Salvaterra, il Torre e Maestri

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Messaggioda èrman » dom mag 07, 2006 18:40 pm

LETTERA DI DANIELE CHIAPPA:
Egregi e cari Ragni,
perdonate la lunghezza di questo messaggio, ma ritengo opportuno dirVi dell'incontro-confronto in oggetto.
Mi permetto, utilizzando la mailing list del Gruppo per informarVi di un avvenimento che spero, alcuni di Voi conosceranno già, ma che solo oggi, attraverso una telefonata a Mariolino Conti "Zenin" (che ho incrociato per strada) ho verificato essere a lui sconosciuta.
Marco Grandi ha da tempo organizzato (con frequenti conferme e sconferme) l'incontro relativo all'enigma Cerro Torre (enigma legato al fatto che molti alpinisti - un po' di tutto il mondo - contestano la scalata di Maestri ed Egger).
L'unica cosa che so è che si farà l'11 maggio a Lugano presso un cine teatro, ma non so' ancora l'orario.
Dopo la salita di Ermanno Salvaterra, Rolando Garibotti ed Alessandro Beltrami, sulla via che avrebbe fatto Maestri ed Egger al Cerro Torre, sono scoppiate ancora le inevitabili polemiche che hanno portato Maestri ad intraprendere vie legali nei confronti di chiunque si permetta di mettere in dubbio la sua salita.
Anche la stampa del CAI non ha brillato di par condicio e se ne sono lette di tutti i colori a difesa di Maestri... con la prosa visibilmente poco specialistica di Franco Giovannini pubblicata sul numero di febbraio 2006 dello Scarpone si è veramente toccato il fondo facendo del male più a Maestri che nemmeno a chi la pensa diversamente da lui.
Ne è nata l'esigenza (per qualcuno) di mettere intorno ad un tavolo chi, negli anni, avesse salito il Cerro Torre: od in ogni caso chi fosse stato, per qualsiasi motivo, in prima fila per capire cosa sia successo a Maestri ed Egger nell'ormai lontano 1959.
Che so, presenti dalla parte di Maestri (che non ci sarà, ma che invierà un documento da leggere), saranno Cesarino Fava, Maurizio Giarolli, Elio Orlandi e Kurt Diemberger, dall'altra parte ci sarà Ermanno Salvaterra, Silvo Karo, il sottoscritto e Fulvio Mariani. A dirigere le danze (moderatore) sarà Roberto Mantovani (queste note me le ha passate direttamente Marco Grandi telefonicamente).
Io ho ricevuto da Grandi un invito scritto via mail per partecipare al tavolo di confronto, invito che ho accettato, invito che però pensavo fosse esteso anche a Mariolino Conti "Zenin"... ed invece no: Mariolino non sa nulla di nulla!
Vorrei riaffermare, se ce ne fosse bisogno che, seppur per vie diverse, io e Zenin, rimaniamo legati ad una storia importante che ha attraversato la nostra vita... perlomeno questa è una sensazione che sento forte... potremmo anche avere opinioni opposte, io e Zenin, ma siamo rimasti gli unici due della cima!!! - non ci sono più le nostre 4 mogli e sono mancati Casimiro Ferrari e Pino Negri ed anche Pierlorenzo Acquistapace "Canella" ci ha lasciato -... vorrà pur ben dire qualche cosa!
A Marco Grandi ho detto se aveva invitato i Ragni, il suo presidente, od almeno parte degli alpinisti di Lecco e lui mi ha detto semplicemente... "invitali tu che è come se li invitassi io"!
Mi spiace ma non pensandola esattamente così, gli ho chiesto di mandarmi un invito che io avrei potuto girare poi a tutti... ma così non è stato.
Che mi ha fatto decidere a muovermi in questo senso, informandovi quanto meno via mail, è solo il fatto che Zenin, alla data odierna, non sa ancora nulla.
Nel frattempo l'incontro-confronto si è concretizzato e so che, con buonissime probabilità, saranno presenti a Lugano anche Ken Wilson (principale accusatore di Maestri), Leo Dikinson, Jim Donini, ed altri ancora.
La realtà è che a voler conoscere e contrastare la storia del 1959 non siamo, ne' noi di Lecco, ne' Ermanno Salvaterra, ma gli alpinisti di molte altre nazioni.
La realtà di Salvaterra è che ha salito la nord senza mettere chiodi ad espansione e salendo le parti ghiacciate in piolet traction (stile pulito ed onesto) e non ha trovato nulla e si è convinto (e con lui Garibotti e Beltrami) che Maestri di lì non sia passato.
I lecchesi hanno salito la Ovest ed in 32 anni non hanno mai detto niente contro Maestri... Non hanno nemmeno utilizzato quella salita per fini promozionali (a parte il dopo trentennale ripresentando una proiezione digitale che ricorda la storia del Torre da ovest).
Diversamente dai lecchesi, Maestri, Fava e compagnia, nei confronti di Mauri e dei Ragni in generale, ne ha dette di tutti i colori... ed ancora oggi se ne leggono!
