ciao,
condivido su tutta la linea le osservazioni di
bummi, nel senso che solo l?autore di una guida può e deve recensire e classificare gli itinerari, ordinandoli, se e come ritiene, anche secondo una scala di difficoltà ?propria?.
Ovviamente oltre alla cognizione personale, che nel caso ?lucagrazzini/gransasso? è vastissima già di suo, nulla vieta, è anzi doveroso che l?autore si avvalga di ogni tipo di segnalazioni da parte di apritori e ripetitori, ma sempre col beneficio di tenerle o meno in considerazione, perché altrimenti apriti cielo : 100 teste = 100 idee = casino cosmico
Questi contributi di ?terzi?, a mio avviso, sarebbero molto interessanti e utili, per luca, se gli si segnalassero aggiornamenti e revisioni riguardanti (oltre a nuove linee) vie poco o per nulla ripetute, ad esempio, del 4° o 5° pilastro d?intermesoli, della torre nascosta, dei pilastri del paretone, ma, perdonatemi, fornire indicazioni o pareri su vie ripetute da decine di cordate al mese, come quelle sinora citate, alcune delle quali attrezzate in stile ?falesia allungata? (tanto per non pronunciare l?odiata ?multipitch?), mi sembra francamente offensivo nei confronti dello stesso luca, che queste vie le conosce come le proprie tasche.
Piuttosto, un consiglio che mi sento di dare a luca è di non ?mischiare? tutti insieme gli itinerari del GS, perché come ha osservato acutamente
Quchibu, fa ridere i polli (o peggio, può far piangere seriamente qualcuno) accomunare vie di VII, di quelle modello bini, caruso, fornari o iannilli, a recenti itinerari con fix ascellari da cima a fondo e doppie confezionate in via, solo perché sono tecnicamente dello stesso grado.
A questo proposito si potrebbe, come saggiamente fatto nelle ultime guide di versante sud (ma anche di altri editori), operare una netta distinzione tra vie S1/S2 e vie R1/R2/ecc. (tanto per utilizzare una scala già in uso), cosa che già permetterebbe di distinguere nettamente il terreno di gioco in base al tipo di protezioni, a prescindere dal grado tecnico (scala) e da quello complessivo di difficoltà (isolamento, ambiente, ecc.). Penso, per esempio, all?abisso che corre, anche su vie a pochi metri una dall?altra, tra una ?mollosa grossezza? e una ?tosti?, oppure tra una ?cavallo pazzo? e una ?placche di manitù?, e dico questo senza spazio per alcuna polemica, perché si parla di due ?mondi? differenti, che trovano cultori dell?uno o dell?altro tipo di itinerari, quando non addirittura di chi apprezza le une e le altre.
Condizione essenziale è che non vi siano ?invasioni di campo? o mancanza di rispetto per linee preesistenti (ma questo è un altro topic
).
Penso infine (ma luca lo farà senz?altro) che sarebbe il caso di rivedere i gradi in libera di alcune delle vie aperte dagli anni 40 agli anni 70, quando artifizi di vario genere permettevano di superare in A0 o A1 (e poi dimenticare queste letterine

) tratti che oggi, in libera, sono veri cazzotti nei denti, oppure quei famosi ?camini di IV?, che presentano passaggi di almeno un grado superiori.
ciao a tutti
biemme
ps per roberto : il mio (modestissimo) contributo l'ho già spedito in email a luca (il quale, coerentemente con quanto sopra ho scritto .... non ne terrà minimamente conto

)