da arteriolupin » ven ott 23, 2009 11:46 am
da PIZZABIRRA » ven ott 23, 2009 11:51 am
da arteriolupin » ven ott 23, 2009 12:09 pm
da PIZZABIRRA » ven ott 23, 2009 12:51 pm
arteriolupin ha scritto:Gentile PIZZABIRRA,
non mi sembra di aver eccepito alcunché su forma e contenuti. Usando io stesso forme espressive pompose, volevo sottolieare la bontà e la praticità dei concetti contenuti.
L'artificio di scrittura, in cui le affermazioni sottolieative vengono poste in forma di domanda, sta semplicemente a mettere in risalto i punti A MIO MODESTO PARERE fondamentali del contenuto del post.
Aver definito "burocratico" e "politically correct" il messaggio, da parte mia, mi creda Pizzabirra, era un complimento per la forma, non una bacchettata.
Il mio intervento (forse idiota, forse inutile, come la maggior parte dei miei secondo Lei, ma allora basterà non leggermi) era una forma personale di plauso per quanto letto.
Se mal mi sono espresso, chiedo venia.
Buone Montagne (senza bolli inutili)
da pasasò » ven ott 23, 2009 13:26 pm
Buone Montagne (senza bolli inutili)
da arteriolupin » ven ott 23, 2009 13:32 pm
pasasò ha scritto:eccheè, il forum dell'accademia della crusca?Buone Montagne (senza bolli inutili)
mi sembra già di per sè riassuntivo ed onnicomprensivo![]()
ps: grazie Giacomo Giordani per la necessaria e fondamentale presa di posizione
da peppino » mar ott 27, 2009 20:05 pm
emanuele ha scritto:peppino
questo è un forum di discussione non di farneticazione; non ricordo nessun episodio bubu bole, a cosa ti riferisci?lascia stare i sottintesi, parla chiaro!
grazie
Quando svolgo salite impervie, complesse, sconosciute e ?fuori dal mondo?, mi porto sempre dietro dei pezzettini di carta colorata (stelle filanti di carnevale
da stefanop » mer ott 28, 2009 19:01 pm
Paolo46 ha scritto:Giunga un caloroso saluto a tutti voi di questo forum ed un ringraziamento a chi consulta i miei libri.
Ho letto con molta attenzione tutte le vostre opinioni e cercherò di rispondere nel miglior modo a quelle inerenti la mia valutazione delle difficoltà e la segnalazione dei sentieri.
Devo innanzi tutto fare una premessa: tutte le vie descritte sono state da me svolte sia in salita che in discesa da solo ed in libera assoluta senza neanche un metro di cordino nello zaino (anche la via alpinistica comune al Duranno), tutte in giornata e dal fondovalle (tenete presente che io sono un sessantaquattrenne e non ho più l?agilità ed il fisico della maggioranza degli scriventi in questo forum). In seguito, queste vie sono state ripetute in compagnia di altri escursionisti, non certo alpinisti, per avere conferma delle mie valutazioni. Tengo a precisare un fattore: svolgere gli itinerari in libera e da soli è forse il miglior modo per capire le vere difficoltà; quando infatti si è soli e senza cellulare, non si hanno sostegni morali o psicologici che farebbero altrimenti vincere ostacoli ben più difficili. Tutti gli amici che mi hanno accompagnato per la verifica di queste vie erano tranquilli e sereni, magari anche per merito della mia esperienza che li rasserenava vedendomi svolgere agevolmente i vari passaggi con tanto di sorriso e nessun allarmismo, tuttavia chiacchieravano anch'essi del più e del meno con me anche mentre salivamo i tratti impegnativi.