Non era mia intenzione parlarne, ma credo sia giunto il tempo perchè si sappia la mia posizione in merito e, facendo attenzione a ciò che dirò in quella sede vi dico da subito che se prima avevo qualche dubbio nei confronti di quell'impresa, oggi ho sufficienti riscontri per dire che anch'io non credo a quella salita! Detto ciò non mi pare di commettere alcun reato... non ci credo e basta!
In quella sede cercherò di difendere Lecco, i Ragni, Carlo Mauri e il tentativo al Torre di Bonatti e Mauri del 1958, di Mauri del CAI Belledo del 1970 e la spedizione conclusiva dei Ragni di Lecco del 1973-74.
Lontano da me il pensare od utilizzare la formula del ..."se Maestri non ha salito la cima del Torre nel 1959 ed avendo lui detto che nel 1970 si è fermato con il suo compressore a 30 metri dalla cima del fungo significa che noi lecchesi siamo stati i primi a raggiungere questa meravigliosa montagna"...
...dopo trentadue anni, ne' io, ne' Mariolino ne' nessun'altro che è stato con noi in spedizione se ne fa nulla... non è importante! Ma senza però esagerare... perché, fosse vero, ci sarebbe di che irritarsi! Scoprire di essere stati i primi a toccare quella meravigliosa cima, dopo 32 anni, mi farebbe veramente incazzare!
Forse, l'unica differenza, e perdonatemi se è poco... e che Maestri vorrebbe veder crollare il Cerro Torre... noi di Lecco no... perlomeno: a me piacerebbe stesse su ancora qualche annetto!
Per concludere (non per avviluppare altre polemiche, ma per capire bene che posizione hanno Maestri e Fava nei nostri confronti) vi trascrivo alcune righe scritte sull'ultimo libro di Mauri scritto da sua figlia Francesca a pagina 198: righe pesantissime, ma molto chiare!
..." Cesare Maestri, sul cui valore alpinistico nessuno può discutere, dimostrerà il suo insignificante valore umano mandandoci (e lo conserviamo ancora, naturalmente) un telegramma in cui afferma che il Torre è impossibile soltanto per chi non è all'altezza"... Questa frase è sintomatica di un atteggiamento, verso i Ragni lecchesi, che avrebbe potuto ben essere trattata diversamente.
Questo telegramma di Maestri nasce dal fatto che ad una domanda di un giornalista fatta a Carlo Mauri al rientro della spedizione '70... se non era dispiaciuto di aver dovuto rinunciare a quella bella cima. Mauri, in risposta a quella domanda disse: ..."Sa, tornare da una montagna impossibile come il Cerro Torre, con tutti i miei ragazzi sani e salvi è una vittoria non di poco conto"... Il giornalista enfatizzò "la montagna impossibile" e Maestri reagì!
Ed ancora Cesarino Fava risponde all'intervista di Ken Wilson con un'acrimonia che ha dell'inverosimile dicendo: ...merda a Carlo Mauri e merda a tutti i Carlo Mauri del mondo!... ed ancora merda, merda, merda! (Sarà un brav'uomo questo Fava, ma mi sembra abbia esagerato un po!).
Ricordo invece con forte commozione ciò che Walter Bonatti, al rientro della Spedizione dei Ragni, scrisse con un suo personale telegramma che diceva: ..."il tempo fa sempre giustizia e sempre premia la logica. Bravi, Bravissimi. Vi abbraccio"...
Casimiro Ferrari, scivendo il libro di quell'impresa, volle che quella frase fosse riportata per intero. Io che sono un "bonattiano" convinto dico ancora oggi: grazie Walter!
Ma cosa hanno fatto questi lecchesi a Maestri e a Fava? Cosa hanno fatto Casimiro Ferrari e compagni? Forse hanno salito il Cerro Torre senza mettere un solo chiodo a pressione? Cosa ha fatto Salvaterra, Garibotti e Beltrami? Hanno per caso salito il Torre in teleferica?
Bah! fossero quelli i punti dolenti, beh! Allora posso capire!
Sulla via del '59, Maestri dice d'aver messo 70 chiodi a espansione mentre sulla via del 1970 ne ha infissi, utilizzando il compressore dell'Atlas Copco, ben 400 (così pare dica Maestri)...
Se Miro fosse stato quì ancora oggi, dopo la salita di Salvaterra, Garibotti e Beltrami, non so che posizione avrebbe preso... di certo so che in Argentina, a Cesarino Fava, il Miro glie le ha cantate!
Vi saluto, ovviamente sperando che nonostante la mancata informazione dell'organizzazione del Festival, che a Lugano ci siano molti Ragni... non per rinfocolare polemiche (ognuno può credere o non credere) ma almeno per difendere la nostra onestà intellettuale e morale e a mettere un freno a chi vuole screditare i Ragni e l'alpinismo lecchese.
Un abbraccio.
Daniele Chiappa "ciapin"
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Messaggioda Enzolino » lun mag 08, 2006 17:12 pm

