da Roberto » lun ott 22, 2007 22:13 pm
Personalmente mi sono ritrovato a lasciare la corda a casa quando mi sono accorto che in alcuni casi era un peso, nel senso che mi ostacolava, mi creava più problemi che non averla.
In solitarie impegnative (almeno per i miei mezzi), ho trovato situazioni in cui ero costretto a portare il peso del materiale, senza per questo poterlo utilizzare.
A quel punto mi sono chiesto perché dovevo "rischiare", tanto valeva andare leggero e "più sicuro".
Nonostante l' effetto che fa, continuo a credere che fare una solitaria legato, ma al limite delle proprie possibilità, magari su una via molto lunga (sono queste le vere dure solitarie), sia più gratificante che fare una free-solo un grado sotto il proprio limite.
Quando sei slegato la questione è solo la testa. Lo sai che su qualla difficoltà passi senza mettere nulla, ma senza quel cordone ombellicale che ti lega al mondo, senti che sei vulnerabile.
Un certo grado, in solitaria o anche in cordata, lo sali di slancio, senza mettere nulla, perchè non puoi perdere tempo, perché la via è lunga, perché fa buio o rischia di piovere.
Poi, su quello stesso tiro, ma senza corda, senza qualcosa che ti da la consapevolezza di un "fine corsa", il discorso cambia e se non sei concentrato, sereno, convinto, senti come il vuoto che ti risucchia, senti il rischio, lo palpi, lo vivi... e allora è il caso di lasciare perdere e scendere.
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)