Veniamo alle valutazioni, prendendo come esempio la splendida via dei Triestini, quasi sconosciuta prima della mia pubblicazione ed oggi, lo si rileva dal libro di vetta, molto frequentata. Detta via presenta un solo passaggio di secondo grado ?pieno?, tutto il resto è tra il primo ed un secondo inferiore su roccia eccellente ma con esposizione altissima. Solo le discese dalle tre punte che si incontrano sono alquanto franose e sì delicate, ma non certo difficili; se questa via continuerà a venir ripetuta al ritmo odierno, anche queste discese si ripuliranno dei detriti, come è successo ad esempio alle vie comuni della Ovest e Grande di Lavaredo. Queste ultime vie, quando le salii per la prima volta una quarantina di anni fa, non si presentavano belle pulite e con appigli solidi come oggi, ma erano piene di detriti ed appigli instabili, ora ripuliti dai numerosi passaggi. Ad avvalorare la mia correttezza sulla valutazione di questa via copio ed incollo ciò che è stato stampato nel libro:
"Difficoltà - EE+. La prima parte del percorso d?avvicinamento al foro della cresta Nord fino a quota di circa 2370 m è di carattere escursionistico. La seconda parte è da considerarsi per soli escursionisti esperti con confidenza alpinistica poiché, pur presentando in prevalenza difficoltà di 1° e brevi passaggi di 2°, l?esposizione è altissima. Consiglio di portarsi appresso almeno 20 m di cordino, qualche anello di fettuccia ed un paio di moschettoni." Sul passaggio Chiave: "Questo è il punto più difficile e delicato dell'intero percorso. Dopo essersi alzati di un paio di metri da destra a sinistra, un passaggio di c. 5 m d?attraversamento a sinistra, tecnicamente facile e su roccia solo apparentemente malferma, incute una certa emozione dovuta alle centinaia di metri di vuoto sotto i tacchi (alla fine del traverso una sicura lama di roccia che si stacca dalla parete permette un comodo punto di recupero infilandoci un anello di cordino)."
Tengo a precisare che non esiste una scala ufficiale che specifici le difficoltà escursionistiche. Dai molti libri che ho consultato mi sono avvalso di quella che mi è sembrata più idonea ma, indipendentemente da ciò, mi sono avvalso anche della scala Welzenbach che non lascia dubbi. Cosa significa EE+? L?ho scritto sulle avvertenze ma qui cerco di esprimermi meglio. Significa che se quel tratto di roccia si trovasse sul giardino di casa e non librato sopra abissi impressionanti, lo salireste e scendereste fischiettando magari anche con le mani in tasca. Nella valutazione tecnica di una difficoltà, per principio, non va tenuto conto né dell?esposizione né della precarietà della roccia, caratteristiche che vanno sì evidenziate ma che non devono influire sul grado della scala Welzenbach. Mi sono forse dimenticato di esporre ciò sulle mie relazioni? Mai! Indipendentemente dalla valutazione escursionistica, chi mi legge dovrebbe tener presente anche della valutazione in gradi da me sempre espressa nelle relazioni e completata dalla descrizione della qualità della roccia oltre al fattore esposizione. Altri fattori che possono influire sulla mancanza di oggettività delle valutazioni sono le condizioni meteo e la stanchezza fisica. Deve essere chiaro, quando uno affronta una via di 1500/2000 m di dislivello non può e non deve intraprenderla senza il dovuto allenamento e senza la certezza di condizioni meteo stabili.
Aggiungo una nota sulla segnaletica delle vie. Prendo esempio da quella diretta di discesa (o salita, cito discesa perché in salita è molto più intuitiva) dalla forcella Compol alla val Cimoliona che evita la forcella del Cacciatore, ideale per chi proviene dalla via dei Triestini o da altre vie di salita ai Preti. Questo più facile percorso permette di evitare la complicata e scarsamente segnalata discesa dalla forcella del Cacciatore (oltretutto lungo roccia di primo e secondo grado abbastanza labirintica) che conduce all?attraversamento del sottostante nevaio alquanto pericoloso in stagione avanzata per gli invisibili vuoti sottostanti, ed ancora più pericoloso se ghiacciato. Detta via diretta era stata segnalata da pochi e piccoli bollini rossi che permettevano un rientro anche in caso di nebbia da parte di chi non l?avesse mai percorsa, evento abbastanza comune.
