gylve ha scritto:cioè in alternativa alla trois monts valutate di salire x l'innominata o dallo sperone della brenva...![]()
bhe dai non ci sarà mica questa grossa differenza poi



da Maxxo » gio mag 04, 2006 20:19 pm
gylve ha scritto:cioè in alternativa alla trois monts valutate di salire x l'innominata o dallo sperone della brenva...![]()
da sergio-ex63-ora36 » gio mag 04, 2006 22:03 pm
Davide62 ha scritto:......
7) Innominata, seria e impegnativa, assolutamente da non sottovalutare.
....
12) Diretta Bonatti-Zappelli pochissimo ripetuta e più facile dell'Innominata.
[
da roby4061 » ven mag 05, 2006 15:53 pm
da schen » ven mag 05, 2006 16:45 pm
Davide62 ha scritto:casaro ha scritto:Ma per salire lo Sperone della Brenva dopo la frana che c'è stata c'è da risalire la prima parte del Couloir Gussfelt oppura è stata aperta una nuova via che lo evita?
So che alcuni salgono lungo la zona franata, sempre in movimento ma molto meno di qualche anno fa, altri il Couloir Gussfeldt.
da sergio-ex63-ora36 » ven mag 05, 2006 23:54 pm
roby4061 ha scritto:dal gonella è tanto più impegnativo della via dei cosmiques o assimilabile (a parte la maggior lunghezza) ?
da Davide62 » sab mag 06, 2006 9:30 am
schen ha scritto:Davide62 ha scritto:casaro ha scritto:Ma per salire lo Sperone della Brenva dopo la frana che c'è stata c'è da risalire la prima parte del Couloir Gussfelt oppura è stata aperta una nuova via che lo evita?
So che alcuni salgono lungo la zona franata, sempre in movimento ma molto meno di qualche anno fa, altri il Couloir Gussfeldt.
Ciao,
l'anno prima della frana ho salito lo sperone della Brenva in un modo che ritengo simpatico e un po' più avventuroso del solito: nel pomeriggio, intorno alle 14,30, con i miei due soci siamo arrivati al biv.della Fourche, e come al solito lo abbiamo trovato stra-zeppo di candidati alla Kuffner. Le previsioni meteo erano ottime e allora abbiamo deciso di raggiungere la sera stessa il colle Moore, scartando l'ipotesi couloir Gussfeldt e, invece di andare come previsto per gli sfasciumi a sx dello sperone, che erano già bruttini persino prima della frana, di salire col tepore dell'ultimo sole la cresta rocciosa tenendoci proprio sul filo. E' stato molto divertente: arrampicata old style in scarponi. Ci sono passaggi al max di 3° con qualche vecchio chiodo qua e la e buoni spuntoni o clessidre per far sosta. Alle 18,00 eravamo pochi metri al di sotto del tratto di cresta nevoso orizzontale, prima del pendione di 400 m che conduce sotto alla seraccata. Ho piazzato una fissa di 15 m sopra le nostre zucche e ci siamo assicurati con dei lunghi prusik, infilato le gambe nei sacchi e indossato tutto quello che avevamo. Microfornelletto per la cena e poi bivacco "a la belle etoile". Certo, lo si può fare se non è previsto un gelo siderale e se il tempo tiene, ma, credetemi, è stato davvero bellissimo!
Il giorno dopo alle 8 eravamo già fuori dalla seraccata e alle 9,30 in vetta al Bianco.
Non mi pare che la cresta vera e propria sia stata interessata dalla frana, almeno lo spero. Non posso esserne sicuro perchè non ho più attraversato la zona del Colle Moore dopo il '97.
Buone gite!
schen
da schen » lun mag 08, 2006 10:50 am
Davide62 ha scritto:La via che hai ripetuto è quella originale di Moore e soci del 1865, sostanzialmente abbandonata a favore della più comoda variante Farrar divenuta nel tempo il sistema più logico per salire lo Sperone.
Purtroppo la frana ha reso impossibile anche il tracciato da te seguito.
La cresta è completamente crollata e oggi è una congeria di spuntoni e gendarmi smozzicati e instabili.
da davide76 » mar mag 09, 2006 12:48 pm
da Davide62 » mar mag 09, 2006 20:48 pm
da lucasignorelli » mar mag 09, 2006 22:42 pm
Davide62 ha scritto:Secondo me è più difficile lo Sperone della Tournette, tra queste e l'Innominata il salto di qualità è notevole.
Quest'ultima è ben più difficile sotto tutti i punti di vista, attenzione bene che una via di grande ambiente classificata D non è assolutamente una passeggiata, tutt'altro, numeri e orari contano poco o niente.
da xee » mar mag 09, 2006 23:30 pm
da sergio-ex63-ora36 » mar mag 09, 2006 23:45 pm
lucasignorelli ha scritto:Davide62 ha scritto:Secondo me è più difficile lo Sperone della Tournette, tra queste e l'Innominata il salto di qualità è notevole.
Quest'ultima è ben più difficile sotto tutti i punti di vista, attenzione bene che una via di grande ambiente classificata D non è assolutamente una passeggiata, tutt'altro, numeri e orari contano poco o niente.
La difficoltà "reale" dell'Innominata è, come minimo, TD, ma sarebbe meglio usare la scala binaria - e allora, come minimo diventa V/3 4c. In realtà, non ci sono vie che salgono al Bianco (inteso come "in cima al Bianco") da quel lato che non siano grado V se non VI, e questo indipendentemente dalla difficoltà tecnica "nominale" - ne risulta un paradosso, per cui fare l'Hypercouloir oppure le vie moderne al Pilastro Rosso è in realtà meno difficile che fare l'Innominata oppure la classica al Pilone Centrale - perchè dalle une si scende in doppia e si ritorna al calduccio all'Eccles, mentre sulle altre da un certo punto in poi è "fuori con le tue gambe oppure fuori con la variante 118" - se il tempo lo permette, altrimenti ci rimani.