Ciao,

trovo la lettera interessante.
Mi sembra legittima la protesta iniziale.
Mi trovo d?accordo sulla sua critica nei confronti del CAI ma mi chiedo anche se lui, Ermanno e tanti altri che lo criticano ne fanno parte. Perche? sarebbe come criticare se stessi. Mi domando come mai un club, che raccoglie una tale varieta? di alpinisti dalle opinioni piu? svariate, si schieri in maniera cosi? inopportuna, difensiva ed inadeguata.

Mi stupisce l?apparente l?ingenuita? del signor Daniele Chiappa.

Se Carlo Mauri dichiaro? impossibile il Torre, ben sapendo che Egger e Maestri dovevano averlo ipoteticamente salito, mi sembra ci fosse un?evidente sottile malizia in quella dichiarazione. La reazione di Fava e Maestri fu indubbiamente eccessiva, ma giustificata anche dall?indignazione di chi ha vissuto un?esperienza drammatica come la tragedia del proprio compagno di cordata Toni Egger.

Inoltre non vedo nulla di pensante nella dichiarazione di Maestri nel telegramma spedito a Mauri: " Cesare Maestri, sul cui valore alpinistico nessuno può discutere, dimostrerà il suo insignificante valore umano mandandoci (e lo conserviamo ancora, naturalmente) un telegramma in cui afferma che il Torre è impossibile soltanto per chi non è all'altezza"

Se qualcuno mostrasse la pesantezza di questa frase gliene sarei grato. A me sembra sacrosantamente vera.