Il progressivo aumento del filisteismo nell?odierna società ha fatto sì che un gruppo di integralisti si fosse armato di scalpello e martello per cancellare questi bollini. Vorrei ricordare che è di qualche anno fa l?evento di un escursionista che ha dovuto passare la notte tra le rocce scendendo dalla forcella Compol verso il Greselin perché sorpreso dalla nebbia, a causa della scarsissima segnalazione oggi fortunatamente ripristinata non certo da parte dei filistei di cui sopra; ovviamente questo fatto ha messo in allarme la famiglia dell?escursionista che, non vedendolo rincasare, ha dovuto mettere in moto la macchina del soccorso la quale ha potuto intervenire solamente con la luce del giorno seguente (avrebbe potuto non sopravvivere alla notte). Cito anche una tragedia recente (di quest?anno) accaduta sulla Cima grande di Lavaredo a causa della totale cancellazione dei bollini rossi sempre per opera dei filistei: in fase di discesa moglie e marito, sorpresi dalla nebbia, si sono persi e sono finiti nei precipizi; lei è caduta e morta, il soccorso alpino è potuto intervenire solo a tragedia ormai avvenuta. Certamente in questo periodo di profonda crisi di lavoro chi cancella i bollini incrementa di molto il lavoro del soccorso alpino, ed evidentemente ciò va visto come un fatto positivo che giustifica anche la perdita di vite umane. Tornando allo specifico caso della discesa dalla forcella Compol, a quanto pare qualcuno si è veramente arrabbiato e, a ragion veduta (dopo quello che ho detto), ha ripristinato la segnaletica in modo non più ?scalpellabile?: questa volta devono portar via i sassi dipinti.
E con ciò vi saluto con l?augurio di buone salite,
Paolo Beltrame
da andy_spiz » ven nov 06, 2009 1:48 am
stefanop ha scritto:Paolo46 ha scritto:Giunga un caloroso saluto a tutti voi di questo forum ed un ringraziamento a chi consulta i miei libri.
Ho letto con molta attenzione tutte le vostre opinioni e cercherò di rispondere nel miglior modo a quelle inerenti la mia valutazione delle difficoltà e la segnalazione dei sentieri.
Devo innanzi tutto fare una premessa: tutte le vie descritte sono state da me svolte sia in salita che in discesa da solo ed in libera assoluta senza neanche un metro di cordino nello zaino (anche la via alpinistica comune al Duranno), tutte in giornata e dal fondovalle (tenete presente che io sono un sessantaquattrenne e non ho più l?agilità ed il fisico della maggioranza degli scriventi in questo forum). In seguito, queste vie sono state ripetute in compagnia di altri escursionisti, non certo alpinisti, per avere conferma delle mie valutazioni. Tengo a precisare un fattore: svolgere gli itinerari in libera e da soli è forse il miglior modo per capire le vere difficoltà; quando infatti si è soli e senza cellulare, non si hanno sostegni morali o psicologici che farebbero altrimenti vincere ostacoli ben più difficili. Tutti gli amici che mi hanno accompagnato per la verifica di queste vie erano tranquilli e sereni, magari anche per merito della mia esperienza che li rasserenava vedendomi svolgere agevolmente i vari passaggi con tanto di sorriso e nessun allarmismo, tuttavia chiacchieravano anch'essi del più e del meno con me anche mentre salivamo i tratti impegnativi.
Veniamo alle valutazioni, prendendo come esempio la splendida via dei Triestini, quasi sconosciuta prima della mia pubblicazione ed oggi, lo si rileva dal libro di vetta, molto frequentata. Detta via presenta un solo passaggio di secondo grado ?pieno?, tutto il resto è tra il primo ed un secondo inferiore su roccia eccellente ma con esposizione altissima. Solo le discese dalle tre punte che si incontrano sono alquanto franose e sì delicate, ma non certo difficili; se questa via continuerà a venir ripetuta al ritmo odierno, anche queste discese si ripuliranno dei detriti, come è successo ad esempio alle vie comuni della Ovest e Grande di Lavaredo. Queste ultime vie, quando le salii per la prima volta una quarantina di anni fa, non si presentavano belle pulite e con appigli solidi come oggi, ma erano piene di detriti ed appigli instabili, ora ripuliti dai numerosi passaggi. Ad avvalorare la mia correttezza sulla valutazione di questa via copio ed incollo ciò che è stato stampato nel libro:
"Difficoltà - EE+. La prima parte del percorso d?avvicinamento al foro della cresta Nord fino a quota di circa 2370 m è di carattere escursionistico. La seconda parte è da considerarsi per soli escursionisti esperti con confidenza alpinistica poiché, pur presentando in prevalenza difficoltà di 1° e brevi passaggi di 2°, l?esposizione è altissima. Consiglio di portarsi appresso almeno 20 m di cordino, qualche anello di fettuccia ed un paio di moschettoni." Sul passaggio Chiave: "Questo è il punto più difficile e delicato dell'intero percorso. Dopo essersi alzati di un paio di metri da destra a sinistra, un passaggio di c. 5 m d?attraversamento a sinistra, tecnicamente facile e su roccia solo apparentemente malferma, incute una certa emozione dovuta alle centinaia di metri di vuoto sotto i tacchi (alla fine del traverso una sicura lama di roccia che si stacca dalla parete permette un comodo punto di recupero infilandoci un anello di cordino)."
