
via ETICA R!ESISTENTE
Matteo Meucci e Enrico Tomasin a c.a. 29/8/2010 in 11,30 ore di arrampicata effettiva.
Materiale impiegato: camalot da 0,3 a 3, dadi, chiodi misti (usati a U, spatole e orizzontali, utili spatole e orizzontali corti. Impegno complessivo TD/TD+.
La via sale in maniera indipendente il settore di parete compreso fra la Biagi Nerli a destra e la via della fessura obliqua a sinistra partendo dal catino dove le due vie suddette si biforcano. Questo catino si può raggiungere in vari modi, la soluzione da noi scelta e più consigliabile sono le varianti basali dei fiorentini (4 tiri, V). raggiunto il catino si segue per alcune decine di metri l?incisione della via della fessura obliqua fino ad un chiodo di sosta. Da qui il percorso diventa del tutto indipendente.
L5 dalla sosta verso sinistra per placche incise da deboli fessure superficiali (scarse protezioni, V+) ci si dirige verso la fessura chiusa da una evidente tetto a lama. La fessura sempre ben proteggibile presenta dei passaggi ostici (VI-). Si sosta a circa 10 m dal tetto in corrispondenza di un piccolo ripiano (55m, sosta su nut e friend)
L6 si prosegue altri 8m in fessura (IV+) fin sotto al tetto dal quale si esce verso sx per bella e solida lama rovescia (V+) e poi sempre per bella fessura (V+) fino a una zona più appoggiata con solo alcuni risalti più ostici (ch. lasciato). Sosta su friend e sasso incastrato (60m)
L7 per placche poco proteggibili (V/V+ poi molto più facile) che formano una sorta di panciuto spigolo si sale fino all?altezza del tiro del chiodo con moschettone della via Biagi Nerli. Per comodità si può sostare in corrispondenza di due chiodi di sosta di questa (60m)
L8 si ritraversa a dx verso il boschetto sospeso fino a sostare su due ch. trovati. (55m)
L9 per rampe senza grosse difficoltà si sale fino alla zona al cospetto della headwall culminante nel tetto a lama. Sosta in una nicchia su nut e friend (55m)
L10 si sale verso un evidente diedrino. Lo si sale sulla destra (roccia a tratti instabile, VI+, ch. lasciato). Dopo alcuni metri il diedro diventa una bella fessura (VI, roccia più solida) fino alla sosta su una piccola cengia. Sosta su ch. friend e nut (45m)
L11 Dalla sosta si traversa orizzontalmente verso dx per terreno molto delicato (V+) fino a prendere la base della lunga fessura che scende dal tetto, nei suoi primi metri molto scabrosa a causa della moltissima erba che la infesta (V+/VI). Dopo una decina di metri si entra in una bellissima fessura di roccia ottima (V+ e VI sostenuti) che dopo 6/8 metri conduce al cospetto del tetto. con delicato passaggio ci si incunea fra la faccia del diedro di destra e la lama che costituisce il tetto (passi di VI+/VII-, roccia buona e ben proteggibile, un bel nido di corvo disabitato nella fessura di fondo). Dopo il tetto con altri 10-15 metri di scalata sempre atletica (V/V+) su roccia discreta e proteggibile si arriva ad un buon punto di sosta su piccola cengia. Sosta su nut e friend (60m).
L12 Con piccolo traverso a sx dalla sosta si guadagna una crestina che conduce ad una zona di roccia dubbia ma molto articolata senza particolari difficoltà. Si sosta su cengia al cospetto di un diedro pieno di blocchi biancastri segni di una frana recente. (IV+/V, 55m).
L13 Si sale delicatamente il diedro, scegliendo con cura appigli e appoggi (VI), al suo termine si traversa delicatamente e senza possibili protezioni verso dx per circa 6m a prendere una fessura, inizialmente strapiombante e con roccia sempre da verificare (passaggio difficile, VI+). La fessura diventa poi più facile e proteggibile e conduce ad una sorta di largo invaso erboso, dove si sosta su ch e friend in corrispondenza di un piccolo ripiano (35m).
L14 Si sale ora un diedro camino verso sx (V) tornando poi verso dx ad una crestina (V+) che si segue poi fino alla cresta di Nattapiana (45 m).
L5

L6

L10


L11


L12