Sullo stile di Maestri son d?accordo con Daniele Chiappa. Purtroppo lo stile con cui e? stata salita la via del compressore e? alquanto discutibile. La storia ha dimostrato che il Torre lo si poteva salire senza chiodi a pressione. Credo che le ragioni del gesto di Maestri siano riconducibili sia alle circostanze (sponsor, assenza di compagni come Egger, condizioni irripetibili rispetto alla prima salita) che al suo desiderio di forzare la conquista del Torre.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda bummi » lun mag 08, 2006 17:26 pm

Enzolino ha scritto:...
Sullo stile di Maestri son d?accordo con Daniele Chiappa. Purtroppo lo stile con cui e? stata salita la via del compressore e? alquanto discutibile. La storia ha dimostrato che il Torre lo si poteva salire senza chiodi a pressione. Credo che le ragioni del gesto di Maestri siano riconducibili sia alle circostanze (sponsor, assenza di compagni come Egger, condizioni irripetibili rispetto alla prima salita) che al suo desiderio di forzare la conquista del Torre.

Ciao :wink:

Lorenzo


Concordo, ti dimentichi di aggiungere però che la via del compressore è a tutt'oggi la via di salita più ripetuta al Torre. Qualcosa significherà pure, o no?
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Messaggioda Enzolino » lun mag 08, 2006 17:35 pm

bummi ha scritto:
Enzolino ha scritto:...
Sullo stile di Maestri son d?accordo con Daniele Chiappa. Purtroppo lo stile con cui e? stata salita la via del compressore e? alquanto discutibile. La storia ha dimostrato che il Torre lo si poteva salire senza chiodi a pressione. Credo che le ragioni del gesto di Maestri siano riconducibili sia alle circostanze (sponsor, assenza di compagni come Egger, condizioni irripetibili rispetto alla prima salita) che al suo desiderio di forzare la conquista del Torre.

Ciao :wink:

Lorenzo


Concordo, ti dimentichi di aggiungere però che la via del compressore è a tutt'oggi la via di salita più ripetuta al Torre. Qualcosa significherà pure, o no?
Infatti il mio e' un discorso sui massimi sistemi :D .

Aggiungerei anche che a mio avviso riflette lo spirito anarchico di Maestri e secondo me, quella via, con la sua storia, con quel compressore appeso, ci sta bene ... per me rimane una via mitica nel suo genere al di la' dei principi e delle etiche ...
Probabilmente sarebbe l'unica via che andrei a ripetere quando andro' sul Torre.

Ciao :wink:

Lorenzo
Ultima modifica di Enzolino il lun mag 08, 2006 17:42 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda bummi » lun mag 08, 2006 17:40 pm

Enzolino ha scritto:
bummi ha scritto:
Enzolino ha scritto:...
Sullo stile di Maestri son d?accordo con Daniele Chiappa. Purtroppo lo stile con cui e? stata salita la via del compressore e? alquanto discutibile. La storia ha dimostrato che il Torre lo si poteva salire senza chiodi a pressione. Credo che le ragioni del gesto di Maestri siano riconducibili sia alle circostanze (sponsor, assenza di compagni come Egger, condizioni irripetibili rispetto alla prima salita) che al suo desiderio di forzare la conquista del Torre.

Ciao :wink:

Lorenzo


Concordo, ti dimentichi di aggiungere però che la via del compressore è a tutt'oggi la via di salita più ripetuta al Torre. Qualcosa significherà pure, o no?
Infatti il mio e' un discorso sui massimi sistemi :D .

Aggiungerei anche che a mio avviso riflette lo spirito anarchico di Maestri e secondo me, quella via, con la sua storia, con quel compressore appeso, ci sta bene ...
Probabilmente sarebbe l'unica va che andrei a ripetere quando andro' sul Torre.

Ciao :wink:

Lorenzo


Sisi, avevo capito che parlavi a grandi linee, cercavo solo di rimarcare il fatto che moltissimi predicano bene e razzolano male. Si grida allo scandalo ma poi si fa finta di non vedere che tutti passano cavalcando il compressore.
In effetti se potessi ripeterei anche io solo quella via lì... :wink:
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Messaggioda èrman » lun mag 08, 2006 18:58 pm

Ciao, se volete fare la via del compressore vi consiglio di farlo in fretta perché girano voci che qualcuno vuole andare a spezzare tutti i chiodi a pressione. E poi i tempi sono cambiati e se volete fare qualcosa di diverso dalla normale del Torre andate almeno sulla ovest, andate sulle orme dei Ragni... non sulla nostra altrimenti al ritorno la pensate come me...