Tengo a precisare che non esiste una scala ufficiale che specifici le difficoltà escursionistiche. Dai molti libri che ho consultato mi sono avvalso di quella che mi è sembrata più idonea ma, indipendentemente da ciò, mi sono avvalso anche della scala Welzenbach che non lascia dubbi. Cosa significa EE+? L?ho scritto sulle avvertenze ma qui cerco di esprimermi meglio. Significa che se quel tratto di roccia si trovasse sul giardino di casa e non librato sopra abissi impressionanti, lo salireste e scendereste fischiettando magari anche con le mani in tasca. Nella valutazione tecnica di una difficoltà, per principio, non va tenuto conto né dell?esposizione né della precarietà della roccia, caratteristiche che vanno sì evidenziate ma che non devono influire sul grado della scala Welzenbach. Mi sono forse dimenticato di esporre ciò sulle mie relazioni? Mai! Indipendentemente dalla valutazione escursionistica, chi mi legge dovrebbe tener presente anche della valutazione in gradi da me sempre espressa nelle relazioni e completata dalla descrizione della qualità della roccia oltre al fattore esposizione. Altri fattori che possono influire sulla mancanza di oggettività delle valutazioni sono le condizioni meteo e la stanchezza fisica. Deve essere chiaro, quando uno affronta una via di 1500/2000 m di dislivello non può e non deve intraprenderla senza il dovuto allenamento e senza la certezza di condizioni meteo stabili.
Aggiungo una nota sulla segnaletica delle vie. Prendo esempio da quella diretta di discesa (o salita, cito discesa perché in salita è molto più intuitiva) dalla forcella Compol alla val Cimoliona che evita la forcella del Cacciatore, ideale per chi proviene dalla via dei Triestini o da altre vie di salita ai Preti. Questo più facile percorso permette di evitare la complicata e scarsamente segnalata discesa dalla forcella del Cacciatore (oltretutto lungo roccia di primo e secondo grado abbastanza labirintica) che conduce all?attraversamento del sottostante nevaio alquanto pericoloso in stagione avanzata per gli invisibili vuoti sottostanti, ed ancora più pericoloso se ghiacciato. Detta via diretta era stata segnalata da pochi e piccoli bollini rossi che permettevano un rientro anche in caso di nebbia da parte di chi non l?avesse mai percorsa, evento abbastanza comune.
Il progressivo aumento del filisteismo nell?odierna società ha fatto sì che un gruppo di integralisti si fosse armato di scalpello e martello per cancellare questi bollini. Vorrei ricordare che è di qualche anno fa l?evento di un escursionista che ha dovuto passare la notte tra le rocce scendendo dalla forcella Compol verso il Greselin perché sorpreso dalla nebbia, a causa della scarsissima segnalazione oggi fortunatamente ripristinata non certo da parte dei filistei di cui sopra; ovviamente questo fatto ha messo in allarme la famiglia dell?escursionista che, non vedendolo rincasare, ha dovuto mettere in moto la macchina del soccorso la quale ha potuto intervenire solamente con la luce del giorno seguente (avrebbe potuto non sopravvivere alla notte). Cito anche una tragedia recente (di quest?anno) accaduta sulla Cima grande di Lavaredo a causa della totale cancellazione dei bollini rossi sempre per opera dei filistei: in fase di discesa moglie e marito, sorpresi dalla nebbia, si sono persi e sono finiti nei precipizi; lei è caduta e morta, il soccorso alpino è potuto intervenire solo a tragedia ormai avvenuta. Certamente in questo periodo di profonda crisi di lavoro chi cancella i bollini incrementa di molto il lavoro del soccorso alpino, ed evidentemente ciò va visto come un fatto positivo che giustifica anche la perdita di vite umane. Tornando allo specifico caso della discesa dalla forcella Compol, a quanto pare qualcuno si è veramente arrabbiato e, a ragion veduta (dopo quello che ho detto), ha ripristinato la segnaletica in modo non più ?scalpellabile?: questa volta devono portar via i sassi dipinti.