La chiave di volta di queste vie è l'uscita sulla cresta del Brouillard e il percorso della cresta stessa - non mi stancherò mai di dire che è il posto più pericoloso di tutto il Massiccio, con un'esposizione al vento, ai fulmini e al resto della mercanzia che non ha pari forse nelle intere Alpi. La formula in questo casò è semplice - più si esce in cresta "a sinistra" (cioè lontani dal Bianco di Courmayeur) - peggio è. Il tragitto dalla giunzione della crestina di uscita dell'Innominata con la Brouillard fino alla punta del Bianco richiede due orette in condizioni ottimali - fate voi a calcolare cosa succede se le condizioni sono anche solo mediocri (è siete sempre sopra i 4600m!)
Il punto di non ritorno dell'Innominata è la traversata del canalone - una volta dall'altra parte, un ritorno con il maltempo è praticamente impossibile. E tanto per aggiungere carne al fuoco, ricordatevi della tragedia del 2004 - Rahel conosceva la zona a menadito, eppure...
La Tournette ha il problema dell'accesso al Sella (che è sì rognoso, ma non tanto come si sente dire in giro, se non in condizioni troppo secche o troppo nevose). Però, una volta sopra la strozzatura a monte del Plateau dei Rochers, la via diventa piuttosto diretta, e la ritirata rimane fattibile almento fino allo spallone a 4500m. E sopra, se le cose si mettono male si può "scappare" verso la Vallot abbastanza in fretta. E' una via assolutamente stupenda (di gran lunga la migliore via di media difficoltà al Bianco), ma assolutamente non paragonabile all'Innominata in termini di "ingaggiosità"!!!
da lucasignorelli » mer mag 10, 2006 0:07 am
sergio-ex63-ora36 ha scritto:a parte gli scherzi noi abbiamo fatto l'innominata bivaccando alla bella stella su un terrazzino dopo il tiro chiave (IV+/V- ?) su consiglio di Garda allora custode del Monzino; è stato un bivacco fantastico e la chicca della salita...mi sento di ripetere il consiglio:si evita la ressa dell'Eccles e si accorcia la salita finale![]()
la via è sicuramente ingaggiosa ma con meteo buona e buon allenamento merita alla grande!
ps
dal punto di bivacco al bianco abiiamo impiegato 7 ore per poi traversare al Torino
da claudio1949 » mer mag 10, 2006 11:13 am
Davide62 ha scritto:Da dx a sx
da sergio-ex63-ora36 » mer mag 10, 2006 14:49 pm
lucasignorelli ha scritto:sergio-ex63-ora36 ha scritto:a parte gli scherzi noi abbiamo fatto l'innominata bivaccando alla bella stella su un terrazzino dopo il tiro chiave (IV+/V- ?) su consiglio di Garda allora custode del Monzino; è stato un bivacco fantastico e la chicca della salita...mi sento di ripetere il consiglio:si evita la ressa dell'Eccles e si accorcia la salita finale![]()
la via è sicuramente ingaggiosa ma con meteo buona e buon allenamento merita alla grande!
ps
dal punto di bivacco al bianco abiiamo impiegato 7 ore per poi traversare al Torino
Il terrazzo sotto la Torre Rossa mi sembra che adesso lo usino spesso, è comodo (e se la mattina il tempo gira si torna indietro abbastanza in fretta), ma così ti cambia la logistica - devi dormire per forza al Monzino e fai la salita in tre giorni (molte cordate veloci normalmente salgono all'Eccles in giornata).
Bravi dovevate esserlo per forza, altrimenti col cavolo che il Garda vi dava un consiglio - la sua media di suggerimenti a quelli che passavano dal Monzino e non gli sembravano all'altezza era "tornate giù subito che di montagna non capite un ca**o". Grand'uomo, ma con un caratterino...
da Lorenz » mer mag 10, 2006 15:26 pm
da claudio1949 » mer mag 10, 2006 15:38 pm
da lucasignorelli » gio mag 11, 2006 0:53 am
Lorenz ha scritto:'
Salita dalla cresta S della Noire e quindi le famigerate doppie sulla NW, pare il punto piu' pericoloso di tutta la salita. Quello che fanno piu' o meno tutti (dove tutti non vuol dire molti) e' di fare salita e discesa in giornata, fino ad arrivare alla breccia dove sta il Craveri.
Un ipotesi che invece vorrei valutare e' quella di fermarsi per un primo bivacco dopo le prime doppie sulla NW, su una specie di spalla, prima di affrontare le doppie piu' brutte nel caminone. I vantaggi sarebbero di prendere la salita della S con piu' calma, evitare di fare le doppie nel pomeriggio con maggiori probabilita' di scariche, evitare di fare una tirata pazzesca per arrivare al Craveri (16 - 20 ore). Gli svantaggi sono invece che non c'e' la possibilita' di sfruttare il bivacco Craveri.
Il secondo giorno si completano le doppie, si scalano le Dame Inglesi per il percorso alto, si sale alla Blanche e si scende al Col de Peuterey. O si bivacca qui, o se possibile, si sale ancora di 100 o 200 m verso il GPA dove pare vi siano dei terrazzini buoni per sostare la notte. Terzo giorno, vetta e discesa.
Lorenz
da Lorenz » gio mag 11, 2006 15:34 pm
da Andrea81 » gio mag 11, 2006 15:41 pm
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