A quei tempi c'era molta competizione fra certi scalatori, troppa. Bonatti era un idealista e per questo il suo colle lo chiamò della Speranza. Maestri diceva che la speranza era dei deboli e per questo, il suo colle(?), lo chiamò della Conquista.
Quando l'anno prima Maestri e co. raggiunsero la vetta dell'Adela arivarono poco dopo Bonatti e Mauri e sul suo libro dice così. Ma perché in un altro scritto dice che arrivato in cima la neve era gialla... era la pisciata di Bonatti quale saluto a Maestri. Bello!!! La versione corretta è la prima e ci sono foto che testimoniano il fatto.

E che Maestri nel '70 abbia seguito una linea diversa da quella che disse di aver seguito nel '59 non può reggere. La scusa dello sponsor, la scusa che gli inglesi nel '68 avevano rinunciato proprio sullo spigolo sud-est,... Lui disse di aver fatto i 100 in 9''? Tornò al Torre per dimostrare che in cima c'era arrivato? Accettò la sfida che il mondo gli aveva lanciato? Ma perché invece di rifare i 100 fece la discesa in canoa o il tiro al piattello o quello che volete?
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun mag 08, 2006 19:34 pm

provocazioni per provocazioni èrman :wink:

perchè la prossima volta che vai al Torre, non fai una via nuova usando solo materiali antichi ?
( chiodi/moschettoni/picche/accessori/abbigliamento/ecc. del '59 ?)

non è solo per criticarti, ma oggi sono cambiate molte cose, non so se con quei mezzi faremmo quello che facciamo, mi sembra sbagliato irridere una salita paragonandola ad una passeggiata in canoa o al tiro al piattello, quando tu l'hai ripetuta lo hai pensato ? dubito, e ripeterla è stato molto più facile che aprirla no ?

ciao :D
enzo
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In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » lun mag 08, 2006 19:48 pm

visto e considerato tutto quanto....
son quasi contento di non avere avuto ne le capacità ne le opportunità per essere un alpinista "di punta"....
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Messaggioda Enzolino » lun mag 08, 2006 19:49 pm

Ciao,

per salire sul Torre dovrei innanzitutto trovare un compagno di cordata esperto e soprattutto veloce ed avere minimo un mese di ferie ... eh eh ... chissa' ... poi e solo poi potrei fare lo schizzinoso sulle vie da scegliere.
Che io sappia, della vostra via (l'Arca) non c'e' una descrizione dettagliata (schizzo con gradi ed indicazioni sul percorso) senno' chissa', a me l'artificiale non piace e se la potessi evitare ne sarei felice.

Il saluto di Bonatti a Maestri con una pisciata .. ah ah :lol: ... mi ricorda i cani che marcano il loro territorio ...

Sul fatto che Maestri abbia seguito una linea diversa non mi stupisce. I motivi possono essere tanti e sono stati elencati in abbondanza.
L'alpinismo non e' come i 100 metri, e mi stupisce che si facciano questi paragoni. La montagna e le sue condizioni cambiano continuamente, e lo stesso accade per gli uomini. Sono pochi gli atleti che sarebbero in grado di superare un proprio record mondiale soprattutto dopo molti anni di distanza.

Usando il tuo paragone chi dopo 11 anni e' stato in grado di migliorare il proprio record mondiale?
Quindi, la pretesa che Maestri dovesse ripetere la sua stessa via dopo 11 anni, se vogliamo, ha poco senso.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda èrman » lun mag 08, 2006 19:59 pm