E con ciò vi saluto con l?augurio di buone salite,
Paolo Beltrame
da Paolo46 » ven nov 06, 2009 20:09 pm
andy_spiz ha scritto:Egr. Paolo Beltrame,
(...) Non credo tu sia così orgoglioso da non aver ancora compreso che l'etica "pulita" di andar per monti di cui qui ti accennavano e che accomuna tutta la gente che hai letto (e che ti è visibilmente contro), non è solo l'espressione di un drappello di maniaci puristi dell'alpe o magari di un pubblico invidioso e di parte visentiniana. Non discuto io il tuo modo di porti/presentarti o il tuo dislivello, Paolo. Credo che sia semplicemente una questione di rispetto, e vedi di accettarlo perché è la base di tante cose. Mi auguro veramente tu abbia compreso bene dove stava il nocciolo della questione, e che sistemerai quanto hai promesso. Ce lo devi, no? Ma lo devi sopratutto alle montagne, se le ami veramente come dici. Ti auguro infine di farti un bicchiere con LV, consapevole ora che le montagne sono assolutamente di TUTTI. Un saluto a tutti.
da andy_spiz » ven nov 06, 2009 22:33 pm
Paolo46 ha scritto:andy_spiz ha scritto:Egr. Paolo Beltrame,
Ciao andy_spiz,
Avevo detto che me ne sarei andato da questi forum (PM e FV) ma, ho continuato a leggerli, solo per intervenire a domande a me dirette come la tua.
Ebbene sì, ho perfettamente compreso quale sia il pensiero della stragrande maggioranza di questi due forum ed ho promesso che mi adeguerò alla maggioranza per il rispetto che ho per la democrazia e collaborerò per distruggere i segni rossi. Ma questo non è assolutamente il mio pensiero. La frequentazione delle vie di montagna è e diverrà sempre più un fenomeno di massa per una semplice questione di evoluzione. Nello stesso modo che si è evoluta la rete stradale. Tra 50, 100 o 1000 anni, chi lo sa? L'evoluzione umana, per quanto discutibile, è un fenomeno inarrestabile ed irreversibile (solo rallentabile). Lo scrisse il filosofo Jean Jacques Rousseau nel diciassettesimo secolo e finora il suo pensiero ha avuto pieno riscontro. Non ci sarà mai più un Cristoforo Colombo che scoprirà un ennesimo continente. E così sarà per la montagna. L'era pioneristica è cosa passata, oggi escursionisti ed alpinisti (con ancora poche eccezioni) percorrono vie e sentieri ormai conosciuti. Certo, tutti noi vorremmo provare le sensazioni dei primi pionieri che salivano le montagne ancora prive dei sentieri, dovremmo eliminare anche quelli se volessimo essere puri fino in fondo? Lo dici anche tu: le montagne sono di TUTTI (come, del resto, lo sono le segnalatissime strade ed autostrade). Allora, quando TUTTI andranno per le montagne, vedrai che i segnavia diverranno una prassi, anche se fatti con i migliori criteri; è solo questione di tempo. Ma veniamo ai nostri giorni. Indipendentemente da quanto si dica sugli enti preposti, beh lasciamo perdere... Quelli dipingono tutti i sentieri "ufficiali" con un inutile segno ogni 10 metri lungo i quali è impossibile perdersi. Se c'è un bisogno di segni quello dovrebbe venir rivolto a quei sentieri utili che, poco percorsi e selvaggi, sono difficilmente rintracciabili e di non facile orientamento specialmente in caso di nebbia. Detto questo, mi rimetto (a torto o a ragione) a questi enti e non prenderò mai più alcuna iniziativa di fare un segno e manco un ometto per il resto della mia vita, tanto a me non servono entrambi: me la cavo egualmente.
