeno 50°, o pendii di almeno 45°-50° molto lunghi (almeno 400 m.)

Valutazione esposizione
La scala di valutazione dell?esposizione si suddivide in 4 differenti livelli.
Si parte da alcune evidenze che, a meno di condizioni particolari (es. molta neve fresca, ecc.) sono statisticamente valide ed è bene tenere in grande considerazione:
La prima consiste nel fatto che a partire dai 30° di pendenza è quasi impossibile fermare una caduta su neve ghiacciata;
la seconda che tra 40° e 45° è quasi impossibile frenare una caduta su neve trasformata;
la terza che oltre i 50°, in ogni caso e con qualsiasi neve, la velocità di reazione dello sciatore alla caduta è più lenta della velocità con cui la caduta diventa incontrollabile.

Più che dei danni eventuali legati alla caduta, la valutazione dell?esposizione prende in considerazione i danni fisici legati alla presenza di ostacoli lungo l?eventuale linea di caduta.

E1 non ci sono grossi ostacoli e l?esposizione è data dal pendio stesso, uniforme e collegato col pendio sottostante. Tenete presente comunque che un pendio di 30° e un pendio di 55° con esposizione E1 possono comunque avere effetti ben diversi sullo sciatore.
E2 la linea di discesa presenta, ad esempio, una piccola barra rocciosa che, saltata, con comporta un rischio di urto violento. I larghi canali a S sono un esempio del livello E2.
E3 rischio certo di saltare una barra di roccia o sbattere violentemente contro la roccia o il ghiaccio di una terminale, con probabilità alta di impatto molto violento. Mai cadere. I canali a S stretti e sinuosi, le pareti con crepaccia terminale significativa appartengono a questo livello.
E4 presenza di barre rocciose o ghiacciate molto alte o multiple, terminali alte ed aperte, con impatto molto violento sicuro. Mai cadere.

Esempi
Alcuni esempi di riferimento più o meno noti tra il Gran Paradiso e le Marittime:
- Cima della Sueur, Ravin de la Casse: 3.3/E2 su 600 m., max. 40°
- M. Giusalet, vers. N: 4.1/E3 su 300 m., max. 40°-45°
- q. 2800 cresta Las Blancias-Panieris, canale E-NE: 4.2/E3 su 600 m., max. 45°
- couloir S de la Grande Sagne: 4.3/E2 su 400 m., max. 45°
- couloir Davin: 5.1/E1 su 600 m., max. 50°
- Gran Paradiso, vers. Est: 5.2/E3 su 400 m., max. 50°
- Gran Paradiso vers. Nord: 5.3/E3 su 650 m., max. 50°-55°
- Pic Sans Nom, grand couloir NO: 5.4/E3 su 550 m., max. 55°



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Comunque sono sempre in imbarazzo nel dare una valutazione delle discese che ho fatto specialmente facendo il confronto con quella data al Canale del Tempio. Forse anche questa scala è troppo compressa?

Una domanda: quanti punti ci sono per ogni numero che indica la difficoltà? Ossia: da 4.1 fino a 4.x ?
L?inclinazione del pendio non è che la parte visibile delle mie discese, la mia gioia ne è il contenuto essenziale - P.Vallencant
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Messaggioda fedeneg » gio gen 26, 2006 0:26 am

I primi 4 livelli sono a loro volta suddivisi in 3 sottolivelli (es. 4.1, 4.2, 4.3).
Il livello 5 è teoricamente aperto, e per ora il 5.5 è stato dato a pochissimi itinerari.
Ciao!
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Messaggioda rudy » gio gen 26, 2006 9:13 am

whitemount ha scritto:P.S. Rudy è il più prudente della compagnia, il vero stressa palle del gruppo (l'altro mi sa che sono io) confonderlo per un pazzo suicida vuol dir proprio non conoscerlo.


ho provato a spiegarlo al mio amico viktor.... ma certi gardenesi sono proprio coriacei :lol:


bastano due parole e hai già un etichetta sulla fronte :roll:
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