Ma perché sei così prevenuto nei miei confronti? Forse non sono stato chiaro. Intendevo dire che se il mondo mette in dubbio una tua prestazione e tu accetti la sfida dovresti ripetere, o almeno provare, quella cosa.
Niente da dire su quello che ha sofferto e lavorato Maestri nel '70 ma il mondo gli aveva messo in dubbio quella linea su cui disse di essere salito nel '59 e non la cima da qualsiasi parte.
E non ho mai pensato e tanto meno detto qualcosa per sminuire ciò che facevano in passato, coi mezzi che avevano, e non lo farò mai. Non hai la ben che minima idea di quanto ammiro ciò che è stato fatto nel passato. E poi io non ho parlato di "passeggiata" in canoa ma di discesa.
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Messaggioda èrman » lun mag 08, 2006 20:11 pm

Sono appena intervenuto e mentre scrivevo altri l'hanno fatto. Vorrei solo dire che da qualche anno, di quello che faccio e facciamo in Patagonia, non pubblico più schizzi con le difficoltà perché là ci vado per altre cose. Le difficoltà complessive le abbiamo dette. Mi sembra comunque, a parte su qualche rivista, che la nostra linea sia abbastanza precisa. Se qualcuno vuole la perfezione è sufficiente che mi dia delle foto ad alta definizione e quindi la linea la posso segnare con errori che non superano il metro lineare. Riguardo all'artificiale dalla base al colle abbiamo fatto 5 semplici movimenti di A1 nel diedro iniziale. Sulla ovest altri 3-4 movimenti sempre di A1 e due tiri e mezzo per arrivare sullo spigolo, sempre di semplicissimo A1.
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Messaggioda bummi » mar mag 09, 2006 10:51 am

èrman ha scritto:Ma perché sei così prevenuto nei miei confronti? Forse non sono stato chiaro. Intendevo dire che se il mondo mette in dubbio una tua prestazione e tu accetti la sfida dovresti ripetere, o almeno provare, quella cosa. ...


L'osservazione di Enzolino mi trova sostanzialmente d'accordo su questo punto. Dopo 11 anni probabilmente non ti senti più in grado di affrontare certe difficoltà, aggiungici che non aveva neanche più Egger come compagno di cordata... Inoltre c'è il dato non secondario che su quella linea aveva perso il suo compagno e si era salvato unicamente per un grande bucio di culo (scusa il francesismo). Insomma a me non stupisce affatto che non abbia più voluto provare a salire di là. D'altronde la sua linea non è stata più percorsa proprio perchè tutti l'hanno considerata molto pericolosa, o meglio, la sua ipotetica linea... ;-)
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Messaggioda bummi » mar mag 09, 2006 10:58 am

èrman ha scritto:Ma perché sei così prevenuto nei miei confronti? Forse non sono stato chiaro. Intendevo dire che se il mondo mette in dubbio una tua prestazione e tu accetti la sfida dovresti ripetere, o almeno provare, quella cosa.
...


Scusa èrman ma veramente faccio fatica a seguirti. I tuoi dubbi sulla scalata del '59 si fondano sul fatto che Maestri non abbia mai ripetuto la sua via e sul fatto che non si trovano i chiodi che tu stesso hai detto sarà molto difficile riuscire a rintracciare?
Discutiamo da quasi cinquanta pagine ma continuo a non capire quale sarebbe l'elemento focale delle tue convinzioni.
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Messaggioda Pierluigi Vesica » mar mag 09, 2006 11:12 am

bummi ha scritto:
èrman ha scritto:Ma perché sei così prevenuto nei miei confronti? Forse non sono stato chiaro. Intendevo dire che se il mondo mette in dubbio una tua prestazione e tu accetti la sfida dovresti ripetere, o almeno provare, quella cosa.
...


Scusa èrman ma veramente faccio fatica a seguirti. I tuoi dubbi sulla scalata del '59 si fondano sul fatto che Maestri non abbia mai ripetuto la sua via e sul fatto che non si trovano i chiodi che tu stesso hai detto sarà molto difficile riuscire a rintracciare?
Discutiamo da quasi cinquanta pagine ma continuo a non capire quale sarebbe l'elemento focale delle tue convinzioni.