Vorrei bere un bicchiere con LV (passo 2 volte la settimana per Cimolais), gli ho anche scritto una mail, ma non m'ha neanche risposto, pazienza. Mi piacerebbe incontrarlo ancora, non certo per convincerlo della mia posizione ma per una costruttiva conversazione. Evidentemente non vuole incontrarmi.
Paolo Beltrame
da lamontagnadiluce » ven nov 06, 2009 23:17 pm
Paolo46 ha scritto:....La frequentazione delle vie di montagna è e diverrà sempre più un fenomeno di massa per una semplice questione di evoluzione. Nello stesso modo che si è evoluta la rete stradale.
Paolo Beltrame
da Paolo46 » sab nov 07, 2009 3:05 am
andy_spiz ha scritto:Grazie per la risposta, Paolo. E non avrei bisogno di dire altro, se mi dici di aver inteso il mio punto di vista. Vedi, il problema è stato più che altro nel "modo" e nel "tipo" di segnaletica. Nessuno si sarebbe lamentato più di tanto per un ometto in più o per un singolo bollino micro ben azzeccato nel contesto...ma tu hai esagerato con il pennello, con un'azione diffusa, su larga scala. Che non poteva non risvegliarci e farci sentire compatti nel nostro ideale di montagna al naturale. Spiace ancor di più se ci son stati anche degli emulatori delle tue gesta. Magari tu avrai anche pensato di far del bene, secondo la logica che ci hai esposto, e ti vorrei credere. Ma, credimi pure tu, non hai assecondato nessuno con quei segni. E hai reso pure un po' infelici noi. Quella cosiddetta consistente "massa" che tu immagini prima o poi calcherà le montagne nei prossimi anni, non credo sarà propriamente costituita da uomini e donne veramente appassionati e preparati a percorrere, ad esempio, una "Cresta dei Triestini"...ma piuttosto da persone spinte da qualche guida gradata al ribasso o dal entusiasmo di veder qualche segnale incoraggiante. Di chiunque si tratti, troverei ancora giustamente normale ed onesto, che si continui ad incontrare l'obbligo di dover ragionare in autonomia su cosa si debba fare e come lo si debba fare. Con le incognite e le difficoltà, tutte, come da sempre è stato. Compresa la possibilità di ritirarsi o anche di perdersi. Questa per dare "la giusta dimensione" ad una montagna, per averne una obiettiva consapevolezza e reale conoscenza. Non è egoismo Paolo il nostro, credimi...vedila invece da un altro punto di vista, e sforzati di farlo. Consapevole che non sarà mai saggio addomesticare la montagna in modo che tutti possano far tutto ad ogni costo (e ci son tanti mezzi disdicevoli per questo, anche peggiori del tuo), contrario anche all'arbitrarietà che uno possa decidere per tutti, mi sento di parte, ma dalla parte giusta. E la mia teoria non me la insegnano dotti maestri, me la son fatta io da me l'idea che era e rimane onesto che si continui a fare solo quel che si sa fare, nel rispetto dei propri limiti e dei limiti che la montagna ci mette davanti. Umilmente. Non servono frecce e bolli, Paolo. Insegniamo piuttosto a saper interpretare meglio una cartina o ad usare seriamente una bussola, a migliorarci nella tecnica di roccia e a districarci da soli nelle difficoltà, ad imparare a "leggere" e a "sentire" i segnali naturali che una montagna ci offre sempre, ad apprezzare l'ambiente nel suo "naturale", ad accettare anche i nostri limiti di piccoli uomini che talvolta posson aver smarrito la via. Magari talvolta un minimo abbattuti per un ritorno a valle con le pive nel sacco, ma sempre felici dentro per aver avuto la possibilità di provarci con le nostre sole forze. Forse solamente una rinnovata cultura della montagna, che sappia ancora di antico e che ci dia ancora la possibilità di sognare, salverà davvero la montagna stessa. E vorrei ti fidassi di questo mio pensiero. Non dovrebbe mai esser tardi nella vita per capire un proprio sbaglio o per rimetterci in discussione. Non è un fallimento, Paolo. Ma un ulteriore tiro di corda verso l'alto, verso la luce.
Ciao Andy
da stefanop » dom nov 08, 2009 1:35 am
Paolo46 ha scritto:Ripeto e prometto: io mi adeguerò al vostro pensiero che non è il mio.
