Invece per me l?autunno, è un periodo tra i più belli dell?anno per scalare in croda. Si è vero, non si riescono a fare in giornata le vie lunghe, bisogna trovare la giusta esposizione, ma ottobre è il mese giusto per osservare i magnifici colori della natura, odorare il profumo dell?aria che cambia e godersi la pace che d?estate non si ha.
La scorsa settimana con Stefano andiamo a ripetere una via in Sarca e alla sera mentre ritorniamo a casa li propongo una via su una Cima non molto frequentata, so che anche lui è un?amante di questi luoghi. Si tratta della Pala Belluna nel gruppo della Schiara. Gli chiedo: conosci la Livanos? Si si, ne ho sentito parlare. Rispondo: è da un po? che osservo questa linea, che dici se andiamo a buttarci l?occhio? Detto fatto e con noi si aggrega anche l?immancabile Angelo, mai stanco di salire al VII° Alpini.
Partiamo sabato sera dopo vari impegni lavoro/famiglia e alle 22.30 siamo al Lussato, io purtroppo mi porto ancora dietro i postumi di un raffreddore e questo infatti complicherà un ?pochino? il sonno dei miei soci?Bestemmie, imprecazioni, giri notturni, insomma mi hanno odiato tutta la notte?
Ma la mattina tutti operativi (o quasi?). Si parte all?alba e in quasi due ore, dopo aver superato il Bivacco Sperti, siamo all?attacco. Camminiamo lungo la stretta cengia, trovando un chiodo d?attacco della Via Livanos, la roccia sopra è molto dubbia, infatti proseguiamo e attacchiamo leggermente più avanti sulle placche della variante Goedeke. I primi tre tiri fino alla nicchia gialla sono belli, ma bisogna prestare molta attenzione in alcuni tratti alla qualità della roccia e fare i conti con la poca possibilità di proteggersi, bravo Stefano!
Troviamo un paio di ch e una sosta poco prima della nicchia e con un breve traverso, Stefano giunge sotto lo strapiombo da dove parte il tiro di artif.
Ci cambiamo le corde, ora tocca a me. Osserviamo 5 m a destra un paio di chiodi mooolto ruggini su uno strapiombo, piantati su roccia marcia e gialla, dal basso verso l?alto, ma altro non vediamo. Rileggiamo la relazione dove si parla di 13 chiodi?V,A2,A3?Diciamo: ?conoscendo l?accoppiata Livanos, qualcuno sarà stato tolto?. Facciamo il punto della situazione, poi, dopo aver riletto bene la relazione, questa parlava di superare direttamente lo strapiombo, dunque non poteva essere a destra, bensì di superare direttamente lo strapiombo, ma lo stesso sopra di noi non c?era niente? e notiamo a sinistra un paio di chiodi.
Finalmente decido, si va di la! Almeno provo?Mi alzo, metto un frendino e supero uno strapiombo, poi mi sposto verso sx fino ad una sosta con cl e ch. Ora il tiro s?incazza, lasciando spazio all?artif. abbastanza delicato, passo un chiodo, una clessidra, staffo un friend che posiziono in un buchetto e arrivo ad una cl dove metto un kevlar, da questo con altra staffata porta all?ultimo passo di VI prima si uscire su comoda cengia.
Da qui in poi si susseguono dei tiri su roccia eccezionale fino in cima, niente chiodi, ma ci si protegge bene con varie cl, anche alle soste.
Purtroppo durante la salita, la nebbia ci ha tenuto compagnia praticamente sempre?, peccato per il paesaggio.
Ora mancano solo1700 m di dislivello fino all?auto?ma camminare tra queste crode ti fa dimenticare il tempo trascorso.
Via Livanos, sviluppo 350 m, difficoltà V, VI, A2 e un passo A3
Aperta da Georges e Gènèviève ?Sonia? Livanos con Pierre Favard e Marc Vaucher il 3 agosto 1964.
Avvicinamento e attacchi
In rosso il tracciato con Variante Goedeke, in azzurro la Livanos
Serva
Avvicinamento sulla cengia
Meio metarse i calsettoni...
Stefano L1
Stefano L3
Artif. sull'L4
Stefano risale L4
Inizio L5
Magici equilibri