Spero di riuscire, con sofferte e ponderate parole, a dare la giusta chiosa a questo interessante Topic:









Daje de tacco e daje de punta quanto è bona la Sora Assunta, tira la corda e tira la sega bona sera bona sera
"Non m'importa la grana. Non m'importano le necessità della vita. M'importa solo quando mi provocano. Mi importa arrampicare, punto."
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Messaggioda èrman » mar mag 09, 2006 11:35 am

Grazie per come cominci il tuo ultimo intervento. Non è ironico, grazie davvero che cominci con "scusa". Alla fine so che quando ci incontreremo la nostra potrà essere una chiacchierata piacevole, ne sono sicuro. Riguardo ai chiodi di Maestri non mi risulta di aver detto che difficilmente sono rintracciabili e se l'avessi fatto è stato un errore, a meno che nn teniamo buona l'ultima dichiarazione di Maestri sul National Geographic dove parla di 8 chiodi anziché del 60-70 dichiarati allora...
M?era sembrato di essere stato chiaro per aver portato avanti le mie convinzioni, in più occasioni ed ora non vorrei ripetermi.
Riguardo alle linee seguite fino ad oggi credo siano sufficienti per potersi esprimere. La linea sulla nord, seguita per tre tiri da Giarolli-Orlandi e presa poi da Ponholzer e co. è l'unica logica su quel versante. Gli austriaci, quando l'hanno fatta, era pieno estate, completamente pulita dal ghiaccio e neve. Sono arrivati poco sotto i funghi, forse all'altezza di dove noi abbiamo iniziato l'ultimo tiro sulla nord, credo, forse 15-20 metri a sinistra di noi. Anche gli stessi Giarolli e Orlandi sono convinti che Maestri non possa essere salito dalla nord. Non mi posso esprimere sulle difficoltà della nord ma del primo tiro sì. Sopra di noi un esile diedrino fessurato (la paretina di sinistra non oltre il metro di profondità), da verticale a strapiombante. C'era una corda fissa ed anche se aveva un chiodo a metà, non appoggiava neanche un metro sulla parete. So che Giarolli ed Orlandi l'hanno salito in artificiale. Sicuramente fattibile in libera ma con difficoltà presumibili non inferiori al 7a.
Se si formasse del ghiaccio sicuramente sarebbe più facile si s'attaccasse dove la roccia non è proprio levigata e quindi su tutta la lunghezza del diedro. E poi, per far passare la parete da 90°-80° a 50°-60° cosa dobbiamo fare?
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Messaggioda bummi » mar mag 09, 2006 12:29 pm

èrman ha scritto:...
Riguardo ai chiodi di Maestri non mi risulta di aver detto che difficilmente sono rintracciabili e se l'avessi fatto è stato un errore...


Allora mettiti d'accordo perchè così finiamo per non capire più nulla. Il 20 aprile affermavi:

èrman ha scritto:CONSIDERAZIONI:
condivido con Maestri che trovare 8 chiodi sulla parete nord sia alquanto difficile. L'ha detto a Charlie Buffet quando ha spiegato che scendendo dalla nord facevano doppie da 120 metri.
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Messaggioda èrman » mar mag 09, 2006 14:19 pm

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Messaggioda claudio1949 » gio mag 11, 2006 13:27 pm

èrman ha scritto:CHARLIE BUFFET ? LE MONDE:
http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0 ... 338,0.html


letto ... e che foto !
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Messaggioda xee » gio mag 11, 2006 13:37 pm

èrman ha scritto:CHARLIE BUFFET ? LE MONDE:
http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0 ... 338,0.html


E dopo 46 anni, alla fine, resta solo un senso di tristezza.
Per i morti e per i sopravvissuti :?
Perché voglio dormire il sonno delle mele
per apprendere un pianto che mi purifichi dalla terra;
perché voglio vivere con quel bimbo oscuro
che voleva tagliarsi il cuore in alto mare.
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Messaggioda NonVedoUnChiodo » gio mag 11, 2006 13:52 pm

Ma perchè non gli date una chiusa co sto 3d???

Maestri dice di aver salito gli ultimi tiri su una colata di ghiaccio... Il ghiaccio si è sciolto e con esso la verità!!!
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