Paolo46 ha scritto:. Personalmente anch'io vorrei una montagna perfettamente primordiale e senza sentieri, sarebbe il massimo della mia soddisfazione. Non a caso, quando non percorro vie conosciute per scrivere libri, vado sempre nei posti più .............................
Paolo46 ha scritto:. E, di solito, non faccio dietrofront neanche se vengo sorpreso dal mal tempo. Ti cito anche un esempio: sono salito alla Croda Cimoliana lungo la via Gherbaz-Candot (5°+) con l'ombrello aperto, di ciò ho anche documentazione fotografica. Ma ne ho salite tante altre così e l'anno scorso in una vetta mi son beccato pure un fulmine, caduto ad una cinquantina di metri da me, i capelli mi si son rizzati come una scopa. ..............
Paolo46 ha scritto:. . Quel giorno andremo ad arrampicare sulla Luna o su Marte.
Paolo Beltrame
da Paolo46 » dom nov 08, 2009 10:25 am
stefanop ha scritto:hai gia venduto abbastanza libri?.
stefanop ha scritto:.......... il colmo della coerenza per uno che segna inutilmente percorsi frequentati da persone amanti di "una montagna perfettamente primordiale"
stefanop ha scritto:il colmo della prudenza per uno che segna i sentieri onde evitare l'intervento del soccorso alpino.......
stefanop ha scritto:el colmo de un writer ....... anche la vuoi segnare??!!
ma va .......!!
da tu » dom nov 08, 2009 15:28 pm
Paolo46 ha scritto:stefanop ha scritto:hai gia venduto abbastanza libri?.
Circa 7000 finora. Ma da qualche giorno c?è un?impennata di richieste, 500 copie nell?ultima settimana. Merito del polverone di questo forum?
stefanop ha scritto:.......... il colmo della coerenza per uno che segna inutilmente percorsi frequentati da persone amanti di "una montagna perfettamente primordiale"
Non pensi che io sia abbastanza intelligente di sapere come si muove il mondo? Accetto tutto ciò che fa parte dalla montagna, dagli impianti sciistici alle ferrate, alle vie segnate: insomma accetto tutto adeguandomi all?evoluzione umana. Quando ho voglia di solitudine e di allontanarmi da questa civiltà, so dove andare.
stefanop ha scritto:il colmo della prudenza per uno che segna i sentieri onde evitare l'intervento del soccorso alpino.......
Forse! Nella realtà, malgrado le centinaia e centinaia di salite con qualsiasi condizione meteo, io non sono mai stato soccorso. Non potrebbe essere questione di manico? Mentre, quando facevo parte (per diversi anni) del soccorso alpino, di interventi ne ho svolti a decine.stefanop ha scritto:el colmo de un writer ....... anche la vuoi segnare??!!
ma va .......!!
Ci andrò! Sulla Luna intendo o su Marte e mi porterò anche un secchio di minio.
Paolo Beltrame
da Paolo46 » dom nov 08, 2009 15:55 pm
tu ha scritto:paolo beltrame, complimenti per l'ego smisurato
da gug » gio nov 19, 2009 11:43 am
da Drugo Lebowsky » gio nov 19, 2009 12:27 pm
Paolo46 ha scritto: Allora, quando TUTTI andranno per le montagne, vedrai che i segnavia diverranno una prassi, anche se fatti con i migliori criteri; è solo questione di tempo.
da Paolo46 » gio nov 19, 2009 12:47 pm
Drugo Lebowsky ha scritto:Paolo46 ha scritto: Allora, quando TUTTI andranno per le montagne, vedrai che i segnavia diverranno una prassi, anche se fatti con i migliori criteri; è solo questione di tempo.
santiddio... ma non ti pare che "dalle nostre parti" sia già quasi tutto così?
nessuno pretende un utopico ritorno alle origini, ma solo di saperci fermare alla condizione attuale.
ah!
mi permetto di farti presente che da sempre in luoghi di cultura anglosassone e con una cultura escursionistica non certo recente, i sentieri non sono mai "segnalati" ossessivamente, ma presentano solamente frecce direzionali ai bivi.
Il Forum è uno spazio dincontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dellalpinismo, dellarrampicata e dellescursionismo.
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