Non c'e' niente da fare,
quando uno si sente tranquillo e forte, quando pensa sempre di fare le cose per bene, quando e' sul facile, quando viene la tentazione di pensare che gli incidenti capitano agli altri...ecco, questa e' la volta che magari si rischia davvero.
Mi sono legato piu' volte quest'anno alla corda di Erik, e posso assicurarvi che e' uno dei compagni piu' sicuri e puntigliosi con cui abbia arrampicato in montagna.. mai un'asola di corda fuori posto, mai le cose fatte cosi', tanto per fare, tanto qui non si cade.
Eppure la merda capita.
Proprio quando non si e' messo giu' niente, tanto qui e' facile, proprio quando ancora un paio di tiri e siamo fuori.
Ho saputo solo ieri dell'incidente, eppure anche sul giornale locale lunedi' era apparso un articoletto riguardante l'incidente di Erik: solo che sopra c'era un altro articolo, ben piu' in evidenza, con un incidente piu' grave occorso ad un'altra cordata durante il finesettimana. Avevo letto solo questo secondo articolo, figuratevi, addirittura con mia madre alle spalle che commentava per l'ennesima volta quanto pericoloso sia l'andare in montagna.
Ma no, mamma, capita agli altri, a chi non sta attento; non certo a me e ai miei amici.
Ok, e' andata bene! Posso ancora arrampicare con Erik (tra un po'..

) e sono contento
Ma vegliate!
Perche' non sapete ne' il giorno, ne' l'ora.
