da arteriolupin » ven gen 09, 2009 10:16 am
Anche se non sono altoatesino, eccovi la traduzione del racconto di Uli Steck sul Cervino.
Dopo aver raccontato in breve di Walter Bonatti che decide di andare da solo e della Destivelle che effettua la ripetizione, ecco il racconto sulla propria performance:
"Volevo sapere cosa avessero vissuto Walter (Bonatti) e Vatherine (Destivelle). Il 14 Marzo 2005 raggiungo la Capanna Hornli profondamente immersa nella neve. Il tempo è fantastico. Unico svantaggio è il freddo pungente, il termometro al sole indica meno 15. Il rifugio è invitante, potrei passare una notte al rifugio, ma passo oltre. Un'ora più tardi incontro due alpinisti cechi nella penombra dei piedi della parete Nord. Le condizioni della via Schmid erano troppo cattive, così quelli tornano indietro. io ero un po' frustrato, da tempo volevo salire in solitaria questa parete, il tempo è fantastico e la parete ha solo poca neve. Si può provare, quindi salgo ancora, magari sulla via Bonatti va meglio. Le prime lunghezze sono durette, provo in continuazione a verificare come sia la parete sopra di me. In ogni caso la parte inferiore passa bene e comincio a concentrarmi, i miei dubbi si dissolvono. La scalata mi piace, vado avanti bene. Arrampico controllato e la corda se ne resta per tutto il pomeriggio nello zaino, non la uso per autosicura. Alla sera raggiungo il secondo posto da bivacco di Walter alla fine della Traversata degli Angeli. Secondo la sua descrizione era un bivacco confortevole; io, personalmente, lo trovo piuttosto scomodo. Se non altro, ho con me un sacco a pelo caldo. La notte è fredda e lunga. Al mattino spira un po' di vento. In basso vedo le luci di Zermatt, come sarebbe bello sedere in una Stube e bersi con gusto un caffè. Un'ora e mezza dopo la sveglia ho già reinfilato tutto il mio materiale nello zaino e arrampico oltre. Sono impaziente di vedere cosa succederà oggi. La parete è dritta e ghiacciata, ma si va avanti bene. Ramponi e piccozza trovano buone prese. Trovo sempre buone strutture dove attaccare la mia piccozza. Arrampico sempre con i guanti ed uso la piccozza anche sulla roccia. Alle 13.oo sono in piedi sulla cima. 25 ore prima ero partito davanti al rifugio Hornli baciato dal sole verso l'ombrosa parete. Nello stesso giorno raggiungo dopo una lunga discesa Zermatt. Durante la cena a Zermatt ho preso cosceinza di quanto sia bello essere seduti a tavola e mangiare qualcosa di caldo. Eppure, già mentre sto prendendo sonno mi trovo a pensare alla prossima avventura..."
...Se tuti i bechi gavesse un lampion... Gesummaria che iluminasiòn!
Canto popolare veneto